Massa Critica

Il nuovo  rapporto IPCC  sul clima, gli scienziati avvertono: non c’è più tempo

E’ uscito il nuovo rapporto AR6 Climate Change 2023 dell’IPCC il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite a riguardo del riscaldamento globale firmato da migliaia di scienziati provenienti da 195 Paesi.

Il nuovo rapporto IPCC conferma che le emissioni di gas serra di origine umana alimentate dai combustibili fossili stanno provocando gravissimi cambiamenti climatici al pianeta e occorre agire subito:  questo è il decennio decisivo, poi sarà troppo tardi per intervenire.

Occorre smettere da subito di usare i combustibili fossili, avviare e finanziare politiche di adattamento, per le aree più vulnerabili, e dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, mantenendo il target di Parigi di +1,5 gradi.

Il report dell’IPCC  ha infatti ha contenuto di indirizzo, perché è stato revisionato ed approvato dai delegati di tutti i 195 Stati membri. Esiste un conflitto tra il gruppo dei Paesi più ricchi tra cui l’Italia che sono coloro che hanno  creato la crisi climatica con le loro emissioni di CO2 e i Paesi più poveri che pagano le conseguenze di quanto sta accadendo al clima, ma che sono anche quelli che necessitano di uno sviluppo industriale su larga scala.

Gli esseri umani sono responsabili di quasi tutto il riscaldamento globale degli ultimi 200 anni. Il tasso di aumento della temperatura nell’ultimo mezzo secolo è il più alto degli ultimi 2000 anni. Le concentrazioni di anidride carbonica sono al massimo da almeno due milioni di anni. La bomba climatica scandisce i secondi. Occorre accelerare in modo massiccio gli sforzi per il clima di ogni paese, ogni settore e in ogni periodo di tempo. In breve, il nostro mondo ha bisogno di un’azione per il clima su tutti i fronti: tutto, ovunque, subito. I piani devono chiaramente dettagliare gli effettivi tagli alle emissioni per il 2025 e il 2030 e gli sforzi per cambiare i modelli industriali per eliminare gradualmente i combustibili fossili e aumentare le energie rinnovabili.

Per mantenere il riscaldamento entro +1,5 gradi sopra il periodo preindustriale sono necessarie riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas a effetto serra in tutti i settori, dovrebbero diminuire già ora e essere ridotte della metà entro il 2030, verso lo zero nel 2050. Nello specifico le emissioni di CO2 vanno tagliate mediamente rispetto ai livelli del 2019 del 48% nel 2030, del 65% nel 2035, dell’80% nel 2040 e del 99% nel 2050 .

“Lo sviluppo resiliente al clima, però, diventa progressivamente più impegnativo con ogni incremento del riscaldamento. Le scelte che faremo nei prossimi anni giocheranno un ruolo fondamentale nel decidere il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno. L’umanità è in bilico, occorre disinnescare una bomba a orologeria. L’umanità è in bilico su un sottile strato di ghiaccio, che si sta sciogliendo velocemente. Chiedo agli amministratori delegati di tutte le compagnie petrolifere e del gas di essere parte della soluzione, presentando piani di transizione credibili, completi e dettagliati in linea con le raccomandazioni del nostro gruppo di esperti ad alto livello sugli impegni net zero”. È il monito dal segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres.


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