Digitale

L’Italia risale la china nella nell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI)

L’Italia risale la china nella nell’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). L’Italia occupa ancora il 18esimo posto nell’Unione con un punteggio di 49,3 rispetto alla media di 52,3.
L’indice annuale di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI) misura, in base ai dati Eurostat e a studi e metodi di raccolta specializzati, i progressi compiuti dagli Stati membri dell’UE per realizzare un’economia e una società digitali.
Secondo quanto emerso dallo studio, durante la pandemia di COVID-19, gli Stati membri hanno accelerato verso una maggiore digitalizzazione ma vi sono ancora evidenti lacune in termini di competenze digitali, digitalizzazione delle PMI e diffusione di reti 5G avanzate. Al fine di colmare tali mancanze, l’Unione ha realizzato il dispositivo per la ripresa e la resilienza che, con un finanziamento di 127 miliardi di euro intende realizzare riforme e investimenti nel settore digitale. Gli Stati membri hanno destinato in media il 26% della dotazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza alla trasformazione digitale, superando la soglia obbligatoria del 20%.

I paesi che hanno fatto registrare i risultati migliori sono stati Finlandia, Danimarca, Paesi Bassi e Svezia che, comunque, presentano lacune in settori chiave come la diffusione di tecnologie digitali avanzate quali l’Intelligenza artificiale e i big data e la diffusa carenza di personale qualificato.
L’Italia, infatti, oggi si attesta al 18esimo posto in Europa, con un punteggio di 49,3 a fronte di una media europea di 52,3. La crescita italiana è fondamentale per lo sviluppo dell’intera Unione essendo la terza economia del continente. Per tale motivo, sarà necessario investire sul capitale umano che, ad oggi, è la maggiore mancanza italiana nei parametri indicati dal DESI. L’obiettivo è quindi quello di investire sulla formazione e sulla digitalizzazione dei servizi.
Nello specifico, il Consiglio europeo ha suggerito di:

  • promuovere la digitalizzazione delle scuole (“Scuola 4.0”) e migliorare la formazione professionale (la riforma del sistema di formazione professionale terziaria “ITS”);
  • accelerare la modernizzazione della pubblica amministrazione, con il completamento dell’infrastruttura cloud nazionale (Polo Strategico Nazionale) nonché della Piattaforma Digitale Nazionale Dati, e con l’attuazione di misure volte a rafforzare la sicurezza informatica, già avviate con l’istituzione dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale nel 2021.
  • potenziare il sistema dei centri di ricerca e di trasferimento tecnologico, che potrebbe estendersi a settori quali la simulazione avanzata e i big data, la quantistica, l’industria 4.0 o l’intelligenza artificiale;

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