Il Piano nazionale di rilancio e resilienza sarà inviato entro il 30 aprile a Bruxelles
Il Piano nazionale di rilancio e resilienza sarà inviato entro il 30 aprile a Bruxelles secondo Palazzo Chigi, che precisa che il premier Mario Draghi sarà impegnato in nuove riunioni per definire gli ultimi dettagli del Pnrr, che approderà al tavolo del Consiglio dei ministri prima di essere presentato alle Camere, il 26 e il 27 aprile: “L’Italia presenterà puntualmente il 30 aprile il Piano nazionale di rilancio e resilienza”.
Secondo il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni : “La Commissione Ue si aspetta di ricevere la maggior parte dei piani di rilancio nelle prossime due, tre settimane, tra cui quello italiano, visto che l’Italia è tra i Paesi che lavorano duro per preparare la versione finale del piano”. Il commissario ha anche precisato che dopo la presentazione dei piani, la Commissione ha in teoria due mesi per valutarli, ma l’obiettivo è raggiungere l’approvazione di alcuni piani prima della pausa estiva”.
L’impianto del PNRR è articolato in 6 missioni ovvero 6 aree di investimento:
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (46,3 miliardi),
- rivoluzione verde e transizione ecologica (69,8 miliardi),
- infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,9 miliardi),
- istruzione e ricerca (28,4 miliardi),
- inclusione e sociale (27,6 miliardi),
- salute (19,7 miliardi).
Le missioni sono costituite da 16 componenti funzionali per realizzare gli obiettivi economico-sociali definiti nella strategia del Governo. Le componenti si articolano in 48 linee di intervento per progetti omogenei e coerenti.
Alle 6 macro-missioni, il Recovery Plan nazionale associa tre priorità trasversali: donne, giovani e Sud. Questi tre temi che devono essere contenuti in tutti gli obiettivi del Piano nazionale e che saranno misurati negli impatti macroeconomici, occupazionali e di indicatori BES. Gli investimenti previsti dalle sei missioni saranno accompagnati da politiche di supporto.
I singoli progetti di investimento sono stati selezionati secondo criteri volti a concentrare gli interventi su quelli trasformativi, a maggiore impatto sull’economia e sul lavoro. Per ogni missione sono indicate le riforme necessarie a una più efficace realizzazione, collegate all’attuazione di una o più componenti.
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