Seguici su

Raccolta differenziata

In Piemonte solo quattro Comuni su dieci raggiungono il 65% di raccolta differenziata previsto per legge

A distanza di 7 anni dalla data in cui si sarebbe dovuto raggiungere il 65% di raccolta differenziata per legge, il Piemonte si ferma ad un modesto 61,2%, con la città di Torino (46%) e la Provincia di Alessandria (53%) a rallentare la corsa regionale verso il rispetto delle norme di legge. Solo 44 i Comuni Rifiuti Free, ovvero che hanno una produzione di rifiuti inferiore ai 75Kg/abitante all’anno e una raccolta differenziata superiore al 65%.
Sono i dati che emergono dal dossier Comuni Ricicloni Piemonte 2019 presentato mercoledì 11 dicembre a Torino da Legambiente nel corso della terza edizione dell’EcoForum per l’Economia Circolare del Piemonte, appuntamento dedicato all’approfondimento e al confronto sui temi della corretta gestione dei rifiuti e delle buone pratiche di economia circolare a cui hanno preso parte rappresentanti delle istituzioni, università, mondo imprenditoriale e singoli cittadini.

“La strada individuata dal Piano Regionale Gestione Rifiuti, ovvero raccolta porta a porta e tariffazione puntuale, è quella che ha garantito le migliori performances a livello locale e nazionale. Occorre però un cambio di marcia, che garantisca risultati migliori in tempi rapidi – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – La corretta gestione dei rifiuti, a valle di una decisa azione di prevenzione e riduzione, è un tassello fondamentale per una conversione ecologica del tessuto economico regionale, per l’implementazione di un Green New Deal e, in ultimo, per la creazione di una vera Economia Circolare. La nostra Regione è ancora indietro rispetto agli obiettivi di legge e si muove troppo lentamente, ma la crescita costante è comunque un indicatore positivo. E come spesso accade il mondo civile si muove più velocemente delle Istituzioni. Ne sono esempio le aziende, le università e le associazioni che oggi abbiamo raccolto attorno a questo tavolo, in rappresentanza di un tessuto socio-economico vivo e fertile alla Green Economy”.

I 44  Comuni Rifiuti Free sono Vignone (VB), Barone Canavese (TO), Vespolate (NO), Mezzomerico        (NO), Varallo Pombia           (NO), Pombia (NO), Pecetto di Valenza (AL), Divignano (NO), Borgo Ticino (NO), Oleggio Castello (NO), Pino Torinese (TO), Vinchio (AT), Vogogna (VB), Riva presso Chieri (TO), Castelletto Monferrato (AL), Briga Novarese (NO), Cavaglio d’Agogna (NO), Cavaglietto (NO), Cambiano (TO), Camo (CN), Gargallo (NO), Poirino (TO), Cantarana (AT), Pavarolo (TO), Bogogno (NO), Baldissero Torinese (TO), Armeno (NO), Belveglio (AT), Villafranca d’Asti (AT), Tornaco (NO), Comignago (NO), Cossato (BI), Corsione (AT), Mombercelli (AT), Arizzano (VB), Azzano d’Asti (AT), Mongardino (AT), San Paolo Solbrito (AT), Vaglio Serra (AT), Valfenera (AT), Camagna al Frinco (AT), Soglio (AT), Vigliano d’Asti (AT). Legambiente li ha premiati nel corso dell’EcoForum ed ha sottolineato come i risultati in questi Comuni siano stati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare porta a porta, un’informazione e sensibilizzazione continua ed efficace e con politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso.

La maggior parte dei Rifiuti Free sono piccoli comuni – con la positiva eccezione di Cossato (BI) e Poirino (TO), comuni con più di 10.000 abitanti che si confermano virtuosi – ma buoni risultati di raccolta differenziata si possono trovare anche tra i grandi comuni capoluogo di provincia come Novara (72,7% di RD), Asti (69,2%), Cuneo (72,4%), Biella (78,1%), Vercelli (70,3%) e Verbania (77%).

Seguendo le variazioni normative a livello comunitario e nazionale Legambiente ha negli ultimi anni modificato i criteri di valutazione dei vincitori per poter fornire ai Comuni uno stimolo a raggiungere risultati sempre più ambiziosi. A determinare la classifica non sono più solo i livelli di raccolta differenziata raggiunti (criterio minimo per entrare nella valutazione è il raggiungimento del 65% di RD) ma anche le politiche di riduzione della quantità di rifiuto destinata a smaltimento, in accordo con il nuovo pacchetto europeo sull’economia circolare. Obiettivo minimo per entrare a far parte dei Comuni Rifiuti Free di Legambiente è dunque la soglia di produzione di 75 kg/ab/anno di secco residuo prodotto (che comprende il secco residuo e la parte di ingombranti non riciclata).

Nel corso dell’EcoForum sono state presentate alcune delle migliori esperienze piemontesi in tema di economia circolare. Tra queste RI-Generation, progetto che nasce dalla collaborazione fra il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, e l’imprenditore torinese Giorgio Bertolino, titolare della Astelav di Vinovo (TO), azienda leader nella distribuzione di ricambi per elettrodomestici, che hanno deciso di promuovere insieme il recupero e la vendita di lavatrici e lavastoviglie rigenerate offrendo al tempo stesso un’opportunità di lavoro a persone in difficoltà.
Ma anche Barricalla, il principale impianto di smaltimento in Italia per i rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi, situata alle porte di Torino, a Collegno, un impianto-modello preso a esempio dagli addetti ai lavori del settore. Sono poi state presentate le attività del gruppo Unieco Ambiente, impegnato nella gestione, trattamento, intermediazione di rifiuti speciali, nella bonifica e messa in sicurezza di siti inquinati. ReLife Group, la holding costituita insieme alle 7 aziende del Gruppo Benfante, realtà leader nel mercato nazionale del recupero di carta e cartone che ha dato vita ad un ripensamento radicale dei tradizionali impianti di selezione, inserendo più automazione nel processo di estrazione delle frazioni estranee e nella valorizzazione di singole componenti. Sempre operativi nel settore carta, la Cartiera Pirinoli, recentemente insignita del premio “Ambientalista dell’anno”, salvata dal fallimento dai suoi operai nel 2015 e dedita alla produzione di carta riciclata. Il Politecnico di Torino  che riduce e monitora i consumi di plastica in tutte le sue sedi con il progetto My PoliTO Bottle e l’associazione studentesca GreenTO che con Plastic Free Movida promuove l’utilizzo di bicchieri lavabili attraverso una piattaforma che ne centralizza la gestione.

Durante l’EcoForum è stato presentato il progetto ECCO, Economie Circolari di COmunità , coordinato da Legambiente e finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. L’obiettivo di ECCO è diminuire la produzione di rifiuti e incentivare i cittadini ad adottare stili di vita sostenibili, formare i giovani verso i green jobs e stimolare l’imprenditoria giovanile nel settore dell’economia circolare. Il tutto dando alle attività una forte valenza di carattere sociale grazie al coinvolgimento di persone socialmente deboli e coinvolgendo disoccupati e neet.

 


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Economia circolare

Bioplastica tossica? Quando uno studio preliminare scatena un allarme ingiustificato

ASOBIOCOM, associazione spagnola che rappresenta il settore della plastica biodegradabile e compostabile, in una nota “esprime profonda preoccupazione per la ribalta mediatica, totalmente allarmista e sproporzionata, che sta avendo il recente comunicato stampa pubblicato dal CSIC lo scorso 26 settembre“. ASOBIOCOM invita tutte le parti in causa, inclusi i mezzi di comunicazione, ad una copertura mediatica responsabile e adeguatamente contestualizzata ai risultati pubblicati.

Nello specifico, ASOBIOCOM ritiene che lo studio presenti risultati eccessivamente preliminari e iniziali, nonché procedure discutibili che in nessun caso debbano essere utilizzate per generalizzare conclusioni affrettate sull’ipotetica tossicità di alcune borse di plastica biodegradabile e compostabile. La decontestualizzazione e la deformazione di queste conclusioni da parte dell’opinione pubblica può causare un grave passo indietro nell’arduo processo di trasformazione verso una transizione ecologica e circolare che ASOBIOCOM promuove dal 2011, anno della sua fondazione.

“Il comparto della plastica biodegradabile e compostabile – spiega ASOBIOCOM – è molto ampio: comprende da un lato l’industria, dall’altro istituti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali di altissimo livello, e lavora, da oltre 30 anni, per sviluppare soluzioni di qualità e sicure per le persone e l’ambiente. L’Europa è pioniera e leader mondiale di questo settore, che offre grandi opportunità di crescita e competitività sostenibile ed ha un’importante influenza positiva a livello globale. Come comunità – sottolinea ASOBIOCOM – apprezziamo tutte le iniziative che possono contribuire a questo processo però invitiamo a farlo in modo rigoroso e responsabile”. .

La continua ricerca sui materiali, accompagnata dalle rispettive certificazioni (vincolate dalle norme europee-EN), testimonia il dinamismo, la professionalità e il rigore del settore. Le norme europee vengono valutate da esperti ogni 5 anni e, in questo caso, si rinnovano per un nuovo periodo di cinque anni, cosa che garantisce che venga periodicamente rilevato quando una norma richiede una revisione. Le norme per la certificazione dei prodotti biodegradabili e compostabili sono: compostaggio industriale EN 13432:2002, biodegradabilità al suolo UNI EN 17033:2018 e per il compostaggio domestico si utilizza il prEN 17427 e la NF T 51800 (2015).

“È importante – continua ASOBIOCOM – spiegare che le plastiche biodegradabili e compostabili sono progettate per supportare la gestione dei rifiuti organici, per produrre un compost di qualità innocuo e senza microplastiche che permetta il sequestro del carbonio e mantenga il suolo fertile. Questi materiali devono essere conformi agli schemi di certificazione (basati sul rispetto della norma europea EN 13432), con lo scopo di valorizzare i propri rifiuti attraverso processi di compostaggio. Pertanto, lo scenario di fine vita è necessariamente parte integrante della progettazione ecocompatibile dei prodotti compostabili. Secondo queste norme si verifica la completa biodegradazione di questi materiali in un processo di compostaggio e la sicurezza del compost prodotto per l’uso in agricoltura, senza produrre effetti negativi o tossici sull’ambiente”.

Secondo ASOBIOCOM “lo studio presentato utilizza estratti metanolici di materie plastiche, con concentrazioni di estratto applicate molto elevate e che tendono a compromettere i risultati dei test. Il solvente più abbondante presente in natura è l’acqua. La scelta degli autori di utilizzare il metanolo è, quindi, poco corrispondente alla realtà; è errata dal punto di vista concettuale e introduce un bias nello studio (poiché il noto effetto della metanolisi sui poliesteri può provocare la formazione di nuove sostanze non presenti nel materiale di partenza)”.

La presunzione che gli estratti metanolici siano costituiti da additivi plastici altamente tossici non dispone nemmeno di dati analitici a supporto di tale affermazione. Citare sostanze tossiche senza avere alcun tipo di prova sperimentale della presenza di tali sostanze è molto fuorviante. Non è nemmeno chiara la quantità di plastica estratta, né la quantità di estratti di metanolo ottenuti per unità di massa di plastica o compost. Qualsiasi confronto dei risultati tra diverse plastiche e trattamenti (ad esempio convenzionali, biodegradabili-compostabili, fotodegradati, compostati) deve essere preso con estrema cautela.

In conclusione, ASOBIOCOM, lancia un appello ai mezzi di comunicazione, affinché trattino “in modo responsabile e misurato la portata del recente studio e il resto degli attori coinvolti, tutti consapevoli degli effetti dannosi che può avere la distorsione e la decontestualizzazione dei risultati di studi puramente basilari e preliminari”. ASOBIOCOM invita inoltre “tutte le parti coinvolte ad un approfondimento in ambito tecnico-scientifico con l’obiettivo di verificare e contestualizzare le procedure e i risultati ottenuti. La nostra industria dedica sforzi significativi agli studi e alla ricerca di soluzioni nell’ambito dell’economia circolare, garantendo massimo rigore, massima sicurezza per i consumatori e maggiore tutela dell’ambiente con prodotti sostenibili come sacchetti di plastica biodegradabile e compostabile, certificati secondo norme europee e standard internazionali”.


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Eventi

Sabato 16 settembre: World Clean Up Day, la più grande azione civica globale per i irifiuti

Il World Clean Up Day è la più grande azione civica globale per affrontare il problema dei rifiuti, che si celebra sabato 16 settembre in 193 paesi per un totale di 60 milioni  per contrastare l’inquinamento del Pianeta.

Per la prima volta il progetto è stato aggiunto al calendario ufficiale delle Nazioni Unite, che invitano gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le altre parti interessate a contribuire.

Al World Cleanup Day è possibile partecipare attivamente consultando la mappa delle azioni sul sito www.worldcleanupday.it, organizzando un’azione di pulizia sul territorio dal 16 settembre all’1 ottobre oppure tramite donazione.

La mappa delle azioni in programma


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Anti-spreco

Il Piemonte primo per numero di progetti vincitori del bando Biorepack per il riciclo delle bioplastiche compostabili

Il Bando Comunicazione Locale 2023 sul riciclo delle bioplastiche compostabili, promosso da BIOREPACK, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, e da ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha l’obiettivo di sostenere economicamente iniziative di informazione ed educazione capaci di aiutare i cittadini a conoscere le caratteristiche delle bioplastiche compostabili e il modo corretto di smaltimento di queste. Tra le decine di proposte ricevute, quelle del Piemonte hanno fatto centro: saranno infatti ben quattro, su un totale di quindici, i gestori piemontesi di rifiuti che avranno accesso a parte dei 200.000 euro di fondi messi a disposizione dal bando. (altro…)


Google NewsRicevi le nostre ultime notizie da Google News - SEGUICI


Massa Critica è una piattaforma di informazione, partecipazione e attivazione dei cittadini per favorire l'attivazione di quanti condividono aspirazioni nuove e innovative su sostenibilità , tecnologia , innovazione , startup , cibo , social innovation, salute.
.Vuoi saperne di più su Massa Critica ? Ecco la nostra presentazione.
Ti  è piaciuto Massa Critica ? Bene! Iscriviti alla nostra newsletter. e al nostro canale Telegram.
Se ti piace il nostro lavoro vai alla nostra pagina su Facebook e clicca su "Like".
Se preferisci puoi anche seguirci via Twitter , via Instagram e via Youtube.


Per sostenerci abbiamo bisogno del vostro contributo, per questo vi chiediamo di supportarci concretamente attraverso Paypal o Satispay. Grazie per il vostro contributo e per la vostra fiducia!


Donazione con Paypal o carta di credito



Donazione con Satispay


Continue Reading

Suggerimenti per te

Seguici via Whatsapp

Iscriviti alla nostra Newsletter

Suggerimenti

Ultimi Articoli

Suggerimenti per te

Covering Climate Now

Suggerimenti per Te

Startup on Air

Startup Onair

Suggerimenti

CO2WEB