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Ambiente

Quando il crowdfunding si fa green

Il crowdfunding (per dirla con Wikipedia) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone e organizzazioni. È una pratica di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse. Il termine trae la propria origine dal crowdsourcing, processo di sviluppo collettivo di un prodotto.

Il web è solitamente la piattaforma che permette l’incontro e la collaborazione dei soggetti coinvolti in un progetto di crowdfunding.

Secondo il Framework for European Crowdfunding,

“l’ascesa del crowdfunding negli ultimi dieci anni deriva dal proliferare e dall’affermarsi di applicazioni web e di servizi mobile, condizioni che consentono a imprenditori, imprese e creativi di ogni genere di poter dialogare con la crowd per ottenere idee, raccogliere soldi e sollecitare input sul prodotto o servizio che hanno intenzione di proporre”.

Conosciamo sicuramente Kickstarter, piattaforma di crowdfunding per antonomasia, nata negli Stati Uniti e ora in grado di agevolare il finanziamento di migliaia di progetti con budget anche milionari.

Non conosciamo però la declinazione “green” di questi processi di raccolta condivisa. Il mondo dell’ecologia si presta ampiamente ad utilizzare soluzioni “crowd”. Perché ci sono pochi fondi, e la coscienza ambientalista non fa quasi mai rima con disponibilità finanziaria.

In Italia c’è una realtà crowd che si occupa espressamente di progetti sostenibili: sto parlando di commoon.it, un sito nato per sviluppare soluzioni per le necessità della gente.
“È ideale per le micro imprese, le cooperative sociali, le organizzazioni non governative, ed i progetti di microcredito – spiega Matteo Carbonoli, fondatore del progetto – Forniamo soluzioni a chiunque ne abbia bisogno,soprattutto se la sua esigenza è primaria. Soluzioni che possono fare la differenza, perché il cliente di un progetto sostenibile è differente da ogni altro cliente: anche se non ha capitale è lui stesso capitale. E la sua community è un indescrivibile moltiplicatore di capitale”

I progetti in corso di finanziamento vanno dalla “Ciclofficina mobile” in grado riparare biciclette “on the go” e consentire il reinserimento lavorativo di persone svantaggiate, al “Circo in Tasca”, che porta la magia dei giocolieri e trapezisti in posti disagiati attraverso una fantastica (e leggera) struttura aerea che si monta e si smonta facilmente in pochissimo tempo.

Sempre su Commoon.it la Cooperativa Sociale Ora d’Aria ha lanciato il progetto per la realizzazione di una gamma di vasi in tessile per orticoltura e giardinaggio prodotti dalle detenute di Rebibbia. Progetto che stimola diversi ambiti della sensibilità: quella ecosostenibile; quella pedagogico-psicologica (tramite la cura del terreno e delle piante si recupera la capacità di amare, il desiderio di crescere/migliorarsi e l’autostima); quella culturale attraverso il recupero di un saper fare come coltivare il terreno, la conoscenza delle piante, la sapienza culinaria; e infine quella emotivo-sensoriale: profumo, tatto, gusto … riscoperta dei sapori, contatto con sensazioni vitali e benefiche a livello psico-fisico.

Su Starteed.com, altra realtà italiana crowd di carattere questa volta “generalista”, abbiamo trovato Tonki, la cornice in cartone riciclato che permette la stampa diretta sulla struttura stessa (da Instagram o PC) delle proprie immagini preferite.

Eppela è forse la piattaforma crowd attualmente più nota in Italia e tanti sono i progetti “green” supportati (in modo anche importante): come le Mezzelune Fertili del Salento, dove – a Ugento – si spreme acqua dalla pietra ispirandosi ai sistemi di raccolta idrica diffusi nelle zone aride del Medio Oriente, con l’obiettivo di contrastare l’avanzamento di fenomeni erosivi e di desertificazione del territorio, sempre più critici in questa terra. Dal 2008, all’interno di un appezzamento di circa 17 mila mq, l’associazione culturale l’Orto dei Tu’rat ha intrapreso la costruzione di grandi strutture in pietra a secco, dette tu’rat o mezze lune fertili, di dimensioni variabili e orientate in determinati assi, capaci di captare i venti e le arie umide provenienti dal mar Ionio.

Questo meccanismo permette la condensazione di aria trasformandola in acqua, utile ad “irrigare” il suolo e nutrire alberi e piante, piantumate a ridosso delle strutture

C’è poi Limoney.it, altra piattaforma che si spinge un po’ più in là rispetto a quelle tradizionali, affiancando al progetto una rete di advisor in grado di gestire al meglio i fondi raccolti con le campagne condivise.

Qui ha già avuto un discreto successo il finanziamento di un progetto editoriale, Terra e Futuro, che esplora un tema tradizionale (l’agricoltura) in un modo estremamente innovativo. Il concetto di Sovranità Alimentare, infatti, ha ottenuto negli ultimi anni un crescente successo nell’esprimere l’idea della libertà, della sicurezza e dell’indipendenza agricola delle nazioni. Sergio Cabras, l’autore, vuole mettere in evidenza il fatto che non basta esser certi di poter mangiare ma che occorre anche essere in condizioni di produrre autonomamente il proprio cibo a livello locale e in modo sostenibile, scegliendo cosa e come produrre – ciascuna comunità secondo le proprie tradizioni e culture gastronomiche e scegliendo il proprio modello di produzione agricola. Sergio ha abbandonato Roma non ancora ventenne nel 1983 per unirsi al fenomeno di occupazione e recupero di casolari rurali e terreni demaniali abbandonati sul Monte Peglia in Umbria.

Filippo Bozotti ha invece immaginato un mondo fatto di comunità sostenibili, ad impatto zero (anzi, positivo) sul territorio, e per arrivarci ha lanciato un progetto che prevede l’attivazione di 10 di queste. Tribewanted è il nome della sua iniziativa che si affida interamente al crowdfunding. Tribewanted è un nome ormai noto nel mondo del turismo sostenibile: Bozotti, che opera insieme al socio inglese Ben Keene, invita gli aderenti, i tribemembers, ad immergersi totalmente nella dimensione locale della propria vacanza “ecologica” abbracciando modi, usi, costumi ed azioni delle varie comunità. A Montestevole (Umbria) c’è una di queste realtà, che ha tratto ispirazione dalle prime due, nate nell’isola di Boro Boro (Fiji) e in Sierra Leone…

La nostra visione – spiega Bozotti – è quella di aiutare a costruire un futuro sostenibile sviluppando una serie di comunità modello. La nostra missione è dimostrare che insieme possiamo vivere in un modo sostenibile e felice sia in un piccolo villaggio di pescatori che nel nostro paese.

ShinyNote è invece schierato in modo davvero verticale, dice il claim sul sito:
Abbiamo immaginato un social network fondato su basi etiche. Lo abbiamo costruito intorno alle storie delle persone, per le persone che sanno rintracciare nel quotidiano una scintilla di positività e speranza

A differenza di altri servizi di crowdfunding, ShinyNote non si rivolge ad artisti o creativi, ma a privati cittadini e organizzazioni non profit

Ed ecco così l’Ecovilaggio Solare di Alcatraz, di Jacopo Fo che si propone di realizzare un agglomerato ad impatto zero sul territorio con la possibilità di scegliere le soluzioni abitative più consone, dalla casa in pietra stile Antenati a quella “hi-tech”.

Ed ecco l’Orto delle Meraviglie, progetto di orticoltura didattica nelle scuole. O iniziative come Fun and Fair, il primo eshop dedicato a marchi di moda giovane etici, equi e attenti all’impatto ambientale, che ha lanciato una campagna di informazione sull’ethical clothing.


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Ambiente

Sacchetti di plastica: quasi 3 su 10 sono ancora fuorilegge

“In Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali”. A denunciare questa situazione è Legambiente nel rapporto “Ecomafia 2024: Storie numeri della criminalità ambientale in Italia”. Solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali. Ma se si torna indietro nel tempo, i numeri salgono a dismisura. Dal 2017, il Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale del capoluogo campano ha condotto 76 operazioni, arrivando a sequestrare circa 8,6 milioni di shopper illegali, per un totale di 170 tonnellate di materiale, comminando 500mila euro di sanzioni.

L’ultima operazione è stata portata a termine pochi giorni fa. Gli agenti della Unità Operativa I.A.E.S. (Investigativa, Ambientale ed Emergenze Sociali), grazie anche al rapporto di collaborazione con il consorzio di filiera Biorepack e l’associazione di categoria Assobioplastiche, a seguito di attività di indagine è intervenuto in un magazzino di circa 10.000 mq utilizzato per il commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, da un cittadino di nazionalità cinese. A seguito dell’ispezione la Polizia Locale di Napoli ha riscontrato la presenza di 20 quintali di buste in plastica illegali in quanto prive delle caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità e pertanto ha pertanto posto in sequestro tutte le buste e sottoposto ad una sanzione amministrativa di 5.000 Euro il titolare dell’attività.

Shopper: quasi 3 su 10 sono fuorilegge. Napoli un esempio nel contrasto all’illegalità

Allargando lo sguardo al resto del Paese, Assobioplastiche fa notare che “malgrado la legge che ne vieta l’uso sia ormai in vigore da più di 10 anni, il tasso di sacchetti illegali si conferma ancora troppo alto: 28% nel 2023 (stessa percentuale del 2022). L’impegno delle Forze dell’Ordine per contrastare questo fenomeno è costante e rappresenta un argine fondamentale per la tutela della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili”.

“Esprimiamo il nostro ringraziamento alla Polizia Locale di Napoli, da sempre in prima linea nel contrasto a questo fenomeno” ha commentato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. “L’illegalità nel settore degli shopper rappresenta uno di quegli aspetti distorsivi che stanno mettendo a dura prova la filiera italiana delle bioplastiche compostabili. Ribadiamo l’importanza di quegli strumenti che sono stati messi in campo per difendere gli operatori che lavorano correttamente e onestamente in questo settore. È il caso della piattaforma on-line realizzata da Assobioplastiche, (https://assobioplastiche.org/segnalazioni-illegalita) con il supporto del Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari”.


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Ambiente

Domenica 7 luglio la consegna del Premio Acqui Ambiente

Domenica 7 luglio, nella cornice di Villa Ottolenghi si svolge la cerimonia di consegna del Premio Acqui Ambiente, giunto alla XV edizione, che si tiene alle ore 17,00 nello spazio antistante il celebre Tempio di Herta e sarà condotta da Licia Colò, insignita del premio Testimone dell’Ambiente nell’anno 2022.

L’ edizione 2024 ha registrato una partecipazione di 66 opere partecipanti alle due sezioni, la sezione ordinaria e la sezione ragazzi.

Vincitori ex aequo della XV edizione, per la sezione ordinaria opere a stampa sono risultati Giannozzo Pucci curatore de La nuova agricoltura contadina. L’alba della rinascita per la terra, Libreria Editrice Fiorentina e Andrea Rinaldo con il volume Il governo dell’acqua. Ambiente naturale e ambiente costruito, Marsilio editori.

Vincitore della XV edizione, per la sezione ragazzi opere a stampa è risultato Graziano Ciocca con il volume Bufale bestiali. Perché gli animali non sono quelli che crediamo, De Agostini Edizioni. Una menzione è stata assegnata a Davide Longo per il volume Montagna si scrive stampatello, Adriano Salani Editore.

Per il Concorso Scolastico Nazionale Go Green Lab (Laboratorio di Ricerca Ambientale), che ha interessato gli studenti delle scuole superiori d’Italia, la Giuria ha decretato vincitore l’Istituto di Istruzione Superiore “Rita Levi Montalcini” di Acqui Terme (AL) – Triennio classi indirizzo Biotecnologie Ambientali (III H, IV H e V H) con “Microrganismi ambientali: alleati preziosi”. Una menzione particolare sarà conferita all’Istituto di Istruzione Superiore “Il Tagliamento” di Spilimbergo (PN) – IT Agrario, Agroalimentare, Agroindustriale (1FA con la collaborazione di alcuni studenti delle classi 3BP e 5DP) per il progetto “Orto a petrolio zero”.

Un riconoscimento alla famiglia De Rossi per l’impegno profuso nel realizzare il progetto “Luna sul Mare”, una serie di dodici documentari, che racconta la storia dell’avventuroso viaggio in kayak a vela, camper e traghetto di una bimba dai 4 anni, con i suoi genitori, lungo tutto il Tirreno, dalla Liguria alla Sicilia, entrando in contatto con piccole realtà locali, produttori biologici, volontari, ricercatori ed esperti interessati.

La Giuria ha premiato Edo Ronchi quale “Testimone dell’Ambiente “per il suo lungo e costante impegno ambientale. In qualità di Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, dal 2008, ha puntato ad ampliarne gli orizzonti dell’ambientalismo misurandosi, da una parte, con la green economy e, all’altra, con il coinvolgimento delle imprese nel cambiamento verso la sostenibilità.
Dal 1996 al 2000 è stato Ministro dell’Ambiente e ha realizzato numerose riforme ambientali: della gestione dei rifiuti, noto come “decreto Ronchi”; per la tutela degli habitat naturali della flora e della fauna selvatica; per la prevenzione del rischio idrogeologico e per la tutela delle acque dall’inquinamento.

Il Col. Mario Giuliacci, riceverà il Premio Testimone dell’Ambiente. Mario Giuliacci é un noto meteorologo e climatologo che ha descritto per anni le previsioni del tempo, ha dedicato la sua vita e la sua carriera allo studio della meteorologia. Ha diretto il Centro meteo del Nord Italia a Milano Linate dal 1983 al 1990. Nel 2014 ha attivato un proprio sito professionale su Internet: www.meteogiuliacci.it del quale è Direttore operativo.

La Giuria del Premio, per questa edizione, ha deciso di conferire il premio “Testimone dell’Ambiente” ai cittadini di Cortemilia per il ruolo centrale svolto ai tempi della lotta per chiudere l’Acna di Cengio: il premio viene conferito a Cortemilia in rappresentanza di tutti gli uomini e le donne della Valle che tanta parte attiva hanno avuto e continuano ad avere per far cessare il secolare inquinamento della Valle Bormida. A ritirare il Premio sarà il Sindaco di Cortemilia Roberto Bodrito accompagnato dalla Signora Claudia Patrone, testimone e protagonista attiva degli eventi.

Il Premio Acqui Ambiente – dichiara il Sindaco di Acqui Terme Danilo Rapetti – nel ricordare gli eventi che hanno segnato la storia del nostro Pianeta, lasciando tracce profonde nell’ambiente che ci ospita, vuole tuttavia guardare al futuro con positività, portando alla luce esempi di virtuosismo ecologico e di progettazione che contribuiscono a risanare la Terra e, nello stesso tempo, premiando coloro che si fanno portavoce a livello politico o nel campo della ricerca. Il forte impatto di tale divulgazione garantisce una maggiore sensibilizzazione e rispetto dell’ambiente.


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Ambiente

Il Ricercatore: online il documentario sullo scienziato licenziato per essersi rifiutato di volare

Dopo la World Première al Festival internazionale CinemAmbiente di Torino, da venerdì 14 giugno sarà disponibile online (in streaming e download) il documentario Il Ricercatore – Perché ho perso il lavoro per 5 tonnellate di CO2 (Italia, 2024, 71’) del regista Paolo Casalis. (altro…)


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