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Microninja, il primo computer a misura di bambino per imparare il coding

Sviluppare nella scuola le competenze digitali al pari di quelle linguistiche e scientifiche. E’ questo il filo conduttore della giornata andata in scena al Laboratorio–Museo [email protected] di Ivrea, durante la quale è stato presentato il Microninja di Olivetti, un mini-computer realizzato per i bambini da 8 a 13 anni.

Nelle due sessioni didattiche, una al mattino e l’altra nel pomeriggio, cinque classi dell’Istituto Comprensivo di Ivrea 1 hanno avuto la possibilità di provare il nuovo device e fare conoscenza con le nozioni-base del coding.
Con Microninja è possibile creare documenti per la scuola, effettuare ricerche su internet e avvicinarsi al mondo della tecnologia in modo attivo e guidato ed è parte integrante di un progetto studiato e sviluppato per bambini, genitori e insegnanti per giocare e divertirsi, imparando a interagire con la programmazione e la tecnologia.

Microninja è un miniPC basato su Raspberry Pi, una tastiera wireless, il sistema operativo Microninja OS dedicato, e una serie di app per l’apprendimento del coding.

Bambini e ragazzi usano le tecnologie in modo passivo: app, social network, smartphone, tablet, smart TV: Microninja include app e giochi sviluppati per avvicinare i bambini, insieme a genitori e docenti, al mondo della programmazione e del coding, in modo divertente e coinvolgente.
Il coding è riconosciuto come efficace veicolo di esperienze digitali trasversali per adulti e ragazzi. Viviamo in un mondo di grandi sviluppi tecnologici, che hanno cambiato radicalmente il modo di lavorare e di relazionarsi con gli altri. Per orientarsi, è necessario comprendere e saper utilizzare le tecnologie: imparare a programmare con il coding è una competenza importante per essere cittadini consapevoli nel futuro, non solo fruitori passivi, ma protagonisti attivi del mondo.
Questa giornata di presentazione ha segnato l’inizio di una fattiva collaborazione tra la Fondazione Natale Capellaro e Olivetti che prevederà, in primis, la realizzazione di nuovi laboratori didattici che verranno progettati e realizzati utilizzando questa tecnologia sviluppata e commercializzata da Olivetti Scuola Digitale.


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L’Assemblea nazionale francese ha approvato all’unanimità in prima lettura un disegno di legge per limitare la condivisione di fotografie di minori sui social

L’Assemblea nazionale francese ha approvato all’unanimità in prima lettura un disegno di legge volto a garantire il rispetto dei diritti all’immagine dei bambini  che vuole limitare la condivisione di fotografie di minori sui social. (altro…)


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Bambini

La gioventù nel mondo — e in Italia — è un film dell’orrore

c:\>11 C’è chi ricorda la gioventù come un periodo felice. Domani questo potrà essere vero solo per una minima parte dei sopravvissuti nell’indifferenza generale.

Lo scorso 2 novembre si è tenuto il World Children’s Day– Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF.

È sempre più importante ricordare anche qui che ogni 11 minuti nel mondo un adolescente si toglie la vita. Le ragazze e i ragazzi hanno difficoltà a chiedere aiuto, non sanno a chi rivolgersi e sono preoccupati per la condizione economica della famiglia. Il suicidio rappresenta la quinta causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni nel mondo e la seconda causa in Europa. Numeri allarmanti.

Tra i 10 e i 19 anni, 1 su 7 soffre di salute mentale e secondo i dati dell’ultimo sondaggio di Unicef, il 50% di loro si sente triste, preoccupato o angosciato.

La metà di tutte le problematiche legate alla salute mentale inizia entro i 14 anni di età e il 75% di tutte le problematiche legate alla salute mentale si sviluppano entro i 24 anni, ma la maggior parte dei casi non viene individuata e non viene trattata.

Una delle ragioni che stanno alla base del problema è il modo in cui vengono interiorizzate stigmatizzazione e norme sociali e di genere dannose. Per le ragazze le norme inique svalutano le loro vite, limitano le loro libertà, le spingono al matrimonio precoce e incoraggiano ideali di bellezza dannosi.

È di poche ore fa la notizia che il Parlamento indonesiano ha approvato gli emendamenti legislativi che vietano il sesso prematrimoniale e apportano altre modifiche significative al Codice penale del Paese. Due uomini sono stati frustati pubblicamente nella provincia conservatrice indonesiana di Aceh, sull’isola di Sumatra, per aver fatto sesso ricevendo 77 frustate ciascuno di fronte alla folla da un ufficiale mascherato.

Il mancato finanziamento dei servizi e le interruzioni dovute al COVID-19 hanno fatto sì che bambini e giovani non ricevessero il sostegno di cui avevano bisogno soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito dove tra il 76% e l’85% delle persone non riceve alcun trattamento per i propri problemi di salute mentale.

La situazione italiana

In Italia, prima della pandemia solo 30 su 100 persone minorenni con un disturbo neuropsichico riuscivano ad accedere ad un servizio territoriale specialistico e solo 15 su 100 riuscivano ad avere risposte terapeutico-riabilitative appropriate; la prevalenza dei problemi di salute mentale si collocava intorno al 18-20% della popolazione, ovvero tra 1.800.000 e i 2 milioni di persone minorenni. Nel 2019, si stimava che il 16,6% dei ragazzi e delle ragazze fra i 10 e i 19 anni, circa 956.000, soffrissero di problemi di salute mentale, con una prevalenza in questa fascia d’età maggiore nelle ragazze (17,2%, pari a 478.554) rispetto ai ragazzi (16,1%, pari a 477.518) e con una incidenza in aumento con l’età.

L’UNICEF Italia ha lanciato un sondaggio, realizzato sulla piattaforma digitale indipendente U-Report sostenuta dall’UNICEF, al fine di rilevare la percezione di benessere psicosociale e salute mentale fra un campione di adolescenti di età compresa fra i 10 e i 19 anni; su 194 rispondenti: il 28% si sente ottimista; il 12% triste; il 14% preoccupato; il 14% angosciato; ed il 10% frustrato.

Fra le circostanze che causano apprensione le difficoltà economiche personali e/o della famiglia (17%), il senso di isolamento (19%), la distanza dalla famiglia e dagli affetti (8%), i litigi e tensioni all’interno della famiglia (7%), emergono come i fattori più preponderanti; Tuttavia, il 41% degli adolescenti afferma di non aver richiesto aiuto a nessuno, il 22% di aver cercato aiuto da coetanei ed amici e l’11% ai familiari. L’11% dichiara di essersi rivolto presso psicologi presenti nelle scuole e nelle comunità ed il 7% presso i servizi sociali e sanitari. Fra le ragioni per non aver richiesto aiuto, il 22% afferma di non ritenerlo necessario, il 10% di non sapere a chi rivolgersi, il 10% di temere di richiedere aiuto, e l’8% di avere timore del giudizio negativo degli altri. 1,3 milioni di bambini in Italia sono in povertà assoluta; il 36,9% dei bambini e degli adolescenti tra 5 e 19 anni sono in sovrappeso o obesi, 1 adolescente su 3 è vittima di bullismo o cyberbullismo.

Secondo i dati ISTAT in tema di bullismo le ragazze presentano una percentuale di vittimizzazione superiore rispetto ai ragazzi. Nel periodo della rilevazione, oltre il 55% delle giovani 11- 17enni è stato oggetto di prepotenze qualche volta nell’anno mentre per il 20,9% le vessazioni hanno avuto almeno una cadenza mensile (contro, rispettivamente, il 49,9% e il 18,8% dei loro coetanei maschi). Il cyberbullismo ha colpito il 22,2% di tutte le vittime di bullismo. Nel 5,9% dei casi si è trattato di azioni ripetute (più volte al mese).

Il Report del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenzia che per quanto riguarda i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021: nella fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici mentre l’incremento maggiore ha riguardato la fascia di età 14-17 anni.

L’indagine rivela che gli adolescenti vorrebbero sentire parlare più spesso di salute mentale e benessere psicosociale dalle istituzioni (34%), dalle scuole (31%), dai famigliari (7%) e dai media (7%).

Nei primi 6 mesi del 2022 si evidenzia che:

  • la violenza sessuale, la violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione e l’abuso dei mezzi di correzione sono i reati in aumento rispetto all’analogo periodo del 2021
  • la fascia anagrafica con il maggior numero di vittime è quella infraquattordicenne (età tra 0 e14 anni), tranne che per la violenza sessuale e la violenza sessuale di gruppo dove la fascia di età con più vittime è quella tra i 15-17 anni
  • le vittime di genere femminile sono predominanti per quasi tutte le tipologie di reato analizzate dal Report (atti sessuali con minorenne, violenza sessuale, adescamento di minorenni, abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, pornografia minorile, abbandono di persone minori o incapaci, maltrattamenti contro familiari e conviventi, sottrazione di persone incapaci, violazione degli obblighi di assistenza familiare
  • gli autori dei reati sono uomini in quasi 9 casi su 10, mentre in quasi i due terzi dei casi (62%) gli autori sono adulti di “mezza età”, compresi nelle fasce anagrafiche che vanno dai 35 ai 64 anni.

I reati che registrano un maggior numero di denunce sono gli atti sessuali con minorenne (31,5%), la violenza sessuale in danno a minori di 14 anni (28,0%), la pornografia minorile (17,4%), la corruzione di minorenne (10,2%).

Per arginare questi fenomeni il Ministero della Salute ha avviato negli anni diverse azioni per tutelare il diritto alla salute di neonati, bambini e adolescenti, anche perché investire sulla salute dei minori rappresenta una delle politiche a lungo termine più efficaci per promuovere società pacifiche e sostenibili, contrastare la povertà, anche educativa, e le disuguaglianze, nonché rilanciare la crescita economica.

Tra le azioni avviate si ricordano:

  • Accordo in Conferenza Stato Regioni sul Documento di indirizzo “Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita” , rivolto a genitori, operatori sanitari e policy
  • Piano di Azione Nazionale della Garanzia Infanzia (PANGI), disponibile in versione italiana a seguito della validazione della Commissione Europea
  • Protocollo di intesa tra Ministero dell’Istruzione e Ministero della Salute “Tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione”
  • “V° Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva”, approvato dall’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza il 21 maggio 2021, e adottato con decreto del Presidente della Repubblica il 25 gennaio 2022
  • Protocollo di intesa dell’11 novembre 2021 tra Ministero della Salute e Unicef Italia per il sostegno e la promozione dell’allattamento nell’ambito del Tavolo tecnico operativo interdisciplinare per la promozione dell’allattamento al seno (TAS). Il Protocollo nasce con l’obiettivo di collaborare per promuovere i diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, con attenzione particolare al diritto al benessere e allo sviluppo dei più piccoli, e per la realizzazione di iniziative inerenti le tematiche dell’Agenda 2019-2022 del TAS.

Un pianeta per vecchi?

Nel mondo, secondo dati Unicef, 300 milioni di bambini tra i 2 e i 4 anni nel mondo subiscono regolarmente violenze dai propri familiari/tutori (circa 3 su 4), 250 milioni di questi sono puniti in modo fisico (circa 6 su 10).
La violenza sessuale durante l’infanzia e l’adolescenza, evidenzia l’Unicef, si verifica contro i bambini di tutte le età:15 milioni di ragazze tra i 15 e 19 anni hanno subito episodi di violenza sessuale nella loro vita, 2,5 milioni di giovani donne di 28 paesi europei riportano di aver subito episodi di violenza sessuale prima dei 15 anni.
Secondo il rapporto Unicef “On my mind”, The State of The World’s Children 2021, a livello globale 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni convive con un disturbo mentale diagnosticato. L’ansia e la depressione rappresentano il 40% dei disturbi mentali diagnosticati. Il suicidio è la quinta causa prevalente di morte per ragazzi e ragazze adolescenti di età compresa tra 10 e 19 anni. Il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Adolescent Mental Health stima che il 3,6% dei 10-14enni e il 4,6% dei 15-19enni abbiano sperimentato un disturbo d’ansia.
Nel mentre che oltre 200 milioni di bambini soffrono di qualche forma di malnutrizione e nel solo 2017, la malnutrizione è stata concausa di circa 3 milioni di decessi infantili – oltre il 50% della mortalità infantile globale – nello stesso anno circa 38,3 milioni di bambini sotto i 5 anni risultavano in sovrappeso: 8 milioni in più rispetto ai 30,1 milioni del 2000.

L’UNICEF invita i governi e i partner del settore pubblico e privato a intraprendere subito azioni urgenti per promuovere la salute mentale di tutti i bambini, gli adolescenti e le persone che se ne prendono cura, per proteggere coloro che hanno bisogno di aiuto e per prendersi cura dei più vulnerabili, tra cui:

  • Aumentare significativamente gli investimenti a lungo termine nei servizi di salute mentale e benessere psicosociale dal momento che, in base ai più recenti dati OCSE, in Italia la spesa pubblica per questo settore è tra le più basse d’Europa;
  • Garantire un sistema uniforme e integrato di servizi di assistenza neuropsichiatrica infantile e adolescenziale;
  • Promuovere su tutto il territorio nazionale interventi a sostegno della genitorialità consapevole rispetto al tema del benessere mentale;
  • Permettere a tutte le bambine, i bambini e gli adolescenti di beneficiare di un supporto per la salute mentale nelle scuole e nelle comunità;
  • Garantire, consolidandone la diffusione, i servizi di prevenzione e sostegno psicologico nei contesti educativi e comunitari.

Nel frattempo il problema del sostegno al disagio psicologico e sociale che dilaga non solo fra i giovani, ma anche fra anziani, soggetti deboli e adulti disoccupati e soprattutto privi di indirizzo, in particolare dopo il lockdown, ma — fenomeno decisamente ancora sottovalutato — dopo gli effetti internazionali della belligeranza diffusa e l’anomia sociale conseguente i paradossi incontrollati originati dal crollo del modello consumistico-capitalista, non trova risposte adeguate. In molte regioni prime fra tutte la nostra del Piemonte sono stati previsti sostanziosi investimenti in questa direzione, tuttavia è l’inconsistenza del sistema sociosanitario e i cattivi rapporti con i professionisti privati a rendere pessimisti molti di noi.


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Safer Internet Day 2021 la giornata dedicata all’uso positivo di internet

Il 9 febbraio è il Safer Internet Day 2021, la Giornata mondiale dedicata all’uso positivo di Internet.  La Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, è stata istituita e promossa dalla Commissione Europea.  Quest’anno l’appuntamento con il Safer Internet Day, con il consueto motto “Together for a better Internet”, coordinato dal Ministero dell’Istruzione, grazie a “Generazioni connesse”, il Safer Internet Centre in Italia, il Centro italiano per la sicurezza in Rete. (altro…)


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