Ambiente
Sabato 21 ottobre 3° Giornata Europea delle Alberate

I lunghi filari di grandi alberi che accompagnano le strade, in città come nelle campagne, svolgono funzioni importanti, spesso sottovalutate. Ci regalano ombra, riducono l’inquinamento e le polveri sottili, riducono i livelli sonori, regolano la temperatura, producono ossigeno. Hanno un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità e nel sostenere i terreni franosi. Portano una nota di eleganza nel paesaggio, costituendo un’architettura vivente caratterizzata dalla successione dei tronchi e dalle volte create dalle fronde. Trasformano le vie e le strade in itinerari che mutano nel corso della giornata grazie ai giochi di luce e nel corso delle stagioni. Le alberate sono il risultato di un’antica tradizione italiana ed europea legata all’arte dei giardini; rappresentano quindi un patrimonio culturale che ci accomuna, con caratteristiche proprie di ogni nazione, ogni regione, ogni alberata.
In città gli alloggi lungo le alberate hanno un valore di mercato maggiore, nelle campagne possono rappresentare un’attrattiva turistica. Vantaggi riconosciuti in molte nazioni, e in Italia in molte città, dove gli alberi vengono protetti, impedendo gli abbattimenti o imponendo compensazioni sotto forma di reimpianti. Ma non è ovunque così. Purtroppo il patrimonio europeo e italiano delle alberate è continuamente eroso, con decine di migliaia di alberi abbattuti ogni anno, a fronte di nuove piantagioni largamente insufficienti per compensare le perdite. In particolare nel nostro Paese il quadro normativo del Codice della Strada è assolutamente inadeguato alla difesa di questo bene comune e le amministrazioni locali vedono a volte nelle alberate solo un immotivato e oneroso capitolo di spesa.
“Non solo rischiamo di perdere in pochi anni un patrimonio culturale che tutto il mondo ci invidia” – spiega Angelo Porta, Consigliere nazionale di Legambiente e Presidente del Circolo Legambiente Valtriversa in provincia di Asti, da molti anni impegnato nella difesa delle alberate – “stiamo anche eliminando sistematicamente gli alberi che sostengono le strade e le difendono dalle frane; è necessario che tutte le città si dotino del Regolamento del Verde e che vengano approvate modifiche al Codice della Strada per salvaguardare le alberate esistenti e piantarne di nuove, a partire dalle strade secondarie, dalle piste ciclabili e dai parcheggi”
Molte realtà locali si adoperano per conservare il patrimonio arboreo che i nostri padri ci hanno consegnato: per far conoscere le migliori azioni di tutela e promozione delle alberate in Italia, Legambiente ha organizzato nel 2017 un concorso nazionale a cui potevano partecipare amministrazioni locali, associazioni, enti, comitati, professionisti e anche singoli cittadini.
Legambiente intende con questa iniziativa premiare le azioni locali che contribuiscono alla salvaguardia delle alberate sia stradali che lungo le vie d’acqua, sia in città che in aperta campagna, comprendendo quelle che portano a conservare le alberate (manutenzione, restauro, piantamenti, studi, ricerche, etc), che portano benefici economici (ad esempio legati al turismo); le azioni legate alla comunicazione, eventi, raccolte fondi; le azioni per aumentare la consapevolezza dei professionisti e dei cittadini; le azioni di protezione.
La terza Giornata Europea delle Alberate, che si festeggia in molte nazioni il 20 ottobre, fornisce l’occasione per parlare di questo tema in un convegno pubblico organizzato per sabato 21 ottobre, con inizio alle ore 9, presso l’Opera Barolo, in via delle Orfane 7 a Torino, nella splendida cornice del seicentesco palazzo Falletti di Barolo, con il patrocinio della Regione Piemonte.
Al convegno sono state invitate le Autoritá della Regione Piemonte, a cominciare dal Presidente Sergio Chiamparino, l’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero, l’assessore all’Ambiente Alberto Valmaggia, il Sindaco della Cittá Metropolitana Chiara Appendino, l’Arcivescovo di Torino e Presidente dell’Opera Barolo mons. Cesare Nosiglia.
Dopo i saluti istituzionali porteranno il loro contributo:
Marco Devecchi, Docente di Parchi e Giardini presso il Dipartimento Scienze Agrarie Università Torino e Presidente per l’Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano
Angelo Porta, Consigliere nazionale di Legambiente
Stefania Dassi, Segretariato del Piemonte per il MiBACT
Pietro Piccarolo, Presidente dell’Accademia di Agricoltura di Torino e Vicepresidente dell’Accademia dei Georgofili
Renzo Motta, Presidente del Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambientali – Università di Torino
Carmelo Fruscione, Presidente della Società Italiana di Arboricoltura
Verranno quindi chiamati ad intervenire per descrivere l’azione di tutela svolta i rappresentanti dei Comitati, associazioni ed Enti che hanno partecipato al primo concorso nazionale per la migliore azione di tutela di una alberata.
La mattinata si concluderà con la presentazione e premiazione del primo Concorso Nazionale per la migliore azione di tutela di una alberata.
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Agricoltura
Appello della filiera agro-alimentare italiana contro il regolamento imballaggi Ue

“La proposta di Regolamento sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio se approvata nella sua attuale formulazione provocherebbe effetti pesantemente negativi sulle filiere produttive nazionali e sui consumatori oltre che opposti agli obiettivi di sostenibilità che dichiara di voler perseguire. Mette in discussione il riciclo dove l’Italia è leader e non tiene conto di soluzioni più sostenibili come le bioplastiche totalmente biodegradabili”. È quanto scrivono Coldiretti, Filiera Italia, Cia, Confapi, Ancc-Coop, Ancd-Conad, Legacoop, Legacoop Agroalimentare, Legacoop Produzione&Servizi, Ue.Coop, Fai-Cisl e Uila-Uil al Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni, ai Ministri coinvolti direttamente, ai Presidenti dei gruppi politici della Camera e Senato e ai Capi delegazione Parlamento.
“In particolare, l’attuale Presidenza spagnola sta accelerando ulteriormente il negoziato cercando di far approvare un orientamento generale già al Consiglio ambiente del 18 dicembre e si rende quindi necessaria un’azione per fermare tale proposta che – scrivono le associazioni firmatarie – stravolge completamente la strategia finora utilizzata per la riduzione dei rifiuti di imballaggio passando dal principio del riciclo – che ha caratterizzato tale strategia negli ultimi anni – a quella del riuso”.
Il nostro Paese è diventato negli ultimi anni punto di riferimento globale nel materiale innovativo riciclabile ed ha già raggiunto in termini di riciclo obiettivi superiori alla stragrande maggioranza degli altri Paesi: il tasso di riciclo complessivo degli imballaggi in Italia ha raggiunto quota 73,3% nel 2021, superando l’obiettivo del 70% fissato per il 2030, collocando il nostro Paese al secondo posto in Europa per riciclo degli imballaggi pro-capite.
Secondo i firmatari, “rimettere in discussione questo modello ormai consolidato rischia di vanificare gli sforzi e gli obiettivi raggiunti finora, generando un impatto estremamente pervasivo che rischia di colpire oltre il 30% del nostro Prodotto Interno Lordo. Il danno non sarebbe infatti limitato alle sole aziende degli imballaggi ma riguarderebbe a ritroso filiere fondamentali per il nostro Paese quali l’intero settore agroalimentare, dalla produzione, alla trasformazione e distribuzione, mettendo a rischio decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di posti di lavoro”.
I timori principali riguardando le conseguenze che il nuovo regolamento potrebbe avere sulle filiere produttive italiane. “Non è pensabile, tra l’altro, che le abitudini consolidate di milioni di consumatori possano essere stravolte con un semplice tratto di penna. La proposta impatterebbe, inoltre, un settore come quello delle bioplastiche compostabili e totalmente biodegradabili introducendo una serie di limitazioni d’uso, limitando di fatto l’innovazione negli imballaggi e non permettendo il ritorno degli ingenti investimenti fatti in innovazione e in bioraffinerie prime al mondo oggi in funzione, di cui l’Italia è leader attraverso società quali Eni Versalis – Novamont che, insieme ad altre partecipate pubbliche e campioni nazionali, aderiscono a Filiera Italia”.
Questi impianti sono un asset del nostro Paese e potrebbero invece permettere ad intere filiere di imballaggi di continuare a lavorare e ad innovare, potendo tra l’altro contare sulle migliori infrastrutture per il trattamento del rifiuto organico in Europa. Parliamo di bioplastiche e di bioprodotti da fonti rinnovabili concepiti per la tutela del suolo e delle acque, attraverso la riconversione di siti industriali non più competitivi, nel rispetto delle specificità locali e in partnership con tutti gli attori della filiera. La leadership che il nostro Paese detiene in tali prodotti innovativi è ulteriormente confermata dal fatto che Cina e Stati Uniti stanno cercando di imitare tali prodotti e processi innovativi nella loro corsa agli sviluppi industriali del biomanufacturing.
Per il settore agroalimentare in particolare, la proposta impatterebbe negativamente sul confezionamento stesso dei prodotti, “mettendo a rischio gli attuali standard di sicurezza e qualità alimentare, ma anche la shelf-life dei prodotti stessi, con il conseguente rischio di aumento degli sprechi dovuto alla maggiore deperibilità degli alimenti venduti senza confezione. Un esempio indicativo è rappresentato dal divieto, che tale proposta introduce, di confezionamento di frutta e verdura in quantità inferiori ad 1,5Kg, prescrizione che determinerebbe la definitiva scomparsa del settore della quarta gamma di cui l’Italia è leader mondiale. Altro esempio rappresentativo sarebbe l’obbligo di passare dal riciclo al riuso nel settore dell’Ho.re.ca”.
“Immaginiamo la difficoltà di sostituire ad esempio, nel servizio d’asporto, le stoviglie monouso riciclabili con materiale in plastica da riutilizzare che andrebbero restituite dal consumatore ogni volta al ristorante di provenienza. Ciò aiuta a comprendere come, secondo tutte le più recenti evidenze scientifiche, gli imballaggi riutilizzabili che la Commissione Ue vorrebbe imporre sono più impattanti del packaging monouso comportando un aumento del 180% di emissioni di CO2 e di circa il 240% in più di consumo d’acqua. Tutto ciò genererebbe anche – concludono le Associazioni firmatarie – un ulteriore aumento dei costi di produzione per l’intera filiera agroalimentare, con pesanti ripercussioni sui prezzi pagati dai consumatori in un momento di grande difficoltà economica in cui abbiamo appena sottoscritto con il Governo il patto antiinflazione con obiettivi opposti”.
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Ambiente
La Natura attraverso i parchi: alla Reggia di Venaria e al Parco della Mandria un fine settimana di riflessione sui grandi temi ambientali e le sfide per il futuro

Alla Reggia di Venaria, sabato 23 mattina dalle 9.30, avrà luogo un incontro aperto al pubblico intitolato “L’uomo di fronte ai cambiamenti climatici”, con esperti di scienza, cultura e comunicazione. Ospite speciale, il teologo Vito Mancuso che farà il punto sui molteplici cambiamenti ambientali in corso, guardando verso nuove possibili visioni di futuro.
Il Parco Naturale La Mandria ospiterà venerdì 22 mattina, attività per le scuole che avranno l’opportunità di svolgere gratuitamente attività esperienziali e immersive nella natura con le guide e gli educatori dei parchi organizzatori mentre domenica 24 – tutto il giorno – i visitatori di ogni età potranno partecipare a numerose iniziative organizzate dai parchi nazionali e regionali, come brevi escursioni, animazioni, laboratori e mini-workshop dedicati alla scoperta della biodiversità, nonché visitare gli stand dei parchi, per conoscere il lavoro svolto dalle aree protette.
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Ambiente
EarBuddy, il cotton fioc ecosostenibile, riutilizzabile e gonfiabile nato in Italia

Sono oltre 72.000 gli euro raccolti sulla piattaforma di investimenti Kickstarter per finanziare EarBuddy, un cotton fioc ecosostenibile e riutilizzabile, prodotto in prototipo con la stampa 3D. (altro…)
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