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Torino Spiritualità dedicato alla morte e alla vita

Il festival Torino Spiritualità della Fondazione Circolo dei lettori torna per la 19a edizion a Torino dal 27 settembre al 1 ottobre per parlare agli assenti e ragionare della morte ovvero della vita.

Torino Spiritualità dedica cinque giorni Agli assenti. Della morte ovvero della vita, un’opportunità per scrittori, pensatrici, filosofi, artisti e per il pubblico del festival di provare a riflettere sul nostro rapporto con la morte.

Torino Spiritualità si apre con l’anteprima di domenica 17 settembre al Teatro Carignano: l’attore e doppiatore Francesco Pannofino legge e interpreta Le intermittenze della morte del Nobel José Saramago accompagnato da un ensemble di musicisti diretti da Simone Campa. L’inaugurazione vera e propria della 19. edizione, in programma mercoledì 27 settembre, trasforma la chiesa di San Filippo Neri, la più grande di Torino, in un Death Café: the biggest Death Café ever. Nati e diffusi nei paesi anglosassoni, i Death Café sono occasioni per riflettere insieme sulla morte e sul morire. Non sono sedute terapeutiche né sessioni di mutuo aiuto ma momenti di limpida condivisione di un’atmosfera informale, in cui i tabù cedono il posto alla convivialità e alla consapevolezza che essere mortali è quanto di più umano ci sia. A introdurre il Death Café di apertura di Torino Spiritualità, il monaco e tanatologo Guidalberto Bormolini; dopo il suo intervento, il pubblico della chiesa di San Filippo Neri viene diviso in 60 gruppi: 600 potenziali persone, 10 per ogni tavolo, guidate da un facilitatore, danno vita a una discussione comune sul perché la morte faccia parte della vita. L’evento è realizzato con la collaborazione di Fondazione Fabretti Onlus, Fondazione FARO, Ordine Psicologi Piemonte, Scuola Capitale Sociale.

Dopo l’inaugurazione, alle 21 al Cinema Massimo, Guidalberto Bormolini incontra l’attore e artista Alessandro Bergonzoni; moderati dall’antropologa Cristina Vargas, i due danno vita all’incontro Difficile non morire tutti quando muore qualcuno; sempre alle 21, al Circolo dei lettori, lo storico della scienza Francesco Paolo de Ceglia conversa con la scrittrice Chiara Valerio sul mito dell’immortalità nel dialogo Vampyr. La vita per sempre. Alla stessa ora nella sala Gioco del Circolo il sacerdote, scrittore e cappellano del carcere di Padova Marco Pozza riflette sull’esperienza dell’uccidere: La mia anima è triste fino alla morte.

Dopo aver inaugurato con il più grande Death Café mai realizzato, il Circolo dei lettori ospita altre sessioni di Death Café: giovedì 28 settembre con la tanatologa Marina Sozzi, venerdì 29 con lo psicologo Andrea Bovero, sabato 30 con il tanatologo Davide Sisto, domenica 1 ottobre con Natalia Pazzaglia, fondatrice di una piattaforma online di sostegno al lutto.

Tanti gli incontri, le conversazioni, le lectio e gli spettacoli per riflettere.

Lo scrittore svedese Björn Larsson conversa con Martino Gozzi, scrittore e AD della Scuola Holden, su orfanità e mancanza, sul rapporto tra autodeterminazione e legami di sangue. Al Teatro Gobetti il drammaturgo Stefano Massini esplora la paura dell’annientamento a partire dalle pagine del suo Manhattan Project (Einaudi, 2023). Lo scrittore e drammaturgo belga Éric-Emmanuel Schmitt, autore tra i più rappresentati sui palchi di tutto il mondo, ragiona sulle contraddizioni materiali e la profondità spirituale di Gerusalemme, a partire dal viaggio in Terra Santa che ha raccontato nel recente La sfida di Gerusalemme (Edizioni e/o, in coedizione con Libreria Editrice Vaticana, 2023). Il filosofo francese François Jullien intreccia pensiero orientale e occidentale per riflettere sulla smisuratezza dell’evento del morire nella lezione La morte: tra comprensione e incommensurabile (al MAO Museo d’Arte Orientale, venerdì 29 settembre, in collaborazione con Unione Buddhista italiana) e conduce, in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, un seminario di introduzione al suo pensiero. In Non ai morti si addice la tristezza, la poetessa Chandra Livia Candiani riflette con il curatore di Torino Spiritualità Armando Buonaiuto sui veli oscuri con cui abbiamo reso la morte un’estranea (sabato 30.9 al Teatro Gobetti), mentre il teologo Vito Mancuso tiene una lezione fornendo le Istruzioni per arrivare vivi alla morte (giovedì 28.9 al Cinema Massimo). Domenica 1 ottobre lo psicoanalista Massimo Recalcati è atteso per due appuntamenti: un’indagine sul mistero della resurrezione di Gesù (al Cinema Massimo, ore 15) e una lezione/spettacolo a partire dal celebre Diario di un dolore di C.S. Lewis, con la partecipazione dell’attore Sax Nicosia, in collaborazione con SOCREM – Società per la Cremazione Torino (Teatro Colosseo, ore 18.30). Sulle vite di chi è venuto prima di noi ragiona l’autore islandese Jón Kalman Stefánsson, a partire dal romanzo La tua assenza è tenebra e dalla nuova raccolta di poesie ​​Quando i diavoli si svegliano déi (entrambi Iperborea, rispettivamente 2022 e 2023), insieme al libraio Davide Ferraris. Della sopravvivenza di noi negli oggetti dialogano Massimo Mantellini, esperto di tecnologia e web, Emanuele Trevi, Premio Strega 2021 e autore del recentissimo La casa del mago (Ponte alle Grazie, 2023), e Chiara Alessi, storica del design e voce del podcast del Post Cosa c’entra?. Mantellini incontra inoltre il tanatologo Davide Sisto e la scrittrice Giulia Muscatelli per una conversazione sui social e l’elaborazione del lutto. Al rapporto tra morte e digitale è dedicato anche l’incontro a cura di AFC Torino S.p.A con il giornalista Sergio Bellucci, Andrea Ciucci della Fondazione Vaticana RenAIssance e la sociologa Maria Giovanna Musso. Nell’incontro Ispirati dalla fine, il fondatore e leader dei Marlene Kuntz Cristiano Godano racconta il sodalizio tra rock e morte (giovedì 28.9 ore 18.30, Circolo dei lettori) mentre lo scrittore Paolo Nori, insieme al clarinettista Mirco Ghirardini, presenta Essendo capace di intendere e di volere, reading a partire dai testamenti olografi dell’archivio notarile di Napoli (giovedì 28 al Teatro Gobetti); lo scrittore e studioso di letteratura russa tiene anche una lezione sulla morte nelle opere di Tolstoj (Circolo, venerdì 29.9). Gabriele Vacis e Roberto Tarasco presentano il progetto teatrale dedicato alla Bibbia (Antiche Ghiacciaie del Mercato Centrale Torino, giovedì 28.9), insieme alla compagnia PEM Potenziali Evocati Multimediali. Ubbikaai. La madre Muerte è invece lo spettacolo di narrazione dell’antropologo e storyteller Marco Pollarolo, con il suggestivo live painting dell’artista Stefano Giorgi. Il dialogo interreligioso tra il pastore protestante Paolo Ribet e il rabbino Alberto Somekh, moderato dal filosofo Federico Vercellone, si concentra invece sui diversi modi con cui ebraismo e protestantesimo guardano all’esperienza del morire (giovedì 28.9, Circolo dei lettori). Di spettri, medium e case infestate discutono lo studioso Massimo Scotti, la fotografa Nadia Pugliese e il giornalista Luca Castelli, mentre lo psichiatra Vittorio Lingiardi si sofferma sulla dimensione del sogno come aldilà e Gabriella Caramore, in dialogo con il direttore della Fondazione Circolo dei lettori Elena Loewenthal, riflette sulla vecchiaia, ultima stagione dell’esistenza (sabato 30.9, Teatro Gobetti). In La vita succede. Anatomia della restanza, l’antropologa e micologa norvegese Long Litt Woon dialoga con lo scrittore Matteo B. Bianchi di lutti dei propri amati e di vie per superare la perdita, insieme al libraio Giorgio Gizzi. Di attraversamento del lutto parlano anche la copywriter Giulia Andreani, la belonging designer Donatella Caggiano, l’illustratore Gianluca Folì e Natalia Pazzaglia, fondatrice della piattaforma online Lasae, nata per sostenere chi sta facendo i conti con la perdita. Il fondatore della Comunità di Bose e della Casa della Madia Enzo Bianchi tiene una lezione a partire dalla riedizione del suo Vivere il morire (EDB), mentre il sacerdote Luigi Maria Epicoco rilegge La strada, capolavoro di Cormac McCarthy, presentando le riflessioni sulla fine che danno corpo al suo imminente Custodire il fuoco. Vademecum dopo l’Apocalisse (Einaudi, 2023). Il sacerdote e saggista Luca Peyron conversa con il presidente della Fondazione Circolo dei lettori Giulio Biino su astronomia e stelle morte, cieli sereni e luce dal nero. La storia del suicidio vista attraverso filosofia, letteratura e cinema è il fulcro della conversazione Tanto vale vivere, tra la filosofa Ilaria Gaspari e Guido Vitiello, docente di linguaggio cinematografico; la filosofa dialoga anche intorno alla perdita degli animali amati insieme alla psicologa Barbara Alessio e al veterinario Franco Fassola, autori del saggio L’ultima carezza, in collaborazione con Tyche Pet. Sulla morte spiegata ai bambini si confrontano la docente ed esperta di pedagogia Chiara Scardicchio e il neuropsichiatra Stefano Benzoni; Scardicchio discute anche insieme allo psichiatra e scrittore Paolo Milone, autore di Astenersi principianti (Einaudi, 2023), di come si possa guardare la morte con gli occhi degli altri, con letture di Antonella Delli Gatti (sabato 30.9 al Teatro Gobetti). L’attrice Rita Pelusio porta in scena La felicità di Emma, spettacolo delicato, surreale e commovente tratto dall’omonimo romanzo di Claudia Schreiber (Teatro Gobetti, venerdì 29 ore 21), mentre lo scrittore Daniele Aristarco, accompagnato dal musicista Roberto Billi, racconta storie di vittorie e sconfitte, di lotta per la giustizia e sacrificio di sé nel reading Una bella R-esistenza, dedicato agli studenti delle scuole superiori. Don Paolo Scquizzato dialoga con il medico chirurgo Stefano Manera in Ho fatto pace con la morte (Aula Magna Cavallerizza Reale, domenica 1 ottobre). Intorno ai riti dell’ultimo viaggio ragionano il tanatologo Davide Sisto, lo scrittore e cerimoniere funebre Ade Zeno (Stefano Colavita) e la tanatoesteta e scrittrice Simona Pedicini. Derio Olivero, vescovo e saggista, esplora alcune importanti rappresentazioni pittoriche della morte mentre il latinista Nicola Gardini sviluppa una lezione sul potere necromantico della letteratura, capace di far rincontrare i vivi e i morti, e il filosofo e studioso del pensiero orientale Marcello Ghilardi ripercorre tradizioni e racconti popolari in cui i defunti lasciano tracce nel mondo dei viventi (in collaborazione con Unione Buddhista Italiana, al MAO Museo d’Arte Orientale). La Comunità Religiosa Islamica Italiana esplora il rapporto tra Islam e morte e omaggia la figura di René Guénon in occasione del trentennale della sua fondazione, mentre gli insegnamenti delle antiche fonti indiane sulla morte sono al centro della riflessione dell’indologo Gianni Pellegrini. Sulle scelte di fine vita si confrontano il teologo e bioeticista Carlo Casalone e il vicepresidente della Società Italiana di Cure Palliative Luciano Orsi insieme alla tanatologa Marina Sozzi (in collaborazione con Fondazione Fabretti). Il docente di religioni e filosofie dell’Asia Matteo Cesari dialoga con i monaci zen Dario Doshin Girolami e Elena Seishin Viviani. Il linguista Federico Faloppa e il medico Oscar Bertetto, con la psicologa e terapeuta Monica Seminara, si confrontano sulla difficoltà di dire la morte e sulle parole che aiutano nelle situazioni di crisi; la neuropsichiatra Pia Massaglia tiene una lectio su come sostenere i bambini e i ragazzi nell’esperienza di perdita, mentre la tanatologa Marina Sozzi ci accompagna tra I doni della morte (i tre incontri sono in collaborazione con Fondazione FARO). Resti di umanità. Dialogo sul corpo e la fisicità della morte è invece l’incontro che Frame – Divagazioni scientifiche, Fondazione Benvenuti in Italia, Fondazione Fabretti e SOCREM organizzano con gli storici Giovanni De Luna e Manfredi Merluzzi e la storica delle religioni Maria Chiara Giorda (sabato 30.9, Off Topic) mentre il Polo Culturale Missionario CAM – Cultures And Mission propone una riflessione sul culto degli antenati con l’antropologo Alessandro Gusman, la suora missionaria in Bolivia Stefania Raspo, l’antropologo e sacerdote missionario in Brasile Corrado Dalmonego.


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Earth Day – Il giorno della Terra

Dal 18 al 22 aprile tornano le celebrazioni dell’Earth Day con le parole d’ordine: Ambiente, Pace, Giovani, Innovazione, Plastica. (altro…)


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 Fridays for Future Italia torna in piazza il 19 e 20 Aprile contro gli interessi che ostacolano giustizia climatica e sociale

 Fridays for Future Italia torna in piazza il 19 e 20 Aprile contro gli interessi che ostacolano giustizia climatica e sociale inasprendo o generando instabilità e un conflitto mondiale a pezzi.

Quest’anno il movimento scenderà in piazza insieme ai movimenti palestinesi per chiedere anche un cessate il fuoco immediato e permanente in Palestina. Come afferma Martina Comparelli, attivista di Fridays For Future Milano: “Gli interessi delle lobby fossili continuano a finanziare gli Stati responsabili di guerre, colonialismo e genocidi, come per esempio accade nel caso del Piano Mattei di ENI voluto dal governo Meloni. La stessa ENI a fine Ottobre 2023 ha firmato un accordo con chi colonizza la Palestina, per esplorare giacimenti di gas nelle acque di Gaza, rendendosi a pieno titolo complice del genocidio del popolo palestinese.”

Inoltre, è stato annunciato uno sciopero di tutta la giornata di venerdì 19 aprile da parte del sindacato Sisa per tutto il personale docente, dirigente e ATA, sia di ruolo che precario, sia in Italia che all’estero. Questo sciopero rappresenta un’importante mobilitazione nel settore dell’istruzione, sottolineando l’urgenza di affrontare le sfide attuali legate alla giustizia climatica e sociale anche nel contesto educativo.

Il movimento climatico chiama a raccolta tutte le realtà che lottano per la giustizia climatica e sociale, per la costruzione di un futuro condiviso e più equo per tutti. “Abbiamo bisogno di riprenderci il futuro. Di agire per il benessere collettivo, fermando i progetti fossili confermati con il Piano Mattei come il raddoppio del gasdotto Tap, realizzando qui come altrove una transizione a pianificazione democratica” aggiunge Comparelli.

Di transizione e Piano Mattei si parlerà anche al prossimo G7 in Puglia, a giugno, ma gli già insufficienti impegni presi nell’edizione precedente non vedono ancora un riscontro nelle politiche italiane, come spiega Michele Ghidini, attivista di Fridays For Future Brescia: “Serve una spinta decisa verso l’uscita dal fossile: se vogliamo davvero rimanere i +1.5°C dobbiamo seguire le indicazioni che la scienza ci ha dato già da tempo. L’ultimo rapporto dell’IPCC è chiaro: la transizione deve essere accelerata accompagnandola con misure di riduzione delle disuguaglianze come la cancellazione del debito.”

Le date di mobilitazione sono annunciate in collaborazione con altre realtà sociali, sindacali e transfemministe, tra le quali il collettivo di fabbrica GKN e Giovani Palestinesi Milano. Come dice Alessandra Pierantoni, attivista di Fridays For Future Forlì: “Vogliamo mostrare che un’alternativa è non solo possibile, ma desiderabile. Abbiamo bisogno di un intervento pubblico ora che operi ora e massicciamente per assicurare una transizione equa partendo dai bisogni di base, che coinvolga anche il mondo del lavoro, in modo da creare nuovi posti in tutti i settori necessari e adottare politiche di inclusione economica e sociale. Nessuno/a deve essere lasciato indietro.”


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Il primo Social Working Day a Torino il 18 aprile

Giovedì 18 aprile dalle ore 9 alle 18 ci sarà il primo Social Working Day a Torino presso  Dorado, in Lungo Dora Firenze 37  il nuovo Urban Innovation & Community Hub di Stratosferica,  un nuovo spazio multifunzionale lungo il fiume Dora che ha dato nuova vita a un ex magazzino Lavazza. (altro…)


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