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Sciopero Globale per Il Clima il 3 Marzo. Decine di migliaia in piazza per difendere l’ambiente

Il 3 marzo 2023 si tiene un nuovo sciopero globale organizzato dagli attivisti di Fridays For Future in difesa dell’ambiente e per contrastare il cambiamento climatico.

Il movimento, afferma che è necessaria una nuova mobilitazione: la crisi climatica sta colpendo le nostre città e l’azione per la giustizia climatica non può essere procrastinata. Il movimento è nato nel 2019 e si è fatto conoscere a livello internazionale grazie alle sue azioni di protesta nelle piazze di tutto il mondo.

Le motivazioni dello Sciopero secondo Fridays For Future Italia

Le città diventano sempre più invivibili, con temperature estreme e stili di vita non consoni a una vita basata sul benessere personale e collettivo. Vediamo come, nei mesi successivi alla guerra, le grandi compagnie del fossile abbiano innalzato alle stelle i loro ricavi a causa della guerra e del rincaro dei prezzi. Gli Stati si sono lasciati trovare impreparati e i governi sono dovuti andare al riparo, cercando di aiutare le famiglie e le imprese (stesse imprese energivore alle quali andavano parti dei soldi). Abbiamo visto Eni fare utili superiori al 700%, in tutto questo periodo, anche ben prima che la guerra scoppiasse. Mentre il costo di vita è già aumentato tantissimo, il governo si è dovuto uniformare alle decisioni europee e prevedere di alzare la tassa sugli extraprofitti con l’aggiunta, quindi, del “contributo di solidarietà” (in legge di bilancio) entro marzo. Anche così però Eni pagherebbe circa 3,7 su 10,4 mld di profitti netti nel 2022. Un dato di fortissima disuguaglianza.

Questi fondi extra non sono stati tuttavia reinvestiti in progetti legati alle energie rinnovabili ma perlopiù in buyback. Questo meccanismo prevede il riacquisto delle azioni stesse per distribuire dividendi agli azionisti. Si è quindi scelto così di andare totalmente contro a quanto scriveva l’Ipcc (pag. 56): “Le emissioni cumulative future di CO2 previste per il periodo di vita delle infrastrutture per combustibili fossili esistenti e attualmente pianificate senza ulteriori abbattimenti, superano le emissioni totali cumulate di emissioni nette di CO2 nei percorsi che limitano il riscaldamento a 1,5°C”

Una classe dirigente che decide di ignorare o non affrontare un problema ormai sotto gli occhi di tutti, è una classe dirigente da cui non ci sentiamo rappresentatə. È una scelta politica ignorare o decidere di non affrontare il problema. È una posizione politica precisa: un conto economico di voti che questo o quell’altro partito si fa, e alla fine l’intera scena politica prende una posizione. Una posizione a nostro parere ben poco lungimirante perché non tiene conto delle evidenti disparità sociali, delle disuguaglianze e dell’inflazione stessa.

Per risolvere le sfide sociali, economiche e ambientali che affrontiamo oggi, dobbiamo ripensare lo status quo. I governi e le altre istituzioni di tutto il mondo devono abbracciare nuovi modi di pensare e impegnarsi attivamente nell’innovazione dei sistemi diffusi per compiere progressi reali verso un mondo più sano e più prospero. Eppure la maggior parte continua a inquadrare il proprio lavoro all’interno di modelli economici tradizionali, senza riconoscere il danno che sta causando alla società e al pianeta. Questa inquadratura si manifesta spesso in misure a valle, come il trattamento delle malattie respiratorie esacerbate dall’inquinamento atmosferico, piuttosto che investire nel trasporto pubblico; ricostruire dopo le inondazioni causate dai cambiamenti climatici, piuttosto che disinvestire dai combustibili fossili e investire in energia pulita; o concentrarsi su interventi sanitari legati alla cattiva alimentazione, piuttosto che migliorare le filiere agricole e incoraggiare la domanda dei consumatori di alimenti sani. Sebbene gli sforzi per mitigare gli effetti di problemi più grandi siano di vitale importanza, non si occupano delle loro cause profonde e dell’interconnessione.

Gli scioperi. Le manifestazioni. Poi la pandemia. Poi ancora la guerra. Ma queste cose hanno una base comune: la direzione iniqua, consumista e ingiusta che il sistema economico globale ha preso. Possiamo ridirezionare le risorse per assicurare alle persone una vita più dignitosa, un’esistenza serena e appagante, piena di stimoli, di sogni e di speranze. Portiamo avanti le nostre rivendicazioni, che sono la nostra energia che sempre si rinnovano.

La scienza, come sempre, rappresenta un terreno solido ma soffice allo stesso tempo, così come le nostre colonne d’Ercole moderne. Se facciamo quello che dobbiamo, gli obiettivi, anche i più ambiziosi, sono ora alla nostra portata. Ma se andassimo a finire sull’onda sbagliata e la corrente ci trasportasse via, allora potremo esplorare territori sconosciuti dei quali non si conoscono i rischi. E su questo la scienza è sempre stata molto chiara. Non solo ci ha sempre dato una panoramica e una prospettiva netta sulle cose da fare a livello globale, ma ci dà una visione illuminante su come possiamo vivere le nostre città ogni giorno, su quanto la nostra qualità di vita sia migliorabile e le comunità possano rigenerare risorse.

La scienza ci indica come certi servizi nelle città possono migliorare esponenzialmente la nostra qualità di vita. Allora, è necessario, quanto prima, che i profitti delle grandi aziende del fossile, destinati a ingrassare le tasche degli azionisti, vadano invece a sostenere i servizi. Si, ma quali? I servizi nelle città, le CERS e i trasporti rinnovabili, sostenibili e capillari.

LE NOSTRE RIVENDICAZIONI SU ENERGIA E TRASPORTI, I PRIMI DUE SETTORI PER EMISSIONI.
Come abbiamo già lungamente analizzato in Agenda Climatica, con l’energia nelle mani delle persone e delle comunità possiamo affrontare le sfide climatiche, ecologiche e sociali collettivamente ed in modo complementare. Le CERS (comunità energetiche rinnovabili solidali) finanziate pubblicamente attraverso i Comuni, ma a gestione cittadina, attraverso associazioni o cooperative, metterebbero a disposizione molteplici benefici:

abbassamento dei costi dell’elettricità
creazione di posti di lavoro
sviluppo delle tecnologie rinnovabili
promozione di comunità resilienti
rafforzamento del tessuto sociale, riduzione dei consumi energetici e delle emissioni (circa 200 Mton di CO2 in 6 anni)
riduzione, attraverso l’autoconsumo, del fabbisogno della rete elettrica in termini di trasporto e distribuzione dell’energia, democratizzazione e decentramento del sistema energetico
nuovi strumenti di partecipazione alla vita della comunità
Se vogliamo poi parlare di efficientamento, non possiamo non citare i fondi del superbonus ed il loro corretto direzionamento. Anche in questo contesto, la decarbonizzazione deve restare il pilastro della crescita e della ripresa post-Covid, e l’efficienza energetica si qualifica come uno dei settori ideali per la ripresa economica e la decarbonizzazione. Per sbloccare il processo di efficientamento e l’impiego delle risorse da recovery fund, sono prioritari i segmenti dell’edilizia scolastica e dell’edilizia residenziale pubblica, le case popolari. Il patrimonio edilizio è il maggiore consumatore unico di energia in Italia, con il 45% del consumo di energia finale e il 39% delle emissioni di gas a effetto serra. Un efficientamento del 2% del patrimonio residenziale (500k alloggi/ 40mln di m2), porterebbe a un potenziale risparmio annuo di 5,5 TWh. Per quanto riguarda il patrimonio edilizio scolastico (51 000 edifici, pari a 73.2 milioni di m2), il potenziale risparmio energetico annuo è di 13,5 TWh.

All’Italia serve disperatamente una cura. Per quanto possa sembrare un’affermazione scontata, generalista e anche altisonante, noi abbiamo studiato e compreso quale cura serve. In Italia serve la Cura del Ferro. Quando parliamo di Cura del Ferro, intendiamo un potenziamento del trasporto rapido di massa su tutto il territorio nazionale. Ebbene sì, a pensarci bene sarebbe quasi meglio una cura medica. Ma perché serve immediatamente questa cura? Abbiamo poi 1400 km di tratte ferroviarie sospese o chiuse su più di 19000 km di linee attive totali attuali. Per uscire dallo storico isolamento fra Nord e Sud, dagli scarsi collegamenti tra paesi, per riuscire a collegare davvero uno Stato, si può stimare un fabbisogno aggiuntivo, rispetto agli investimenti già previsti, di almeno 650 treni regionali, tra nuovi e revamping, di 180 treni metropolitani e 320 tram; inoltre, andrebbero realizzati o finanziati più di 500 km tra tram e metro. Si griderebbe allo scandalo per i numeri spropositati. Si punterebbe il dito contro chi vuole danneggiare l’industria dell’automobile. Ebbene, la spesa complessiva sarebbe di soli 5 miliardi di euro, cifra dilazionabile in dieci anni. Questo meccanismo servirebbe all’Italia se volesse davvero potenziare al 2030 il servizio sulle linee ferroviarie esistenti (andando oltre l’investimento direzionato soprattutto all’alta velocità) e su quelle in realizzazione. Questo sarebbe indispensabile ad un’ Italia che vuole rispettare i target di decarbonizzazione, di cui ha preso coscienza insieme alle altre nazioni europee. L’epoca del gioco del nascondino è ormai finita.

Strettamente correlata alla tematica trasporti pubblici, è l’esigenza di adottare misure di disincentivo all’utilizzo delle auto personali, misure che favoriscano almeno il dimezzamento del parco macchine circolante in favore di quella mobilità sostenibile su cui l’Europa tutta è di gran lunga più avanti. L’italia investe 100 volte più nelle auto (negli ultimi 10 anni +2400 km di strade) che nelle bici per cui serve prevedere quattro volte in più le ciclabili attuali per allinearsi ai livelli europei.

Quanto ancora i governi abuseranno della nostra pazienza continuando su questo modello di profitto? A livello etico, il confronto è impari, la discussione non dovrebbe neanche stare in piedi. Se lo Stato legittima i profitti folli e malsani delle grandi multinazionali del fossile, noi legittimiamo la costruzione di una nuova società, solidale e resiliente. E allora è più che legittimo chiedere che i S.A.D. (sussidi ambientalmente dannosi), i fondi destinati a sovvenzionare le grandi aziende del fossile, siano spostati per supplire i costi dei servizi. Quando viene messa come prima istanza l’economia a difesa di una vera transizione ecologica, ecco che i fondi ritornano! In Italia ad oggi sono circa 120 le infrastrutture a fonti fossili in valutazione presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica tra centrali a gas fossile, metanodotti, depositi, autorizzazioni per nuove trivellazioni e rigassificatori.

La corsa al gas che l’Italia sta portando avanti non ha davvero più motivo di esistere. Tutte le risorse economiche utilizzate per questi scopi ambientalmente dannosi, potrebbero essere rimesse in circolazione nel giro di pochi anni a favore di una vera transizione energetica: rinnovabili, reti, efficienza, mobilità sostenibile, bonifiche e molto altro.

“Oggi i produttori di combustibili fossili e i loro sostenitori continuano a correre per espandere la produzione, ben sapendo che il loro modello di business non è compatibile con la sopravvivenza umana”. Sono queste le parole pronunciate il mese scorso da Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, durante il World Economic Forum di Davos. E quando le stesse Nazioni Unite confermano che gli ultimi otto anni sono stati i più caldi mai registrati a livello globale, ecco che la nostra rabbia si rinnova. Il rapporto “Global Energy and Climate Outlook 2022” ci informa del fatto che le emissioni globali non sono ancora sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di temperatura dell’accordo di Parigi.

Nonostante l’Agenzia Internazionale per l’Energia abbia affermato che per raggiungere emissioni neutre al 2050 nessun nuovo progetto di combustibili fossili dovrebbe essere avviato, le compagnie del fossile hanno invece in programma numerosi nuovi investimenti, alcuni dei quali si configurano come “bombe climatiche”: progetti di esplorazione ed estrazione di combustibili fossili capaci di emettere in atmosfera almeno un miliardo di tonnellate di CO2 nell’arco del loro intero ciclo di vita. E non c’è da stupirsi che anche l’italiana Eni sia coinvolta in diversi di questi progetti. Già, anche in Italia le micce che accendono la nostra rabbia non sono poche. Ebbene, quella rabbia è senza dubbio energia rinnovabile. Ma sappiamo bene che la rabbia e la critica restano fine a loro stesse, se non si trasformano in azione. Riversiamo le nostre energie nel chiedere a gran voce misure governative concrete ed efficaci. Riversiamo le nostre energie nel costruire quotidianamente una nuova cultura della sostenibilità, dell’uso efficiente ed etico delle risorse e della loro giusta distribuzione, della partecipazione cittadina e della cooperazione, lasciandoci guidare dalle comunità storicamente oppresse e dalle popolazioni che da secoli vivono in equilibrio con il territorio in cui abitano.

A soli 5 giorni dalla giornata dello sciopero transfemminista, il 3 Marzo è una data in cui ci aspettiamo che i movimenti ecofemministi, transfemministi e per la giustizia di genere e delle comunità LGBTQIA+ (tra cui Non Una Di Meno) animeranno, insieme a noi, le piazze di tutta Italia, così come certamente avverrà nella data dell’8 Marzo, riportando l’attenzione sui temi del transfemminismo e della violenza sulle donne. La vicinanza di queste due date, ci permetterà di camminare insieme nella preparazione delle manifestazioni. L’ecofemminismo è una fondamentale chiave di lettura della realtà, che ci può dare gli strumenti per capire quanto le nostre città sono invivibili anche dal punto di vista della parità di genere. Lottiamo per costruire comunità basate sulla cura reciproca e non sull’indifferenza e sul profitto, che sia sul corpo o sul territorio. Manifestiamo con un lungo e teso filo verde/viola che collega le due piazze: queste ci dicono che è possibile camminare insieme, è possibile immaginare un’altra città, è possibile chiedere interventi immediati per il nostro benessere psicologico, sociale e climatico.

Dobbiamo cambiare il modo in cui comprendiamo e costruiamo la salute e la prosperità della società, guardando oltre la crescita economica verso il benessere collettivo e la sostenibilità ambientale.

L’esempio del Kurdistan ci racconta chiaramente che è possibile una società fatta di educazione, di studio e autocritica, di diversità, di lotta al patriarcato, di creazione delle prime forme assembleari solo femminili, di liberazione dai vincoli sociali imposti da comunità restie al ritorno delle donne al cuore dello sviluppo politico, economico e sociale. È possibile una scienza nuova che superi il positivismo bianco, maschile e borghese e riveda lo studio della storia, l’economia, la politica, le scienze secondo criteri nuovi, plurali, femminili.

Il momento storico che stiamo vivendo è cruciale. Palpabile nell’aria il vuoto sociale dopo la pandemia e dopo la guerra, evidenti le contraddizioni fra i profitti delle multinazionali del fossile e la crescente ingiustizia, climatica e sociale, nel mondo e nel nostro paese. Se l’umanità sembra aver perso i suoi punti di riferimento storici, ci sono sacche di attivismo e di popolazione consapevoli dei fenomeni odierni di impoverimento sociale e personale. Alla disgregazione sociale opponiamo nuove comunità, energetiche e sociali. Ai profitti iniqui sulla pelle delle e dei più poveri opponiamo la giustizia climatica come stella polare.

Dunque, chiudiamo consapevol3, tutte e tutti, che la strada è ancora lunga, in salita e c’è tanto da lavorare. Ma noi siamo pronti. Perché camminiamo assieme a tante altre realtà ed esperienze d’Italia con cui condividiamo sogni e lotte, amore e obiettivi. Non siamo l’unione di singoli, siamo una comunità di persone: decine e decine di persone, migliaia in tutta Italia lavorano nei propri gruppi locali. Ma sebbene la nostra forza sia composta da così tante individualità, pensieri e ideali, riusciamo a essere comunità rinnovata e rinnovabile. Perché al di fuori della collettività c’è solo mitomania o ricerca di consensi.
Abbiamo ben chiaro cosa c’è da fare e lo abbiamo steso con inchiostro e rabbia. Siamo determinat3 a cambiare le sorti di questo paese con nuovi strumenti di partecipazione e di attivazione. Per questo, riusciamo a essere una collettività rinnovabile e solidale. Siamo le speranze, siamo i sogni. Siamo la frontiera di una nuova comunità, grazie a tutti i dati che la scienza ci ha messo in mano e che decliniamo città per città, nazione per nazione.ell

La Lista degli scioperi e delle manifestazioni

Città Luogo di ritrovo Ora
Alessandria piazzetta della lega 9.00
Ancona Via Buonarroti 8.00
Andria info in arrivo
Avellino Via Sara 9.00
Bari Piazza del ferrarese
Bergamo Piazzale della stazione 9.30
Bologna Piazza San Francesco 9.00
Bolzano Piazza Vittoria 11.00
Brescia Piazzale Arnaldo 9.00
Casale monferrato Piazza Castello 10.00
Catania Piazza Roma 9.30
Cesena Piazza del Popolo 9.00
Chieri Liceo Monti 8.00
Chieti  Piazza GB Vico 9.30
Cuneo stazione ferroviaria 9.00
Ferrara stazione di ferrara 8.00
Firenze Piazza Santa Maria novella 9.00
Forlì Piazzale della vittoria 9.00
Genova metro, stazione principe 9.00
Gorizia Stazione Centrale 8.30
Lecce Piazza del ferrarese, Bari
Lucca Piazzale verdi 9.00
Mantova Piazza dei mille 15.00
Massa – Carrara Piazza IV novembre (stazione) 9.30
Milano Largo Cairoli 9.30
Modena Piazza della pomposa 18.00
Monza Piazza Trento e Trieste 9.00
Napoli Piazza dante 9.00
Padova Piazzale della stazione 9.00
Palermo Piazza Verdi 16.00
Parma Piazzale Rondani 9.00
Pavia Largo Angelo Grilli 9.00
Perugia Piazza Grimana 9.00
Pesaro Piazzale lazzarini 9.00
Piacenza Pubblico passeggio (liceo Respighi) 9.00
Pisa Piazza Guerrazzi 9.00
Pistoia Piazza Mazzini 9.00
Ravenna giardini pubblici 9.30
Rimini Piazza malatesta 15.00
Roma Piazza della Repubblica 9.30
Sassari Piazza Castello 9.00
Schio – Altovicentino Viale Tito Livio (Zona Scuole) 9.00
Siena Piazza Matteotti 10.00
Sondrio Campus 9.00
Taranto Via di Palma 9.00
Teramo Piazza Dante 9.30
Torino Piazza Castello 9.00
Trento Via Verdi 9.00
Treviso Palla di Ferro
Trieste Piazza Oberdan 9.00
Udine Piazzale Cavedalis 8.00
Varese Stazione Varese Nord 8.00
Venezia Piazzale Cialdini – Mestre 9.00
Verona Piazza Arsenale 9.00
Vicenza Piazza Matteotti 9.00
Voghera Castello 10.00

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Cibo

29 settembre è la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e sullo spreco alimentare

Il 29 settembre è la Giornata internazionale di sensibilizzazione sulla perdita e sullo spreco alimentare – The International Day of Awareness of Food Loss and Waste.

L’iniziativa, proclamata dalle Nazioni Unite, rappresenta un chiaro invito all’azione per sensibilizzare il mondo intero, cittadini e Istituzioni, sulla centralità della questione delle perdite e dello spreco di cibo e sulle sfide più rilevanti da affrontare per favorire un’economia sostenibile e circolare per il futuro del Pianeta.
Agenzia per la Coesione Territoriale
L’impegno contro gli sprechi alimentari dev’essere una priorità globale: il risparmio del cibo, infatti, non è solo un problema etico ma determina anche effetti sui piani economico e ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e sullo smaltimento dei rifiuti. Affrontare la perdita e lo spreco di cibo è fondamentale per aumentare l’efficienza nel modo in cui il nostro cibo viene prodotto, distribuito e consumato.

Ogni anno un terzo del cibo sulla terra, 1,3 miliardi circa di tonnellate, viene sprecato senza neanche arrivare in tavola, che fanno ottenere a loro volta 4,4 miliardi di tonnellate di CO2 emessa nell’atmosfera e un consumo di acqua pari a 170 miliardi di metri cubi. Intanto, oltre 820 milioni di persone nel mondo soffrono la fame: è il 10,8% della popolazione, ovvero 1 persona su 10 che abita il pianeta. C’è poi lo spreco alimentare legato alla gestione e fruizione del cibo nelle nostre case.
Solo in Italia, lo spreco alimentare domestico pesa 529,9 grammi ogni settimana per ciascun cittadino, pari a oltre 25 kg di cibo gettati ogni anno. Considerando l’intera popolazione italiana si arriva a un dato vertiginoso: 1.526400 tonnellate di cibo ogni anno sprecate in Italia, nelle sole dinamiche di fruizione domestica del cibo”.

Per spingere verso comportamenti più responsabili bisogna fare fronte comune. Ci sono, infatti, termini internazionali che servono a raccontare e smuovere la lotta allo spreco alimentare.

Food Loss: espressione selezionata dalla FAO per indicare lo spreco alimentare che avviene all’inizio della filiera, da distinguersi da “food waste” che si riferisce a quello che avviene durante la distribuzione e dopo la vendita.
Pre-Consumer Waste: indica lo spreco che si verifica prima dell’acquisto, durante la produzione. A questo segue il “Post-Consumer Waste“, ovvero lo spreco dopo la vendita.
FLW: sigla per “Food Loss and Waste Protocol”, il protocollo internazionale contro lo spreco di cibo. Nello specifico, è uno standard che permette di calcolare quanto spreco alimentare si genera a livello globale.
Close the Loop: espressione che indica la fine del processo di riciclaggio, quando il consumatore finale acquista un prodotto riciclato. Letteralmente significa “chiudere il cerchio” e allude a un processo che potenzialmente, essendo circolare, potrebbe non interrompersi mai.
Minimization: racchiude tutti gli sforzi (tra cui il riciclaggio) per ridurre la quantità di rifiuti e si ottiene attraverso la riprogettazione dei prodotti o dei modelli di produzione e di consumo.
Spazio all’azione

A volte basterebbe davvero poco per evitare lo spreco alimentare: pochi e semplici comportamenti per vivere in maniera più sostenibile.

Three R’s: dall’inglese letteralmente “le tre erre”, è la triade di azioni per evitare lo spreco, ovvero “ridurre, riusare e riciclare”. Anche in campo alimentare, infatti, un acquisto consapevole e un utilizzo (e riutilizzo) adeguato possono contribuire a ridurre la quantità di cibo scartato.
Meal planning: termine inglese che si riferisce alla creazione di un calendario dei pasti. Oltre ad essere utile per la vita di tutti i giorni, questo strumento può essere un buon alleato contro lo spreco casalingo: una buona pianificazione dei pasti, infatti, permette un acquisto ed un uso consapevole del cibo.
Doggy bag: farsi preparare una “doggy bag”, ovvero un contenitore per gli avanzi del cibo al ristorante, è sempre un buon modo per evitare gli sprechi. Questa pratica è già molto diffusa all’estero e fortunatamente sta prendendo sempre più piede anche in Italia.
Natmad: anche i danesi hanno una parole per indicare la “doggy bag”, anche dopo una cena tra le quattro mura di casa. “Natmad”, in particolare, è la pratica di lasciare ai propri ospiti gli avanzi della cena per uno spuntino notturno.
Bokashi (ぼかし): letteralmente “miscuglio organico“, è un particolare metodo di fermentazione giapponese di compostaggio adatto anche per carne, latticini, ossa e frutti di mare. Questa tecnica permette di prendersi cura del proprio suolo con del compost fermentato autoprodotto. In questo modo si può fertilizzare la terra sfruttando gli scarti domestici che normalmente andrebbero buttati e quindi sprecati.
La parola alle culture

Le parole possono anche raccontare bisogni sentiti dalle società e volti ad evitare lo spreco.

Mottainai (もったいない): in Giappone viene solitamente utilizzata per esprimere disappunto per qualcosa che viene sprecato per niente. Non è, infatti, raro che chi lascia molto cibo nel piatto venga redarguito con un “mottainai!“.
Itadakimasu (いただきます): tradotta generalmente come “buon appetito”, in realtà l’espressione giapponese “itadakimasu” si ferisce a un rituale di gratitudine e di riflessione. L’idea alla base di questo rituale è che il cibo che si sta per mangiare è di grande importanza e non può essere sprecato.
Lagom: termine svedese non del tutto traducibile in italiano. Indica un concetto di misura riassumibile con “non troppo, non troppo poco”. L’espressione “lagom” sottintende l’idea che non esista una misura comune a tutti: ogni persona deve trovare il suo equilibrio.
Resfest: parola svedese che indica un pasto a base di avanzi, rielaborato per essere gustoso e diverso. Ad esempio una pasta gratinata a base di polpette e spaghetti avanzati dalla cena del giorno prima. In tedesco questo concetto si esprime con la parola “resteverwertung“.
Kutt-matsvinn uke: è la settimana norvegese contro lo spreco alimentare, un periodo per aumentare la consapevolezza sullo spreco e su ciò che l’industria alimentare e della ristorazione può fare, nonché per mostrare come ogni singolo individui giochi un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questi obiettivi. Da considerare inoltre che uno degli obiettivi della Norvegia è dimezzare il food waste entro il 2030.
Se, lukt, smak: letteralmente “guarda, annusa, assaggia”, è invece un’espressione norvegese per incoraggiare i consumatori a non affidarsi solo alla data di scadenza di un prodotto. Proprio per questo la data di scadenza dei prodotti in Norvegia è indicata con “Best før, ofte god etter”, ovvero “Da consumarsi preferibilmente entro – Anche se potrebbe essere ancora buono dopo”. Qualcosa di simile avviene anche in Svezia con la dicitura “Bäst före, ofta bra efter”.
Containern: in tedesco l’azione di salvare del cibo ancora commestibile, ma scartato dai supermercati per motivi estetici.
Pfandflaschen: parola tedesca per indicare il vuoto a rendere. In Germania, infatti, quella del vuoto a rendere è una pratica molto comune: le bottiglie costano 25 centesimi in più, ma si può riavere questa differenza di costo restituendo successivamente la bottiglia in negozio per farla riutilizzare.
Weiterverwertung von Lebensmittelresten: letteralmente “riutilizzo dei residui alimentari”, in tedesco si riferisce al riuso di scarti alimentari per creare qualcosa di nuovo – ad esempio produrre un prodotto per la pulizia a partire dalla buccia di limoni o arance oppure utilizzare i fondi di caffè per realizzare cosmetici.
Come lo que compras y compra lo que necesitas: proverbio spagnolo letteralmente traducibile in “mangia quello che compri e compra quello che ti serve”.


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Eventi

Un Po d’acqua: domenica primo ottobre una camminata tra i fiumi di Torino per ragionare di acqua, fiumi, bellezza, cammino

La Locanda delle Idee organizza domenica 1 ottobre Un Po d’acqua una camminata lungo il Po  nel tratto torinese, per ragionare di acqua, di fiumi, di bellezza, di cammino. (altro…)


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Eventi

Dal 27 al 29 settembre torna a Torino l’Italian Tech Week per raccontare l’intelligenza artificiale e la tecnologia

Da mercoledì 27 a venerdì 29 settembre torna l’Italian Tech Week, interamente dedicato all’innovazione e alla tecnologia.
Tre giorni in cui nell’hub creativo OGR Torino, in corso Castelfidardo 22, le protagoniste saranno l’intelligenza artificiale e la tecnologia, nelle sue più contemporanee declinazioni. Più di 160 ospiti da più di 10 Paesi, oltre 80 incontri, 30 masterclass, oltre alla presenza di 4 importanti premi rivolti a startup e giovani imprenditori.

Tra gli ospiti di Italia Tech Week 2023 Brian Chesky, fondatore di Airbnb e, in collegamento, Sam Altman, fondatore e CEO di OpenAi. Tra gli ospiti a oggi confermati anche l’esperto di robotica e docente dell’Università di Osaka Hiroshi Ishiguro, Matilde Giglio, co-founder di Even, Francesca Gargaglia, co-founder e COO di Amity, Matt Miller di Sequoia e Julia Andre di Index Ventures, Caroline Yap, Managing Director Global AI Business Google Cloud, Karthik Narain, Group Chief Executive – Technology Accenture, Brando Benifei, Membro Parlamento Europeo & co-rapporteur
Artificial Intelligence Act, Andrea Carcano, co-founder e CPO di Nozomi Networks, Andrea Calcagno, Presidente, CEO e co-founder di Cloud4Wi, Anthea Comellini, Ingegnere presso Thales Alenia Space e Astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, Massimo Banzi, co-fondatore di Arduino, Mattia Barbarossa, CEO, founder e CTO di Sidereus Space Dynamics, Maddalena Adorno, co-founder e CEO di Dorian Therapeutics, Marco Formento, Global Innovation & ESG Director Dolce & Gabbana, Federico Marchetti, fondatore di YOOX, Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Istituto italiano di tecnologia, Bruce Sterling, scrittore di fantascienza, Pietro Labriola, AD & Direttore Generale TIM, Katia Colucci, Head of Innovation Lab Sisal, Alex Prot CEO & co-founder Qonto, Adam Bazih, Head Stellantis Ventures, Claudio Cisilino, Direttore Operations Corporate Strategy and Innovation Fincantieri SpA, Gabriele Moretti, Presidente e
Fondatore Covisian e molti altri.

Programma Italian Tech Week 2023

27 SETTEMBRE
FUCINE STAGE
11.00 – 13.00

Evento inaugurale

A Brave New World

Moderator Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

Opening remarks
Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino

Massimo Lapucci, CEO OGR Torino

Beethoven X, The AI Project – Performance

Sermig – Orchestra giovanile dell’Arsenale della Pace

Keynote

Anthea Comellini, Engineer Thales Alenia Space & European Space Agency’s Astronaut

Tribute to Guglielmo Marconi

A cura di Radioimmaginaria

Hedy Lamarr, Women and Technology – Keynote

Gabriella Greison, Fisica, Scrittrice, Giornalista, Performer Teatrale

Tecnosofia: The Case for a New Science – Panel

Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino

Maurizio Ferraris, Professore ordinario Filosofia Teoretica Università di Torino

Il Versificatore di Primo Levi – Interview

Bruce Sterling, Science fiction writer, net critic & cyberspace theorist

Closing – Performance

Andrea Casta, violinista

Sessione 1 – The Age of Artificial Intelligence

Moderator Bruno Ruffilli, journalist Italian Tech

14.30, Opening – Keynote

Mario Rasetti, Chair of the Scientific Committee Centai Institute Conference

14.45, Google in AI – Keynote
Caroline Yap, Managing Director Global AI Business Google Cloud

15.00, A new generation of Italian founders in AI – Panel

Maria de Lourdes Zollo, Co-Founder & CEO Mio

Fabio Petroni, Co-Founder & CTO Samaya.ai

Gabriele Venturi, Founder PandasAI

Modera Ludwig Siegele, Journalist The Economist

15.27, Building a Better Future: Ethics in AI – Panel

Rickard Brüel Gabrielsson, Co-Founder of the AI research Lab Unbox AI & MIT PhD

Modera Ludwig Siegele, Journalist The Economis

15.57, Keynote
Karthik Narain, Group Chief Executive – Technology, Accenture

16.12, Generative AI in Action – Keynote

Filippo Rizzante, Chief Technology Officer, Reply

16.57, The World with ChatGPT – Panel

Sam Altman, CEO OpenAI, in conversation with

Francesco Signorato, Co-Founder & CEO Nebuly

James Anderson, Chair of Kinnevik AB & Partner Lingotto Investment Management

Brando Benifei, MEP, co-rapporteur Artificial Intelligence Act

Barbara Caputo, Full Professor Department of Control and Computer Engineering & Rector’s Advisor for Artificial Intelligence PoliTO

Modera Ludwig Siegele, Journalist The Economist

DUOMO STAGE
15.00, Accelerating business opportunities with TIM Enterprise and Google Cloud (upon invitation only) – Panel

Modera Alberto Onetti, chairman Mind the bridge

16.30, Innovazione in azienda partendo dalla customer experience

Gabriele Moretti, Presidente e Fondatore Covisian

Katia Colucci, Head of Innovation Lab Sisal

Carnelos, Head of Innovation Italian Ministry for Foreign Affairs and International Cooperation

Modera Rudy Bandiera, Presenter

17.30, Thriving Media in a Digital Age – Panel

Daniele Bianchi, Ceo Gedi Digital

Alessandro Riva, Digital Media & Accenture Mediatech Lead for Italy, Central Europe and Greece Accenture

Alan Tonetti, Founder Stardust

Modera Alessio Jacona, Journalist

19.00, Lesson Learned, The Best Mistakes of My Life – Panel

Paolo Privitera, Executive Vice President Corporate Development Events.com

Benedetta Arese Lucini, Founder & CEO Otter Finance

Chiara Russo, Founder & CEO Codemotion

Modera Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

BINARIO 3 STAGE – EXTRA EVENTS
21.00, Performance

Lucio Dalla e Roberto Roversi: “The Future of Automobiles”, a musical show

Modera Ernesto Assante, Journalist la Repubblica

28 SETTEMBRE
FUCINE STAGE
Sessione 2 – Startups, Italy’s Catching Up

Moderator Barbara Gasperini, Journalist and Jaime D’Alessandro, Journalist Italian Tech

9.00, Intro on the market – Keynote
Yoram Wijngaarde, Founder & CEO Dealroom

9.15, A new generation of Italian founders – Panel

Alberta Trombetta, Co-founder & CEO JustSolve

Marco Ogliengo, Co-founder & CEO Jet HR

Andrea Chirolli, Co-founder & CEO Futura

Modera Amy O’Brien, Reporter Sifted

9.45, Unlocking Italy’s Startup Potential: A European VC Perspective – Panel

Alexandre Dewez, Vice President Eurazeo Venture Digital

Alessandra Mazzilli, Vice President Cavalry Ventures

Virginia Bassano, Investor Eight Roads

Sal Matteis, Chairman & Venture Partner Earthshots Collective

Modera Alessandro Tommasi, Founder Helm Consulting

10.15, The first year of Vento – Keynote

Diego Piacentini, Chairman Exor Ventures

11.05, Italian Founders on a Global Mission – Panel
Andrea Calcagno, President, Co-founder & CEO Cloud4Wi

Andrea Carcano, Co-Founder & CPO Nozomi Networks

Matilde Giglio, Co-Founder Even

Francesca Gargaglia, Co-Founder & COO Amity

Modera Alessandro Tommasi, Founder Helm Consulting

11.45, Interview

Alex Prot, CEO & Co-Founder Qonto

12.00, Mastering the Game: Insights from global VCs – Panel
Matt Miller, Partner Sequoia

Julia Andre, Partner Index Ventures

Noam Ohana, Managing Director Exor Ventures

Modera Amy O’Brien, Reporter Sifted

12.30, Fireside chat
John Elkann, CEO Exor & Chairman Stellantis, Ferrari

Brian Chesky, Co-founder & CEO Airbnb

Sessione 3 – Healthcare, The Next Tech Frontier

Moderator Barbara Gasperini, Journalist

14.30, Genomic Frontiers: Andrea Riposati from Dante Genomics – Keynote

Andrea Riposati, Co-Founder & CEO Dante Genomics

14.45, A new generation of Italian founders in Healthcare – Panel

Natalia Misciattelli, CEO AAvantgarde Bio

Jason Fontana, Co-founder & CEO Wayfinder Biosciences

Daniele Foresti, Co-founder & CEO AcousticaBio

Modera Barbara Gasperini, Journalist

15.15, The Future of Health Investments: A VC Perspective – Panel

Pietro Puglisi, Managing Partner Claris Ventures

Ileana Pirozzi, Investor Exor Ventures

Alexandre Momeni, Partner General Catalyst

Modera Barbara Gasperini, Journalist

Sessione 4 – Tech4Mobility

Moderator Alessio Jacona, Journalist

16.15, Keynote

Daniel Ramot, Co-founder & CEO Via

16.30, Interview

Mattia Voltaggio, Head of Joule, Eni School of Entrepreneurship

16.45 Panel – Disrupting Mobility for a Sustainable

Adam Bazih, Head Stellantis Ventures

Cristiana Pace, Founder & CEO Enovation Consulting

Claudio Cisilino, Executive Vice President Operations Corporate Strategy and Innovation Fincantieri SpA

Teodoro Lio, Consumer & Manufacturing Industries Lead Italy, Central Europe and Greece, Accenture

DUOMO STAGE
9.00, Crowdfunding trends: 2023 – 2030– Panel

Antonella Grassigli, Co-Founder e CEO, Doorway SB

Federico Rastelli, Head of Startup segment, Mamacrowd | Azimut Group

Salvatore Viola, co-founder Dynamo Lab

Silvia Favulli, Project Manager & Equity Crowdfunding Expert, SCAI Comunicazione

Matteo Conti, Project Manager, Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano

Alessandro Lerro, Presidente, AIEC | Associazione italiana equity crowdfunding

Luigi Ucci, CEO & Founder, UpsideTown

Claudio Grimoldi, Founder, Turbo Crowd

Modera Giorgio Ciron, Direttore Associazione InnovUp

10.00, Quali competenze per il lavoro – Panel

Roberto Cascella, Executive Director People Management & HR Transformation Intesa Sanpaolo

Davide Dattoli, Founder and Executive Chairman Talent Garden

Massimo Lapucci, CEO OGR Torino

Modera Alessio Jacona, Journalist

10.45, Più Cloud per tutti – Panel

Fabio Fregi, Country Manager Google Cloud Italia

Elio Schiavo, Chief Enterprise and Innovative Solutions Officer TIM

Modera Rudy Bandiera, Presenter

11.15, La PA digitale ha due startup – Panel

Paolo Trevisan, Chief Technology & Information Officer Polo Strategico Nazionale

Alessandro Moricca, Director PagoPA

Modera Alessio Jacona, Journalist

14.30, Il lungo boom della SpaceTech economy – Panel

Matteo Cascinari, CEO & Partner Primo Space

Eugenia Forte, Scientific Board Member & Senior program manager Takeoff

Guido Parissenti, Co-founder & CEO Apogeo Space

Modera Alessio Jacona, Journalist

15.45 Storie di Venture Builder – Panel

Enrico Pandian, co-founder Startupgym

Roberto Macina, Managing Partner & Co-founder WDA

Andrea Cinelli, CEO & Founder FoolFarm

Modera Eleonora Chioda, Journalist

16.30 How to bridge the gap in male vs female investing – Panel

Martina Capriotti, Co-Founder Mirta

Chiara Russo, CEO & Co-Founder Codemotion

Jacqueline Ruedin Rüsch, Founder Privilège Ventures

Raffaele Fedele, Partner Oltre Impact

19.00, Lesson Learned – Interview

Federico Marchetti, Founder of YOOX NET-A-PORTER

Daniela Hamaui, Journalist

Moderator Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

29 SETTEMBRE
FUCINE STAGE
Sessione 5 –Beautiful Minds for a Better Future

Moderator Eleonora Chioda, Journalist

09.00, Keynote

Bruce Sterling, Science fiction writer, net critic & cyberspace theorist

09.15, Keynote

Pasquale Fedele, Co-Founder & CTO MindAhead

09.30, Keynote

Mattia Barbarossa, Founder, CEO & CTO Sidereus Space Dynamics

09.45, Keynote

Francesco Sciortino, Co-founder & CEO Proxima Fusion

10.00, Keynote
Maddalena Adorno, Co-Founder & CEO Dorian Therapeutics

10.15, Keynote

Fabrizio Martini, Co-founder & CEO Electra Vehicles

Sessione 6 – Building a National Technology Transfer Hub

Moderator Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

11.00, Intro
Claudia Pingue, Senior Partner e Responsabile del Fondo di Technology Transfer, CDP Venture Capital SGR

11.15 Galaxia: Il futuro dello spazio – Keynote

Guido Saracco, Rector Politecnico di Torino

11.20, Startup Story: Adaptronics – Keynote

Lorenzo Agostini, Co-founder & CEO Adaptronics

11.30, RoboIT: Le frontiere della Robotica e gli asset italiani – Keynote

Giorgio Metta, Scientific Director Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)

11.35, Startup Story: NGR- Keynote

Antonio Frisoli, Full Professor of Robotics Scuola Superiore Sant’Anna

11.45, Tech4Planet: Il ruolo delle nuove imprese innovative per un futuro sostenibile – Keynote
Ferruccio Resta, President MOST – Centro Nazionale per la mobilità sostenibile

11.50, Startup story: Planckian – Keynote

Michele Dallari, CEO Planckian

Marco Polini, CSO Planckian

12.00, Extend: Il progresso scientifico e il miglioramento della vita delle persone – Keynote
Massimo Dominici, Professor of oncology UNIMORE & Founder Rigenerand

12.05, Startup Story: MecP2 – ReTT Syndrome – Keynote

Vania Broccoli, Director of Research OSR-CNR

12.15, Farming Future: Le opportunità per la filiera agroalimentare italiana di diventare leader di innovazione nel settore – Keynote

Stefania De Pascale, Professor of Horticulture Università Federico II di Napoli

12.20, Startup Story: Cynomys– Keynote

Ambra Milani, IDO & Co-founder Cynomys

12.30, Closing

Chiara Luzzana, Composer & Sound Designer

Sessione 7 – The World in 2023

Moderator Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

14.30, Opening Robotics – Keynote

Hiroshi Ishiguro, Professor of Department of Systems Innovation at Osaka University, Visiting Director of Hiroshi Ishiguro Laboratories at the Advanced Telecommunications Research Institute (ATR)

14.45, Interview
Mirella Cerutti, Regional Vice President SAS

15.00, Interview
Tommaso Di Giovanni, Vice President International Communications and Engagements Philip Morris International

15.15, Interview

Guive Balooch, Global Managing Director Augmented Beauty and Open Innovation L’Oreal

15.30, Interview

Pietro Labriola, CEO & General Manager TIM

15.45, Interview

Domenico Villani, CEO Cesi

16.00, Interview

Marco Troncone, CEO Aeroporti di Roma

Sessione 8 – Primo Round, the Best Italian Startup of the Year

Moderator Cristiano Seganfreddo, Presenter

Jury:

Stefano Buono, CEO newcleo, Presidente LIFTT e Planet Smart City
Paola Bonomo, Vice Presidente Italian Angels for Growth
Fausta Pavesio, Angel Investor Venture Partner Startup Wise Guys
Anna De Stefano, Angel Investor & startup advisor – Legal Design Expert to create value
Andrea Rota, Managing Director Club degli Investitori
Lucia Chierchia, Managing Partner Gellify
Lorenzo Franzi, Business Angel & Partner ITALIAN FOUNDERS FUND
Isabelle Adrieu, Co-Founder Pi Campus
Silvia Wang, Co-Founder & CEO Serenis
Luca Ferrari, Co-Founder & CEO Bending Spoons
Omar Fulvio Bertoni, Business Partner SG Company & CEO Lifegate Way

DUOMO STAGE
09.00, Accelerating startups in Africa – Panel

10.00, Reinventing Fashion Through Technology – Panel

Gianluca Loparco, Digital & ACNE Offering Leader Deloitte

Marco Formento, Global Innovation & ESG Director Dolce&Gabbana

Federica Busani, co-founder Cap-able

Modera Rudy Bandiera, Presenter

10.45, Fintech Isybank Intesa Sanpaolo – Panel

Antonio Valitutti, CEO Isybank

Mario Moroni, Podcaster, Moderator & author

Laura Grassi, Professor Investment Banking and Finance Lab Politecnico di Milano

Modera Alessio Jacona, Journalist

11.30, Smart City – Panel

Eleonora Santoro, Head of Innovation & ESG Rekeep

Luca Gastaldi, Senior Assistant Professor School of Management of Politecnico di Milano

Roberto Demarchi, Founder UTwin

Modera Rudy Bandiera, Journalist

12.15 Il tech solidale – Panel

Federico Stefani, Co-founder & CEO Vaia

Lorenzo Di Ciaccio, co-founder Ridaje

Antonio Palmieri, Co-Founder & President Fondazione Pensiero Solido

15.15, Insuretech – Panel

Anna Sanfilippo, Chief Marketing Officer Prima Assicurazioni

Maria Enrica Angelone, CEO Wallife

Gerardo Di Francesco, Fondatore & Managing Partner Wide Group

Simone Ranucci Brandimarte, Co-Fondatore & Presidente Yolo Group

Modera Alessio Jacona

16.00, Open innovation – Panel

Guido Gianasso, Professor of Leadership, HEC Paris (Qatar)

Luciano De Propris, Head of Open Innovation & Sustainability ELIS Consortium

Tommaso Maschera, Senior Ventures Associate Plug and Play

Enrico Noseda, Chief Innovation Advisor Cariplo Factory

Modera Rudy Bandiera, Presenter

16.45, Dal 4.0 all’Intelligent Industry – Panel

Stefano Micelli, Full Professor Università Ca’ Foscari di Venezia

Simona Maschi CEO and Co-founder Copenhagen Institute of Interaction Design

Eraldo Federici Manufacturing, Automotive, Life Sciences, Aerospace & Defence Director, Capgemini

19.00 Lesson Learned, The Best Mistakes of My Life

Con Massimo Banzi, co-founder Arduino,

Salvo Mizzi – Kauffman Fellows

Simona Maschi, Co-founder & CEO Copenhagen Institute of Interaction Design

Moderator Riccardo Luna, Editor-in-chief Italian Tech

BINARIO 3 STAGE
09.00, Opening – Italian Tech Alliance

Francesco Cerruti, Direttore Generale Italian Tech Alliance

09.10, Il VC in Italia oggi – Panoramica qualitativa e quantitativa – Panel

Giuseppe Donvito, Partner P101

Fabio Mondini, Founding Partner Growth Capital

09.30, Una fusione che guarda al futuro – Panel

Marco Gay, Presidente esecutivo Digital Magics

Luigi Capello, Founder & CEO LVenture Group

09.45, è l’Italia la nuova frontiera europea del Venture Capital? – Panel

Lisa Di Sevo, Managing Director Prana Ventures

Jacopo Mele, General Partner Moonstone

Lorenzo Franzi, Business Angel & Partner ITALIAN FOUNDERS FUND

Davide Fioranelli, Founder Lumen SIS

Alessandro Izzo, Head of Equity, Growth Capital and Project Finance & EU Operations Directorate European Investment Bank

10.15, Il ruolo chiave dell’investitore nello sviluppo di un settore – Panel

Omar Bertoni, Business Partner SG Company & CEO Lifegate Way

Maria Cristina Odasso, Head of Business Analysis LIFTT Spa

Federico Giannetti, Co-founder & Managing Partner di COREangels Climate

Domenico Nesci, CEO Deep Ocean Capital SGR & Partner Deep Blue Ventures

15.00, Fireside Chat

Hiroshi Ishiguro, Professor of Department of Systems Innovation at Osaka University, Visiting Director of Hiroshi Ishiguro Laboratories at the Advanced Telecommunications Research Institute (ATR)

Giorgio Metta, Scientific Director Istituto Italiano di Tecnologia (IIT)

Modera Marco Zatterin, Deputy Editor-in-chief La Stampa

16.00, Music & AI – Session

Moderator: Ernesto Assante, Journalist la Repubblica

Interview:

Matthias Roder, Music & Technology Strategist

Panel:

Vittorio Di Tomaso, CEO MAIZE – a Jakala Company

Fabio Sferruzzi Co-founder & CEO Feat Ventures and Echo Growth Studio

Daniele Citriniti, Co-Founder The Goodness Factory, OFF TOPIC, and Reset Festival

Paolo Peretti Griva, Managing Partner Mida

Enzo Mazza, CEO FIMI

Anna Zò, Operations Manager, Music Innovation Hub

Closing:

Ermal Meta, artist


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