Cittadini

Stop al bonus psicologo, le questioni che rimangono aperte

Con l’esclusione del cosiddetto “bonus psicologo” dalla Legge di Bilancio 2022, rimangono aperte varie questioni riguardo al supporto alla popolazione nell’ambito della salute mentale. Il bonus prevedeva un investimento da 50 milioni di euro per due tipi di contributi: uno di 150 euro a persone maggiorenni con diagnosi di un disturbo mentale; l’altro, che non necessitava della presenza di una diagnosi, variabile in base al reddito ISEE, con un aiuto di 400 euro per i redditi tra i 50.000 e i 90.000 euro, di 800 euro per i redditi sotto i 50.000 euro, e di 1.600 euro per quelli sotto i 15.000 euro.

Sono state confermate le misure proposte dal Decreto Sostegni Bis. Ciononostante, quest’ultime sono principalmente destinate ad un rafforzamento dei servizi nel settore pubblico, che pur necessitando di un potenziamento, accoglie una minima parte degli psicologi italiani.

La fetta più grande delle persone che vogliono intraprendere un percorso di terapia si rivolge al privato, che è per contro molto costoso. Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, che auspica misure di questo tipo da anni, ha criticato questa esclusione da parte del governo e anche sul web è partita una petizione per richiedere l’istituzione del bonus. I promotori lamentano che, secondo i dati diffusi da un report dell’Istituto Piepoli commissionato dal CNOP, nel 2021 il 21% dei pazienti che stavano portando avanti un percorso di salute mentale ha dovuto interromperlo per motivi economici. Per la stessa ragione inoltre, il 27% delle persone che hanno contattato uno psicologo per cominciare un percorso ha deciso di non intraprenderlo.

Il problema è da tempo molto evidente e la pandemia, che va avanti da quasi  due anni, non ha fatto altro che acutizzarlo. In particolare hanno subito un importante incremento il numero di pazienti tra i 18 e 24 anni e quello di pazienti donne sotto i 35 anni, rispettivamente aumentati del 36% e del 37%.

Per il momento questo tipo di sostegni è stato accantonato dal governo, il futuro dirà se l’insistenza dell’Ordine degli psicologi e l’emersione di iniziative popolari come la petizione sopracitata porteranno ad una svolta in un ambito sempre più centrale nella società.

 


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