Sfide e opportunità della sharing economy al centro dei Colloqui di Dobbiaco 2017
Non esiste un’alternativa alle tecnologie digitali. Ma che uso troveranno nel futuro – e in quale tipo di società si inseriranno – è ancora tutto da stabilire. Si è chiusa con questa consapevolezza l’edizione 2017 dei Colloqui di Dobbiaco, laboratorio d’idee per una svolta ecologica ospitato nella cittadina dell’Alta Pusteria da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre. “Abbiamo voluto ragionare su come la digitalizzazione possa contribuire a uno sviluppo sostenibile dell’economia e della società – ha sottolineato Karl-Ludwig Schibel nelle sue conclusioni – ed in tal senso credo che le riflessioni raccolte siano preziose per fornire nuovi e più raffinati elementi per intervenire attivamente in questa direzione”. Buona la partecipazione alla tre giorni di Dobbiaco, con 120 iscritti arrivati da Austria, Germania e da diverse parti d’Italia.
Si è parlato così con Francesco Ardito di Foodsharing e del suo progetto Last Minute sotto casa, un’app che permette ai negozianti di mettere in vendita a prezzi ribassati la loro merce fresca, che rischia di avanzare, e alle persone di venirle a comprare. Ci si è chiesti “Quanto è equa la sharing economy?” con Isabella Mader, Simon Schumich e Andrea di Stefano, esperto di finanza etica ed economia sociale e direttore del mensile Valori. Con Silke Helfrich si è parlato del mondo dei Commons, mentre con Davide Pellegrini ci si è concentrati sull’impatto dei big data e delle piattaforme di collaborazione. Tra gli appuntamenti da ricordare, anche la lectio magistralis sulla “Crescita intelligente” di Ralf Fücks, che ha inaugurato i Colloqui di quest’anno. “Nei prossimi 20 anni – ha puntualizzato nel suo intervento lo storico leader dei verdi tedeschi – l’economia mondiale raddoppierà: chiudere gli occhi davanti a queste dinamiche vuol dire negare la realtà, gestire questo processo in modo intelligente è la vera sfida”.
Con l’approccio “laico” che contraddistingue la manifestazione sin dai suoi esordi nel 1985, anche quest’anno l’analisi teorica è stata così affiancata alla proposta di soluzioni concrete, con makers, start-up, FabLabs, spazi di coworking e Repair Cafés che hanno permesso di raccontare e mostrare le nuove sfide dell’economia “della condivisione”. Infine, attenzione particolare è stata dedicata anche al territorio sudtirolese, con la presentazione di uno studio dell’Istituto Superiore Economia e Commercio di San Candido sul rapporto tra digitalizzazione e occupazione in Alta Pusteria, e con l’intervento di Stefanie Waldner, che ha sottolineato le nuove opportunità promozionali che la sharing economy garantisce anche al turismo alpino.
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