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Innovazione

Talenti per l’impresa: gli ex talenti che lavorano per i talenti del futuro

La quinta edizione di Talenti per l’Impresa ha una caratteristica particolarmente importante: il programma formativo è stato creato con il supporto di un gruppo di ex Talenti, individuati tra gli oltre 1.000 laureati del territorio che, grazie ai progetti della Fondazione, dal 2004 ad oggi hanno avuto occasioni di formazione in Italia e all’estero e sviluppato carriere interessanti.
Oggi la Fondazione CRT intende mettere in rete questi Talenti, in un’ottica di restituzione alla comunità delle competenze acquisite: alcuni di loro – esperti di innovazione e impresa, o creatori di una propria startup – sono stati coinvolti per fornire uno sguardo nuovo e inedito sul programma.

Ne è nato un piano formativo ambizioso che coinvolgerà alcuni di loro come docenti.

Ecco chi sono i Talenti della Fondazione CRT che hanno lavorato per i Talenti del futuro:

Lorenzo Pregliasco, Talenti per l’Impresa 2014, co-fondatore di Quorum e YouTrend
Talenti per l’Impresa è stata un’esperienza che mi ha insegnato moltissimo. Ho imparato come strutturare e presentare un’idea in pochi giorni – qualche volta in poche ore! – e come connettere un bisogno delle persone con una passione, che è poi quello che per me significa fare impresa. Quest’anno condividerò con i nuovi partecipanti i casi di successo e le best practice imprenditoriali che ho incontrato nel mio percorso professionale.

Agata Soccini, Talenti Neolaureati 2010, ricercatrice presso l’Università degli Studi di Torino
Grazie a Fondazione CRT ho avuto accesso alla migliore formazione ed esperienza tecnica e artistica nell’industria del cinema. La combinazione con il background accademico scientifico mi ha portato a studiare il potere delle immagini sia dal punto di vista scientifico che artistico. Oggi sono ricercatrice presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Torino, dove lavoro con Thales Alenia Space nel campo dei sistemi di Realtà Virtuale per l’Esplorazione Spaziale. Inoltre ho base al NII di Tokyo per lo studio e lo sviluppo di sistemi cognitivi per la riabilitazione biomedica. Queste esperienze mi permetteranno di condividere con i nuovi Talenti le future prospettive tecnologiche, fondamentali per chi desideri fare impresa.

Alessio D’Antino, Talenti per l’Impresa 2012, fondatore e CEO di Crowdfooding
Crowdfooding è la prima piattaforma collaborativa per l’industria alimentare. Prima di fondarla, ho lavorato in una multinazionale nel settore del beverage occupandomi di innovazione e strategie di marketing; poi sono stato business developer per un incubatore di startup a San Francisco, dove stipulavo partnership con altri incubatori ed acceleratori internazionali. Mettere la mia esperienza a disposizione delle imprese è la mia vocazione;
la nuova edizione di Talenti per l’Impresa mi permette di declinare questa vocazione a favore di chi si affaccia per la prima volta all’imprenditorialità.

Pierluigi Freni, Talenti per l’Impresa 2014, fondatore e CEO di Sherlock
Talenti per l’Impresa è stata una validissima esperienza cha mi ha permesso di entrare in contatto con imprenditori e investitori, e che ha dato il via alla mia attuale avventura imprenditoriale. Il team di Sherlock si è formato proprio durante il programma, coinvolgendo diversi partecipanti, e quella che era solo un’idea si è trasformata prima in un modello di business e infine in una vera e propria azienda. Metterò a disposizione la mia esperienza e quello che ho imparato sul campo in questi anni per supportare nuovi talenti a concretizzare le loro idee.

Yari Nardiello, Talenti per l’Impresa 2013, fondatore EN1GMA Entertainment
La mia più grande passione è la tecnologia e come trarre valore dall’innovazione. Proprio grazie al corso di Talenti per l’Impresa, a cui ho partecipato nel 2013, ho potuto apprendere gli strumenti per fondare e gestire un’azienda ed ho potuto vivere mesi intensi con i migliori talenti del territorio. Ho contribuito alla nuova edizione di Talenti per l’Impresa aiutando a definire la parte più “pratica” del corso: non aspettatevi solo lezioni frontali o masterclass… aspettatevi pure di “sporcarvi” le mani ed alla fine del percorso gli imprenditori sul palco potreste essere voi!

Davide Rovera, Reading Economics 2012, co-fondatore acceleratore ESADE
Grazie al progetto di Fondazione CRT ho sviluppato la conoscenza dell’inglese aziendale, che mi ha permesso di ottenere una borsa di studio in Silicon Valley, dove mi sono occupato di business development per una start-up italiana. Oggi vivo a Barcellona dove ho fondato e gestisco l’acceleratore di ESADE, una tra le prime business school del mondo.

Federico Cavallo, Talenti per l’Export 2016
Nel team “Talenti per i Talenti”, ho provato a portare la mia esperienza trasversale tra pubblico e privato in diverse realtà internazionali; ma soprattutto lo stimolo alla curiosità e al pensiero strategico in un mondo che più corre, più è da scoprire.

Luca Valente, Talenti Neolaureati 2009, avvocato, consulente per EUIPO
Dopo varie esperienze internazionali iniziate con il progetto Talenti Neolaureati, oggi sono un avvocato specializzato in Proprietà Intellettuale e lavoro ad Alicante come consulente legale per EUIPO (Ufficio Europeo della Proprietà Intellettuale). Sono onorato di avere l’occasione di dare il mio contributo in questo progetto. In particolare, spero di fare capire ai partecipanti l’importanza (ed i pericoli) della proprietà Intellettuale nel momento in cui ci si avvia ad una attività imprenditoriale.

Francesca Bosco, Talenti Neolaureati 2005
Grazie a Talenti Neolaureati dal 2006 lavoro presso l’UNICRI, istituto delle Nazioni Unite con sede a Torino che assiste gli Stati membri sui temi legati alla criminalità e alla giustizia. Ricopro il ruolo di programme officer e da una decina di anni ormai mi sono specializzata nei programmi di contrasto alla criminalità organizzata ed all’utilizzo criminale e/o terroristico della tecnologia. Quest’anno porterò a Talenti per l’Impresa la mia esperienza in tema di blockchain, di intelligenza artificiale e di robotica.

Serena Giaminardi, Talenti Neolaureati 2013, programme coordinator presso SETsquared
Grazie al progetto di FCRT ho vinto una borsa per una posizione a SETsquared, eletto University Business Incubator #1 al mondo. L’opportunità del tirocinio si è trasformata presto in offerta di lavoro e oggi gestisco un team di cinque persone e mi occupo di creazione ed erogazione di iniziative a supporto di neo-imprenditori, start-up e ricercatori sotto forma di programmi di formazione, open innovation, mentoring, collaborazioni accademiche e investimenti.

Daniele Conti, Talenti per l’Impresa 2015, dottorando in Fisica ed Innovatore
Talenti per l’Impresa ha rappresentato per me la formazione fondamentale per i miei progetti imprenditoriali, sia in termini di competenze trasversali acquisite sia di network. Grazie al progetto ho incontrato The Doers, società torinese che promuove il metodo scientifico dell’innovazione Lean e con cui attualmente collaboro. Con loro ho organizzato e tenuto percorsi di cultura imprenditoriale per i ricercatori di SISSA di Trieste e per clienti come Electrolux. Contemporaneamente coordino SynDiag, progetto di Startup nato nell’alveo dell’Alta Scuola Politecnica, che si propone di trasformare l’ecografica diagnostica in un esame operatore indipendente ed oggettivo, abilitando l’uso dei big data medicali ecografici a supporto dell’attività medica. Per Talenti per l’Impresa 2018 ho curato in particolar modo i moduli relativi a Lean Startup e Market Discovery.

Matteo Fasano, Talenti per l’Impresa 2012, ricercatore presso il Politecnico di Torino
Ho frequentato Talenti per l’Impresa mentre studiavo per il mio dottorato in Ingegneria Energetica. Il mio percorso accademico mi ha portato a passare un anno negli USA, a ricevere nel 2017 il premio “ENI Award” come migliore giovane ricercatore italiano nel settore energetico, con premiazione avvenuta in Quirinale. Sto ora sviluppando prototipi per la raccolta, accumulo e utilizzo efficiente di energia da fonti rinnovabili e sono coinvolto in diversi progetti di ricerca europei e nazionali che si occupano di simulare materiali nanostrutturati per applicazioni energetiche. Nel programma Talenti per l’Impresa 2018 ho portato la mia attitudine a costruire ponti tra la ricerca e l’imprenditorialità.

Lorenzo Niola, Talenti per l’Impresa 2014, Accelerator Associate/Consultant
Il valore aggiunto fornito dai progetti della Fondazione CRT sta nella condivisione di un network di professionisti di vari settori e la possibilità di conoscere altri giovani molto ambiziosi come me, con cui rimango in contatto tutt’ora anche dopo quattro anni dalla fine del progetto. Attualmente gestisco tramite una società di consulenza due incubatori di startup in Valle d’Aosta, ma dopo l’esperienza con Talenti per l’Impresa ho supportato attivamente in progetti di Open Innovation tra grosse multinazionali e startup a livello europeo, lavorato al lancio di uno spin-off innovativo in ambito automotive e gestito le attività quotidiane di un acceleratore di startup in Kuwait. Quest’anno, in aula, condividerò casi di successo e best practice imprenditoriali con i nuovi Talenti.


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Innovazione

Un viaggio tra cultura e sostenibilità. Tutte le tappe del progetto “Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”

Giunge alla sua fase conclusiva il progetto di UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici ArciAmbiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU tramite avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura, nell’ambito del PNRR, MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, COMPONENTE 3 – Turismo e cultura 4.0, MISURA 3 – Industrie culturali e creative, INVESTIMENTO 3.3 (Azione A I). Il progetto si poneva l’obiettivo di raccogliere i bisogni, mappare e condividere le buone pratiche relativamente ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica.

Un viaggio in Italia, iniziato a febbraio e conclusosi nel mese di giugno, che ha fatto emergere la presenza di una diffusa consapevolezza tra gli operatori e le operatrici degli spazi UCCA circa l’esigenza di attuare delle politiche sostenibili, con la progressiva adozione di protocolli green che possono riguardare tutti quegli eventi, in primis i festival, che offrono al pubblico opportunità di visione e fruizione.

Il primo appuntamento si è svolto presso Kinetta, una piccola e importante realtà UCCA sita nel centro di Benevento che negli anni si è affermata come un punto di riferimento non solo per la promozione cinematografica, ma anche per la formazione rivolta a bambini e preadolescenti coinvolti nei corsi di cinema. Dopo una tappa romana, che ha coinvolto le e i dirigenti UCCA, è stata la volta di Saluzzo, dove, ospiti del Teatro Magda Olivero gestito dall’associazione Ratatoj, è stato chiesto alle e ai partecipanti di indicare le caratteristiche imprescindibili di un circolo di cultura cinematografica su cui poter intervenire per affrontare la transizione ecologica. Il lavoro è proseguito nelle tappe di Milano – appuntamento promosso durante le giornate di Equa, l’iniziativa nazionale di Arci dedicata al tema delle disuguaglianze sociali e delle politiche pubbliche atte a facilitare la loro eliminazione – e di Agrigento, nel meraviglioso scenario dello Spazio Temenos ospitato presso la Chiesa di San Pietro.

È stata poi la volta di Napoli, che ha visto le e i partecipanti coinvolti in diverse attività: una tre giorni di incontri presso la sede dell’associazione Arci Movie, storico sodalizio che da oltre trent’anni anima la vita culturale della città e del quartiere di Ponticelli alla periferia est. In questo contesto, l’incontro realizzato con Legambiente Campania con un focus sulla CER (Comunità Energetica e Solidale) NAPOLI Est di San Giovanni a Teduccio ha posto l’accento sul percorso intrapreso e sulle fasi di attuazione che hanno coinvolto i partner del progetto. 

Poi ancora Bari (presso “Officina degli Esordi”) Carbonia (presso la sede dell’associazione “Casa del Popolo” dove è intervenuta Florencia Santucho, esperta green manager del settore audiovisivo e cinematografico), Ferrara (negli spazi di “Officina Meca”) e Bologna (presso lo spazio del centro culturale “Porta Pratello”). Una serie di appuntamenti che hanno attivato una riflessione collettiva sul format di “spazio culturale” nella transizione verde, in un percorso di ricerca/azione che ha chiesto a operatori e operatrici di definire le caratteristiche di uno spazio di promozione culturale, confrontandosi su quanto emerso dalle fasi precedenti e identificando i bisogni in termini di competenze, risorse tecniche e strumentali, risorse umane.

“Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” ha, quindi, dato l’opportunità ai territori di dialogare tra loro, condividendo esperienze, risorse e visioni innovative sui temi della sostenibilità: se, infatti, risulta cruciale definire delle linee guida condivise su questi temi, appare altresì imprescindibile tener conto delle differenze territoriali, sociali ed economiche per l’attuazione delle stesse. Porre al centro i territori significa proprio questo: favorire una rete di cooperazione che rispetti e integri le specificità di ciascuna comunità, contribuendo a una transizione sostenibile e culturalmente ricca. “Priorità”  “Fattibilità” “Creatività” e “Coinvolgimento” sono le parole chiave che guidano il sempre più necessario lavoro di rete per garantire questa trasformazione.

E la creatività non manca di certo nelle azioni che sono già state messe in campo: c’è chi ha coinvolto la propria base sociale in laboratori di costruzione di arredi attraverso l’utilizzo di materiali di recupero e c’è chi promuove un riuso comunitario dei supporti culturali come riviste, libri, Blu-Ray, DVD e supporti audiovisivi in genere, trasformando questi beni in patrimonio comune che altrimenti andrebbe disperso, anche attraverso la promozione di iniziative ad hoc, come l’apertura di mediateche sociali o la promozione di spazi di bookcrossing. Chi ancora organizza degli swap party per abiti usati, rivolti in particolare alle e ai giovani, in concomitanza con iniziative culturali e mostre per creare momenti di aggregazione e promuovere la sostenibilità. A queste si affiancano azioni un po’ più basilari, come l’uso di materiali riciclabili o l’eliminazione dei bicchieri monouso, l’uso degli erogatori di acqua in luogo dei distributori automatici. Piccole azioni forse, che però testimoniano come ciò che è immediatamente applicabile venga subito adottato, manifestando non solo una diffusa e radicata consapevolezza sul tema ma anche un grado di capacità di “mettersi in azione” non scontato.

Nonostante, quindi, siano già molte le buone pratiche attivate dai circoli, maggiori criticità sono state individuate in relazione a quegli interventi che vanno ad incidere su azioni dirette di efficientamento energetico e riconversione verso fonti rinnovabili: un dato che restituisce il problema delle limitate risorse finanziarie per sostenere i costi della transizione e la mancanza di un’adeguata formazione in merito, anche rispetto al tema delle attrezzature e dotazioni tecniche a risparmio energetico, all’utilizzo di materiali di consumo e produzione che siano davvero “green”. 

Il bisogno di proseguire verso una maggiore sostenibilità da parte della rete UCCA e degli spazi culturali che la compongono, passa per una trasformazione interna dei singoli circoli che va dall’acquisizione di conoscenze e competenze fino alla sperimentazione di ulteriori pratiche ecosostenibili e all’individuazione di referenti ad hoc. Il tutto con l’obiettivo di coinvolgere, con azioni concrete di sensibilizzazione e informazione, la base di soci e il pubblico in generale che partecipano alle attività culturali e alla vita del circolo stesso, in una prospettiva di condivisione e co-progettazione degli interventi orientati verso la sostenibilità.

Proprio questa consapevolezza su quanto ancora si possa fare, unita alla profonda sensibilità verso la tematica affrontata, hanno determinato una disponibilità e un entusiasmo diffusi a partecipare alle attività di gruppo. Segno di come la modalità di partecipazione scelta – quella di un percorso partecipato e non puramente didattico o informativo, che fondasse, quindi, il proprio successo sul protagonismo delle operatrici e degli operatori e sulla valorizzazione della propria esperienza professionale, personale e associativa –  si sia rivelata vincente, creando un ambiente di collaborazione attiva e stimolante, capace di generare idee innovative e soluzioni condivise per affrontare le sfide della sostenibilità in maniera efficace e inclusiva.


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imprenditoria

Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino

Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova torre nella zona di Porta Susa di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo per localizzare la  sede italiana dell’ azienda.
Newcleo è una scaleup italo – inglese con sede a Londra, impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione.  Stefano Buono immagina che la torri possa ospitare anche attività del Politecnico di Torino e la nuova sede di Liftt, la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech, di cui Buono è presidente.
L’area prescelta per la nuova torre fa parte di un più ampio piano di riqualificazione urbana del Torino Innovation Mile che coinvolge oltre a Newcleo, il Politecnico di Torino, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, Nexto e Planet Smart City. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
La nuova sede di Newcleo sorgerà su un’area di oltre 45 mila metri quadrati, di proprietà di FS Sistemi Urbani e utilizzerà i capitali del round di raccolta fondi da un miliardo di euro, annunciato lo scorso marzo che con altri round di finanziamenti porteranno a un totale di 3-4 miliardi di euro che saranno utilizzati per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare  in Italia(nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino Bolognese e una fabbrica di combustibile nucleare.

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App

Aldilàpp, piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali

“L’innovazione digitale che parte dalla memoria: Aldilapp permette di onorare i nostri cari defunti, prendersi cura delle strutture che li accolgono attraverso una rete di servizi collegati. Per restare vicini, anche se distanti”. È quanto si legge nella presentazione del sito di Aldilàpp, una piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali. (altro…)


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