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Innovazione

Girls CodeUp, il progetto di Codemotion e AXA Italia che forma le future professioniste tech

Codemotion, la piattaforma di riferimento per la crescita professionale degli sviluppatori e per le aziende alla ricerca dei migliori talenti IT, lancia Girls CodeUp, un progetto educativo che partirà tra la fine di novembre e gennaio 2023 nelle scuole di diverse città italiane. Il progetto, in collaborazione con il Gruppo assicurativo AXA Italia, punta a ridurre il gender gap nel settore  tecnologico,  formando le future professioniste del mondo Tech&Data e delle materie STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics) e sensibilizzando, allo stesso tempo, le nuove generazioni sull’importanza del settore Healthcare e sulle potenzialità del coding e della cultura dei dati nella sfera della salute.

Un percorso formativo online a cui hanno già aderito le scuole I.I.S. J.C. Maxwell e Liceo Classico Massimo D’Azeglio a Torino, gli istituti ITIS Giuseppe Armellini e IIS Via di Saponara 59 – Giulio Verne a Roma e il Liceo Scientifico “Galileo Galilei a Napoli. L’obiettivo è coinvolgere un totale di oltre 200 studentesse iscritte al triennio delle Scuole Secondarie di II° grado, che accederanno complessivamente a più di 250 ore di formazione e orientamento su programmazione software, animazione 3D e tecnologie innovative come Intelligenza Artificiale, Big Data e Metaverso.

Guidate da esperti di Codemotion e di AXA Italia, del mondo universitario e delle professioni IT, le studentesse impareranno le basi del coding e realizzeranno software, applicazioni, ambienti 3D nel Metaverso e nuove idee e servizi sui temi della salute, del benessere e della prevenzione attraverso l’uso consapevole dei dati e delle tecnologie. Per realizzare i progetti, le partecipanti potranno contare su uno speciale Dataset (anonimizzato) fornito da AXA Italia a tema Healthcare.

La sfida che le studentesse dovranno superare attraverso i propri progetti sarà rispondere alla domanda “Cos’è la salute per te?”, la stessa al centro della recente campagna pubblicitaria di AXA Italia che dà voce ai singoli bisogni e al vissuto personale sul tema della Salute, utilizzando la propria creatività e gli strumenti appresi durante il percorso per dare vita a qualcosa di originale ed utile.

“In Europa solo il 18% delle professioni ICT è svolto da donne e in Italia la percentuale scende al 14,8%*. Esiste ancora un forte gender gap in ambito tecnologico e in Codemotion ci impegniamo per ridurre queste differenze di genere realizzando percorsi di introduzione alle tecnologie digitali per le ragazze più giovani allo scopo di formare una nuova generazione di appassionate programmatrici e future professioniste delle STEAM”, sostiene Chiara Russo, CEO e Co-Founder di Codemotion. “Il progetto Girls CodeUp offre alle studentesse delle scuole superiori una prima occasione per cimentarsi con il coding e le nuove tecnologie e acquisire consapevolezza delle opportunità professionali che offre il settore”.

“Durante tutto il percorso didattico metteremo a disposizione delle partecipanti tecnologie accessibili, formatori esperti, contenuti creati ad-hoc, testimonianze e uno speciale dataset a tema Healthcare curato da AXA Italia e creato appositamente per agevolare la realizzazione di progetti concreti, interessanti ed innovativi”, aggiunge Massimo Avvisati, Head of EdTech R&D di Codemotion. “Crediamo infatti che la tecnologia sia un elemento abilitante che permette alle studentesse appassionate di discipline STEAM di imparare come si realizzano dei veri progetti software, vivere un’esperienza vicina a quello di un contesto lavorativo e iniziare il proprio cammino per diventare le professioniste IT di domani”.

“In AXA crediamo che investire sulle competenze sia una chiave di integrazione, crescita e valorizzazione delle persone – dichiara Giacomo Gigantiello, CEO di AXA Italia – e per questo ci impegniamo nel costruire le skill del futuro, assicurando eguali possibilità per affermare il proprio talento. In particolare, con il progetto Girls CodeUp, vogliamo sostenere le donne che desiderano esplorare le discipline scientifiche e contribuire a ridurre il gender gap in ambito digitale. Vogliamo trarre il meglio dallo scambio fra esperienze e percorsi culturali diversi, offrendo alle studentesse strumenti utili per orientarsi nel panorama STEAM, che sempre più ha bisogno del loro prezioso contributo, in ottica di contaminazione positiva, per una società più inclusiva, e quindi più sostenibile”.

“In questa progettualità – prosegue Anna Maria Ricco, Chief Operation Officer di AXA Italia – metteremo a disposizione le nostre conoscenze in ambito Big Data, Machine Learning e Intelligenza Artificiale e un dataset sull’area Health, su cui le studentesse svilupperanno i possibili use case legati all’ambito salute, benessere e prevenzione. Vogliamo portare nelle scuole la nostra esperienza su questi temi, con l’idea che oltre a lavorare sulla costruzione di competenze Tech & Data sia necessario accelerare il cambiamento culturale, avvicinando ancora di più le nuove generazioni, e in particolare le ragazze, alle potenzialità delle nuove tecnologie ed alle professioni STEAM. In quest’ottica i colleghi di AXA Italia, esperti nelle diverse tematiche, saranno impegnati in momenti di formazione, volti a dare un contributo attivo alla riduzione del gender gap nel settore tecnologico”.

Il progetto Girls CodeUp aderisce al Manifesto di Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale, coordinata dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, che ha l’obiettivo di ridurre il divario digitale e promuovere l’educazione sulle tecnologie del futuro, supportando il processo di sviluppo del Paese.


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Innovazione

Un viaggio tra cultura e sostenibilità. Tutte le tappe del progetto “Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”

Giunge alla sua fase conclusiva il progetto di UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici ArciAmbiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU tramite avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura, nell’ambito del PNRR, MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, COMPONENTE 3 – Turismo e cultura 4.0, MISURA 3 – Industrie culturali e creative, INVESTIMENTO 3.3 (Azione A I). Il progetto si poneva l’obiettivo di raccogliere i bisogni, mappare e condividere le buone pratiche relativamente ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica.

Un viaggio in Italia, iniziato a febbraio e conclusosi nel mese di giugno, che ha fatto emergere la presenza di una diffusa consapevolezza tra gli operatori e le operatrici degli spazi UCCA circa l’esigenza di attuare delle politiche sostenibili, con la progressiva adozione di protocolli green che possono riguardare tutti quegli eventi, in primis i festival, che offrono al pubblico opportunità di visione e fruizione.

Il primo appuntamento si è svolto presso Kinetta, una piccola e importante realtà UCCA sita nel centro di Benevento che negli anni si è affermata come un punto di riferimento non solo per la promozione cinematografica, ma anche per la formazione rivolta a bambini e preadolescenti coinvolti nei corsi di cinema. Dopo una tappa romana, che ha coinvolto le e i dirigenti UCCA, è stata la volta di Saluzzo, dove, ospiti del Teatro Magda Olivero gestito dall’associazione Ratatoj, è stato chiesto alle e ai partecipanti di indicare le caratteristiche imprescindibili di un circolo di cultura cinematografica su cui poter intervenire per affrontare la transizione ecologica. Il lavoro è proseguito nelle tappe di Milano – appuntamento promosso durante le giornate di Equa, l’iniziativa nazionale di Arci dedicata al tema delle disuguaglianze sociali e delle politiche pubbliche atte a facilitare la loro eliminazione – e di Agrigento, nel meraviglioso scenario dello Spazio Temenos ospitato presso la Chiesa di San Pietro.

È stata poi la volta di Napoli, che ha visto le e i partecipanti coinvolti in diverse attività: una tre giorni di incontri presso la sede dell’associazione Arci Movie, storico sodalizio che da oltre trent’anni anima la vita culturale della città e del quartiere di Ponticelli alla periferia est. In questo contesto, l’incontro realizzato con Legambiente Campania con un focus sulla CER (Comunità Energetica e Solidale) NAPOLI Est di San Giovanni a Teduccio ha posto l’accento sul percorso intrapreso e sulle fasi di attuazione che hanno coinvolto i partner del progetto. 

Poi ancora Bari (presso “Officina degli Esordi”) Carbonia (presso la sede dell’associazione “Casa del Popolo” dove è intervenuta Florencia Santucho, esperta green manager del settore audiovisivo e cinematografico), Ferrara (negli spazi di “Officina Meca”) e Bologna (presso lo spazio del centro culturale “Porta Pratello”). Una serie di appuntamenti che hanno attivato una riflessione collettiva sul format di “spazio culturale” nella transizione verde, in un percorso di ricerca/azione che ha chiesto a operatori e operatrici di definire le caratteristiche di uno spazio di promozione culturale, confrontandosi su quanto emerso dalle fasi precedenti e identificando i bisogni in termini di competenze, risorse tecniche e strumentali, risorse umane.

“Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” ha, quindi, dato l’opportunità ai territori di dialogare tra loro, condividendo esperienze, risorse e visioni innovative sui temi della sostenibilità: se, infatti, risulta cruciale definire delle linee guida condivise su questi temi, appare altresì imprescindibile tener conto delle differenze territoriali, sociali ed economiche per l’attuazione delle stesse. Porre al centro i territori significa proprio questo: favorire una rete di cooperazione che rispetti e integri le specificità di ciascuna comunità, contribuendo a una transizione sostenibile e culturalmente ricca. “Priorità”  “Fattibilità” “Creatività” e “Coinvolgimento” sono le parole chiave che guidano il sempre più necessario lavoro di rete per garantire questa trasformazione.

E la creatività non manca di certo nelle azioni che sono già state messe in campo: c’è chi ha coinvolto la propria base sociale in laboratori di costruzione di arredi attraverso l’utilizzo di materiali di recupero e c’è chi promuove un riuso comunitario dei supporti culturali come riviste, libri, Blu-Ray, DVD e supporti audiovisivi in genere, trasformando questi beni in patrimonio comune che altrimenti andrebbe disperso, anche attraverso la promozione di iniziative ad hoc, come l’apertura di mediateche sociali o la promozione di spazi di bookcrossing. Chi ancora organizza degli swap party per abiti usati, rivolti in particolare alle e ai giovani, in concomitanza con iniziative culturali e mostre per creare momenti di aggregazione e promuovere la sostenibilità. A queste si affiancano azioni un po’ più basilari, come l’uso di materiali riciclabili o l’eliminazione dei bicchieri monouso, l’uso degli erogatori di acqua in luogo dei distributori automatici. Piccole azioni forse, che però testimoniano come ciò che è immediatamente applicabile venga subito adottato, manifestando non solo una diffusa e radicata consapevolezza sul tema ma anche un grado di capacità di “mettersi in azione” non scontato.

Nonostante, quindi, siano già molte le buone pratiche attivate dai circoli, maggiori criticità sono state individuate in relazione a quegli interventi che vanno ad incidere su azioni dirette di efficientamento energetico e riconversione verso fonti rinnovabili: un dato che restituisce il problema delle limitate risorse finanziarie per sostenere i costi della transizione e la mancanza di un’adeguata formazione in merito, anche rispetto al tema delle attrezzature e dotazioni tecniche a risparmio energetico, all’utilizzo di materiali di consumo e produzione che siano davvero “green”. 

Il bisogno di proseguire verso una maggiore sostenibilità da parte della rete UCCA e degli spazi culturali che la compongono, passa per una trasformazione interna dei singoli circoli che va dall’acquisizione di conoscenze e competenze fino alla sperimentazione di ulteriori pratiche ecosostenibili e all’individuazione di referenti ad hoc. Il tutto con l’obiettivo di coinvolgere, con azioni concrete di sensibilizzazione e informazione, la base di soci e il pubblico in generale che partecipano alle attività culturali e alla vita del circolo stesso, in una prospettiva di condivisione e co-progettazione degli interventi orientati verso la sostenibilità.

Proprio questa consapevolezza su quanto ancora si possa fare, unita alla profonda sensibilità verso la tematica affrontata, hanno determinato una disponibilità e un entusiasmo diffusi a partecipare alle attività di gruppo. Segno di come la modalità di partecipazione scelta – quella di un percorso partecipato e non puramente didattico o informativo, che fondasse, quindi, il proprio successo sul protagonismo delle operatrici e degli operatori e sulla valorizzazione della propria esperienza professionale, personale e associativa –  si sia rivelata vincente, creando un ambiente di collaborazione attiva e stimolante, capace di generare idee innovative e soluzioni condivise per affrontare le sfide della sostenibilità in maniera efficace e inclusiva.


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imprenditoria

Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino

Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova torre nella zona di Porta Susa di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo per localizzare la  sede italiana dell’ azienda.
Newcleo è una scaleup italo – inglese con sede a Londra, impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione.  Stefano Buono immagina che la torri possa ospitare anche attività del Politecnico di Torino e la nuova sede di Liftt, la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech, di cui Buono è presidente.
L’area prescelta per la nuova torre fa parte di un più ampio piano di riqualificazione urbana del Torino Innovation Mile che coinvolge oltre a Newcleo, il Politecnico di Torino, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, Nexto e Planet Smart City. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
La nuova sede di Newcleo sorgerà su un’area di oltre 45 mila metri quadrati, di proprietà di FS Sistemi Urbani e utilizzerà i capitali del round di raccolta fondi da un miliardo di euro, annunciato lo scorso marzo che con altri round di finanziamenti porteranno a un totale di 3-4 miliardi di euro che saranno utilizzati per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare  in Italia(nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino Bolognese e una fabbrica di combustibile nucleare.

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App

Aldilàpp, piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali

“L’innovazione digitale che parte dalla memoria: Aldilapp permette di onorare i nostri cari defunti, prendersi cura delle strutture che li accolgono attraverso una rete di servizi collegati. Per restare vicini, anche se distanti”. È quanto si legge nella presentazione del sito di Aldilàpp, una piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali. (altro…)


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