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Innovazione

Il Bitcoin supera i 15 mila dollari, ma potrebbe continuare a salire

Sono ormai 100 giorni che il Bitcoin viaggia sopra i 10 mila dollari, cosa che non succedeva dal rally del 2017-2018. Secondo molti esperti la criptovaluta potrebbe superare i 20 mila dollari

Gli investitori professionali ora ci credono

Se 5 anni fa il Bitcoin era ancora qualcosa di poco conosciuto e di nicchia per soli nerd, ora la criptovaluta per eccellenza inizia ad essere vista come un vero asset da mettere in portafoglio. Non è un caso che sempre più investitori professionali inizino a consigliarla ai clienti più avvezzi al rischio.

Giovedì 5 novembre  Bitcoin sfiora i 16 mila dollari e si trova sopra i 10.000$ da più di 100 giorni. Il 3 novembre, mentre gli investitori azionari di tutto il mondo erano attaccati agli schermi per capire chi potesse vincere le elezioni americane, Bitcoin andava per la sua strada festeggiando i 14 000 ben 100 giorni di trading a cinque cifre.

Un 2020 da record

La morte del Bitcoin è stata annunciata molte volte tanto che ormai si è perso il conto: l’ultima volta che han provato a decretarne la fine è stata a marzo quando, in piena pandemia, anche la valuta digitale più famosa ha subito un crollo fino ad arrivare a 3 mila dollari. “Non è un bene rifugio come l’oro” scrissero molti analisti e giornalisti finanziari, ma ben presto il Bitcoin reagì portandosi in pochi mesi sopra i 10 mila dollari e da lì non si è più schiodata.

Secondo i dati storici, una volta che Bitcoin rimane al di sopra di questi livelli chiave per almeno 100 giorni, la valuta cresce molto rapidamente. Inoltre vari analisti hanno notato che la media mobile a 200 settimana di BTC ha superato per la prima volta i 7.000$. Cioè la media dei prezzi settimanali della ultime settimane; valore di riferimento per gli analisti.

Bitcoin potrebbe ancora crescere

Sono molti gli indizi che portano gli analisti a supporre un trend rialzista del Bitcoin. Il primo indizio è l’ halving di maggio 2020 che ha dimezzato l’offerta di Bitcoin.

Come abbiamo detto in precedenza l’effetto dell’halving è una riduzione della produzione di Bitcoin che diventa quindi una risorsa più scarsa e quindi ne aumenta il prezzo. Nel 2016 ci fu l’halving e nel 2017 la grande crescita: a maggio 2020 c’è stato un altro halving e se dovesse fare una grande crescita come nel 2017 gli eventi potrebbero essere correlati.

Il secondo indizio riguarda l’indice di forza relativa (RSI), un indicatore molto usato dagli analisti, che suggerisce lo spazio per un ulteriore aumento.

L’indice RSI

L’ RSI come abbiamo detto è un indice molto osservato dagli analisti che va da 0 a 100% e individua due zone: sotto il 20% un titolo è ipervenduto e sopra l’80% è ipercomprato. Ma cosa vuole dire iper venduto e iper comprato? Iper venduto è un titolo che registra molte vendite rispetto al trend e iper comprato viceversa.  A dicembre 2017, per esempio, l’RSI di Bitcoin aveva superato i 95 punti era quindi iper comprato perchè quando l’RSI oltrepassa la soglia dei 75 punti, i trader iniziano a considerare l’asset iper comprato e quindi aumenta la probabilità di movimenti ribassisti. Attualmente, l’RSI a lungo termine di BTC rimane sotto il 70%.

 

 

 


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In Evidenza

Cultura e sostenibilità: l’impegno di UCCA per la transizione green

 

Se è vero che il cambiamento verso un futuro sostenibile necessita anzitutto di un cambiamento culturale, è anche vero che ad oggi non è più possibile pensare a un’offerta culturale che non tenga conto nella sua attuazione delle sfide della sostenibilità.  

Come può nel concreto il comparto culturale sostenere la transizione green e diventare attivatore di cambiamento? Un interrogativo aperto a cui UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici Arci sta provando a dare una risposta concreta attraverso il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” sostenuto dall’UE – Next Generation nell’ambito dell’avviso TOCC “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”. 

UCCA Aps è un’associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica attiva dal 1967 e riconosciuta dal Ministero della Cultura e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che associa circa 180 cineclub in tutta Italia. Il prototipo di circolo UCCA ha ben poco a che spartire con la classica sala cinematografica: è uno spazio informale, spesso accuratamente arredato con materiali di risulta, pensato per e adibito a ospitare eventi culturali ad ampio spettro e interdisciplinari, che coniugano il cinema con live-act, performance, dj-set, reading, in un flusso ininterrotto di suggestioni rivolte a stimolare e soddisfare qualsiasi curiosità intellettuale.

“Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” rappresenta un percorso di crescita collettivo della rete, reso possibile dall’utilizzo di metodologie e pratiche partecipative, quali focus group e world cafè, che porterà alla realizzazione di una proposta condivisa di linee guida e buone pratiche per i circoli del cinema che intendono affrontare la transizione verde.

Ne abbiamo parlato con gli ideatori del progetto.

 

Da quali esigenze e riflessioni nasce il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”?

Il progetto nasce dalla riflessione in corso negli anni recenti sulle trasformazioni che hanno investito la fruizione cinematografica (la crisi delle sale, l’aumento del consumo individuale di audiovisivi etc) e di conseguenza le trasformazioni che hanno affrontato e stanno affrontando alcuni dei nostri circoli, anche con strategie diverse fra loro. Accanto a ciò, il tema politicamente che ha raggiunto i primi posti in agenda è la crisi climatica, su cui si sono attivate le ultime generazioni di attivisti – tema che non possiamo ignorare. 

Le nostre basi operano principalmente in degli spazi (che fanno spostare le persone, consumano energia, producono rifiuti) il cinema è fatto essenzialmente di proiezioni (che consumano energia): non vogliamo rinunciare né ai nostri spazi né alle nostre proiezioni per essere a impatto zero, ma vogliamo individuare, insieme ai nostri operatori/trici e a degli esperti che ci stanno accompagnando, le modalità per mantenere le nostre attività e ridurre il nostro impatto. 

Con che modalità coinvolgete i circoli cinematografici? Quali sono i loro feedback finora?

Ai circoli e ai dirigenti si chiede non solo di partecipare e iscriversi ma di portare le proprie esperienze, anche icasticamente condividendo durante gli incontri del progetto dei materiali pubblicitari e tutto ciò che può rappresentare le azioni svolte, sia dentro che fuori l’ambito della transizione ecologica. Ogni spunto, spesso sottovalutato o non visto nell’ottica del progetto, può essere invece utile per provare a generare un’azione di intelligenza collettiva che trova gli opportuni suggerimenti che ci portano a ragionare nell’ottica della transizione verde partendo da ciò che già si è. I feedback dalle operatrici e dagli operatori coinvolti sono molto lusinghieri tanto è vero che laddove possibile e previsto alcune persone stanno scegliendo di seguire più appuntamenti. In particolare viene apprezzata la dimensione di rete del progetto e la tematica sulla quale si concentra che è già al centro del dibattito e della riflessione delle nostre basi associative.

Quali sono i principali vantaggi che i circoli cinematografici possono ottenere attraverso la partecipazione al progetto?

I vantaggi sono di due tipi. Vi sono vantaggi diretti rispetto alla tematica affrontata, ovvero quella della transizione ecologica, rispetto alla quale le operatrici e gli operatori coinvolti sentivano e percepivano diverse esigenze. Il bisogno di essere formati e informati, la necessità di provare a sperimentare e a ricercare insieme delle soluzioni comuni e condivise che diverranno poi patrimonio di tutta la rete Ucca. In maniera indiretta questi incontri rafforzano poi la coesione e quel meccanismo di scambio e conoscenza tra le basi della rete Ucca e tra operatori e operatrici e vengono visti anche come la possibilità, specie per quei territori più “marginali”, che non a caso sono stati al centro della strategia e del piano operativo degli incontri, di poter essere al centro di un grande dibattito e di una grande riflessione che è politica e organizzativa insieme.

Quali sono i prossimi appuntamenti?

I prossimi appuntamenti del progetto ci vedranno impegnate e impegnati nell’individuazione di strategie, interne ed esterne, organizzative e di tipo comunicativo che ci permettano di far compiere alle nostre basi dei passi avanti decisivi verso la graduale transizione verde delle nostre pratiche e dei nostri spazi. In particolare il 29 marzo a livello nazionale saremo collegate in un world cafe online, mentre il 7 aprile saremo ad Agrigento per un focus group sempre sui temi del progetto. Ancora il 20 aprile un altro appuntamento nazionale online e nel mese di maggio chiuderemo il cerchio andando finalmente a scrivere il nostro “manifesto green” il quale sarà il frutto di tutte le riflessioni e gli spunti raccolti durante gli incontri di questi mesi. Non prima di aver attraversato le città di Bari, Napoli, Carbonia e Ferrara.

 

 


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Idrogeno

Coradia Stream il primo treno a Idrogeno inizia le sue sperimentazioni

Il primo treno Coradia Stream alimentato ad idrogeno ha lasciato lo stabilimento Alstom di Savigliano per raggiungere quello di Salzgitter, in Germania, ed essere sottoposto ai primi test statici con l’idrogeno e test dinamici a bassa velocità.

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Eventi

Venerdì  23 febbraio a Genova nasce CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura

Venerdì  23 febbraio presso l’Ex Stazione di Prà, in via Prà 39 a Genova viene inaugurato il progetto CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura che punta a favorire e promuovere nuove opportunità di sviluppo per le imprese,  per le start-up e le piccole e medie imprese, per realizzare e offrire soluzioni innovative per il settore della cultura e della creatività. (altro…)


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