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Ritorna il Festival del Giornalismo Alimentare a Torino: dal 20 al 22 febbraio e lancia una petizione per rendere obbligatorio l’uso della Food Bag

Ritorna il Festival del Giornalismo Alimentare, in programma a Torino dal 20 al 22 febbraio e lancia una proposta per ridurre i rifiuti alimentari: su Change.Org – la più grande piattaforma per il cambiamento sociale, con più di 9 milioni di utenti in Italia e oltre 250 nel mondo – da oggi si può firmare una petizione per rendere obbligatorio l’uso della “Food Bag”, la scatola che ogni ristoratore dovrebbe consegnare ai clienti per portare a casa il cibo pagato e non consumato.

In Italia lo spreco di alimenti vale ogni anno dai 300 ai 400 euro per famiglia: per questo motivo fra gli obiettivi principali del Festival 2020 c’è l’intento di contribuire a comunicare questo grande tema. A ogni partecipante, infatti, verrà consegnata una speciale “Food Bag” firmata Festival realizzata dal progetto reBOX in collaborazione con Edenred, da assemblare in pochi passaggi con il decalogo per la giusta conservazione del cibo avanzato.

Questa quinta edizione si presenta anche con un’altra importante novità: la diffusione dei dati emersi dal primo rapporto sulla presenza del “tema” cibo nei media italiani. Il report, condotto da L’Eco della Stampa  e commentato da Guia Beatrice Pirotti, docente SDA Bocconi coordinatore del Master of Management in Food & Beverage, ha analizzato un anno di contenuti alimentari sui media italiani, misurandone l’impatto, intercettando i temi più discussi e analizzando le modalità di informazione.
Di queste e di tante altre questioni legate alla comunicazione del cibo si parlerà durante il Festival del Giornalismo Alimentare, appuntamento di riferimento per la discussione sul rapporto fra il mondo del giornalismo e quello del cibo, giunto alla V edizione. Rispetto agli scorsi anni, nel 2020 il Festival si allunga portando a tre le giornate di lavoro – oltre a giovedì e venerdì sono in programma panel anche il sabato mattina. Cambia anche la location: sarà ancora Torino a ospitare la manifestazione che si sposta però al Centro Congressi del Lingotto, in via Nizza 280.

Nei tre giorni di Festival, 35 panel di lavoro vedranno confrontarsi, nel corso di seminari e tavole rotonde, circa 170 esperti fra giornalisti, istituzioni, imprenditori, foodblogger, influencer, professionisti della sicurezza alimentare, chef e rappresentanti del mondo associazionistico che si daranno appuntamento a Torino per contribuire a migliorare la qualità dell’informazione che ruota attorno al cibo. Oltre ai momenti plenari, al termine delle giornate di lavoro la discussione proseguirà attraverso gli eventi off, a numero chiuso e riservati a giornalisti e blogger. Quest’anno saranno 6: un’occasione per scoprire curiosità e novità legate al panorama enogastronomico oltre che un momento di relax e convivialità.
Due le giornate dedicate agli incontri B2B, gratuiti e riservati alle aziende della filiera agroalimentare interessate a incontrare i professionisti della comunicazione per capire come questa possa sostenere e valorizzare i loro marchi e prodotti. I B2B sono organizzati con il supporto della Camera di commercio di Torino che coinvolgerà i suoi Maestri del Gusto, i produttori di Torino Cheese e quelli vitivinicoli a marchio Torino DOC, ma anche grazie a Campagna Amica di Coldiretti e ASCOM.
Saranno oltre 20, invece, i laboratori pratici gratuiti dedicati a giornalisti e blogger.

Oltre al fenomeno food sui media e alle iniziative antispreco, sotto i riflettori del Festival finiranno alcuni tra gli argomenti più caldi e controversi del momento, come le etichette nutrizionali che mortificano il made in Italy, le criticità del Food Delivery o le pratiche commerciali sleali nella filiera agricola, con l’intervento del Ministro delle politiche Agricole e Alimentari Teresa Bellanova.
Nel decennale del riconoscimento Unesco della Dieta Mediterranea, non potevano mancare approfondimenti sulla cultura del cibo italiano nel mondo, con un panel dedicato al ritorno in agricoltura dei prodotti IGP e DOP e uno sulle ultime frontiere del Made in Italy: università e agenzie spaziali della Penisola sono, infatti, fra i capifila dei più importanti progetti internazionali di coltivazione degli alimenti in orbita.
Particolare attenzione sarà dedicata al terzo settore con il tavolo di lavoro incentrato sul social food per far luce su come cibo e ristorazione possano diventare un veicolo di promozione sociale. Insieme all’ “Ambasciatrice del Gusto” chef Cristina Bowerman, saranno presenti alcune delle più interessanti esperienze di inclusione e reinserimento delle categorie deboli della popolazione attraverso progetti “gastronomici”.
Spazio inoltre alla diffusione dei giusti comportamenti alimentari: verrà infatti presentato in anteprima il primo opuscolo informativo su nutrizione e salute rivolto ai cittadini di Torino, a cura della Fondazione Veronesi.
Altri incontri saranno più strettamente collegati al ruolo delle figure chiave nella comunicazione enogastronomica: molto atteso il ritorno sulle scene di chef Rubio che si racconterà nel corso di un’intervista in esclusiva, mentre nel 65° anno della Guida Michelin si parlerà del futuro delle guide e delle riviste gastronomiche nell’ottica di un’evoluzione delle recensioni che esprima anche l’eticità delle aziende e dei ristoranti. Professionisti dell’informazione alimentare racconteranno criticità e complicazioni per la salute che investono chi fa della narrazione del cibo il proprio lavoro.
Un board di giornalisti internazionali, invece, discuterà le condizioni del lavoro giornalistico in Europa, con momenti di riflessione sul precariato, sulle riforme necessarie per il futuro di un’informazione responsabile e indipendente. Temi che saranno discussi anche in un altro panel con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Andrea Martella e il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna. Il cibo sarà anche protagonista per radio, con un panel interattivo con il pubblico che vedrà la presenza di alcuni dei principali speaker radiofonici italiani.

Ai tavoli di discussione si affiancheranno anche i laboratori pratici per rispondere all’interesse crescente del pubblico del Festival che chiede più formazione per il proprio lavoro. Grazie alla collaborazione con Regione Piemonte, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, Maestri del Gusto, l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, Camera di commercio di Genova, Metro, Bonduelle, De Matteis Agroalimentare, Altroconsumo, Coldiretti in collaborazione con Onafrut, INALPI in collaborazione con Pepino e Albertengo Panettoni, Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene DOCG, Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, Provincia del Verbano Cusio Ossola, Costadoro e SMAT, i partecipanti avranno modo di sperimentare pratiche e di acquisire conoscenze utili per chi scrive di cibo. Dall’analisi degli insetti “alieni” a casa nostra, all’origine delle emergenze fitosanitarie, alle buone pratiche alimentari per una spesa intelligente. Dalla riscoperta di prodotti tipici del territorio come il burro e le mele del Piemonte, il pesce di lago, il vermouth, la Mozzarella di Bufala Campana DOP, l’Olio DOP Riviera Ligure, il Prosecco Superiore DOCG del Conegliano Valdobbiadene all’approfondimento di cibi “quotidiani” come l’acqua, il caffè, la pasta, il latte e il gelato. E, ancora, le ultime novità in fatto di foodpairing per promuovere una cucina circolare e di finger food. Un vero e proprio contest metterà in competizione i partecipanti nella preparazione del tradizionale pesto ligure: il vincitore parteciperà alla finale del campionato mondiale del “Pesto al Mortaio” in programma a Genova il prossimo 28 marzo.

Come nelle scorse edizioni, al termine delle prime due giornate di lavoro e nel corso della terza, la discussione proseguirà fuori dal Centro Congressi, attraverso una serie di eventi off riservati ai giornalisti e blogger per scoprire curiosità e novità del panorama enogastronomico torinese.
Giovedì 20 febbraio, dalle ore 19.30: “Invito a Palazzo”
Presso Palazzo Birago, sede aulica della Camera di commercio di Torino, un aperitivo dove le tipicità dei Maestri del Gusto di Torino e provincia saranno affiancate dalle proposte dell’Enoteca Regionale dei Vini della provincia di Torino, dai professionisti dell’ONAV e dalla creativa mixologia del cocktail bar Affini in un viaggio enogastronomico tra eccellenza e innovazione (Palazzo Birago, Via Carlo Alberto 16).
Venerdì 21, dalle ore 20: “Come reinventare la food bag”

Una speciale lezione di cucina su come reinventare la food bag in un modo più glamour e sostenibile. Consigli e suggerimenti per riutilizzare in modo sano e originale i cibi che ci portiamo a casa a cura dell’AICI (Associazione Insegnanti Cucina Italiana) in collaborazione con la giornalista e insegnante di cucina Veronica Geraci. A conclusione della lezione una degustazione dei piatti preparati. (Scuola di Cucina il Melograno, Piazza Vittorio Veneto 9).

Venerdì 21 febbraio dalle ore 19.30: “Street food d’autore”
Il ristorante Soul Kitchen invita a una rivisitazione in chiave gourmet e creativa dei piatti tipici della cucina da strada. In collaborazione con Funny Vegan e con lo chef e titolare di Soul Kitchen Luca Andrè, verrà realizzato un menù degustazione con prodotti innovativi, ricreando i sapori classici dello street food. (Soul Kitchen, Via Santa Giulia 2).
Sabato 22 febbraio dalle ore 8.30: “Colazione con il Festival”

Ad aprire la terza giornata di lavoro una sostanziosa colazione con il Festival del Giornalismo Alimentare per riportare l’attenzione del pubblico sull’importanza del primo pasto della giornata. Con il contributo di Eataly, Inalpi, Costadoro e Panificio Ficini. (Centro Congressi Lingotto, Via Nizza 280).

Sabato 22 febbraio, a partire dalle 9,30: “Un giro da Maestri”

Un tour a piedi alla scoperta di alcune eccellenze di Porta Palazzo, tra i quartieri più vivi e affascinanti di Torino. Si parte da Affini Rivendita2 per una colazione da “Maestri” in compagnia della Master Coffee Alice Scitano, per poi visitare alcuni dei Maestri del Gusto di Torino e provincia che abitano la zona. Al termine tutti al Mercato Centrale, nuovo cuore gastronomico della città. (Ritrovo da Affini Rivendita2, Piazza della Repubblica 3).
Sabato 22 febbraio, a partire dalle 13: “Esperienza Eataly”
Un aperitivo itinerante tra i reparti e i laboratori di produzione dal vivo di Eataly Torino Lingotto. Insieme a un guida, si andrà alla scoperta dei segreti di quello che un tempo era l’opificio Carpano. Passeggiando nel Mercato di Eataly Lingotto sarà possibile degustare dall’antipasto al dolce: un vero e proprio viaggio tra i colori, gli odori e i sapori delle specialità regionali di tutt’Italia. (Eataly, Via Nizza 230/14).

Gli eventi off sono riservati a giornalisti e blogger accreditati al Festival e sono a numero chiuso fino a esaurimento posti.
Per informazioni e iscrizioni inviare una mail a [email protected]

Il Festival del Giornalismo Alimentare è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e con il contributo di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC e Fondazione CRT.
Ha ottenuto il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Comune di Torino, Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Associazione Stampa Subalpina e Slow Food Italia.
Main partner: Ferrero, Bonduelle, Inalpi, Iren, Amiat, Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, SMAT, Caffè Costadoro, Metro, De Matteis Agroalimentare, Pasta Armando, Consorzio di Tutela Conegliano e Valdobbiadene e Skretting. Con il supporto scientifico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, Istituto Danone, Fondazione Umberto Veronesi, Crea, Barilla, Ambasciatori del Gusto, EFSA, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino ed Eurofishmarket.
Regione ospite del Festival del Giornalismo Alimentare 2020 sarà la Liguria.


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Il 5 febbraio la Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare.

Il 5 febbraio ricorre la Giornata nazionale della prevenzione dello spreco alimentare. “Make the difference. Stop #foodwaste” è il tema della 11^ Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare per ricordare la necessità di moltiplicare le buone pratiche quotidiane, e a ogni livello – cittadini, enti pubblici, imprese, associazioni, scuole e che quest’anno punta a focalizzare sulla filiera di produzione, distribuzione e commercio del cibo. (altro…)


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Indagine Nomisma: italiani più attenti agli acquisti di cibi e bevande in confezioni sostenibili

È stato presentato oggi nella cornice di MARCA 2024 l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo curato da Nomisma. Al centro del focus la presentazione dei risultati di un’originale indagine condotta su un campione rappresentativo di responsabili di acquisto tra i 18 e i 70 anni con l’obiettivo di identificare stili di vita e abitudini sostenibili degli italiani, con una particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging sostenibile nei modelli d’acquisto alimentare degli italiani.

Nello specifico, dalla ricerca emerge come gli italiani siano sempre più consapevoli delle problematiche collegate al cambiamento climatico: più di 6 su 10 considerano tale aspetto come uno dei problemi più gravi a livello mondiale e per circa un terzo la crisi climatica e i suoi effetti rappresentano una delle principali preoccupazioni per i prossimi 12 mesi. Questa inquietudine si colloca subito dopo le preoccupazioni legate al caro vita che nel corso dell’ultimo anno ha continuato ad erodere il potere di acquisto delle famiglie italiane, che si sono viste costrette ad adottare strategie di risparmio anche nelle scelte di acquisto alimentare.

In questo scenario non semplice, per il 32% degli italiani la sostenibilità, unita all’attenzione all’ambiente, rappresenta un fattore determinante per le scelte di comportamento e acquisto, mentre il 59% dichiara di tenerne comunque conto. La dimostrazione di queste abitudini riflette un maggiore impegno nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni: 1 italiano su 2 dichiara di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili rispetto a 5 anni fa. Nello specifico, quello energetico e idrico è l’ambito in cui l’82% delle famiglie presta più attenzione, seguito proprio dall’acquisto di prodotti alimentari e bevande (66%), e dalla mobilità e spostamenti (42%).

Per gli italiani la sostenibilità passa dunque anche dal carrello della spesa e in tale quadro la sostenibilità della confezione rappresenta un aspetto assolutamente cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare sostenibile. Ma quali sono le caratteristiche di sostenibilità maggiormente ricercate dalle famiglie italiane quando si vuole acquistare un prodotto con una confezione sostenibile?

Guidano l’assenza di imballaggi in eccesso (59%), le confezioni interamente riciclabili (58%), quelle prodotte con ridotte emissioni di Co2 (46%), con materiale riciclato (45%) o biodegradabile (44%). Forte attenzione si denota anche per gli imballaggi plastic-free e quelli utilizzabili più volte. A conferma del forte interesse verso la riciclabilità, quasi 8 italiani su 10 ritengono importante conoscere il processo di riciclo e la seconda vita che avrà il materiale una volta riciclato.

Centrale anche il ruolo giocato dalla marca del distributore: il 68% dei consumatori dichiara difatti di aver acquistato prodotti a marchio dell’insegna del supermercato perché avevano una confezione più sostenibile rispetto a quella di altre marche; in 1 caso su 2 la marca del distributore rappresenta addirittura la prima scelta quando si acquistano prodotti con confezioni sostenibili.

“Il green packaging sta diventando sempre più determinante nelle decisioni di acquisto alimentare degli italiani: negli ultimi 12 mesi il 54% dei nostri connazionali ha acquistato una marca diversa dal solito perché aveva una confezione più sostenibile e il 18% ha smesso di acquistare un prodotto a causa della sua confezione non ritenuta sostenibile – commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma – . Si tratta di un fenomeno destinato a non arrestarti nel prossimo futuro visto che il 40% degli italiani dichiara che nel 2024 aumenterà gli acquisti di prodotti alimentari e bevande con packaging sostenibile, una quota che sale ulteriormente tra le famiglie con figli piccoli e la generazione Z, ossia i target più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale”.


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