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Startup

Nasce IH1, holding di partecipazioni di Mamazen

Nasce IH1, holding di partecipazioni di Mamazen con l’obiettivo 10 milioni per il primo Startup Studio in Italia IH1 coinvolgerà soggetti istituzionali accreditati e qualificati come Family Office, investitori istituzionali e Business Angel.

Intercettare i reali bisogni al fine di generare idee di successo e lanciare startup di qualità è il progetto di Mamazen, primo Startup Studio nato in Italia nel 2018 che, a soli tre anni dalla nascita, affianca allo Studio la holding IH1. Mamazen ha l’obiettivo di creare 15 startup di successo in 5 anni, di cui tre già lanciate sul mercato, la IH1 investirà 10 milioni di cui 3 milioni in Mamazen e 7 milioni nelle migliori dieci startup che lo Studio lancerà. Il Dual Entity, un modello di investimento nato negli Stati Uniti e adottato dai migliori Startup Studio esistenti al mondo ha, tra i vari vantaggi, il pregio di allineare gli interessi tra Studio, holding e investitori.

A guidare IH1 sono Farhad Alessandro Mohammadi, Ceo di Mamazen Startup Studio, Alessandro Mina, ex investitore e Chief Brand Officer di Pony Zero, e Alexandre Campra, amministratore delegato di Sidinvest Group. Il team è composto da imprenditori con esperienza decennale che hanno già un exit alle spalle e investitori esperti nel settore.

A oggi esistono circa 600 Startup Studio in tutto il mondo. Secondo i report realizzati da GSSN nel 2020 e Studiohub nel 2021, le due principali community internazionali di Startup Studio, il tasso di successo delle startup prodotte da un venture builder, altro nome con cui vengono indicati gli Studio, si muove in un range tra il 35% ed il 70% mentre le Startup Tradizionali secondo Forbes falliscono nel 90% dei casi. Se negli altri paesi lo Startup Studio è una struttura consolidata in Italia così non è: Mamazen è riuscita nella sfida di importare nel nostro paese un modello incentrato sulla scalabilità veloce di un numero selezionato di progetti ad alto impatto strategico che permette la creazione da zero di un portafoglio di startup di qualità e a basso rischio. Oggi Mamazen aggiunge un nuovo tassello integrando il Dual Entity Model dove Studio e Holding sono due entità separate. Adottato dagli Studio di alto profilo quali Science (che ha lanciato fra le altre Dollar Shave Club – exit 1 miliardo), Atomic e M13, la forza del Dual Entity model è quella di mantenere gli interessi di investitori, Holding e Studio perfettamente allineati, semplificare la governance delle startup finanziate e aumentare la loro velocità di accesso al capitale. Lo Studio abbatte limita il rischio e permette di sviluppare solo le idee che hanno passato con successo la fase di customer discovery e di validazione sul mercato. La Holding investe soltanto nelle migliori, aumentando ulteriormente il de-risking dello Studio e, in ultimo, le sue performance.

Il board di Mamazen è composto da imprenditori con una lunga esperienza nel campo dell’innovazione, come Anna Siccardi, socia di Bakeca, co-fondatrice della principale piattaforma di crowdfunding donation-based italiana e partner di R301; Mauro Maltagliati, uno dei tre fondatori di CornerJob, società da 55 milioni di euro di fundraising in tre anni ed ex Country Manager di Letsbonus e Alberto D’Agnano, ex Equity Research Analyst presso J.P.Morgan e con una precedente esperienza come Executive Director in Goldman Sachs, oggi alla guida di Ippolita.


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imprenditoria

Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino

Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova torre nella zona di Porta Susa di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo per localizzare la  sede italiana dell’ azienda.
Newcleo è una scaleup italo – inglese con sede a Londra, impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione.  Stefano Buono immagina che la torri possa ospitare anche attività del Politecnico di Torino e la nuova sede di Liftt, la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech, di cui Buono è presidente.
L’area prescelta per la nuova torre fa parte di un più ampio piano di riqualificazione urbana del Torino Innovation Mile che coinvolge oltre a Newcleo, il Politecnico di Torino, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, Nexto e Planet Smart City. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
La nuova sede di Newcleo sorgerà su un’area di oltre 45 mila metri quadrati, di proprietà di FS Sistemi Urbani e utilizzerà i capitali del round di raccolta fondi da un miliardo di euro, annunciato lo scorso marzo che con altri round di finanziamenti porteranno a un totale di 3-4 miliardi di euro che saranno utilizzati per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare  in Italia(nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino Bolognese e una fabbrica di combustibile nucleare.

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Digitale

A Novara Silicon Box porta un impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro

Silicon Box ha scelto Novara come sede del suo impianto produttivo per la realizzazione di semiconduttori e microchip, il primo nel suo genere in Europa, per un investimento complessivo di 3,2 miliardi di euro.

L’annuncio è arrivato durante la conferenza stampa per la firma della lettera di intenti che si è svolta a Roma a Palazzo Piacentini, sede del Mimit, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dei co-fondatori di Silicon Box Sehat Sutardja e Weili Dai, del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del sindaco di Novara Alessandro Canelli.

Il sito di Novara è stato selezionato dall’azienda attraverso un processo di valutazione dettagliato, con il supporto di esperti e consulenti indipendenti. A pieno regime l’impianto potrà generare 1.600 nuovi posti di lavoro diretti, a cui si aggiungeranno quelli indiretti per la costruzione della fabbrica e per le forniture e la logistica a essa collegate.

Lo stabilimento sarà costruito e gestito secondo i principi europei di riduzione al minimo l’impatto sull’ambiente. L’investimento è al momento ancora soggetto all’approvazione della Commissione Europea.

Il sito contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo, per abilitare nuove tecnologie come applicazioni di nuova generazione nel campo dell’intelligenza artificiale, calcolo ad alte prestazioni e componenti per veicoli elettrici.

L’investimento di Silicon Box si inserisce a pieno titolo nella strategia europea segnata dal Chips Act – che punta a raddoppiare la quota di mercato globale dell’Ue nel settore dei semiconduttori entro il 2030, dal 10 ad almeno il 20% – e nella strategia italiana per la microelettronica, che stanzia 4 miliardi per attrarre in Italia grandi investimenti e punta a irrobustire la ricerca industriale avanzata.

L’arrivo della multinazionale di Singapore a Novara rappresenta il secondo grande investimento in Italia nel settore della microelettronica in poche settimane, dopo quello da 5 miliardi annunciato a fine maggio da parte di STMicroelectronics per la costruzione di un nuovo impianto a Catania per la produzione in grandi volumi di carburo di silicio (SiC) da 200 mm per dispositivi e moduli di potenza, nonché per attività di test e packaging.

“L’annuncio di oggi – ha sottolineato Urso – conferma la validità del nostro piano strategico sulla microelettronica: è in atto un effetto volano degli investimenti sui chip in Italia. Silicon Box è davvero un caso modello, un unicum nel panorama internazionale, sarà il primo impianto di produzione di chiplet in Europa. Un partner industriale che ci farà crescere nel settore dell’alta tecnologia e che ci permetterà di aumentare le capacità di design e nel know how”. Urso ha poi aggiunto che “dall’inizio del 2024, se sommiamo l’investimento di Silicon Box a quello di STMicroelectronics e altri più contenuti da parte di aziende straniere in Italia – oltre all’assegnazione della linea pilota sui materiali ad alta resistenza che la Commissione europea ha voluto realizzare nella Etna Valley in Sicilia – arriviamo a un ammontare complessivo di oltre 9 miliardi di euro sulla microelettronica nel nostro Paese. Un dato, solo nei primi sei mesi dell’anno, non riscontrabile in nessun altro Paese europeo”.

Il presidente Cirio ha ribadito l’importanza dei risultati raggiunti in questi anni alla guida della Regione: “Il mio primo mandato da presidente del Piemonte si è concluso con l’importante risultato del secondo modello di auto a Mirafiori a Torino e il secondo si apre con il coronamento di un lavoro che ci impegnato negli ultimi mesi con il Governo, il Comune di Novara e Silicon Box per un investimento straordinario, da oltre 3 miliardi di euro, che approda in Piemonte con oltre 1.600 posti di lavoro in un settore che rappresenta il futuro della manifattura e che si aggiunge a altri investimenti annunciati nelle scorse settimane a conferma di quanto sia strategica la scelta del governo italiano di insediare in Piemonte e a Torino la sede della Fondazione per l’intelligenza artificiale”. Poi ha sottolineato che “l’investimento di Silicon Box rappresenta per noi un risultato straordinario, dimostra che investire in Piemonte è conveniente e conferma l’attrattività crescente del nostro territorio che ha battuto la competizione di regioni come la Lombardia e il Veneto che per anni sono state il locomotore del Nord a cui oggi si aggiunge a pieno titolo anche il Piemonte grazie al grande lavoro di questi anni e al fatto che, con Tav e Terzo Valico, che vanno a completamento nei prossimi anni, proprio in questo territorio si incroceranno le grandi direttrici europee di mobilità e di scambio delle merci. Ci abbiamo lavorato tanto, ci abbiamo creduto, abbiamo investito tempo, rapporti e risorse. Questo è il primo passo della Silicon Valley in Italia ed è un’occasione unica che rende il nostro Piemonte sempre più centrale in Italia e in Europa”.

Il sindaco Canelli ha parlato di “grande risultato per la nostra città. L’arrivo di Silicon Box costituisce un investimento strategico epocale non solo per Novara e per il Piemonte, ma per l’Italia tutta. Da 10 mesi a questa parte abbiamo lavorato per costruire un dossier di candidatura che ha consentito di portare in città questo insediamento che di fatto dà inizio ad un cambio di paradigma sullo sviluppo futuro di Novara e del nord est del Piemonte con la nascita di un hub della scienza e della tecnologia e di un distretto dell’innovazione per il quale la nuova produzione per i semiconduttori sarà centrale e il cui ruolo includerà lo svolgimento di compiti aggiuntivi relativi all’ambiente tecnologico, territoriale ed economico che la nuova fabbrica andrà a creare intorno ad essa. Missione che porterà anche a nuove opportunità di collaborazione con Università italiane ed enti di ricerca europei. Un intervento che prevede anche un importante rigenerazione urbana di aree industriali dismesse e degradate nel tessuto urbano. Inoltre, il progetto avrà un impatto rilevantissimo sul piano dell’occupazione, certamente, ma anche e soprattutto sul piano economico e formativo”. Canelli ha poi precisato che “Novara non è stata scelta a caso: la posizione strategica del nostro territorio è senz’altro stata essenziale nella decisione finale, ma gli investitori hanno visto molto di più nella nostra città. Hanno visto un tessuto produttivo florido, un’Università dove arrivano studenti da tutta Europa, hanno visto la presenza di scuole tecniche già altamente specializzate. Silicon Box non sarà dunque solo un parco tecnologico, ma una realtà dove verrà fatta formazione e che si impegnerà a creare un ecosistema della filiera dei semiconduttori e che aiuterà la nostra città’ ad avviare ulteriori progetti di riqualificazione e rigenerazione”.


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In Evidenza

Al via l’edizione dei 20 anni della Start Cup Piemonte Valle d’Aosta

È partita l’edizione 2024 di Start Cup Piemonte Valle d’Aosta, il concorso per imprenditori innovativi, promosso dal Politecnico di Torino, dall’Università degli Studi di Torino e dall’Università del Piemonte Orientale, giunto alla sua ventesima edizione, e finanziato dalla Regione Piemonte con le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus.

Start Cup Piemonte Valle d’Aosta è organizzata dagli incubatori I3P e 2i3T nell’ambito del Premio Nazionale per l’Innovazione (PNI), promosso da PNICube.Start Cup Piemonte Valle d’Aosta si articola in due tappe, il Concorso delle Idee (Fase I) aperto alle candidature fino al 28 giugno, e poi la Business Plan Competition (Fase II) che sarà aperta dal 29 giugno al 29 luglio 2024.Si può partecipare a una sola o a entrambe le fasi della competixion e gratuitamente, presentando un’idea di impresa oppure un progetto imprenditoriale che, indipendentemente dallo stadio di sviluppo, siano frutto del lavoro di un singolo o di un gruppo di individui e finalizzati alla nascita di una startup innovativa.

Possono partecipare, individualmente o in gruppo, tutti gli aspiranti imprenditori maggiorenni, universitari e strutturati di atenei e centri di ricerca (studenti universitari, laureati, dottorandi o PhD di ricerca, assegnisti o borsisti di ricerca, professori strutturati) e i titolari di imprese appena avviate come specificato sul Regolamento della competizione.

Sono cinque le categorie di gara – Cleantech & Energy, ICT, Industrial, Life Sciences, Turismo e Industria Culturale e Creativa, mentre i premi in denaro e in servizi hanno un valore totale di oltre 75.000 euro di montepremi.

Ai primi sei progetti in classifica sarà riconosciuta l’iscrizione al PNI 2024, il Premio Nazionale per l’Innovazione, la cosiddetta “coppa dei campioni” tra i progetti di impresa vincitori delle 16 Start Cup regionali che quest’anno si svolgerà giovedì 5 e venerdì 6 dicembre 2024 a Roma.

Fase 1:  “Concorso delle Idee”: dal 4 giugno al 28 giugno 2024
Fase 2  “Concorso dei Business Plan”: dal 29 giugno al 29 luglio 2024

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