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Dominare la Fotografia dell’Aurora: Svelando i Misteri dell’Aurora Boreale in Islanda

L’Islanda, spesso soprannominata ‘Terra di Fuoco e Ghiaccio’, è un crogiolo di contrasti – dai geyser in eruzione e sorgenti termali a vasti ghiacciai e terreni freddi e aspri. Tuttavia, quando la notte stende il suo velo d’inchiostro, questa isola nordica svela un altro dei suoi spettacoli rinomati – le Auroras Boreales en Islandia, un modo più sofisticato per dire Aurora Boreale Islandese. Danzando in onde cangianti attraverso i cieli notturni islandesi, questa affascinante mostra di luci lancia un incantesimo ipnotico, toccando l’anima degli spettatori e diventando la musa di innumerevoli racconti, canzoni e opere d’arte. Fotografi, sia esperti che dilettanti, fanno pellegrinaggi in questa natura incontaminata, con le loro lenti lucidate, batterie cariche e cuori vibranti di anticipazione. Il loro obiettivo? Immortalare la danza eterea dell’Aurora Boreale, una prodezza tanto difficile quanto gratificante. Vedete, fotografare l’Aurora non riguarda solo il premere l’otturatore nel momento giusto. È una sinfonia di pianificazione, pazienza e una profonda comprensione della danza intricata tra luce, paesaggio e fotocamera. Per coloro che sono pronti a iniziare questo viaggio magico, desiderosi di catturare l’Aurora Boreale ma cauti di fronte agli ostacoli, questa guida aspira a essere la vostra stella polare. Illuminando il cammino, offre spunti, avvertenze e segreti di esperti che si sono avventurati nel cuore ghiacciato dell’Islanda, con le loro fotocamere puntate al cielo, emergendo con storie di successo luminoso.

1. Equipaggiati con l’Attrezzatura Giusta:

Iniziare la tua missione fotografica dell’aurora richiede di dotarti dell’attrezzatura insuperabile. Una DSLR o una fotocamera mirrorless dovrebbero essere la tua scelta, specificamente per la loro lodevole sensibilità alla luce. Completalo con un obiettivo grandangolare veloce, magari con un’apertura f/2.8 o anche più ampia. Tale obiettivo diventa la finestra, catturando ogni sfumatura di luce. Ma in mezzo a questa chiacchierata sull’attrezzatura, non bisogna dimenticare l’eroe non celebrato – un robusto treppiede. Oltre a fornire stabilità, questo treppiede combatte gli elementi imprevedibili dell’Islanda, garantendo che ogni inquadratura sia libera da vibrazioni e sfocature involontarie.

2. Esplora a Fondo le Impostazioni:

La danza dell’Aurora Boreale, nella sua eleganza spontanea, richiede una profonda conoscenza delle impostazioni della tua fotocamera. La modalità automatica, spesso un rifugio per il fotografo, qui non è tua alleata. Invece, avventurati nel regno delle impostazioni manuali per catturare l’essenza dell’Aurora. Inizia con l’ISO. Sebbene valori ISO più alti, diciamo tra 1600 e 3200, permettono a più luce di infiltrarsi nelle tue immagini, possono introdurre grana. La chiave è trovare un equilibrio che offra chiarezza senza compromettere la qualità. Poi viene l’apertura; un numero più basso (f/2.8 o addirittura f/1.4) permette un massimo afflusso di luce, che è fondamentale in scenari di scarsa illuminazione. La velocità dell’otturatore diventa il tuo prossimo focus. Una esposizione più lunga, tipicamente tra 15 e 30 secondi, è ideale per l’Aurora Boreale. Questa durata ti permette di catturare il movimento dell’Aurora, illustrando il suo flusso etereo attraverso il cielo. Tuttavia, fai attenzione alle scie stellari. Se l’otturatore rimane aperto troppo a lungo, le stelle passano da luci puntiformi a scie allungate, potenzialmente oscurando l’Aurora. Infine, scatta sempre in formato RAW. Questo preserva al massimo le informazioni dell’immagine, concedendoti più libertà durante la post-produzione. Immergendoti in queste impostazioni e comprendendo la loro interazione, ti doti della conoscenza per adattarti, sperimentare e, infine, trionfare nell’immortalare l’Aurora Boreale in tutto il suo splendore.

3. Elementi di Primo Piano – Più che Semplici Sfondi:

Un primo piano avvincente può essere l’eroe non celebrato della tua fotografia dell’aurora. Gli elementi islandesi, che siano le nette sagome delle formazioni di roccia basaltica, le superfici riflettenti delle sorgenti geotermiche o anche una pittoresca casetta locale, aggiungono una profondità affascinante alla tua composizione. Essi non solo supportano; migliorano, fornendo contesto e scala all’imponenza dell’Aurora sopra.

4. L’Arte della Composizione:

Creare una fotografia mozzafiato va oltre la semplice cattura di ciò che l’occhio vede; si tratta di raccontare una storia. Nel mondo della fotografia dell’aurora, dove lo spettacolo del cielo è sia radiante che fugace, comprendere la composizione diventa fondamentale. Utilizza tecniche come la regola dei terzi, dove l’immagine è suddivisa in nove segmenti. Posizionando l’aurora lungo queste linee o ai loro punti di intersezione può intensificare l’impatto dell’immagine. Inoltre, cerca i contrasti. Lascia che i tranquilli paesaggi islandesi o le acque immobili svolgano un ruolo equilibrante contro i vortici vivaci dell’Aurora. Ogni elemento, posizionato con cura, può elevare la tua immagine da una semplice fotografia a una tela della grandiosa rappresentazione della natura.

5. Il Tempismo – La Grande Performance della Natura:

Quando si tratta di catturare le Luci del Nord, il tempo non è solo essenziale; è il maestro che orchestra la performance celestiale. Il fenomeno, seppur imprevedibile, spesso predilige i mesi invernali tra settembre e marzo in Islanda. Questi mesi offrono le notti più lunghe, massimizzando le tue possibilità. Tuttavia, non si tratta solo della stagione in senso lato. Le fasi lunari giocano un ruolo fondamentale. Una notte di luna nuova, priva della sua luminanza, offre i cieli più scuri, rendendo i colori dell’Aurora più vivaci. Ma anche all’interno di questi parametri, la pazienza diventa la tua compagna più preziosa. L’Aurora non ha un orario. In alcune notti, potrebbe stuzzicarti con un breve balenio, mentre in altre potrebbe svelare tutto il suo splendore per ore. La copertura nuvolosa, l’attività solare e le condizioni meteorologiche locali sono fattori in gioco. Utilizzare app o siti web di previsione dell’Aurora può darti un vantaggio, informandoti su possibili manifestazioni. Inoltre, sii sempre pronto ad adattare i tuoi piani; le più grandiose performance della natura spesso arrivano senza preavviso.

6. Combattere il Freddo – La Prova di Resistenza del Fotografo:

Il freddo pungente dell’Islanda può essere una sfida, non solo per il fotografo ma anche per l’attrezzatura. Le batterie sono note per scaricarsi più velocemente in condizioni fredde. Avere sempre delle batterie di riserva vicino al tuo corpo, sfruttando il calore corporeo. Inoltre, i riscaldatori per lenti o semplici pacchetti caldi possono tenere lontana la fastidiosa brina che può rovinare uno scatto altrimenti perfetto.

7. Post-Produzione – Migliorare il Capolavoro della Natura:

L’atto di fotografare le Luci del Nord non si conclude con il clic della macchina fotografica. Spesso, le catture grezze, indipendentemente dalla loro brillantezza iniziale, nascondono potenziali strati di bellezza. Entra nel mondo della post-produzione. Qui, strumenti software come Adobe Lightroom o Photoshop diventano la tua tavolozza, permettendoti di migliorare i contrasti, amplificare colori specifici o accentuare dettagli minuti. Ma una parola di cautela: sebbene questi strumenti offrano vastissime possibilità, è facile esagerare. L’obiettivo dovrebbe essere raffinare, non ridefinire. Lascia che l’essenza dell’Aurora, in tutto il suo splendore grezzo, brilli, con le modifiche che ne accentuano solamente la magnificenza.

Il viaggio per catturare l’Aurora Boreale è simile a un rito di passaggio per ogni fotografo. È una sfida che combina competenza tecnica, imprevedibilità della natura e una profonda comprensione dei mozzafiato terreni islandesi. Questa danza ipnotica di colori, che varia dai verdi eterei ai profondi viola, ambientata nei paesaggi incontaminati dell’Islanda, è più che un piacere visivo; è un fenomeno che scuote l’anima, spingendoti a riflettere sulla vastità dell’universo e sul nostro minuscolo posto al suo interno. Per coloro che hanno assistito alle Luci del Nord, l’esperienza diventa un ricordo indelebile, una storia raccontata e riraccontata davanti a calde bevande e accoglienti fuochi. Tuttavia, per un fotografo, la sfida è di incapsulare questa esperienza nei confini di una cornice, rendendola una memoria tangibile per gli altri da vedere, sentire e con cui risuonare. Ma mentre percorri questo sentiero, ricorda che mentre gli strumenti e le tecniche sono cruciali, sono semplicemente strumenti che aiutano la tua visione. La tua vera bussola è la tua passione e la tua persistenza. E alla fine, quando hai tra le mani quella foto perfetta dell’Aurora, la ricompensa va oltre l’immagine. È una testimonianza di quelle fredde notti, ore di attesa, e lo spirito instancabile che ti ha spinto a continuare a guardare in alto, sperando di catturare la natura nel suo atto più capriccioso. Con questa guida in mano e determinazione nel cuore, possa ogni clic della tua fotocamera non solo cogliere la bellezza delle Luci del Nord ma anche l’essenza del viaggio stesso.


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A Novara Silicon Box porta un impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro

Silicon Box ha scelto Novara come sede del suo impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip, il primo nel suo genere in Europa, per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro.

L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa per la firma della lettera di intenti che si è svolta a Roma a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei co-fondatori di Silicon Box Sehat Sutardja e Weili Dai, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Novara Alessandro Canelli.

Il sito di Novara è stato selezionato dall’azienda attraverso un processo di valutazione dettagliato, con il supporto di esperti e consulenti indipendenti. A pieno regime l’impianto potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui si aggiungeranno quelli indiretti per la costruzione della fabbrica e per le forniture e la logistica a essa collegate.

Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi europei di riduzione al minimo l’impatto sull’ambiente. L’investimento è al momento ancora soggetto all’approvazione della Commissione Europea.

Il sito contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

L’investimento di Silicon Box si inserisce a pieno titolo nella strategia europea segnata dal Chips Act – che punta a raddoppiare la quota di mercato globale dell’Ue nel settore dei semiconduttori entro il 2030, dal 10 ad almeno il 20% – e nella strategia italiana per la microelettronica, che stanzia 4 miliardi per attrarre in Italia grandi investimenti e punta a irrobustire la ricerca industriale avanzata.

L’arrivo della multinazionale di Singapore a Novara rappresenta il secondo grande investimento in Italia nel settore della microelettronica in poche settimane, dopo quello da 5 miliardi annunciato a fine maggio da parte di STMicroelectronics per la costruzione di un nuovo impianto a Catania per la produzione in grandi volumi di carburo di silicio (SiC) da 200 mm per dispositivi e moduli di potenza, nonché per attività di test e packaging.

“L’annuncio di oggi – ha sottolineato Urso – conferma la validità del nostro piano strategico sulla microelettronica: è in atto un effetto volano degli investimenti sui chip in Italia. Silicon Box è davvero un caso modello, un unicum nel panorama internazionale, sarà il primo impianto di produzione di chiplet in Europa. Un partner industriale che ci farà crescere nel settore dell’alta tecnologia e che ci permetterà di aumentare le capacità di design e nel know how”. Urso ha poi aggiunto che “dall’inizio del 2024, se sommiamo l’investimento di Silicon Box a quello di STMicroelectronics e altri più contenuti da parte di aziende straniere in Italia – oltre all’assegnazione della linea pilota sui materiali ad alta resistenza che la Commissione europea ha voluto realizzare nella Etna Valley in Sicilia – arriviamo a un ammontare complessivo di oltre 9 miliardi di euro sulla microelettronica nel nostro Paese. Un dato, solo nei primi sei mesi dell’anno, non riscontrabile in nessun altro Paese europeo”.

Il presidente Cirio ha ribadito l’importanza dei risultati raggiunti in questi anni alla guida della Regione: “Il mio primo mandato da presidente del Piemonte si è concluso con l’importante risultato del secondo modello di auto a Mirafiori a Torino e il secondo si apre con il coronamento di un lavoro che ci impegnato negli ultimi mesi con il Governo, il Comune di Novara e Silicon Box per un investimento straordinario, da oltre 3 miliardi di euro, che approda in Piemonte con oltre 1.600 posti di lavoro in un settore che rappresenta il futuro della manifattura e che si aggiunge a altri investimenti annunciati nelle scorse settimane a conferma di quanto sia strategica la scelta del governo italiano di insediare in Piemonte e a Torino la sede della Fondazione per l’intelligenza artificiale”. Poi ha sottolineato che “l’investimento di Silicon Box rappresenta per noi un risultato straordinario, dimostra che investire in Piemonte è conveniente e conferma l’attrattività crescente del nostro territorio che ha battuto la competizione di regioni come la Lombardia e il Veneto che per anni sono state il locomotore del Nord a cui oggi si aggiunge a pieno titolo anche il Piemonte grazie al grande lavoro di questi anni e al fatto che, con Tav e Terzo Valico, che vanno a completamento nei prossimi anni, proprio in questo territorio si incroceranno le grandi direttrici europee di mobilità e di scambio delle merci. Ci abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo creduto, abbiamo investito tempo, rapporti e risorse. Questo è il primo passo della Silicon Valley in Italia ed è un’occasione unica che rende il nostro Piemonte sempre più centrale in Italia e in Europa”.

Il sindaco Canelli ha parlato di “grande risultato per la nostra città. L’arrivo di Silicon Box costituisce un investimento strategico epocale non solo per Novara e per il Piemonte, ma per l’Italia tutta. Da 10 mesi a questa parte abbiamo lavorato per costruire un dossier di candidatura che ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro di Novara e del nord est del Piemonte con la nascita di un hub della scienza e della tecnologia e di un distretto dell’innovazione per il quale la nuova produzione per i semiconduttori sarà centrale e il cui ruolo includerà lo svolgimento di compiti aggiuntivi relativi all’ambiente tecnologico, territoriale ed economico che la nuova fabbrica andrà a creare intorno ad essa. Missione che porterà anche a nuove opportunità di collaborazione con Università italiane ed enti di ricerca europei. Un intervento che prevede anche un importante rigenerazione urbana di aree industriali dismesse e degradate nel tessuto urbano. Inoltre, il progetto avrà un impatto rilevantissimo sul piano dell’occupazione, certamente, ma anche e soprattutto sul piano economico e formativo”. Canelli ha poi precisato che “Novara non è stata scelta a caso: la posizione strategica del nostro territorio è senz’altro stata essenziale nella decisione finale, ma gli investitori hanno visto molto di più nella nostra città. Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate. Silicon Box non sarà dunque solo un parco tecnologico, ma una realtà dove verrà fatta formazione e che si impegnerà a creare un ecosistema della filiera dei semiconduttori e che aiuterà la nostra città’ ad avviare ulteriori progetti di riqualificazione e rigenerazione”.


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Tutto pronto a Torino per il World Camp Europe al Lingotto per il meeting europeo dedicato a WordPress

Dal 13 al 15 giugno Torino ospita il World Camp Europe, il meeting europeo dedicato a WordPress, la piattaforma Open source di publishing più usata al mondo, che alimenta oltre il 43% del web.

Sono attesi al Lingotto Fiere oltre tremila partecipanti che utilizzano, sviluppano, contribuiscono e amano WordPress. Appassionati ed esperti avranno la possibilità di condividere le proprie conoscenze confrontandosi su tecnologie, strumenti, servizi e tutto quanto ruota intorno a WorldPress e all’evoluzione del web.

L’evento si stima abbia una ricaduta economica di oltre i 3 milioni e mezzo di euro unitamente a una grande visibilità mediatica.

La candidatura è stata presentata da Laura Sacco a nome della community italiana di WordPress con il supporto di Turismo Torino e Provincia Conventional Bureau, che ha preparato il dossier di candidatura e assistito i referenti internazionali nei sopralluoghi e durante le visite tecniche. Fattore determinante per la scelta della città della Mole il gioco di squadra con GL Events, al fine di ottenere le migliori condizioni e l’incentivo economico del pacchetto “Torino per i tuoi eventi”, un’iniziativa dell’Atltorinese per attrarre congressi in città, sostenuta dalla Camera di Commercio di Torino.

“Siamo entusiasti – sottolinea Marcella Gaspardone , manager di Turismo Torino – di ospitare il WorldCamp Europe che vede l’alternarsi di relatori internazionali su tematiche alle quali il nostro Ente presta molta attenzione.

Durante la tre giorni speaker di livello internazionale comunicheranno le loro esperienze e case history. Dai Paesi Bassi Camille Cunningham, appassionata di SEO e copywriter, terrà una sessione su “ricerca delle parole chiave 101: scoprire le parole chiave che portano al successo digitale”, tematica sulla quale Turismo Torino e Provincia ha da sempre investito per incrementare la presenza sul web. Camille lavora come specialista di contenuti e scrive contenuti che aiutano altre persone a padroneggiare l’arte del SEO ed avere successo nel competitivo settore online.

“È emozionante vedere – sottolinea Laura Sacco, a nome della community italiana di WorldPress con il supporto di Turismo Torino e Provincia Convention Bureau – una così grande famiglia internazionale ritrovarsi con entusiasmo nella nostra città. Sarà l’occasione non solo per affrontare tematiche importanti per il futuro del mercato digitale, ma anche per far conoscere Torino e la nostra cultura a migliaia di persone, grazie a vari eventi e attività collaterali che abbiamo organizzato per tutti i partecipanti, tra visite guidate, tour gastronomici e ingressi ai musei”.

L’edizione di WorldCamp che si svolge nel capoluogo subalpino ha ricevuto per la prima volta il patrocinio del Parlamento europeo. Un sostegno rilasciato dall’UE a solo un numero selezionato di eventi di alta qualità, senza scopo di lucro e di chiara dimensione europea.


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Per i 20 anni di Irion presentata una ricerca su qualità dei dati, aziende e IA

L’Intelligenza Artificiale sta cambiando il mondo del lavoro, diventando rapidamente un vantaggio competitivo che aiuta le aziende a migliorare la loro efficienza, ridurre i costi e aumentare la produttività. (altro…)


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