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Sostenibilità

L’appello di Cedric Schuster, dell’Alleanza dei piccoli stati insulari: non firmeremo il nostro certificato di morte

Durante i lavori finali della COp28 il ministro dell’Ambiente delle isole Samoa Cedric Schuster, presidente dell’Alleanza dei piccoli stati insulari ha parlato a nome dell’alleanza manifestando la preoccupazione per  l’innalzamento del livello degli oceani in relazione alla propria posizione geografica , degli scarsi mezzi economici messi a disposizione per contrastare il cambiamento climatico, per la mancanza di uno spazio per esprimere le opinioni che ha portato a un linguaggio indebolito, che annienterà le possibilità di mantenere l’aumento della temperatura media globale sotto 1,5 °C. Non firmeremo il nostro certificato di morte.

– Siamo preoccupati che il processo in questo momento non sia nello spirito del multilateralismo. Come SIDS, riteniamo che le nostre voci non vengano ascoltate, mentre sembra che diverse altre Parti abbiano goduto di un trattamento preferenziale, compromettendo la trasparenza e l’inclusività del processo.

– Siamo molto preoccupati che questa mancanza di una piattaforma per esprimere le nostre opinioni abbia portato a un linguaggio debole che annienterà le nostre possibilità di mantenere il limite di riscaldamento di 1,5°C.

– La nostra linea rossa è un forte impegno a mantenere il limite di riscaldamento di 1,5°C. Qualsiasi testo che comprometta l’1.5 sarà respinto.

– Se non avremo forti risultati di mitigazione in questa COP, allora questa sarà ricordata come la COP in cui 1,5 sarebbe morto. Questa non dovrebbe essere l’eredità di questo COP degli Emirati Arabi Uniti.

– Il paragrafo 39 della bozza del testo GST include un linguaggio debole sui combustibili fossili è del tutto insufficiente. Non si parla affatto di una graduale eliminazione. Presenta un menu di opzioni che indica “POTREBBE” prendere. Potrebbe è inaccettabile. Gli Stati DEVONO agire per eliminare gradualmente i combustibili fossili.

– La finanza e la mitigazione devono andare di pari passo. I paesi sviluppati devono guidare perché hanno le risorse per farlo, chiediamo alle principali economie di assumere un ruolo guida qui nei flussi finanziari.

– Non firmeremo il nostro certificato di morte. Non possiamo sottoscrivere un testo che non contenga impegni forti sull’eliminazione graduale dei combustibili fossili.

– Nel corso di questo processo ci è stato chiesto quale sarebbe la posta in gioco se questi negoziati non portassero a un risultato forte che mantenga 1.5 Alive. Come non capire che è in gioco la nostra stessa sopravvivenza?

– Questo è il motivo per cui in ogni stanza i nostri negoziatori hanno spinto instancabilmente per decisioni in linea con il mantenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. Ecco perché se le Parti continuano a opporsi all’eliminazione graduale dei combustibili fossili e dei sussidi ai combustibili fossili, devono fermarsi e mettere in discussione il proprio impegno in questo processo.

– Poiché i grandi emettitori continuano a servire un’industria antiquata che è responsabile di oltre il 90% delle attuali emissioni di CO2 – e in aumento – AOSIS sarà qui. Non smetteremo mai di lottare per un futuro in cui la nostra gente non possa semplicemente sopravvivere ma prosperare. Perché a causa delle azioni dei grandi emettitori non abbiamo scelta.

– E ve lo ricordiamo ancora una volta: i nostri piccoli stati insulari in via di sviluppo sono in prima linea in questa crisi climatica, ma se continuate a dare priorità al profitto rispetto alle persone, state mettendo in gioco il vostro stesso futuro.

– Chiediamo ai nostri alleati di sostenere la nostra richiesta e di stare al nostro fianco per mantenere in vita l’1,5.
The Climate Action Committent Counter di COP28


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Energia

Secondo Terna nei primi sei mesi del 2024 la produzione da fonti rinnovabili ha superato per la prima volta la produzione da fonti fossili in italia

Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale nei primi sei mesi dell’anno la produzione da fonti rinnovabili (+27,3% rispetto al primo semestre 2023) ha superato per la prima volta la produzione da fonti fossili, che ha registrato una flessione del 19% rispetto allo stesso periodo del 2023, con una ancor più marcata riduzione della quota di produzione a carbone (-77,3%). (altro…)


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Ambiente

Sacchetti di plastica: quasi 3 su 10 sono ancora fuorilegge

“In Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali”. A denunciare questa situazione è Legambiente nel rapporto “Ecomafia 2024: Storie numeri della criminalità ambientale in Italia”. Solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali. Ma se si torna indietro nel tempo, i numeri salgono a dismisura. Dal 2017, il Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale del capoluogo campano ha condotto 76 operazioni, arrivando a sequestrare circa 8,6 milioni di shopper illegali, per un totale di 170 tonnellate di materiale, comminando 500mila euro di sanzioni.

L’ultima operazione è stata portata a termine pochi giorni fa. Gli agenti della Unità Operativa I.A.E.S. (Investigativa, Ambientale ed Emergenze Sociali), grazie anche al rapporto di collaborazione con il consorzio di filiera Biorepack e l’associazione di categoria Assobioplastiche, a seguito di attività di indagine è intervenuto in un magazzino di circa 10.000 mq utilizzato per il commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, da un cittadino di nazionalità cinese. A seguito dell’ispezione la Polizia Locale di Napoli ha riscontrato la presenza di 20 quintali di buste in plastica illegali in quanto prive delle caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità e pertanto ha pertanto posto in sequestro tutte le buste e sottoposto ad una sanzione amministrativa di 5.000 Euro il titolare dell’attività.

Shopper: quasi 3 su 10 sono fuorilegge. Napoli un esempio nel contrasto all’illegalità

Allargando lo sguardo al resto del Paese, Assobioplastiche fa notare che “malgrado la legge che ne vieta l’uso sia ormai in vigore da più di 10 anni, il tasso di sacchetti illegali si conferma ancora troppo alto: 28% nel 2023 (stessa percentuale del 2022). L’impegno delle Forze dell’Ordine per contrastare questo fenomeno è costante e rappresenta un argine fondamentale per la tutela della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili”.

“Esprimiamo il nostro ringraziamento alla Polizia Locale di Napoli, da sempre in prima linea nel contrasto a questo fenomeno” ha commentato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. “L’illegalità nel settore degli shopper rappresenta uno di quegli aspetti distorsivi che stanno mettendo a dura prova la filiera italiana delle bioplastiche compostabili. Ribadiamo l’importanza di quegli strumenti che sono stati messi in campo per difendere gli operatori che lavorano correttamente e onestamente in questo settore. È il caso della piattaforma on-line realizzata da Assobioplastiche, (https://assobioplastiche.org/segnalazioni-illegalita) con il supporto del Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari”.


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Energia

Nel 2023 Google e Microsoft hanno consumato 24 terawattora di energia elettrica come l’Azerbaijan

Nel 2023 Google e Microsoft hanno consumato 24 terawattora di elettricità ciascuna superando il consumo di oltre 100 nazioni tra cui Islanda, Ghana e Tunisia. (altro…)


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