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Bending Spoons: la società multimilionaria che svilupperà l’app Covid19

Si chiamerà Immuni l’App che ha il compito di tracciare il Covid19 in Italia. Il commissario straordinario Arcuri ha scelto la S.p.a  milanese Bending Spoons per sviluppare il software.

Tutto è partito dalla Danimarca

Significa “Piegare i cucchiai”, in omaggio alla scena del film Matrix, il nome di questa giovane azienda dalla crescita esponenziale e con il quartier generale in Corso Como (esattamente sopra la discoteca Hollywood). Il core business di questa società è principalmente lo sviluppo di applicazioni per dispositivi mobili.

I loro servizi spaziano dal fitness al foto ritocco, dal salvataggio di password a giochi, fino ad app che consentono all’utente di personalizzare gli sfondi del dispositivo o anche quiz (LiveQuiz).

Bending Spoons è partita nel 2013 in Danimarca quando quattro italiani e un polacco si sono messi assieme per fare qualcosa di innovativo. Nel 2015 si sono trasferiti a Milano registrando la società con un capitale di 95.365 euro, frazionato tra i 48 soci in 4,7 milioni di azioni, interamente sottoscritto e versato.

Il bilancio in continua espansione

Nel 2016 il bilancio era di 4,7 milioni, con un utile di 1,6 milioni messo a riserva. Nel 2017 il giro d’affari è salito a 6,8 milioni con un utile messo ancora a riserva di 1,5 milioni e, infine, nel 2018 i ricavi sono arrivati a 31,9 milioni di euro, con un utile di 3 milioni di euro di nuovo accantonato.

Nello stato patrimoniale, la società nel 2018 segnava 9 milioni di euro di diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere di ingegno.

App per Covid19

I dipendenti erano 31 nel 2017 nel 2018 sono diventati 56 per poi salire a 103 nel 2019. Alla voce “salari e stipendi” il conto economico 2018 riporta 7,4 milioni di euro.

Come riporta il “Sole 24 ore”:

Il 19 febbraio 2018 è stato emesso un prestito obbligazionario non convertibile con scadenza 30 giugno 2019, per reperire nuove risorse finanziarie funzionali a investimenti, prestito modificato il 14 marzo, anticipando il termine finale di sottoscrizione al 16 marzo 2018 e bloccando la sottoscrizione a 929mila euro circa.

Una possibilità di entrare nel mercato azionario 

Il 30 marzo 2008 Bending Spoons è stato ammesso nel Gruppo Elite di Borsa italiana, un programma internazionale del London stock exchange group nato in Borsa italiana nel 2012 con la collaborazione di Confindustria e dedicato alle aziende ambiziose con un metodo di business solido e una chiara strategia di crescita.

Tra gli azionisti anche la famiglia Berlusconi

Bending Spoons il 4 luglio 2019 ha annunciato l’ingresso nel proprio capitale di H14 (family office italiano di Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, azionista di Fininvest), Nuo Capital (holding di investimenti della famiglia Pao/Cheng di Hong Kong) e StarTip (fondo per il digitale di Tamburi Investments Partners S.p.A).

La quota complessiva acquistata dalle tre famiglie è del 5,7% mentre l’80% è in mano ai quattro fondatori di Bending Spoons Luca Ferrari, Francesco Patarnello, Matteo Danieli e Luca Querella e un 10-12% fa capo ai collaboratori.

I fondatori non hanno voluto specificare se l’ingresso dei tre investitori sia avvenuto tramite un aumento di capitale o se la quota del 5,7% sia stata ceduta da loro.

Chi è la famiglia asiatica dentro Bending Spoons

Nuo Capital è il family office socio di Bending Spoons. Il fondo – ha scritto di recente il Sole 24 Ore – appartiene alla famiglia Pao di Hong Kong.

Nello specifico a Steven Chen, nipote di Sir Y.K. Pao, uno degli uomini d’affari cinesi più famosi che, negli anni ’50 del secolo scorso, arrivò a possedere la più grande flotta commerciale al mondo. Alla morte del fondatore nel 1991 l’immensa fortuna legata alla World Wide Shipping andò agli eredi. Nuo Capital non è altro che uno dei tanti rami di questo impero. Fondato nel 2016 e guidato di Tommaso Paoli (l’ex Banca Imi di Intesa Sanpaolo che è rappresentante legale della società che fa capo alla lussemburghese N.U.O., ndr) Nuo Capital opera soprattutto nel private equity investendo in aziende che hanno potenzialità di sbocco in Cina”.

Nuo Capital in soli 3 anni ha utilizzato oltre 100 milioni di euro forniti principalmente dalla famiglia Pao investendo nei settori più disparati.

Sul sito di Aifi scrivono:

Le quote della holding italo-cinese vanno dall’arredamento con Sozzi Arredamenti al vino sia con l’ecommerce Tannico sia attraverso una partnership insieme a Terra Moretti passando per la tecnologia con Artemest” e  il 30% del gruppo Ludovico Martelli: all’azienda fiorentina controllata dall’omonima famiglia fanno capo oltre a Proraso il dentifricio Marvis, le creme Kaloderma, le creme per la depilazione Oxy, gli shampoo Schultz, Sapone del Mugello e Valobra.

 


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