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RePoPP: sempre più rigenerazione ambientale e sociale per il progetto di economia circolare urbana della Città di Torino

Il progetto RePoPP – Progetto Organico Porta Palazzo – è nato nel 2016 su iniziativa di assessorato all’Ambiente del Comune di Torino, Amiat Gruppo Iren, associazione Eco dalle Città e Novamont, con la collaborazione scientifica dell’Università di Scienze Gastronomiche. L’obiettivo del progetto è di avviare un efficiente sistema di raccolta dei rifiuti organici e dei prodotti ortofrutticoli ancora valorizzabili nel mercato alimentare di Porta Palazzo, il più grande e culturalmente diversificato della città di Torino, attraverso attività di sensibilizzazione ed educazione alla raccolta differenziata dell’organico, di recupero e ridistribuzione delle eccedenze alimentari.

Ogni giorno, dal lunedì al sabato, gli Ecomori, gruppo composto da richiedenti asilo, e le Sentinelle dei Rifiuti recuperano le eccedenze alimentari presso i banchi degli ambulanti del mercato (260 del settore ortofrutta), per poi redistribuirle ai bisognosi attraverso l’uso di cassette riempite con un mix di cibo volto a soddisfare, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo-nutrizionale, il fabbisogno di una famiglia per due giorni. La raccolta è stata aiutata da un’attività di diffusione di buone pratiche e dalla distribuzione presso i banchi alimentari di trespoli con sacchi in bioplastica biodegradabile e compostabile Mater-Bi di Novamont.

Dall’inizio del 2019 sono stati recuperati 73.919 kg di cibo ancora edibile, con una media settimanale di 216 persone che hanno beneficiato del recupero. La raccolta differenziata nel mercato ha raggiunto ormai quota 73% nel primo semestre 2019 (+20% vs 2017) con una diminuzione dell’indifferenziato dal 47% al 27% negli ultimi 3 anni e una raccolta dell’organico che si attesta su un consolidato del 20%.
Un esame più analitico dei dati di cibo recuperato evidenzia il significativo trend di crescita registrato dal progetto nei 3 anni di vita:

2017: 53.740 kg di cibo recuperato
2018: 66.672 kg di cibo recuperato
2019: 73.919 kg di cibo recuperato (al 12/11)
Media giornaliera 2019: 249,5 kg
Media giornaliera ottobre 2019: 389 kg
Media giornaliera novembre 2019: 552 kg.

Considerando che ogni kilogrammo di food waste produce tra i 2 e i 6 kg di C02, possiamo ipotizzare che grazie a RePoPP, solamente con il recupero di cibo, sia stata risparmiata l’emissione nell’atmosfera di almeno 300 tonnellate di CO2.
RePoPP, inoltre, è un’iniziativa di economia circolare urbana pensata non sull’onda delle mode del momento ma in ottica di sistema, che, rifacendosi alle dinamiche di funzionamento della natura in cui la categoria “rifiuto” non esiste, è in grado di rigenerare anche il tessuto sociale attraverso l’integrazione dei richiedenti asilo grazie al rapporto quotidiano e diretto con gli operatori del mercato e la creazione di una rete solidale con le persone destinatarie delle eccedenze alimentari. Nel 2019 sono stati coinvolti nel progetto 43 richiedenti asilo e 2 in attesa di permesso di soggiorno e sono stati attivati 6 tirocini e 2 contratti di lavoro (1 part time a tempo indeterminato e 1 determinato).

Molte le novità in arrivo:
– Un ulteriore elemento di sostenibilità ambientale è rappresentato dalla prossima introduzione di due compattatori elettrici – che sostituiranno quelli a gasolio – per la raccolta del cassettame presso il mercato di Porta Palazzo. Questa innovazione si inserisce in un più ampio programma di efficientamento della flotta dei mezzi di Amiat Gruppo Iren .
– Verrà estesa l’attività di sensibilizzazione degli ambulanti delle altre esedre della piazza, in particolare merceria e abbigliamento, per il corretto conferimento dei rifiuti secondo il regolamento comunale e la conoscenza del nuove regime sanzionatorio, che prevede anche la sospensione dell’attività dopo ripetute trasgressioni.
– Il passaggio delle attività di recupero e redistribuzione da progetto sperimentale a progetto consolidato e strutturale compreso nel contratto di servizio di Amiat.
– La conversione a trazione elettrica di una vecchia ape dismessa del parco mezzi di Amiat a utilizzo come banco per la distribuzione del cibo recuperato.
Il progetto ha già ricevuto importanti riconoscimenti:
– In occasione del summit 2018 del “Milan Urban Food Policy Pact” – impegnato a rendere sostenibili i sistemi alimentari, garantire cibo sano e accessibile a tutti, preservare la biodiversità, lottare contro lo spreco – ha vinto la menzione speciale per la categoria Food Waste;
– ad ottobre 2018 ha ricevuto il premio “Separare fa la differenza” come il miglior progetto in termini di minimizzazione, recupero e incremento della raccolta differenziata, in particolar modo quella della frazione organica, all’interno dei mercati ortofrutticoli cittadini nell’ambito del Cresco Award – Città sostenibili, la premiazione dei migliori Comuni Italiani realizzata con il supporto di Fondazione Italiana Accenture e Gfk e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Commissione Europea.
– Menzione speciale nell’Oscar della Salute 2018 organizzato da Città Sane, la rete italiana dell’Oms.
– Vincitore della 7^ edizione del Premio Vivere a Spreco Zero, promosso dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il progetto 60 SEI Zero promosso dall’Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnoogie Agroalimentari insieme al Ministero dell’Ambiente.
– Presentazione nel corso di un Side Event della COP25 a Madrid come buona pratica di economia circolare di contrasto ai cambiamenti climatici.

In chiave dei 17 SDGs – Sustainable Development Goals – fissati dall’ONU nell’ambito dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il progetto RePoPP risulta compliant ai seguenti obiettivi:

2 SCONFIGGERE LA FAME – Il cibo ancora edibile viene recuperato e distribuito alle persone più indigenti
11 CITTÀ E COMUNITÀ SOSTENIBILI – Maggiore pulizia delle aree del mercato e delle strade/Miglioramento della raccolta dei rifiuti
12 CONSUMO E PRODUZIONI RESPONSABILI – Le caratteristiche di compostabilità del materiale in Mater-Bi permettono di gestire in modo ottimale la raccolta e il recupero della frazione organica
13 CAMBIAMENTO CLIMATICO – Ridurre lo spreco di cibo comporta una riduzione degli impatti ambientali associati alla sua produzione, distribuzione e smaltimento, fra cui la riduzione dei gas serra
17 PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI – Progetto multistakeholder


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Il 18 marzo si celebra il Global Recycling Day, la Giornata Mondiale del Riciclo con l’obiettivo di aumentare la consape
volezza dei cittadini sul cambiamento che il mondo deve intraprendere per assicurare un futuro al pianeta. La giornata si celebra dal 2018, quando la Global Recycling Foundation, l’ha istituito. Successivamente l’evento è stato riconosciuto dalle Nazioni Unite. (altro…)


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Il 5 febbraio la Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare.

Il 5 febbraio ricorre la Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare. “Make the difference. Stop #foodwaste” è il tema della 11^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare per ricordare la necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane, e a ogni livello – cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole e che quest’anno punta a focalizzare sulla filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo. (altro…)


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Indagine Nomisma: italiani più attenti agli acquisti di cibi e bevande in confezioni sostenibili

È stato presentato oggi nella cornice di MARCA 2024 l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma. Al centro del focus la presentazione dei risultati di un’originale indagine condotta su un campione rappresentativo di responsabili di acquisto tra i 18 e i 70 anni con l’obiettivo di identificare stili di vita e abitudini sostenibili degli italiani, con una particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging sostenibile nei modelli d’acquisto alimentare degli italiani.

Nello specifico, dalla ricerca emerge come gli italiani siano sempre più consapevoli delle problematiche collegate al cambiamento climatico: più di 6 su 10 considerano tale aspetto come uno dei problemi più gravi a livello mondiale e per circa un terzo la crisi climatica e i suoi effetti rappresentano una delle principali preoccupazioni per i prossimi 12 mesi. Questa inquietudine si colloca subito dopo le preoccupazioni legate al caro vita che nel corso dell’ultimo anno ha continuato ad erodere il potere di acquisto delle famiglie italiane, che si sono viste costrette ad adottare strategie di risparmio anche nelle scelte di acquisto alimentare.

In questo scenario non semplice, per il 32% degli italiani la sostenibilità, unita all’attenzione all’ambiente, rappresenta un fattore determinante per le scelte di comportamento e acquisto, mentre il 59% dichiara di tenerne comunque conto. La dimostrazione di queste abitudini riflette un maggiore impegno nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni: 1 italiano su 2 dichiara di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili rispetto a 5 anni fa. Nello specifico, quello energetico e idrico è l’ambito in cui l’82% delle famiglie presta più attenzione, seguito proprio dall’acquisto di prodotti alimentari e bevande (66%), e dalla mobilità e spostamenti (42%).

Per gli italiani la sostenibilità passa dunque anche dal carrello della spesa e in tale quadro la sostenibilità della confezione rappresenta un aspetto assolutamente cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare sostenibile. Ma quali sono le caratteristiche di sostenibilità maggiormente ricercate dalle famiglie italiane quando si vuole acquistare un prodotto con una confezione sostenibile?

Guidano l’assenza di imballaggi in eccesso (59%), le confezioni interamente riciclabili (58%), quelle prodotte con ridotte emissioni di Co2 (46%), con materiale riciclato (45%) o biodegradabile (44%). Forte attenzione si denota anche per gli imballaggi plastic-free e quelli utilizzabili più volte. A conferma del forte interesse verso la riciclabilità, quasi 8 italiani su 10 ritengono importante conoscere il processo di riciclo e la seconda vita che avrà il materiale una volta riciclato.

Centrale anche il ruolo giocato dalla marca del distributore: il 68% dei consumatori dichiara difatti di aver acquistato prodotti a marchio dell’insegna del supermercato perché avevano una confezione più sostenibile rispetto a quella di altre marche; in 1 caso su 2 la marca del distributore rappresenta addirittura la prima scelta quando si acquistano prodotti con confezioni sostenibili.

“Il green packaging sta diventando sempre più determinante nelle decisioni di acquisto alimentare degli italiani: negli ultimi 12 mesi il 54% dei nostri connazionali ha acquistato una marca diversa dal solito perché aveva una confezione più sostenibile e il 18% ha smesso di acquistare un prodotto a causa della sua confezione non ritenuta sostenibile – commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma – . Si tratta di un fenomeno destinato a non arrestarti nel prossimo futuro visto che il 40% degli italiani dichiara che nel 2024 aumenterà gli acquisti di prodotti alimentari e bevande con packaging sostenibile, una quota che sale ulteriormente tra le famiglie con figli piccoli e la generazione Z, ossia i target più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale”.


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