Innovazione

La Cina accusa Elon Musk: i suoi satelliti Starlink sono un pericolo

“I satelliti Starlink di Elon Musk sono un problema per la nostra stazione spaziale, abbiamo già rischiato collisioni”. Sono queste in sintesi le parole di protesta presentate dalla Cina all’Agenzia Spaziale dell’Onu, contro la flotta di satelliti dell’uomo più ricco del mondo.

Nuovi problemi per Elon Musk

“Oneri e Onori” si suol dire quando si è un personaggio in vista come Elon Musk e che per giunta ha da poco spodestato Jeff Bezos come uomo più ricco al mondo guadagnandosi la copertina del Time come personaggio dell’anno. Ultimamente però gli oneri per il miliardario sudafricano sono aumentati e dopo la polemica sulle tasse (pagherà 11 miliardi nel 2021) e la sua vendita piuttosto repentina di azioni Tesla si sono aggiunte le (non nuove) polemiche con la Cina.

Questa volta nel mirino del Governo cinese c’è la sua azienda Starlink, una flotta di satelliti che porta internet in tutto il mondo anche nelle zone più remote della terra, che avrebbe rischiato di creare collisioni con la stazione spaziale cinese obbligando gli astronauti a manovre molto delicate per evitare problemi con l’azienda di Elon Musk.

I social cinesi, dopo la notizia ufficiale presentata all’Agenzia spaziale Onu, si sono letteralmente riempiti di insulti nei confronti del fondatore di Tesla accusandolo di essere “una nuova arma anti-cinese creata dal governo e dai militari degli Stati Uniti”.

Elon Musk

Sarebbero due gli incidenti incriminati dalle autorità del paese comunista e si sarebbero verificati, secondo il documento dell’Agenzia, rispettivamente il 1° luglio e il 21 ottobre 2021. La stazione spaziale Tiangong sarebbe stata costretta per ben due volte ad effettuare complesse, rischiose e costosissime manovre di emergenza per evitare un incidente “spaziale”. Starlink, gestito da SpaceX, ha portato in orbita attorno alla Terra più di 1.600 satelliti ed ha ricevuto dalla Federal Communications Commission Usa l’autorizzazione per lanciarne fino a 12mila.

L’organizzazione delle Nazioni Unite che vigila sullo spazio sta analizzando i recenti episodi.

I fatti esposti dal Governo Cinese sono tuttora oggetto di un’analisi indipendente” ha fatto sapere l’Onu.

Per motivi di sicurezza, la Stazione spaziale cinese ha implementato un controllo preventivo per evitare le collisioni”, ha rilanciato Pechino.

Il rapporto conflittuale tra Musk e la Cina su Tesla

Questa vicenda è un tassello in più al burrascoso rapporto tra Elon Musk e la Cina che in passato (e ancora oggi) hanno dovuto gestire una conflittualità sulle auto elettriche. L’assemblaggio, le terre rare, le materie prime che fanno parte della catena di montaggio di Tesla hanno in Cina il grosso know how, ma la creatura di Musk ha anche il suo mercato più profittevole.

Xi Jinping

Pur di attirare Tesla, il governo di Xi Jinping ha riformulato le severissime regole per le case d’automobili straniere. La Cina aveva puntato molto su Elon Musk considerandolo un imprenditore visionario, ma soprattutto indipendente e al di fuori di ogni appartenenza politica; un mix perfetto per dare linfa ad un mercato che sta andando sempre di più verso l’energia pulita anche ad oriente.

Musk dal canto suo ha bisogno della Cina per la Tesla Gigafactory 3: un enorme stabilimento che si estende su ben 864.885 metri quadri, impiegando oltre 2mila dipendenti e che garantirà  da solo 345 milioni di dollari in tasse allo Stato cinese a partire dal 2023.


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