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Sostenibilità

Il programma di CinemAmbiente di martedì 4 giugno

CinemAmbiente apre la giornata di martedì 4 giugno, con lo spazio pomeridiano riservato al Concorso Cortometraggi Internazionali. Nella sezione, il cartellone propone un gruppo di sei piccoli lavori sperimentali, riuniti sotto il titolo generale “Ecovisioni” (ore 16.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), che si concentrano in prevalenza sui paesaggi costruiti dall’uomo, sui segni del suo passaggio che talora si tenta di cancellare, ma che più spesso rimangono come cicatrici indelebili sulla Terra o vi si integrano indissolubilmente.

Le eterogenee tappe del breve excursus vanno dalla regione belga intorno a Charleroi, un tempo sconvolta dagli scavi minerari e oggi rinata grazie a un intervento di recupero ecologico (Terril di Bronte Stahl), ai Pirenei della Navarra, devastati e tagliati in due dalla diga di Itoiz (Above 592 metres di Maddi Barber), al surreale scenario della desertica vallata californiana resa fertile dall’uomo, ma a cui l’uomo non appartiene (Imperial Valley (cultivated run-off) di Lukas Marxt), al caleidoscopico mondo organico non umano esplorato nelle sue incessanti trasformazioni, spesso segnate dall’antropizzazione (animistica di Nikki Schusters), fino alle linee gialle delle superstrade che dimidiano il paesaggio a perdita d’occhio (Yellow Line di Simon Rouby) e alle diverse fasi di un processo tessile eco-sostenibile che, messo a dialogo con il ciclo degli elementi, rimanda al mito delle Parche (The Fabric of the World di Cristina Picchi).
Sempre nel pomeriggio la sezione Panorama | Inventing Tomorrow affronta il tema delle possibili trasformazioni urbane con l’incontro-proiezione Weevil. I Sing the Body Electric: realtà e immaginario della mobilità sostenibile (ore 17, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati). L’appuntamento è dedicato a Weevil, il nuovo veicolo elettrico leggero a tre ruote, a basso consumo e basso impatto ambientale realizzato grazie a un innovativo progetto finanziato dall’Unione Europea e a una partnership internazionale di cui sono parte anche due realtà torinesi, lo IAAD – Istituto d’Arte Applicata e Design e la società specializzata nell’automotive CECOMP. Concepito fin dall’origine come un veicolo a basso costo, particolarmente adatto a commuter e flotte urbane, Weevil si propone come una possibile, rivoluzionaria risposta al congestionamento del traffico e alla mancanza di parcheggi. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il filmato Weevil, in cui sono documentate le fasi del progetto. Interverranno Laura Milani, direttore dello IAAD, Masato Inoue, Chief Design WEEV, Gianluca Forneris, amministratore delegato della CECOMP, Andrea Chiaudano, imprenditore e fondatore della pagina Facebook “Aboliamo il motore a scoppio”, Mario Grosso, docente di Gestione e Trattamento dei rifiuti solidi al Politecnico di Milano, Pietro Nume, coordinatore del corso di laurea in Transportation Design dello IAAD; modera Adriano Travaglia, WEEV project manager, presidente dell’European Startup Association. Un prototipo del veicolo sarà esposto davanti al Cinema Massimo.
Ancora nel pomeriggio, con l“ecotalk” dedicato a “Terremoti e ricostruzioni” (ore 17, il Circolo dei lettori), CinemAmbiente e Circonomia – Festival dell’economia circolare tornano, a dieci anni di distanza, sul sisma in Abruzzo attraverso la presentazione di due opere recenti, un libro e un cortometraggio. “Nati alle 3 e 32. L’Aquila: cronache del dopo-terremoto”, a cura del Comitato 3e32, è un volume, con la prefazione di Diego Bianchi “Zoro”, che raccoglie il contributo di vari autori e che nasce dall’esigenza di una contro-narrazione alla cornice della commemorazione istituzionale dei dieci anni dal sisma. Con l’intento di ribadire che nessun “miracolo” è avvenuto a L’Aquila, racconta i primi due anni dopo il terremoto attraverso lo sguardo di chi si è mobilitato per contrastare una gestione della catastrofe che ha raggiunto picchi inediti, nell’Italia contemporanea, di autoritarismo e malaffare. Con il film breve Magnitudo, il giornalista Carlo Grande, con l’aiuto, tra gli altri, dell’attrice Linda Messerklinger e di “Vicio”, Luca Vicini dei Subsonica, a partire dalle registrazioni delle voci di chi all’Aquila chiedeva disperatamente soccorso e dalle prime immagini di distruzione, ritorna nella zona rossa, ancora off limits, e nei luoghi da dove allora aveva trasmesso la propria testimonianza per aprire una profonda riflessione sul presente e sulle conseguenze a oggi insuperate del sisma. All’incontro intervengono Roberto Della Seta, giornalista ed ecologista, Mattia Lolli, responsabile ufficio volontariato internazionale di Legambiente e presidente dell’Alliance of European Voluntary Service Organisation, Mattia Fonzi (Giornalista), Daniele Poccia (ricercatore), entrambi aquilani ed attivisti del comitato 3e32, Luca “Vicio” Vicini, musicista.
Nel secondo pomeriggio, il cartellone propone un titolo del Concorso Documentari Internazionali, Earth (Erde, ore 18, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), diretto dall’austriaco Nikolaus Geyrhalter, che esplora gli effetti dell’antropizzazione sotto il profilo geologico. Ogni anno, miliardi di tonnellate di terra vengono spostati con pale, escavatori, esplosivi. Tra cave, miniere, cantieri di grandi opere dislocati in angoli diversi della Terra – dagli Stati Uniti, all’Europa, al Canada – il film documenta le molteplici ferite inferte dall’uomo alla crosta terrestre nella sua inarrestabile battaglia per prendere possesso del Pianeta modificandone irreversibilmente l’aspetto e la morfologia.
Sempre nel secondo pomeriggio, il Concorso Internazionale One Hour prosegue con A Plastic Surgery: Coca-Cola’s Hidden Secrets(Les Promesses en plastique de Coca Cola, ore 18.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), con cui la regista francese Sandrine Rigaud affronta sotto un profilo particolare una della più drammatiche emergenze ambientali del nostro Pianeta. Nel 2050, il mare conterrà più plastica che pesci. Ogni secondo nel mondo si producono 10 tonnellate di plastica. A fronte di questi dati eclatanti, un numero sempre maggiore di aziende dichiara di impegnarsi sul fronte del riciclo; tra queste, la Coca-Cola Company, il gruppo che, ogni secondo, vende nel mondo 4mila bottiglie di plastica. A partire da queste premesse, indaga sull’attendibilità delle promesse della multinazionale e sulla strategia segreta adottata nei suoi processi produttivi, agli antipodi delle dichiarazioni di intenti. La proiezione sarà seguita da un incontro con Francesco Ferrante, presidente del comitato Parchi per Kyoto.
In orario preserale, due ecoeventi extracinematografici. Il piccolo ciclo di sonorizzazioni live a tema ambientale proposte quest’anno dal Festival si completa con la sperimentazione del dj Alessandro Gambo Another Green World, altre musiche vegetali dal mondo(ore 19-21, Blah Blah). Amante del vinile, graffiato e che scricchiola, irriducibile collezionista, dal jazz alla techno passando per la disco, i mantra e la musica classica, Gambo condurrà il pubblico del Festival nella danza come rito sacro e antico che avvicina l’uomo agli elementi della Natura. In parallelo davanti al Cinema Massimo, il gruppo Noname, costituito da giovani artisti e artiste provenienti dall’Accademia di Belle arti, si esibirà nella performance “Legami intrinseci”, ideata da Delia Gianti, con cui fili d’oro saranno intrecciati ai polsi per ricreare legami vitali tra tutte le creature presenti al Festival (ore 19-20).
In serata si torna a parlare di terremoti con l’ultimo titolo del Concorso Documentari Italiani, Storie di pietre (ore 20, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), film con cui il regista Alessandro Leone approda nell’Umbria post sisma, nell’area di Norcia, per capire che cosa spinge una piccola comunità a rimanere legata ad una terra che non smette di tremare. Dagli abitanti di Frascaro che tentano di recuperare una preziosa tela della loro antica chiesa, ai restauratori che a San Salvatore in Campi lavorano sui frammenti di un inestimabile patrimonio artistico andato in briciole, al Deposito di Santo Chiodo a Spoleto, dove un team mette in sicurezza i reperti, fino all’eremo di San Fiorenzo, dove un monaco polacco, da più vent’anni, ripara la struttura dopo ogni scossa, il film segue il filo della conservazione di una memoria collettiva e di segni di tradizioni ataviche diventate emblema di resilienza, di fiera appartenenza, di difesa di una cultura decisa a rimanere viva e di sfida all’isolamento del dopo terremoto. La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista, con Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, e con Roberto Della Seta, giornalista ed ecologista.
Sempre in prima serata, il Concorso Documentari Internazionali prosegue con Breakpoint. A Counter History of Progress (Au nom du progress, ore 20.15, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria). Diretto dal francese Jean-Robert Viallet, il film ripercorre, attraverso immagini di repertorio e filmati di propaganda, gli appena duecento anni di storia – dalla prima Rivoluzione industriale all’era dei Big Data – in cui l’uomo ha così grandemente modificato la Terra sul sottofondo di un interrogativo fondamentale: le scelte fatte in nome del progresso erano inevitabili? Lo sviluppo umano richiedeva necessariamente l’avvento delle ere del carbone e del petrolio? Si sarebbe potuto intraprendere altre strade? E, soprattutto, quelle che abbiamo seguito dove ci hanno portato e dove continuano a portarci, dato che l’Antropocene potrebbe essere un punto di non ritorno? La proiezione sarà seguita da un incontro con il regista e con Silvana Dalmazzone, docente di Economia dell’Ambiente e delle Risorse naturali all’Università di Torino.
In seconda serata il cartellone presenta due titoli della sezione non competitiva Panorama | Inventing Tomorrow che indaga le prospettive del nostro futuro alla luce delle nuove conquiste della scienza e della tecnica o dell’evoluzione di tendenze in atto.
Lo statunitense The Truth about Killer Robots (ore 22, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), di Maxim Pozdorovkin, getta uno sguardo inquietante sull’automazione e le sue conseguenze prendendo spunto da tre casi, accaduti negli ultimi anni, in cui i robot hanno causato la morte di esseri umani. Archiviati come anomalie eccezionali, essi pongono, al contrario, seri interrogativi di carattere etico e giuridico. Quando un robot uccide un uomo, di chi è la colpa? E come e quanto possono danneggiarci le macchine intelligenti? A partire dalle tre leggi della robotica di Asimov, enunciate dallo scrittore stesso, passando attraverso interviste a scienziati, ingegneri, giornalisti, filosofi, lavoratori delle industrie automatizzate, il film va oltre gli episodi eclatanti per esaminare gli altri svariati modi, più sottili e pervasivi, in cui macchine sempre più intelligenti possono minacciare il futuro dell’umanità. La proiezione sarà seguita da un incontro con Ugo Pagallo, docente di Filosofia del diritto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino.
I più giovani, a cui è dedicata quest’edizione di CinemAmbiente, tornano protagonisti in un altro film statunitense, The Revolution Generation (ore 22.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria), di Rebecca e Josh Tickell, già vincitori del Festival nel 2012 conThe Big Fix. Ispirato dal volume omonimo di Josh Tickell, il nuovo film dei due registi statunitensi esplora le condizioni oggettive, le prospettive, la presa di coscienza di quella che è la più numerosa generazione giovane mai esistita sul Pianeta. Arrivati a costituire il 50% della popolazione mondiale, più connessi, istruiti e tecnologicamente avanzati che mai, gli under 35 rischiano, nei prossimi anni, di dover affrontare una tempesta perfetta provocata da emergenze economiche, umanitarie, climatiche e politiche senza precedenti nella storia della nostra civiltà. Nell’analizzare i cambiamenti determinanti nel mondo che le nuove generazioni stanno ereditando, il film recupera l’originario significato del termine latino revolvere, prospettando un possibile moto di rivolgimento del Pianeta in grado di cambiarlo in modo radicale. Al termine della proiezione, gli studenti del Laboratorio di Comunicazione ambientale dell’Università di Torino dialogheranno con i registi via Skype.

Tutti gli eventi e le proiezioni del Festival sono a ingresso libero

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Clima

Lo stato del clima in Europa nel 2023, il secondo anno più caldo. In due anni i ghiacciai delle Alpi hanno perso un decimo del loro volume

Il Copernicus ECMWF Climate Change Service  e la World Meteorological Organization hanno pubblicato il rapporto sullo stato del clima europeo ESOTC nel 2023. I dati sono presentati nel sito con molte infografiche
e corredati da animazioni. E’ stato l’ennesimo anno in cui gli impatti del Cambiamento Climatico hanno colpito milioni di persone.

Dai numerosi indicatori utilizzati si scopre che  il 2023 è stato l’anno più caldo o il secondo più caldo mai registrato, a seconda del dataset. I tre anni più caldi mai registrati per l’Europa si sono verificati tutti dal 2020 e i dieci più caldi dal 2007.

Il rapporto sullo stato europeo del clima rivela che l’Europa ha vissuto un numero record di giorni con “stress termico estremo” nel 2023. Dal 1970, il caldo estremo è stato la principale causa di decessi connessi al clima e al clima in Europa, con un notevole aumento dal 2000.
Le precipitazioni sono state complessivamente sopra la media del 7% con il fondamentale contributo della forte piovosità nei Paesi intorno al Mare del Nord; record di caldo per i mari, con anomalie fino a +5,5 °C in luglio e agosto nel Mediterraneo e di estensione degli incendi forestali, ma anche di portata dei fiumi in dicembre, con diffuse inondazioni in Europa centrale; inoltre i ghiacciai delle Alpi hanno perso un decimo del loro volume in appena due estati nel 2022 e 2023
Il rapporto rivela che nel 2023, un terzo della rete fluviale europea ha visto i flussi fluviali superare la soglia “alta” delle inondazioni, e il 16% superare la soglia “grave” e che la temperatura media della superficie del mare per l’oceano europeo è stata la più calda mai registrata. Parti del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico nordorientale hanno visto la loro media annuale più calda mai registrata.

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Ambiente

Il problema delle specie esotiche invasive in Italia

Tra le principali causa di perdita di biodiversità ci sono le  Specie esotiche invasive ovvero specie di animali e di piante originarie di altre regioni geografiche che volontariamente o accidentalmente introdotte sul territorio nazionale, che hanno sviluppato la capacità di costituire e mantenere popolazioni vitali allo stato selvatico e che si insediano da rappresentare una vera e propria minaccia. (altro…)


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Eventi

Earth Day – Il giorno della Terra

Dal 18 al 22 aprile tornano le celebrazioni dell’Earth Day con le parole d’ordine: Ambiente, Pace, Giovani, Innovazione, Plastica. (altro…)


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