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Innovazione

A Torino CTE NEXT la Casa delle Tecnologie Emergenti

La sindaca di Torino Chiara Appendino ha annunciato che il progetto di Torino è stato valutato come il migliore tra tutti quelli presentati per la Casa delle Tecnologie Emergenti.  Sarà un polo di eccellenza per la ricerca e lo sviluppo di innovazione, al servizio del territorio, del suo sviluppo economico, industriale e che permetterà la creazione di nuovi posti di lavoro.

La città ha ottenuto lo stanziamento di 7,5 milioni, a cui se ne aggiungono altri 6 da partner privati.
La sede centrale sarà negli spazi del CSI di corso Unione Sovietica, ma ci saranno diramazioni in tutta la Città, anche grazie alla collaborazione di numerosi partner.

Spiega Chiara Appendino: “prosegue, in questo modo, il nostro impegno per restituire al nostro territorio quella vocazione industriale che fa parte della sua storia, ma in grado di guardare al futuro e di vincere le sfide del nostro tempo. Un altro patrimonio di valore e trampolino di lancio per il futuro che lasceremo in eredità alla Città, nella speranza che la prossima amministrazione possa valorizzarlo al meglio. Ringrazio l’Assessore Marco Pironti per il suo straordinario lavoro che ha portato il nostro ad essere il miglior progetto scelto dal Governo. Con lui l’attuale Ministra all’innovazione ed ex assessora, Paola Pisano, con cui tutto era partito. Ringrazio il MISE. E ringrazio gli uffici e tutte e tutti coloro che dall’inizio hanno creduto in questo obiettivo”.

La “Casa delle Tecnologie Emergenti” – che si chiamerà a Torino CTE NEXT – consentirà di realizzare a Torino un centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti in settori individuati come strategici per il territorio torinese: mobilità intelligente, industria 4.0 e servizi urbani innovativi.

CTE NEXT andrà a integrarsi a Torino City Lab e sarà un ulteriore, fondamentale, tassello nella visione di una Torino che possa davvero tornare a vedere nell’impresa e nella manifattura le sue principali leve di sviluppo. Guardando al futuro e governando il cambiamento in essere.

L’investimento richiesto dalla Città al Governo è di 7,5 milioni. A cui si aggiungono altri 6 milioni che arriveranno dai privati. Gli spazi destinati a CTE NEXT saranno quelli del CSI in corso Unione Sovietica con ramificazioni su un’ampia parte del territorio cittadino: dal competence center per la nuova manifattura CIM 4.0 del quartiere Mirafiori, al Dora Lab a Nord della città e lungo le sponde del fiume Po, dove saranno installati sensori per lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie innovative.

La Città di Torino è capofila del progetto. Si tratterà tuttavia, come sempre, di un grande lavoro di squadra sul territorio. Sarà infatti affiancata da enti che operano nel campo della ricerca comePolitecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Fondazione Links e il CIM 4.0, da partner tecnologici  come CSI Piemonte, TIM; 5T; Fondazione Torino Wireless, e da realtà che si occupano di sviluppo del territorio ovvero gli incubatori I3P e 2i3T, Talent Garden e Digital Magics)

CTE NEXT punta a coinvolgere nei prossimi quattro anni un ecosistema di oltre 3000 soggetti tra istituzioni, aziende e singoli cittadini. Nel corso della sua operatività supporterà con attività di indirizzo verso percorsi di innovazione circa 400 imprese tra PMI, startup, aspiranti imprenditori e, inoltre, si propone di coinvolgere 120 imprese in percorsi di formazione grazie alla collaborazione con atenei e centri di ricerca.


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In Evidenza

Cultura e sostenibilità: l’impegno di UCCA per la transizione green

 

Se è vero che il cambiamento verso un futuro sostenibile necessita anzitutto di un cambiamento culturale, è anche vero che ad oggi non è più possibile pensare a un’offerta culturale che non tenga conto nella sua attuazione delle sfide della sostenibilità.  

Come può nel concreto il comparto culturale sostenere la transizione green e diventare attivatore di cambiamento? Un interrogativo aperto a cui UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici Arci sta provando a dare una risposta concreta attraverso il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” sostenuto dall’UE – Next Generation nell’ambito dell’avviso TOCC “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”. 

UCCA Aps è un’associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica attiva dal 1967 e riconosciuta dal Ministero della Cultura e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che associa circa 180 cineclub in tutta Italia. Il prototipo di circolo UCCA ha ben poco a che spartire con la classica sala cinematografica: è uno spazio informale, spesso accuratamente arredato con materiali di risulta, pensato per e adibito a ospitare eventi culturali ad ampio spettro e interdisciplinari, che coniugano il cinema con live-act, performance, dj-set, reading, in un flusso ininterrotto di suggestioni rivolte a stimolare e soddisfare qualsiasi curiosità intellettuale.

“Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” rappresenta un percorso di crescita collettivo della rete, reso possibile dall’utilizzo di metodologie e pratiche partecipative, quali focus group e world cafè, che porterà alla realizzazione di una proposta condivisa di linee guida e buone pratiche per i circoli del cinema che intendono affrontare la transizione verde.

Ne abbiamo parlato con gli ideatori del progetto.

 

Da quali esigenze e riflessioni nasce il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”?

Il progetto nasce dalla riflessione in corso negli anni recenti sulle trasformazioni che hanno investito la fruizione cinematografica (la crisi delle sale, l’aumento del consumo individuale di audiovisivi etc) e di conseguenza le trasformazioni che hanno affrontato e stanno affrontando alcuni dei nostri circoli, anche con strategie diverse fra loro. Accanto a ciò, il tema politicamente che ha raggiunto i primi posti in agenda è la crisi climatica, su cui si sono attivate le ultime generazioni di attivisti – tema che non possiamo ignorare. 

Le nostre basi operano principalmente in degli spazi (che fanno spostare le persone, consumano energia, producono rifiuti) il cinema è fatto essenzialmente di proiezioni (che consumano energia): non vogliamo rinunciare né ai nostri spazi né alle nostre proiezioni per essere a impatto zero, ma vogliamo individuare, insieme ai nostri operatori/trici e a degli esperti che ci stanno accompagnando, le modalità per mantenere le nostre attività e ridurre il nostro impatto. 

Con che modalità coinvolgete i circoli cinematografici? Quali sono i loro feedback finora?

Ai circoli e ai dirigenti si chiede non solo di partecipare e iscriversi ma di portare le proprie esperienze, anche icasticamente condividendo durante gli incontri del progetto dei materiali pubblicitari e tutto ciò che può rappresentare le azioni svolte, sia dentro che fuori l’ambito della transizione ecologica. Ogni spunto, spesso sottovalutato o non visto nell’ottica del progetto, può essere invece utile per provare a generare un’azione di intelligenza collettiva che trova gli opportuni suggerimenti che ci portano a ragionare nell’ottica della transizione verde partendo da ciò che già si è. I feedback dalle operatrici e dagli operatori coinvolti sono molto lusinghieri tanto è vero che laddove possibile e previsto alcune persone stanno scegliendo di seguire più appuntamenti. In particolare viene apprezzata la dimensione di rete del progetto e la tematica sulla quale si concentra che è già al centro del dibattito e della riflessione delle nostre basi associative.

Quali sono i principali vantaggi che i circoli cinematografici possono ottenere attraverso la partecipazione al progetto?

I vantaggi sono di due tipi. Vi sono vantaggi diretti rispetto alla tematica affrontata, ovvero quella della transizione ecologica, rispetto alla quale le operatrici e gli operatori coinvolti sentivano e percepivano diverse esigenze. Il bisogno di essere formati e informati, la necessità di provare a sperimentare e a ricercare insieme delle soluzioni comuni e condivise che diverranno poi patrimonio di tutta la rete Ucca. In maniera indiretta questi incontri rafforzano poi la coesione e quel meccanismo di scambio e conoscenza tra le basi della rete Ucca e tra operatori e operatrici e vengono visti anche come la possibilità, specie per quei territori più “marginali”, che non a caso sono stati al centro della strategia e del piano operativo degli incontri, di poter essere al centro di un grande dibattito e di una grande riflessione che è politica e organizzativa insieme.

Quali sono i prossimi appuntamenti?

I prossimi appuntamenti del progetto ci vedranno impegnate e impegnati nell’individuazione di strategie, interne ed esterne, organizzative e di tipo comunicativo che ci permettano di far compiere alle nostre basi dei passi avanti decisivi verso la graduale transizione verde delle nostre pratiche e dei nostri spazi. In particolare il 29 marzo a livello nazionale saremo collegate in un world cafe online, mentre il 7 aprile saremo ad Agrigento per un focus group sempre sui temi del progetto. Ancora il 20 aprile un altro appuntamento nazionale online e nel mese di maggio chiuderemo il cerchio andando finalmente a scrivere il nostro “manifesto green” il quale sarà il frutto di tutte le riflessioni e gli spunti raccolti durante gli incontri di questi mesi. Non prima di aver attraversato le città di Bari, Napoli, Carbonia e Ferrara.

 

 


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Idrogeno

Coradia Stream il primo treno a Idrogeno inizia le sue sperimentazioni

Il primo treno Coradia Stream alimentato ad idrogeno ha lasciato lo stabilimento Alstom di Savigliano per raggiungere quello di Salzgitter, in Germania, ed essere sottoposto ai primi test statici con l’idrogeno e test dinamici a bassa velocità.

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Eventi

Venerdì  23 febbraio a Genova nasce CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura

Venerdì  23 febbraio presso l’Ex Stazione di Prà, in via Prà 39 a Genova viene inaugurato il progetto CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura che punta a favorire e promuovere nuove opportunità di sviluppo per le imprese,  per le start-up e le piccole e medie imprese, per realizzare e offrire soluzioni innovative per il settore della cultura e della creatività. (altro…)


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