Massa Critica

Le associazioni ambientaliste deluse dagli esiti del G20 sperano nella COP 26 di Glasgow

L’ex ministro dell’Ambiente e presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile Edo Ronchi manifesta la sua delusione sul risultato del G20 sul clima. “Nessuna novità nel documento finale rispetto all’Accordo di Parigi nel”non superare 1,5 gradi di riscaldamento globale. Alla Cop26 di Glasgow non ci sarà alcun aumento di impegni di taglio delle emissioni di gas serra.

“Dal G20 di Roma – dichiara Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente – ci aspettavamo più risposte e azioni concrete sul fronte della lotta alla crisi climatica. Siamo delusi dal Patto per il clima siglato oggi. Si tratta di un accordo che va a formalizzare quanto già acquisito senza prevedere impegni concreti sulla finanza climatica, a partire dall’Italia che non ha messo sul tavolo il suo giusto contributo – almeno 3 miliardi di euro l’anno – ai 100 miliardi di dollari complessivi promessi a Parigi come impegno collettivo dei Paesi industrializzati per aiutare quelli più poveri nell’azione climatica. Ora l’auspicio è che a Glasgow, dove oggi si apre la Cop26, i grandi del Pianeta riescano a trovare un’intesa per arrivare a un nuovo e ambizioso accordo per clima in grado di mantenere vivo l’obiettivo di 1.5°C dell’Accordo di Parigi, ma anche per accelerare l’adattamento ai cambiamenti climatici, far fronte alle perdite e ai danni delle comunità più colpite dall’emergenza, ma anche e soprattutto finanziare adeguatamente l’azione dei paesi poveri e completare il Rulebook, ossia le norme attuative dell’Accordo di Parigi, per renderlo finalmente operativo”.

Ora i 20 paesi “devono aumentare i loro obiettivi e piani nazionali (Ndc) per il 2030” rileva l’associazione del panda. Ad avviso del co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli “l’esito del G20 per il futuro del Pianeta è stato un tragico disastro” mentre il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni dice che dal G20 non c’è “nessun impegno certo per arrestare i cambiamenti climatici”.

Loredana De Petris capogruppo di Leu al Senato sottolinea che “l’esito del G20, condizionato dai veti di Cina, Russia, India, Indonesia, Australia e Arabia Saudita, è insufficiente e deludente. Dobbiamo sperare che sia la Cop26 dell’Onu a muoversi invece con la necessaria drasticità”.

Per Jorn Kalinski, coordinatore per il G20 e senior advisor di Oxfam, “la mancanza di urgenza e risolutezza è irresponsabile e profondamente deludente: questo vertice avrebbe dovuto dare risposte efficaci, innovative ed eque a un mondo che faticosamente si avvia verso la fase post-pandemica, ma i leader non sono stati all’altezza delle sfide epocali in corso”.


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