Ambiente
I Green Jobs varranno entro il 2018 24 milioni di nuovi posti di lavoro
Secondo l‘Organizzazione Mondiale del Lavoro (International Labour Organization – ILO) delle Nazioni Unite, entro il 2030 saranno creati a livello mondiale 24 milioni di nuovi posti di lavoro mettendo in atto le giuste politiche per promuovere un’economia green.
Nella relazione World Employment and Social Outlook 2018: Greening with Jobs, l’agenzia dell’ONU presenta una stima aggiornata dei trend occupazionali legati ad un’evoluzione economica considerata “inevitabile”.
La green economy: a fronte della perdita di 6 milioni di posti di lavoro, creerà 24 milioni di green job, portando il saldo finale ad una crescita di 18 milioni di nuovi impieghi.
Il reddito netto è concentrato nelle Americhe, nell’Asia-Pacifico e in Europa, rispettivamente con 3, 14 e 12 milioni di nuovi posti di lavoro. Dei 163 settori economici studiati, solo quattordici saranno influenzati da perdite occupazionali a livello mondiale. L’estrazione e la raffinazione del petrolio mostrerebbero la flessione più importante con la scomparsa di oltre un milione di posti di lavoro, mentre nel settore elettrico ne verrebbero a mancare circa 400 mila.
L’economia circolare, con il riciclo, la selezione, la riparazione, il noleggio e il riutilizzo di oggetti, genererebbe sei milioni di green job. I servizi ecosistemici, compresi la rigenerazione del suolo, la purificazione di aria e acque, la protezione dalle condizioni meteorologiche estreme – daranno lavoro a 1,2 miliardi di persone.
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Ambiente
Inquinamento interno nocivo anche a basse concentrazioni di polveri sottili
Nelle aree urbane l’inquinamento interno ha lo stesso impatto sulla salute al pari dell’inquinamento esterno con possibili ripercussioni in termini di malattie polmonari, cardiache e tumorali. È questo uno dei principali risultati evidenziati in uno studio condotto da ENEA e dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr (CNR-ISAC), in collaborazione con le università Sapienza di Roma e Milano-Bicocca, nell’ambito del progetto VIEPI (Valutazione Integrata dell’Esposizione al Particolato Indoor) finanziato da Inail e pubblicato sulla rivista EnvironmentalPollution. (altro…)
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Ambiente
Al via il progetto Robin Wood: contrastare il cambiamento climatico rigenerando le risorse naturali
L’Italia è coperta per un terzo da foreste, ma il 99% di questo patrimonio-costantemente cresciuto nell’ultimo secolo – è abbandonato o non gestito adeguatamente. Ma se l’espansione delle foreste da un lato consente di immagazzinare più CO2, dall’altro modifica il paesaggio, la biodiversità e la fruibilità del territorio. Come valorizzare quindi un patrimonio di questa portata, rendendolo allo stesso tempo di interesse per aziende, enti pubblici e cittadini? A questa domanda vuole rispondere Robin Wood, progetto promosso da Walden in collaborazione con Cooperativa ERICA di Alba e il Consorzio Forestale del Canavese nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) 2014-2022. (altro…)
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Ambiente
Sacchetti di plastica: quasi 3 su 10 sono ancora fuorilegge
“In Campania c’è una vera e propria emergenza shopper illegali”. A denunciare questa situazione è Legambiente nel rapporto “Ecomafia 2024: Storie numeri della criminalità ambientale in Italia”. Solo a Napoli nell’ultimo anno sono stati rintracciati 100 chilogrammi di buste illegali ogni tre giorni, per un totale di 120 quintali. Ma se si torna indietro nel tempo, i numeri salgono a dismisura. Dal 2017, il Nucleo tutela ambientale della Polizia municipale del capoluogo campano ha condotto 76 operazioni, arrivando a sequestrare circa 8,6 milioni di shopper illegali, per un totale di 170 tonnellate di materiale, comminando 500mila euro di sanzioni.
L’ultima operazione è stata portata a termine pochi giorni fa. Gli agenti della Unità Operativa I.A.E.S. (Investigativa, Ambientale ed Emergenze Sociali), grazie anche al rapporto di collaborazione con il consorzio di filiera Biorepack e l’associazione di categoria Assobioplastiche, a seguito di attività di indagine è intervenuto in un magazzino di circa 10.000 mq utilizzato per il commercio all’ingrosso di prodotti non alimentari, da un cittadino di nazionalità cinese. A seguito dell’ispezione la Polizia Locale di Napoli ha riscontrato la presenza di 20 quintali di buste in plastica illegali in quanto prive delle caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità e pertanto ha pertanto posto in sequestro tutte le buste e sottoposto ad una sanzione amministrativa di 5.000 Euro il titolare dell’attività.
Shopper: quasi 3 su 10 sono fuorilegge. Napoli un esempio nel contrasto all’illegalità
Allargando lo sguardo al resto del Paese, Assobioplastiche fa notare che “malgrado la legge che ne vieta l’uso sia ormai in vigore da più di 10 anni, il tasso di sacchetti illegali si conferma ancora troppo alto: 28% nel 2023 (stessa percentuale del 2022). L’impegno delle Forze dell’Ordine per contrastare questo fenomeno è costante e rappresenta un argine fondamentale per la tutela della filiera delle plastiche biodegradabili e compostabili”.
“Esprimiamo il nostro ringraziamento alla Polizia Locale di Napoli, da sempre in prima linea nel contrasto a questo fenomeno” ha commentato Luca Bianconi, presidente di Assobioplastiche. “L’illegalità nel settore degli shopper rappresenta uno di quegli aspetti distorsivi che stanno mettendo a dura prova la filiera italiana delle bioplastiche compostabili. Ribadiamo l’importanza di quegli strumenti che sono stati messi in campo per difendere gli operatori che lavorano correttamente e onestamente in questo settore. È il caso della piattaforma on-line realizzata da Assobioplastiche, (https://assobioplastiche.org/segnalazioni-illegalita) con il supporto del Consorzio Biorepack, per la segnalazione di potenziali illeciti nel settore degli imballaggi plastica biodegradabile e compostabile e delle frazioni similari”.
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