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Difesa Ambiente

611 kg di rifiuti, 340 km e 15 laghi: i numeri del KCR23

Venerdì scorso si è svolto a Gandino l’ultimo atto della nona edizione di Keep Clean and Run for Peace, con l’arrivo finale dell’eco-maratona di plogging partita sabato 29 aprile dalla Marmolada. In 7 giorni Roberto Cavallo e Vitor Pereira hanno corso 340 km, attraversando il Trentino, il bresciano e il bergamasco e raccogliendo i rifiuti abbandonati trovati lungo il percorso, supportati da cittadini e studenti dei 38 comuni coinvolti dalla manifestazione. Lo sport, ancora una volta, si è dimostrato utile vettore di messaggi: basta una corsetta con un sacco per rifiuti per dare l’esempio e rispettare di più il nostro Pianeta.

L’obiettivo di KCR è proprio sensibilizzare contro l’abbandono e il littering, i piccoli rifiuti quotidiani che troppo spesso troviamo a lato strada, anche incentivando ciascuno di noi a raccogliere ciò che già è disperso nell’ambiente. Evento di lancio della campagna europea Let’s Clean Up Europe (maggiori informazioni su www.ewwr.eu/take-part/#LCUE), anche quest’anno KCR ha permesso di incontrare scuole, associazioni sportive, aziende e singoli cittadini per unire le forze contro questo dilagante fenomeno.

Oltre 1000 persone hanno partecipato alle azioni di pulizia organizzate nei 38 Comuni coinvolti dalla manifestazione, raccogliendo complessivamente più di 572 chili di rifiuti abbandonati. Allo stesso modo, i due runner hanno accumulato nei 340 km di percorso quasi 40 kg di piccoli rifiuti. I dati aggregati infine permettono di stimare una riduzione totale di circa 427 kg di CO2 non emessa in atmosfera.

Numeri importanti che aiutano a comprendere la dimensione critica di questo comportamento, tanto diffuso quanto impattante, ma allo stesso tempo anche il grande contributo che ciascuno di noi può portare. I bambini e le bambine delle scuole incontrate dalla carovana di Keep Clean and Run dimostrano come ciascuno possa fare la differenza, anche nel proprio piccolo, contribuendo a diffondere un messaggio positivo di amore per la natura.

Durante la manifestazione, grazie alla collaborazione con il prof. Marco Parolini del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università Statale di Milano, sono stati effettuati campionamenti di sedime di 15 laghi montani, alla ricerca di microplastiche. Un vero e proprio esperimento di citizen science, realizzato grazie al supporto di A2A, che darà vita a una pubblicazione scientifica e i cui risultati saranno divulgati a partire dall’estate.

“Ancora una volta Keep Clean And Run ha dimostrato che è possibile trovare un equilibrio tra portare un messaggio di denuncia e agire in coerenza con quel messaggio invitando all’azione – ha raccontato Roberto Cavallo al termine della manifestazione – Quest’anno siamo tornati ad incontrare le scuole e la popolazione che hanno risposto, insieme alle amministrazioni, con grande coinvolgimento, dandoci quella giusta energia per portare a termine quella che è anche un’impresa sportiva. Come ogni impresa è la squadra che vince e la squadra ogni anno è sempre più grande; dunque, grazie a tutti i partner che ci sostengono, le amministrazioni che ci hanno accolto, i fotografi che ci hanno accompagnato, le colleghe e i colleghi che hanno coordinato la manifestazione: insieme verso un futuro desiderabile in armonia con il pianeta che ci ospita!”

Keep Clean and Run è un’iniziativa di comunicazione realizzata con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, della Regione Veneto, dei Comuni attraversati, con il sostegno di Fondazione Caritro, main sponsor della manifestazione, dei gold sponsor Fondazione Cariplo, Greentire, Morato Pane, Montura e Coripet, dei partner Sartori Ambiente, Comune di Gandino, Ricrea Acciaio, Greenthesis, Montello, AssoAmbiente, Utilitalia, Montecolino, SCARPA, Albafisio.


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Ambiente

Alta Quota: montagna e crisi climatica da un punto di vista cinematograficamente inedito

Si intitola “Alta Quota”, il nuovo documentario dei registi Fabio Mancari, Giacomo Piumatti e Stefano Scarafia, frutto di una co-produzione italo-francese, in corso di realizzazione durante il 2024 in diverse località dell’arco alpino. Il film vuole mostrare la situazione odierna e le condizioni di vita in alta montagna, partendo dal punto di vista, cinematograficamente inedito, di chi gestisce rifugi oltre i tremila metri di altitudine (i cosiddetti “rifugisti”), donne e uomini alle prese ogni giorno con nuove sfide: da quelle ambientali e logistiche fino alla gestione delle diversi tipologie di turismo che si sovrappongono in quota, con differenti necessità e visioni.

«Si tratta di un documentario dal taglio osservativo autoriale, che affronta il tema della montagna mettendone in luce alcuni aspetti-chiave, a partire dagli effetti del cambiamento climatico -spiegano i registi- L’idea è di raccontare, senza pregiudizi, uno spaccato di questo mondo di frontiera tra uomo e natura, con le connessioni tra chi vive in alta quota, a volte in condizioni estreme, chi fa dell’alpinismo una ragione di vita e chi frequenta questi territori anche in modo occasionale e, a volte, più inconsapevole. Un mondo dove tradizione e modernità vengono a contatto e spesso si scontrano».

“Alta Quota” sviluppa, in particolare, le storie di quattro rifugi (in Italia, Francia e Svizzera) e di chi li gestisce, due donne e due uomini (e una bambina): professionisti dell’ospitalità montana, al servizio di alpinisti esperti e di turisti avventurosi; persone che si trovano ad affrontare una natura potente, a volte ostile e oggi sempre più minacciata dal cambiamento climatico. Qui la sopravvivenza dipende, oggi più che mai, dalla loro capacità di adattarsi alle condizioni climatiche e al territorio.

«Salvo rare eccezioni, finora l’alta montagna è stata raccontata, tanto nel cinema quanto nella letteratura, attraverso grandi imprese, avventure mitiche o sfide estreme di alpinisti eroici -proseguono Mancari, Piumatti e Scarafia- Nel nostro film, di eroi, non ce ne sono. Il punto di vista è quello di personaggi da sempre ai margini di quest’epica: i rifugisti. Anello di congiunzione tra gli eterogenei frequentatori di un mondo in bilico tra l’immaginario romantico di un tempo, quando le Alpi sembravano eterne e immutabili, da esplorare e conquistare con sacrificio e a sprezzo della vita, e la realtà di oggi, turistica e pop, in cui da scoprire è rimasto poco o niente, e che rappresenta un importante indotto economico a cui è difficile rinunciare. I nostri protagonisti sono persone normali che gestiscono situazioni straordinarie, tentando ostinatamente di mandare avanti le loro vite e le loro attività, confrontandosi con i propri limiti e le proprie (e altrui) ambizioni. Il tutto in un luogo pieno di conflitti estetici e narrativi, che gli si sta letteralmente sfaldando intorno, tra ghiacciai che scompaiono, interi pendii che si sgretolano e rifugi che crollano».

E così “Alta Quota” diventa un documentario che fotografa un mondo destinato a mutare inesorabilmente e che necessita -urgentemente- di un cambio di paradigma da parte di chi lo frequenta e di chi ci lavora. Un documentario che racconta il presente (in qualche modo forse già la memoria), ma parla anche di futuro.

“Le Alpi si stanno sgretolando a causa della crisi climatica. Le conseguenze dell’aumento delle temperature sono ovunque sotto gli occhi di tutti, ma le montagne si stanno surriscaldando a velocità doppia rispetto al resto: per questo, in alta quota, l’impatto risulta ancora più devastante. I ghiacciai stanno sparendo, il permafrost si scioglie… vivere lì diventa sempre più estremo”

“Alta Quota” (Italia – Francia, 80’, colore, in lavorazione) è prodotto da Stuffilm, Pulp Films e L’Eubage; ha già ricevuto il contributo allo sviluppo da parte della Film Commission Torino Piemonte e il sostegno alla produzione da parte della Film Commission Valle d’Aosta; è inoltre sostenuto dal Club Alpino Svizzero e dal Club Alpino Francese, che ne garantiscono la distribuzione capillare nei rispettivi territori nazionali, con un pubblico potenziale di centinaia di migliaia di soci interessati ai temi del film.

I registi hanno una vasta esperienza nella realizzazione di documentari di montagna e hanno partecipato a importanti Festival internazionali (Berlinale, Locarno, Trento Film Festival, Pakistan International Mountain Film Festival, Cinemambiente e Cervino Mountain Film Festival). I loro film sono stati trasmessi in televisione (Sky e Rai), proiettati nei cinema italiani e sono disponibili in streaming su piattaforme come Amazon Prime Video, Netflix e Rakuten Tv.

Rispetto al tema del cambiamento climatico in montagna è inoltre prevista una prestigiosa collaborazione con Ice Memory, iniziativa scientifica internazionale riconosciuta dall’UNESCO, e in particolare con i co-fondatori italiani della Fondazione Ice Memory: l’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’Università Ca’ Foscari Venezia. Ice Memory si pone l’obiettivo di raccogliere e conservare campioni prelevati dai ghiacciai di tutto il mondo che potrebbero scomparire o ridursi a causa del riscaldamento globale, per metterli a disposizione delle future generazioni di scienziati.


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Difesa Ambiente

11 dicembre è la Giornata Internazionale della Montagna

La Giornata Internazionale della Montagna è stata creata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2003 il giorno 11 dicembre, con eventi per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dello sviluppo sostenibile e della preservazione dei territori montani, intesi come sistemi economici, sociali, culturali e identitari unici, da cogliere in positivo come punto di partenza per ripensare un modello globale. (altro…)


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Difesa Ambiente

Roma. Mosaico Verde: riqualificati oltre 3 milioni di mq di aree verdi

Rendere più verdi e resilienti le città, ripristinare parchi e boschi in condizioni di abbandono, ricreare oasi naturali di biodiversità andate perdute, nutrire e ospitare api e gli altri insetti impollinatori: sono questi alcuni degli importanti obiettivi raggiunti da Mosaico Verde, la Campagna nazionale per la riqualificazione delle aree urbane ed extraurbane e la tutela dei boschi esistenti, promossa da AzzeroCO2 e Legambiente. (altro…)


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