Sviluppo Locale
Sabato 10 novembre il primo BarCamp Porta Palazzo

Sabato 10 novembre, dalle 12.30 alle 14.30 il Mercato Centrale organizza il primo BarCamp Porta Palazzo al Centro Palatino in Piazza della Repubblica, 25 a Torino aperto alla città e a tutti coloro che hanno domande, curiosità e vogliono approfondire alcuni temi relativi a Porta Palazzo.
I temi e i relatori
- Porta Palazzo, storia recente, la grande piazza del Mercato: attualità e progetti e idee (Donatella Genisio –The Gate)
- Il quartiere: quale futuro (Donatella Genisio – The Gate)
- Turismo nell’area di Porta Palazzo (Danilo Bessone – Comitato Direttivo, Sviluppo Prodotti, Controllo Economico)
- il Mercato: spazio pubblico (Umberto Montano, presidente Mercato Centrale)
- Le antiche ghiacciaie: risorsa per Porta Palazzo (Laura Audi – Somewhere)
- Mercato Centrale Torino: il progetto architettonico (arch. Luca Baldini – studio Q-bic, arch. Alessandro Betta – studio Tecse-engineering, Domenico Montano – direttore Generale Mercato Centrale)
- Mercato Centrale Torino: l’impresa con entusiasmo (Umberto Montano, presidente Mercato Centrale)

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Cooperazione
We the Power: comunità energetiche

We the Power documenta la rivoluzione in corso delle comunità energetiche
L’obiettivo del documentario We the Power è quello di spronare i cittadini a scegliere come fornitore di energia elettrica una comunità di energia rinnovabile, a unirsi o investire in un gruppo favorendo così la creazione di posti di lavoro, la crescita della comunità e sostenendo gli abitanti del posto che vivono in condizioni di povertà energetica o a fondare una nuova comunità energetica. Il nome “We the Power” è una rivisitazione del preambolo della costituzione americana “We the people”poiché gioca sul doppio significato in inglese del termine “power”, che indica al contempo sia forza e potenza, che l’elettricità.
Il documentario di 38 minuti disponibile con sottotitoli su YouTube segue amici, famiglie e alcuni visionari mentre abbattono le barriere legislative e si riprendono il potere dalle grandi compagnie energetiche per metterlo nelle mani della gente del posto e rafforzare così le potenzialità nelle loro città. Il film racconta quanto le cooperative locali fanno, dalle profondità della Foresta Nera in Germania alle strade dell’antica Girona in Spagna fino ai tetti urbani di Londra in Inghilterra, per aprire la strada a una vera rivoluzione delle energie rinnovabili in modo da costruire comunità più sane e finanziariamente stabili, al fine di mettere in luce il crescente movimento delle comunità energetiche in tutta Europa. Altri leader del movimento includono Sebastian Sladek, i cui genitori hanno fondato EWS Schönau negli anni ’80, come risposta diretta ai potenziali pericoli nucleari derivanti dal disastro di Chernobyl. Nel film vengono presentati anche Agamemnon Otero, MBE, direttore e fondatore di Repowering London ed Energy Garden – che ha introdotto nel movimento il concetto di resilienza della comunità e di buy-in – e Nuri Palmada, membro del consiglio della comunità energetica spagnola Som Energia. La bellezza di questo modello è che, qualunque sia il tuo background o la fase della tua vita, puoi assumere un ruolo attivo: dal cambiare fornitore a investire in una comunità energetica e persino arrivare ad avviarne una tua. (fonte: L’Indipendente)

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Crowdfunding
Solare in Crowdfunding a Trino Vercellese

Enel Green Power estende a Trino le rinnovabili in crowdfunding
Dopo il successo delle prime tre iniziative messe in atto in provincia di Pavia, di Ferrara e nel siracusano dove i cittadini hanno sposato e promosso il percorso di transizione verso le energie rinnovabili raggiungendo in tempi molto rapidi l’obiettivo di raccolta fondi previsto per ciascun progetto, Enel Green Power apre anche a Trino nel vercellese “Scelta Rinnovabile“.
Si tratta di un progetto che attraverso un crowdfunding consente di far partecipare i cittadini, in maniera attiva, alla realizzazione di nuovi impianti rinnovabili, così da supportare la transizione energetica del Paese verso fonti energetiche sostenibili.
A Trino, in particolare, Enel Green Power ha avviato la realizzazione di un nuovo parco solare su un’area di circa 130 ettari adiacenti all’ex centrale elettrica “Galileo Ferraris”. L’impianto sarà costituito da quasi 160.000 moduli, avrà una potenza di 86 MW e sarà accoppiato a un accumulo elettrochimico da 25 MW in grado di contribuire all’adeguatezza del sistema elettrico e fornire servizi ancillari alla rete.
“Proprio qui a Trino – spiega Eleonora Petrarca, Responsabile Business Development Italia di Enel Green Power – sorgerà uno dei più grandi impianti solari del nord Italia, un importante tassello nella strategia di Enel Green Power nella crescita delle fonti rinnovabili in Italia. Questa nuova campagna di raccolta fondi online offre l’opportunità a tutti i cittadini, e in particolare ai residenti del comune di Trino, di scegliere un modo pulito ed efficiente di generare energia insieme a noi”.
“Abbiamo aderito con convinzione a questa proposta per il vantaggio concreto che porta ai nostri cittadini – commenta il Sindaco di Trino Daniele Pane – e ci adopereremo affinché sia la prima di una serie di iniziative di attenzione e coinvolgimento del territorio. Chi volesse aderire all’operazione troverà in questi giorni materiali informativi e personale dedicato presso gli uffici comunali, ma possiamo intanto semplificarla dicendo «adotta un pannello fotovoltaico», un invito a cogliere i benefici delle rinnovabili per la comunità e per il nostro futuro”.
Quello in via di costruzione sarà uno dei più grandi impianti solari del nord Italia, che a regime produrrà circa 130 GWh ogni anno, evitando l’emissione in atmosfera di circa 56mila tonnellate di CO2 e l’utilizzo di 29 milioni di metri cubi di gas, sostituendolo con energia rinnovabile prodotta localmente.
A partire dal 7 novembre i residenti nel Comune di Trino avranno, quindi, diritto a un periodo di tempo di tre settimane, in esclusiva, per poter partecipare alla campagna di crowdfunding con un più vantaggioso tasso di remunerazione del finanziamento. Il periodo di esclusiva verrà poi modulato per consentire la piena estensione e partecipazione al territorio circostante. Per tale motivo, i successivi quattordici giorni saranno dedicati ai residenti della provincia di Vercelli, al termine dei quali la campagna verrà estesa per ulteriori dieci giorni alla regione Piemonte. Terminata la copertura su territorio piemontese, la campagna di raccolta fondi verrà estesa a tutti i cittadini del territorio nazionale.
Chiunque abbia interesse, purché persona fisica maggiorenne residente in Italia, potrà aderire all’iniziativa scegliendo liberamente, in base alle proprie preferenze, il valore del proprio finanziamento (da un minimo di 100 euro fino a un massimo di 5.000 euro). Tale finanziamento, che avrà una durata di 3 anni, oltre al recupero del capitale iniziale versato, consentirà di ottenere un rendimento del 5,5% lordo annuo fisso per i residenti del Comune di Trino e del 4,5% lordo annuo fisso per tutti gli altri cittadini interessati a finanziare il progetto. A discrezione degli interessati, sarà possibile scegliere tra due differenti modalità di restituzione del capitale versato in base alle proprie necessità.

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Difesa Ambiente
Nevediversa 2022, il report di Legambiente sul turismo ambientale nell’era dei cambiamenti climatici

Nevediversa 2022 è la nuova edizione del report presentato da Legambiente sulla situazione del turismo invernale influenzato dai cambiamenti climatici. Il titolo del report di quest’anno – presentato il 14 marzo, la Giornata nazionale del Paesaggio – è infatti: “Il turismo invernale nell’era dei cambiamenti climatici, tra esperimenti di transizione ecologica, buone pratiche e accanimenti terapeutici”.
Il report raccoglie dati su infrastrutture in via di costruzione in aree da tutelare, sugli impianti che hanno un futuro incerto a causa della mancanza di neve, su quelli che per “sopravvivere” continuano a ricevere iniezioni di denaro, sui rischi dei giochi olimpici invernali e infine su 10 buone pratiche individuate sul territorio nazionale.
Nello specifico sono 150 i nuovi progetti individuati che interessano aree della rete Natura 2000, progetto istituito dall’Unione Europea “per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario“. La rete non impone aree protette interdette all’attività antropica ma cerca di tutelare una gestione sostenibile delle zone interessate.
La creazione di nuovi impianti sciistici andrebbe quindi, per Legambiente, a minare gli equilibri di quelle aree sottoposte a tutela. Le infrastrutture sciistiche hanno infatti un grande impatto ambientale. Comportano un grande dispendio di energia degli impianti di risalita e di innevamento artificiale – sempre più necessario per la mancanza di neve naturale – e alte emissioni dovute ad una tipologia intensiva di turismo. Spesso inoltre i nuovi progetti interessano luoghi montani a quote molto basse ad alto rischio di mancanza di neve naturale. L’associazione ambientalista vede nei fondi del PNRR un ulteriore rischio, dato che senza adeguati controlli potrebbero confluire nella realizzazione di questi progetti e minare alcuni obiettivi di tutela e transizione ecologica. Un esempio significativo è dato in questa sezione dal progetto di ampliamento del comprensorio sciistico dei Monti Sibillini nelle Marche, dove non sono presenti vette sopra i duemila metri.
135 sono invece gli impianti già esistenti che hanno un futuro incerto. Le cause vanno dalla mancanza di neve, ai problemi economici o gestionali, per finire con l’obsolescenza e la fine vita tecnica. Inoltre sono stati individuati 149 siti che sopravvivono soltanto grazie ai cosiddetti accanimenti terapeutici, ovvero grazie a ingenti iniezioni di denaro pubblico.
Un focus del report si concentra poi sulla questione dei giochi olimpici invernali, in programma a Milano e Cortina nell’inverno 2026. In particolare Legambiente critica ad esempio la scelta di costruire un nuovo impianto per il bob, nonostante un numero relativamente alto di anelli dismessi in tutto il mondo. Già le Olimpiadi di Torino nel 2006 avevano lasciato in eredità numerose strutture inutilizzate e l’associazione evidenzia il rischio che questo si ripeta. Inoltre a rischio sono le Olimpiadi invernali in generale, dato che il progressivo aumento delle temperature potrebbe compromettere la possibilità delle località montane italiane di ospitare un’eventuale nuova rassegna nei prossimi decenni.
Esistono però anche esempi positivi, le cosiddette 10 buone pratiche messe in luce nel report. In Valle Maira in Piemonte il Consorzio Turistico offre una grande varietà di itinerari di sci escursionismo, sci alpinismo con le pelli di foca e sci di fondo in luoghi di grande bellezza preservati dal passaggio di veicoli sulle strade in quota. In Valle d’Aosta invece l’associazione di imprenditori, agricoltori, artigiani e allevatori Naturavalp propone un’offerta di ciaspolate con guide alpine, escursioni con gli scii e arrampicate. A queste proposte vengono però accompagnate anche visite alle malghe che producono il formaggio o alle botteghe degli artigiani che lavorano il legno e il ferro battuto.
Questi sono solo alcuni esempi che tuttavia mostrano un’offerta turistica diversificata e non dipendente da un’unica attività intensiva, che risulta anche più sostenibile a livello ambientale.

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