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Sostenibilità

Sviluppo Sostenibile nelle diverse regioni dell’ Italia: il Rapporto sui Territori parla di un paese che migliora lentamente

Il quarto Rapporto sui Territori realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), analizza la sostenibilità dei territori italiani e traccia una strada da seguire per migliorare la loro condizione e per contrastare le fortissime disuguaglianze che li caratterizzano.

In particolare vengono esaminate le politiche di coesione condotte negli ultimi anni e il ruolo delle città nelle Strategie regionali di sviluppo sostenibile fin qui elaborate. È inoltre presente un focus sui rischi naturali (rischi sismici, vulcanici, idrogeologici, ecc.), e sui rischi derivanti da incidenti in impianti industriali. Lo studio si chiude con una serie di proposte per realizzare politiche finalizzate ad accelerare l’attuazione dell’Agenda 2030 a livello locale, e con la descrizione di 66 buone pratiche territoriali. Per rendere ancora più accessibile la ricerca, l’ASviS ha creato una piattaforma interattiva contenente dati e informazioni sulle Regioni e Province autonome italiane da poter navigare sul sito dell’Alleanza.

Il Rapporto di quest’anno fornisce, per la prima volta, una sintesi delle principali evidenze mostrate dagli indicatori compositi elaborati dall’ASviS sulla base di dati forniti dall’Istat e da altri istituti del Sistema statistico nazionale. Facendo riferimento e rielaborando una lunga serie di dati, l’Alleanza con il Rapporto ha descritto l’evoluzione di Regioni e Province autonome rispetto ai Goal dell’Agenda 2030 e il livello a cui si attesta rispetto a quello medio nazionale.

I dati del rapporto

Tra il 2010 e il 2022 gran parte delle prestazioni delle Regioni italiane sono state insoddisfacenti rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, basti pensare che solo per due Obiettivi, salute (Goal 3) ed economia circolare (Goal 12), si registra un miglioramento generalizzato, mentre peggiorano le condizioni di quasi tutte le Regioni per quattro Obiettivi: povertà (Goal 1), qualità degli ecosistemi terrestri (Goal 15), risorse idriche (Goal 6) e istituzioni (Goal 16). La condizione per i restanti Goal appare stabile.

Andando nello specifico, rappresentano una eccezione positiva la Valle d’Aosta e la Toscana, tra le peggiori performance si segnalano invece il Molise e la Basilicata che arretrano rispetto al 2010 su sei Goal. Continuano poi ad aumentare le disuguaglianze territoriali che crescono per sette Goal, diminuiscono solamente per due e restano invariate per cinque.

Per invertire una tendenza che non porterà l’Italia a raggiungere i Goal dell’Agenda 2030 serve un deciso cambio di passo nelle politiche, lo dimostra anche il confronto effettuato per 24 obiettivi quantitativi tra i risultati dell’Italia e quelli delle Regioni e delle Province autonome:

  • tra quelli a carattere sociale, 14 Regioni e Province autonome hanno la possibilità di ridurre sotto il 9% la dispersione scolastica e 15 di fornire servizi per l’infanzia per il 33% degli aventi diritto. Di contro, in 12 territori la quota di laureati sta diminuendo, allontanandosi dall’obiettivo del 50% di laureati (in età 30-34 anni);
  • tra quelli a carattere ambientale, il 25% di Sau (Superficie agricola utilizzata) destinata a coltivazioni biologiche è raggiungibile da 11 territori su 21.
  • Tra gli obiettivi con forti criticità, si segnalano l’efficienza idrica, la riduzione del 20% dell’energia consumata e l’azzeramento del consumo di suolo, per i quali in circa due terzi dei territori la situazione sta peggiorando, fermo restando che nessuna Regione o Provincia autonoma sembra avere la possibilità di raggiungerli entro il 2030;
  • tra quelli a carattere economico, la copertura della rete Gigabit per tutte le famiglie appare raggiungibile da 18 territori. Al contrario, si rileva una situazione critica per la riduzione di rifiuti urbani: in 15 territori, infatti, tale produzione sta aumentando e in nessuna area si registrano miglioramenti significativi;
  • tra quelli a carattere istituzionale, si segnala che, nonostante l’obiettivo di ridurre del 40% la durata dei procedimenti civili, in 12 territori su 21 sta aumentando, rendendo irraggiungibile l’obiettivo.

Il Rapporto fornisce una serie di raccomandazioni sia per colmare le disuguaglianze che caratterizzano i territori italiani, sia per affrontare i rischi che coinvolgono persone e imprese (per fare un esempio, sono oltre 621mila le frane censite sul territorio italiano, il 66% di quelle complessivamente rilevate in Europa, mentre gli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante sono 970, molti dei quali si trovano in zone sismiche e di fragilità idrogeologica).

  • la modifica delle politiche di coesione con l’obiettivo di ridurre drasticamente i divari del Mezzogiorno e raggiungere chiari traguardi al 2030;
    ùl’adeguamento in via straordinaria della Pianificazione di bacino (Pai), sovraordinata alla pianificazione urbanistica comunale e alle nuove mappe di pericolosità contenute nei Piani gestione rischio alluvioni (Pgra) delle Autorità di bacino distrettuali;
  • l’elaborazione di una Agenda urbana nazionale per lo sviluppo sostenibile in modo da integrare tutti i finanziamenti (Pnrr, politiche ordinarie);
  • l’attivazione del Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu), ricostituito nel 2021, per rappresentare la dimensione urbana della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile;
  • l’attuazione dell’aumento del Fondo per la montagna deciso dal governo;
  • l’attuazione della Strategia europea, fatta propria dall’Italia con il Piano della transizione ecologica (Pte), in modo da conseguire i target al 2030 per decarbonizzare il settore dei trasporti;
  • la costituzione di politiche territoriali che mettano al centro la qualità dei servizi ecosistemici;
  • il contrasto all’inquinamento atmosferico grazie al contenimento delle emissioni di ammoniaca degli allevamenti zootecnici intensivi e dello spandimento dei fertilizzanti azotati in agricoltura; alla drastica riduzione del numero di veicoli altamente inquinanti, a partire da quelli con motori diesel alimentati a gasolio; alla diminuzione delle biomasse e del gasolio utilizzati per il riscaldamento civile;
  • l’approvazione e il finanziamento del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici (Pnacc).

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Energia

Il Governo limita l’installazione di impianti del fotovoltaico a terra in aree agricole

Dopo la riunione del Consiglio dei Ministri i Ministri Lollobrigida e Pichetto Fratin hanno illustrato in conferenza stampa il decreto-legge recante “Disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale”. (altro…)


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Digitale

Ecosia, il browser più green e sostenibile

Nel vasto panorama dei browser web disponibili, Ecosia spicca per la sua missione ecologica e sociale. Ecosia non è solo un motore di ricerca che si distingue per il suo impegno nell’affrontare le sfide ambientali del nostro tempo. Ecosia non è solo un browser, ma un’idea che incarna l’unione tra tecnologia e sostenibilità.

Lanciato nel 2009 da Christian Kroll, Ecosia ha abbracciato un approccio unico nel mondo digitale: utilizzare i profitti delle ricerche online per piantare alberi in tutto il mondo. Questa iniziativa, supportata da un modello di business trasparente, ha catturato l’attenzione di milioni di utenti desiderosi di fare la propria parte nella lotta contro la deforestazione e il cambiamento climatico.

Il funzionamento di Ecosia è semplice ed efficace. Ogni ricerca effettuata genera entrate pubblicitarie, che vengono poi utilizzate per finanziare progetti di riforestazione in varie parti del globo. Ecosia afferma di piantare un albero ogni 45 ricerche effettuate tramite il loro motore di ricerca. Inoltre, il browser si impegna per la trasparenza finanziaria, pubblicando rapporti mensili sulle entrate e sulle spese.

Fin dalla sua fondazione, Ecosia ha raggiunto risultati significativi nella lotta alla deforestazione e al cambiamento climatico. Oltre a piantare milioni di alberi in regioni colpite dalla deforestazione, il browser contribuisce anche alla creazione di posti di lavoro locali e all’aumento della biodiversità.

Oltre alla sua missione ecologica, Ecosia si impegna per la privacy e la sicurezza degli utenti. Utilizza crittografia HTTPS per garantire una connessione sicura e non traccia le ricerche degli utenti né vende i loro dati a terze parti. Questo impegno per la privacy è un altro motivo per cui sempre più persone scelgono di utilizzare Ecosia come loro browser predefinito.

In un’epoca in cui la consapevolezza ambientale è sempre più importante, Ecosia si distingue come un’opzione di navigazione web che fa la differenza. Ogni ricerca effettuata è un piccolo passo verso un futuro più sostenibile. Con Ecosia, navigare in rete non è solo un atto quotidiano, ma anche un modo tangibile per contribuire alla protezione del nostro pianeta.

Con il suo impegno per la riforestazione e la protezione dell’ambiente, continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo a fare la loro parte per un mondo migliore.


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Energia

Il Giro-E 2024 dal dal 4 al 26 maggio la corsa con le biciclette da corsa a pedalata assistita

Il Giro-E è il Giro d’Italia su biciclette a pedalata assistita che si svolge nei giorni e sulle strade del Giro d’Italia, organizzato da RCS Sport, è inserita come evento cicloturistico nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana. (altro…)


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