Ambiente

Nucleare, publicate le 67 aree idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani

Sogin ha pubblicato con il nulla osta del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare  sul sito www.depositonazionale.it la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI), il progetto preliminare e tutti i documenti correlati alla realizzazione del Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, che permetterà di sistemare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività.

Le zone scelte sono 

  • PIEMONTE – 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo)
  • TOSCANA-LAZIO – 24 zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)
  • BASILICATA-PUGLIA – 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)
  • SARDEGNA – 14 aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei)
  • SICILIA – 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).
  • La discarica di rifiuti nucleari grande come Roma che dagli anni ’40 minaccia milioni di persone
Il Deposito sarà costituito dalle strutture per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi a molto bassa e bassa attività e da quelle per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi a media e alta attività, che dovranno essere successivamente trasferiti in un deposito geologico idoneo alla loro sistemazione definitiva.
https://youtu.be/3lb7FxcPjWE
Insieme al Deposito Nazionale sarà costruito il Parco Tecnologico, che si configurerà come un centro di eccellenza a livello internazionale nell’ambito della ricerca tecnologica e industriale. Le attività sviluppate al suo interno saranno in grado di attirare investimenti, pubblici e privati, sia per sostenere la ricerca sia per rappresentare un polo d’avanguardia nello sviluppo di nuove tecnologie, relazionandosi e coordinandosi con altri centri, compresi quelli universitari.  Il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico occuperanno un’area di circa 150 ettari, di cui 40 dedicati al Parco e 110 al Deposito.
 
Nell’elaborazione del Progetto Sogin ha tenuto conto dell’esperienza dei Paesi europei che hanno già realizzato o che stanno realizzando depositi analoghi. Allo stesso tempo, sono state considerate alcune peculiarità nazionali quali, ad esempio, l’inventario dei rifiuti radioattivi e la tipologia di contenitori utilizzata per lo stoccaggio dei rifiuti presenti sul territorio. 

La pubblicazione della Cnapi, con l’elenco dei 67 luoghi potenzialmente idonei (che, viene precisato, non sono tutti equivalenti tra di essi ma presentano differenti gradi di priorità a seconda delle caratteristiche), di fatto dà l’avvio alla fase di consultazione dei documenti per la durata di due mesi, all’esito della quale si terrà, nell’arco dei 4 mesi successivi, il seminario nazionale. Sarà questo l’avvio del dibattito pubblico vero e proprio che vedrà la partecipazione di enti locali, associazioni di categoria, sindacati, università ed enti di ricerca, durante il quale saranno approfonditi tutti gli aspetti, inclusi i possibili benefici economici e di sviluppo territoriale connessi alla realizzazione delle opere.

In base alle osservazioni e alla discussione nel Seminario Nazionale, Sogin aggiornerà la Cnapi, che verrà nuovamente sottoposta ai pareri del Ministero dello Sviluppo Economico, dell’ente di controllo Isin, del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In base a questi pareri, il Ministero dello Sviluppo Economico convaliderà la versione definitiva della Carta, ovvero la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee.


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