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Innovazione

Omaggio a Prospero Nuvoli, genio aeronautico torinese

Inaugurata martedì 24 ottobre a Palazzo Civico di Torino presso il Loggiato antistante Sala Marmi, la mostra “Prospero Nuvoli, generale, ingegnere, progettista e costruttore aeronautico torinese”, allestita a cura dell’Associazione Arma Aeronautica – Sezione di Torino.

Prospero Nuvoli fu una una sorta di “genio rinascimentale”, che oltre a essere un eccellente ingegnere aeronautico – che collaborò con l’élite tecnica e militare dell’epoca – fu anche scrittore originale e brillante.

Costruì velivoli eccezionali che batterono numerosi record. Ad esempio, il Fiat N.3, aereo da turismo da due persone ad alta velocità, con un’apertura alare di 19,32 metri e una struttura lignea, rivestita in tela, con un piccolo motore Salmson da 45 cavalli, che gli valse la definizione da parte della stampa dell’epoca di “motocicletta dell’aria”. Volò per la prima volta nel gennaio 1932 e fu collaudato da Francesco Brach Papa, che divenne poi il primo presidente dell’Associazione Arma Aeronautica, nata a Torino il 29 febbraio 1952. Divenne poi l’aereo personale di Italo Balbo, sino al 1933.

Costruì inoltre nel suo Laboratorio Artigianale Aeronautico (L.A.A.) – aperto nel 1932 a Torino, in via Crissolo 25, in Borgo San Paolo – il Nuvoli N.5, aereo monoposto da turismo, con struttura in acciaio rivestita di compensato e carrello fisso in duralluminio. Montava un motore da 90 cavalli (comprato usato in Inghilterra!), ma potente e in grado di battere numerosi record di velocità e altezza di volo.

La mostra rimarrà aperta fino a martedì 31 ottobre 2017, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17, il sabato dalle 9 alle 12, sempre con la presenza di soci dell’associazione in uniforme, disponibili per visite guidate gratuite e informazioni. Ingresso gratuito.

Biografia di Prospero Nuvoli
Il Generale Conte Prospero Nuvoli di Grinzane (1901-1986) nasce in via San Francesco da Paola 25 a Torino, dove studia al liceo classico Massimo d’Azeglio e si laurea, nel 1925, al Politecnico, in Ingegneria Meccanica ed Elettrotecnica. Vince un concorso nel G.a.r.i. (Genio Aeronautico Ruolo Ingegneri) e viene assegnato alla Direzione delle Costruzioni Aeronautiche di Torino, presso la Fiat Aviazione in via Nizza e poi alla Fiat Aeronautica d’Italia, in corso Francia.

Nel 1933, autorizzato dal Ministero, per una scommessa con il Senatore Agnelli progetta – in soli 9 mesi – un velivolo monoplano dalle prestazioni avanzate: il Fiat n.3.

Nel 1934 costruisce a sue spese nel Laboratorio Artigianale Aeronautico (L.A.A.) – in via Crissolo 25, in Borgo San Paolo, a Torino – un velivolo da turismo monoposto: il Nuvoli n.5. Capostipite di una fortunata serie di velivoli da turismo che ottennero all’epoca diversi record di velocità e altezza, il n.5 viene acquistato dal Ministero dell’Aeronautica per 60.000 lire. Nuvoli cede poi l’azienda alla Società Nazionale Officine di Savigliano, per poter continuare il proprio impegno militare.

Nel 1934 ottiene il brevetto di pilotaggio presso la R.U.N.A. (l’Aeroclub di allora) di Ravenna.

Nel 1937, dopo un anno trascorso in Spagna nella “Legion El Tercio” (1936), viene nominato Direttore della Direzioni delle Costruzioni Aeronautiche di Torino.

Nel 1940 diviene Ispettore di produzione del velivolo Centauro FIAT G 55.
Nel dopoguerra viene nominato Direttore dello stabilimento Fiat di Riva del Garda (Trento)

Nel 1955 viene eletto Sindaco di San Damiano d’Asti, dove risiede sino alla morte, nel 1986.


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Innovazione

Un viaggio tra cultura e sostenibilità. Tutte le tappe del progetto “Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”

Giunge alla sua fase conclusiva il progetto di UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici ArciAmbiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”, finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU tramite avviso pubblico per la presentazione di proposte progettuali di capacity building per gli operatori della cultura, nell’ambito del PNRR, MISSIONE 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, COMPONENTE 3 – Turismo e cultura 4.0, MISURA 3 – Industrie culturali e creative, INVESTIMENTO 3.3 (Azione A I). Il progetto si poneva l’obiettivo di raccogliere i bisogni, mappare e condividere le buone pratiche relativamente ai temi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica.

Un viaggio in Italia, iniziato a febbraio e conclusosi nel mese di giugno, che ha fatto emergere la presenza di una diffusa consapevolezza tra gli operatori e le operatrici degli spazi UCCA circa l’esigenza di attuare delle politiche sostenibili, con la progressiva adozione di protocolli green che possono riguardare tutti quegli eventi, in primis i festival, che offrono al pubblico opportunità di visione e fruizione.

Il primo appuntamento si è svolto presso Kinetta, una piccola e importante realtà UCCA sita nel centro di Benevento che negli anni si è affermata come un punto di riferimento non solo per la promozione cinematografica, ma anche per la formazione rivolta a bambini e preadolescenti coinvolti nei corsi di cinema. Dopo una tappa romana, che ha coinvolto le e i dirigenti UCCA, è stata la volta di Saluzzo, dove, ospiti del Teatro Magda Olivero gestito dall’associazione Ratatoj, è stato chiesto alle e ai partecipanti di indicare le caratteristiche imprescindibili di un circolo di cultura cinematografica su cui poter intervenire per affrontare la transizione ecologica. Il lavoro è proseguito nelle tappe di Milano – appuntamento promosso durante le giornate di Equa, l’iniziativa nazionale di Arci dedicata al tema delle disuguaglianze sociali e delle politiche pubbliche atte a facilitare la loro eliminazione – e di Agrigento, nel meraviglioso scenario dello Spazio Temenos ospitato presso la Chiesa di San Pietro.

È stata poi la volta di Napoli, che ha visto le e i partecipanti coinvolti in diverse attività: una tre giorni di incontri presso la sede dell’associazione Arci Movie, storico sodalizio che da oltre trent’anni anima la vita culturale della città e del quartiere di Ponticelli alla periferia est. In questo contesto, l’incontro realizzato con Legambiente Campania con un focus sulla CER (Comunità Energetica e Solidale) NAPOLI Est di San Giovanni a Teduccio ha posto l’accento sul percorso intrapreso e sulle fasi di attuazione che hanno coinvolto i partner del progetto. 

Poi ancora Bari (presso “Officina degli Esordi”) Carbonia (presso la sede dell’associazione “Casa del Popolo” dove è intervenuta Florencia Santucho, esperta green manager del settore audiovisivo e cinematografico), Ferrara (negli spazi di “Officina Meca”) e Bologna (presso lo spazio del centro culturale “Porta Pratello”). Una serie di appuntamenti che hanno attivato una riflessione collettiva sul format di “spazio culturale” nella transizione verde, in un percorso di ricerca/azione che ha chiesto a operatori e operatrici di definire le caratteristiche di uno spazio di promozione culturale, confrontandosi su quanto emerso dalle fasi precedenti e identificando i bisogni in termini di competenze, risorse tecniche e strumentali, risorse umane.

“Ambiente e Cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” ha, quindi, dato l’opportunità ai territori di dialogare tra loro, condividendo esperienze, risorse e visioni innovative sui temi della sostenibilità: se, infatti, risulta cruciale definire delle linee guida condivise su questi temi, appare altresì imprescindibile tener conto delle differenze territoriali, sociali ed economiche per l’attuazione delle stesse. Porre al centro i territori significa proprio questo: favorire una rete di cooperazione che rispetti e integri le specificità di ciascuna comunità, contribuendo a una transizione sostenibile e culturalmente ricca. “Priorità”  “Fattibilità” “Creatività” e “Coinvolgimento” sono le parole chiave che guidano il sempre più necessario lavoro di rete per garantire questa trasformazione.

E la creatività non manca di certo nelle azioni che sono già state messe in campo: c’è chi ha coinvolto la propria base sociale in laboratori di costruzione di arredi attraverso l’utilizzo di materiali di recupero e c’è chi promuove un riuso comunitario dei supporti culturali come riviste, libri, Blu-Ray, DVD e supporti audiovisivi in genere, trasformando questi beni in patrimonio comune che altrimenti andrebbe disperso, anche attraverso la promozione di iniziative ad hoc, come l’apertura di mediateche sociali o la promozione di spazi di bookcrossing. Chi ancora organizza degli swap party per abiti usati, rivolti in particolare alle e ai giovani, in concomitanza con iniziative culturali e mostre per creare momenti di aggregazione e promuovere la sostenibilità. A queste si affiancano azioni un po’ più basilari, come l’uso di materiali riciclabili o l’eliminazione dei bicchieri monouso, l’uso degli erogatori di acqua in luogo dei distributori automatici. Piccole azioni forse, che però testimoniano come ciò che è immediatamente applicabile venga subito adottato, manifestando non solo una diffusa e radicata consapevolezza sul tema ma anche un grado di capacità di “mettersi in azione” non scontato.

Nonostante, quindi, siano già molte le buone pratiche attivate dai circoli, maggiori criticità sono state individuate in relazione a quegli interventi che vanno ad incidere su azioni dirette di efficientamento energetico e riconversione verso fonti rinnovabili: un dato che restituisce il problema delle limitate risorse finanziarie per sostenere i costi della transizione e la mancanza di un’adeguata formazione in merito, anche rispetto al tema delle attrezzature e dotazioni tecniche a risparmio energetico, all’utilizzo di materiali di consumo e produzione che siano davvero “green”. 

Il bisogno di proseguire verso una maggiore sostenibilità da parte della rete UCCA e degli spazi culturali che la compongono, passa per una trasformazione interna dei singoli circoli che va dall’acquisizione di conoscenze e competenze fino alla sperimentazione di ulteriori pratiche ecosostenibili e all’individuazione di referenti ad hoc. Il tutto con l’obiettivo di coinvolgere, con azioni concrete di sensibilizzazione e informazione, la base di soci e il pubblico in generale che partecipano alle attività culturali e alla vita del circolo stesso, in una prospettiva di condivisione e co-progettazione degli interventi orientati verso la sostenibilità.

Proprio questa consapevolezza su quanto ancora si possa fare, unita alla profonda sensibilità verso la tematica affrontata, hanno determinato una disponibilità e un entusiasmo diffusi a partecipare alle attività di gruppo. Segno di come la modalità di partecipazione scelta – quella di un percorso partecipato e non puramente didattico o informativo, che fondasse, quindi, il proprio successo sul protagonismo delle operatrici e degli operatori e sulla valorizzazione della propria esperienza professionale, personale e associativa –  si sia rivelata vincente, creando un ambiente di collaborazione attiva e stimolante, capace di generare idee innovative e soluzioni condivise per affrontare le sfide della sostenibilità in maniera efficace e inclusiva.


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imprenditoria

Stefano Buono e Newcleo lanciano il progetto di una nuova torre – grattacielo a Porta Susa a Torino

Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, ha annunciato l’intenzione di costruire una nuova torre nella zona di Porta Susa di fronte al grattacielo di Intesa Sanpaolo per localizzare la  sede italiana dell’ azienda.
Newcleo è una scaleup italo – inglese con sede a Londra, impegnata nello sviluppo di reattori nucleari di ultimissima generazione.  Stefano Buono immagina che la torri possa ospitare anche attività del Politecnico di Torino e la nuova sede di Liftt, la società di venture capital specializzata in investimenti deeptech, di cui Buono è presidente.
L’area prescelta per la nuova torre fa parte di un più ampio piano di riqualificazione urbana del Torino Innovation Mile che coinvolge oltre a Newcleo, il Politecnico di Torino, Ogr, Environment Park, Infra.To, Liftt, Nexto e Planet Smart City. I tempi per la realizzazione del progetto dovrebbero essere di tre anni dal momento in cui verrà finalizzato l’acquisto delle aree.
La nuova sede di Newcleo sorgerà su un’area di oltre 45 mila metri quadrati, di proprietà di FS Sistemi Urbani e utilizzerà i capitali del round di raccolta fondi da un miliardo di euro, annunciato lo scorso marzo che con altri round di finanziamenti porteranno a un totale di 3-4 miliardi di euro che saranno utilizzati per sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare  in Italia(nel laboratorio di Brasimone, sull’Appennino Bolognese e una fabbrica di combustibile nucleare.

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App

Aldilàpp, piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali

“L’innovazione digitale che parte dalla memoria: Aldilapp permette di onorare i nostri cari defunti, prendersi cura delle strutture che li accolgono attraverso una rete di servizi collegati. Per restare vicini, anche se distanti”. È quanto si legge nella presentazione del sito di Aldilàpp, una piattaforma digitale dedicata ai servizi cimiteriali. (altro…)


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