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Innovazione

Soluzioni urbane innovative, al via a Torino la seconda Call4Testing a tema “Future City”

Si apre oggi, lunedì 6 marzo, fino al 28 aprile la seconda edizione di Call4Testing a tema Future Cities, per lo sviluppo di stili di vita urbana intelligenti, lanciata dal Comune di Torino nell’ambito di CTE NEXT, la Casa delle Tecnologie Emergenti torinese.

Un progetto quadriennale finanziato dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy e realizzata in collaborazione con tutti i partner e gli stakeholder della Casa.

Con il nuovo Avviso Pubblico “Future City”, la Casa delle Tecnologie rafforza il suo ruolo ormai consolidato di centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G stimolando lo sviluppo sperimentale e il testing in condizioni reali di soluzioni tecnologiche innovative allo stadio pre-commerciale in grado di migliorare la qualità di vita in città, abilitate dal 5G e dalle tecnologie emergenti (AI, IoT, Blockchain), con un focus particolare su robot collaborativi, Realtà Virtuale ed aumentata, Metaverso e software per simulazioni, anche in vista di una loro successiva diffusione sul mercato. Questa seconda call intende promuovere sperimentazioni in tre ambiti diversi:

● Gestione del territorio, sostenibilità e rigenerazione urbana, con l’obiettivo di promuovere strumenti, strategie e soluzioni innovative per la riprogettazione di spazi ed edifici pubblici secondo criteri anzitutto di sostenibilità – perseguendo l’obiettivo della neutralità climatica al 2030 a cui la Città di Torino ha aderito nell’ambito della “Mission 100 Città Climaticamente Neutrali” – nonché di sicurezza, accessibilità e vivibilità sociale.

● Smart services per innovare le modalità di erogazione di servizi pubblici o di interesse pubblico, tramite le soluzioni digitali “Smart Services”, perseguendo obiettivi di efficacia, efficienza, sostenibilità, usabilità e accessibilità per tutti.

● Cultura, turismo, eventi ed education, per incoraggiare la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale, naturalistico, industriale, urbano da parte dei city user. Il tutto con l’obiettivo di promuovere la vocazione della Città di Torino quale hub culturale e sede di grandi eventi artistici, musicali e sportivi, non dimenticandone le ricadute in termini di rigenerazione urbana e di education.

Rispetto allo scorso anno, la call è stata anche arricchita da tre challenge messe a punto grazie alla collaborazione con tre attori del comitato stakeholder di CTE Next. La Regione Piemonte – Azienda Sanitaria ZERO, NUE 112 – propone la “challenge” di progettazione e realizzazione di un sistema che consenta di automatizzare la traduzione nelle lingue dei segni del testo scritto proveniente dall’operatore del 112 a favore dei cittadini interessati da situazioni di emergenza.

Planet Smart City ha segnalato il proprio interesse a osservare, fornire supporto e accompagnamento dedicato a proposte di sperimentazione che ricadano nell’ambito “proptech”, ovvero tecnologie applicate al mondo delle costruzioni e dell’immobiliare. Infine, la challenge di Iren che spinge per soluzioni nell’ambito del monitoraggio e della gestione degli asset e delle infrastrutture urbane.

“La capacità di sperimentare e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative è un fattore decisivo nel percorso che la Città di Torino sta portando avanti, anche per il raggiungimento di un obiettivo importante come quello della neutralità climatica, insieme ad altre 8 Città italiane nella missione europea NetZeroCities.

La seconda edizione della Call4Testing ‘Future Cities’ conferma la vocazione della nostra città, pronta ad accompagnare e supportare la realtà urbana nelle sfide presenti e future, collaborando con innovatori, imprese, partner pubblici e privati e stakeholder, nella ricerca di soluzioni replicabili, capaci di coniugare la transizione digitale con una maggiore sostenibilità ambientale e una migliore qualità di vita delle persone” dichiara l’Assessora all’Innovazione della Città di Torino Chiara Foglietta.

Con circa 500.000 euro di fondi a disposizione, start-up e PMI lavoreranno per co-disegnare e testare per un periodo di nove mesi, insieme alla Cittàdi Torino, ai partner e agli stakeholder di CTE Next, i servizi e i prodotti abilitati dal 5G e dalle tecnologie emergenti per rendere Torino più accessibile, sostenibile ed efficiente.

I progetti proposti saranno vagliati da una commissione rappresentativa dei 13 partner della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – Università degli studi di Torino, Politecnico di Torino, I3P S – Incubatore del Politecnico di Torino, 2i3T – Incubatore imprese Università di Torino, Competence Industry Manufacturing 4.0, 5T – Tecnologie Telematiche Trasporti Traffico Torino, CSI Piemonte, Digital Magics, Fondazione Links, Talent Garden, TIM e Fondazione Piemonte Innova – e saranno finanziati fino al 70% per un importo fino a 70 mila euro ciascuno su un massimo di 100 mila euro.

Una somma nettamente superiore alla prima edizione, che prevedeva contributi fino a 25.000 euro per impresa a copertura di massimo il 50% delle spese di sperimentazione.

Possono partecipare alla call le Start up e le PMI italiane che abbiano un interesse economico e di ricerca e sviluppo sul territorio torinese. I documenti per la candidatura sono scaricabili dal sito istituzionale del Comune di Torino http://www.comune.torino.it/bandi/ e dal sito di progetto CTE NEXT https://www.ctenext.it/ .

Il prossimo 22 marzo, inoltre, coloro che sono interessati a partecipare avranno l’opportunità di conoscere i successi e gli utilizzi della precedente edizione della call, nonché di scoprire le opportunità offerte dalla nuova edizione con un evento dedicato alle OGR Torino.

La prima stagione di Call4Testing ha ricevuto 27 proposte da altrettante start-up, di cui ne sono state selezionate 9, sui temi della mobilità, dell’accessibilità e dell’innovazione nel mondo sanitario. ALBA ROBOT ha sperimentato una tecnologia di guida assistita e rilevazione degli ostacoli su mezzi esistenti per persone a mobilità ridotta in spazi indoor ed outdoor. HIPERT lavora su un sistema di sicurezza per i pedoni che attraversano la strada.

WATERVIEW potenzia le telecamere esistenti come sensori per il meteo e per individuare condizioni di visibilità ridotta, allagamenti o innevamenti della strada. DROPPER analizza i flussi di persone con grandissima precisione per la gestione emergenza in caso di grandi affollamenti e profila i flussi turistici e la loro provenienza. ABZERO sviluppa il trasporto di materiale sanitario con droni autonomi e abilitati da algoritmi di intelligenza artificiale.

MAVTECH utilizza droni ultraleggeri a basso costo per analizzare il patrimonio verde urbano. CITYFRIEND sperimenta esperienze turistiche inclusive secondo il modello del “museo diffuso”, sia indoor sia outdoor. ARES2T è focalizzata su una soluzione per la raccolta dei dati di consumo energetico, la profilazione dei consumi a diversi livelli di aggregazione e il controllo dinamico in tempo reale dei carichi energetici. ZERODIVISION opera su strumenti di realtà aumentata abilitati dal 5G a supporto degli operatori tecnici impegnati nella manutenzione degli apparati in un contesto industriale.

CTE Next, la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, è un progetto con capofila il Comune di Torino, formalmente inaugurato il 6 luglio 2021, con l’obiettivo di realizzare un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti abilitate dal 5G, in stretta collaborazione con gli atenei cittadini e gli altri partner strategici. A oggi sono 400 le imprese che hanno aderito alla community di innovatori vicini alla Casa di cui oltre 160 coinvolte attivamente: fra queste prevalgono le imprese digital e deep tech con una preponderanza in ambito Smart Mobility e Smart City.

Sono inoltre 83 i servizi erogati, 71 le imprese servite e 82 i soggetti beneficiari di corsi di formazione. 20 le sperimentazioni e 310.000 euro di contributi a rimborso dello sviluppo dei modelli di business 5G e della dimostrazione in campo. Vasto anche il catalogo di servizi per accompagnare le imprese dall’idea di business fino alla sperimentazione in campo, passando per un continuum di opportunità ed eventi di community, networking e formazione.

Da segnalare l’ulteriore apporto del Comitato Stakeholder di CTE Next: ovvero un gruppo attivo di corporate e antenne territoriali che ha ampliato le opportunità della Casa con numerose attività e servizi.

Il progetto ha un valore di oltre 13 milioni e mezzo di euro e si sviluppa in quattro anni, durante i quali l’obiettivo è di lavorare in rete con start-up, imprese, cittadini e istituzioni.

CTE NEXT ha inoltre attivato un Comitato Stakeholder allargato che ha l’obiettivo di ampliare le opportunità e le sinergie del progetto con altri attori pubblici e privati di rilievo per l’ecosistema locale dell’innovazione.


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Innovazione

Un viaggio tra cultura e sostenibilità. Tutte le tappe del progetto “Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”

Giunge alla sua fase conclusiva il progetto di UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici ArciAmbiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU tramite avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura, nell’ambito del PNRR, MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, COMPONENTE 3 – Turismo e cultura 4.0, MISURA 3 – Industrie culturali e creative, INVESTIMENTO 3.3 (Azione A I). Il progetto si poneva l’obiettivo di raccogliere i bisogni, mappare e condividere le buone pratiche relativamente ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica.

Un viaggio in Italia, iniziato a febbraio e conclusosi nel mese di giugno, che ha fatto emergere la presenza di una diffusa consapevolezza tra gli operatori e le operatrici degli spazi UCCA circa l’esigenza di attuare delle politiche sostenibili, con la progressiva adozione di protocolli green che possono riguardare tutti quegli eventi, in primis i festival, che offrono al pubblico opportunità di visione e fruizione.

Il primo appuntamento si è svolto presso Kinetta, una piccola e importante realtà UCCA sita nel centro di Benevento che negli anni si è affermata come un punto di riferimento non solo per la promozione cinematografica, ma anche per la formazione rivolta a bambini e preadolescenti coinvolti nei corsi di cinema. Dopo una tappa romana, che ha coinvolto le e i dirigenti UCCA, è stata la volta di Saluzzo, dove, ospiti del Teatro Magda Olivero gestito dall’associazione Ratatoj, è stato chiesto alle e ai partecipanti di indicare le caratteristiche imprescindibili di un circolo di cultura cinematografica su cui poter intervenire per affrontare la transizione ecologica. Il lavoro è proseguito nelle tappe di Milano – appuntamento promosso durante le giornate di Equa, l’iniziativa nazionale di Arci dedicata al tema delle disuguaglianze sociali e delle politiche pubbliche atte a facilitare la loro eliminazione – e di Agrigento, nel meraviglioso scenario dello Spazio Temenos ospitato presso la Chiesa di San Pietro.

È stata poi la volta di Napoli, che ha visto le e i partecipanti coinvolti in diverse attività: una tre giorni di incontri presso la sede dell’associazione Arci Movie, storico sodalizio che da oltre trent’anni anima la vita culturale della città e del quartiere di Ponticelli alla periferia est. In questo contesto, l’incontro realizzato con Legambiente Campania con un focus sulla CER (Comunità Energetica e Solidale) NAPOLI Est di San Giovanni a Teduccio ha posto l’accento sul percorso intrapreso e sulle fasi di attuazione che hanno coinvolto i partner del progetto. 

Poi ancora Bari (presso “Officina degli Esordi”) Carbonia (presso la sede dell’associazione “Casa del Popolo” dove è intervenuta Florencia Santucho, esperta green manager del settore audiovisivo e cinematografico), Ferrara (negli spazi di “Officina Meca”) e Bologna (presso lo spazio del centro culturale “Porta Pratello”). Una serie di appuntamenti che hanno attivato una riflessione collettiva sul format di “spazio culturale” nella transizione verde, in un percorso di ricerca/azione che ha chiesto a operatori e operatrici di definire le caratteristiche di uno spazio di promozione culturale, confrontandosi su quanto emerso dalle fasi precedenti e identificando i bisogni in termini di competenze, risorse tecniche e strumentali, risorse umane.

“Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” ha, quindi, dato l’opportunità ai territori di dialogare tra loro, condividendo esperienze, risorse e visioni innovative sui temi della sostenibilità: se, infatti, risulta cruciale definire delle linee guida condivise su questi temi, appare altresì imprescindibile tener conto delle differenze territoriali, sociali ed economiche per l’attuazione delle stesse. Porre al centro i territori significa proprio questo: favorire una rete di cooperazione che rispetti e integri le specificità di ciascuna comunità, contribuendo a una transizione sostenibile e culturalmente ricca. “Priorità”  “Fattibilità” “Creatività” e “Coinvolgimento” sono le parole chiave che guidano il sempre più necessario lavoro di rete per garantire questa trasformazione.

E la creatività non manca di certo nelle azioni che sono già state messe in campo: c’è chi ha coinvolto la propria base sociale in laboratori di costruzione di arredi attraverso l’utilizzo di materiali di recupero e c’è chi promuove un riuso comunitario dei supporti culturali come riviste, libri, Blu-Ray, DVD e supporti audiovisivi in genere, trasformando questi beni in patrimonio comune che altrimenti andrebbe disperso, anche attraverso la promozione di iniziative ad hoc, come l’apertura di mediateche sociali o la promozione di spazi di bookcrossing. Chi ancora organizza degli swap party per abiti usati, rivolti in particolare alle e ai giovani, in concomitanza con iniziative culturali e mostre per creare momenti di aggregazione e promuovere la sostenibilità. A queste si affiancano azioni un po’ più basilari, come l’uso di materiali riciclabili o l’eliminazione dei bicchieri monouso, l’uso degli erogatori di acqua in luogo dei distributori automatici. Piccole azioni forse, che però testimoniano come ciò che è immediatamente applicabile venga subito adottato, manifestando non solo una diffusa e radicata consapevolezza sul tema ma anche un grado di capacità di “mettersi in azione” non scontato.

Nonostante, quindi, siano già molte le buone pratiche attivate dai circoli, maggiori criticità sono state individuate in relazione a quegli interventi che vanno ad incidere su azioni dirette di efficientamento energetico e riconversione verso fonti rinnovabili: un dato che restituisce il problema delle limitate risorse finanziarie per sostenere i costi della transizione e la mancanza di un’adeguata formazione in merito, anche rispetto al tema delle attrezzature e dotazioni tecniche a risparmio energetico, all’utilizzo di materiali di consumo e produzione che siano davvero “green”. 

Il bisogno di proseguire verso una maggiore sostenibilità da parte della rete UCCA e degli spazi culturali che la compongono, passa per una trasformazione interna dei singoli circoli che va dall’acquisizione di conoscenze e competenze fino alla sperimentazione di ulteriori pratiche ecosostenibili e all’individuazione di referenti ad hoc. Il tutto con l’obiettivo di coinvolgere, con azioni concrete di sensibilizzazione e informazione, la base di soci e il pubblico in generale che partecipano alle attività culturali e alla vita del circolo stesso, in una prospettiva di condivisione e co-progettazione degli interventi orientati verso la sostenibilità.

Proprio questa consapevolezza su quanto ancora si possa fare, unita alla profonda sensibilità verso la tematica affrontata, hanno determinato una disponibilità e un entusiasmo diffusi a partecipare alle attività di gruppo. Segno di come la modalità di partecipazione scelta – quella di un percorso partecipato e non puramente didattico o informativo, che fondasse, quindi, il proprio successo sul protagonismo delle operatrici e degli operatori e sulla valorizzazione della propria esperienza professionale, personale e associativa –  si sia rivelata vincente, creando un ambiente di collaborazione attiva e stimolante, capace di generare idee innovative e soluzioni condivise per affrontare le sfide della sostenibilità in maniera efficace e inclusiva.


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imprenditoria

Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino

Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova torre nella zona di Porta Susa di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo per localizzare la  sede italiana dell’ azienda.
Newcleo è una scaleup italo – inglese con sede a Londra, impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione.  Stefano Buono immagina che la torri possa ospitare anche attività del Politecnico di Torino e la nuova sede di Liftt, la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech, di cui Buono è presidente.
L’area prescelta per la nuova torre fa parte di un più ampio piano di riqualificazione urbana del Torino Innovation Mile che coinvolge oltre a Newcleo, il Politecnico di Torino, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, Nexto e Planet Smart City. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
La nuova sede di Newcleo sorgerà su un’area di oltre 45 mila metri quadrati, di proprietà di FS Sistemi Urbani e utilizzerà i capitali del round di raccolta fondi da un miliardo di euro, annunciato lo scorso marzo che con altri round di finanziamenti porteranno a un totale di 3-4 miliardi di euro che saranno utilizzati per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare  in Italia(nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino Bolognese e una fabbrica di combustibile nucleare.

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App

Aldilàpp, piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali

“L’innovazione digitale che parte dalla memoria: Aldilapp permette di onorare i nostri cari defunti, prendersi cura delle strutture che li accolgono attraverso una rete di servizi collegati. Per restare vicini, anche se distanti”. È quanto si legge nella presentazione del sito di Aldilàpp, una piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali. (altro…)


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