Trasparenza

Un vademecum per un’informazione internazionale responsabile

Sul canale youtube e sulla pagina facebook del Consorzio Ong Piempntesi COP è disponibile il Vademecum per un’informazione internazionale responsabile, realizzato in collaborazione con Lafede.cat e Associazione Stampa Subalpina.

Il Vademecum raccoglie raccomandazioni per migliorare la qualità delle informazioni relative ai temi dello sviluppo e della solidarietà internazionale.

I 10 punti del vademecum per un’informazione internazionale responsabile

1 Favorire un giornalismo “d’iniziativa” e “di soluzione”

Andare al di là della descrizione dei problemi e raccontare le soluzioni individuate dai diversi attori coinvolti. Evidenziare le iniziative e le proposte della società civile ei loro risultati. Incoraggiare un approccio critico per contribuire alla riflessione.

2 Trattare tutti i paesi e le comunità con dignità, evitando il sensazionalismo e il pietismo

Attribuire importanza al vocabolario utilizzato tenendo conto tanto del linguaggio scritto quanto di quello audiovisivo.  Evitare il linguaggio stereotipato, discriminatorio e androcentrico così come i concetti connotati negativamente (per esempio “aiuto” non è sinonimo di “cooperazione”, termini come “sotto-sviluppati” o “Terzo mondo” sono non pertinenti, scorretti e obsoleti).  Chiedere, quando possibile, il consenso delle persone prima di pubblicare la loro immagine o qualunque documento che li riguarda, nel rispetto della legislazione e dell’etica umana. Non diffondere fotografie che possono ledere la dignità umana.  Offrire un’immagine dei popoli e delle comunità in quanto soggetti attivi, non solamente come vittime. Avere un’attenzione particolare all’immagine delle donne, evitando di presentarle esclusivamente nel ruolo classico di persone incaricate della cura familiare. Presentarle come soggetti attivi della vita politica, economica, sociale e culturale.  Porre attenzione particolare alle immagini e alle testimonianze dei bambini, evitando un utilizzo sensazionalistico. La dignità e i diritti dell’infanzia devono sempre essere prioritari su ogni altra considerazione.

3 Differenziare l’informazione giornalistica dalla comunicazione istituzionale delle strutture di cooperazione

Le strutture di cooperazione internazionale devono offrire informazione al di là della comunicazione legata alle loro attività. Rinforzare la formazione in comunicazione nelle proprie strutture e fornire un’informazione utile ai giornalisti. 4 Migliorare la visibilità degli attori dei paesi del Sud coinvolti nelle azioni di cooperazione internazionale e includerli nella produzione dell’informazione  Essere consapevoli delle diverse fonti sul terreno e dare voce alla popolazione locale. Consultare le fonti del Sud del mondo: non solo le Ong ma anche governi e autorità locali, professionisti ed esperti locali, ecc.  Sviluppare alleanze Sud/Nord per arricchire, diversificare, produrre e diffondere informazione. Collaborare con giornalisti e mezzi di comunicazione dei Paesi del Sud del mondo. Dare la parola alle persone perché possano presentare le loro testimonianze. Includere il parere dei bambini nelle informazioni che li riguardano.

5 Incoraggiare uno sguardo più ampio sui Paesi del Sud del mondo: evitare di affidarsi solo alle Ong per la produzione di informazioni  Affrontare la cooperazione internazionale sotto diversi aspetti, come quello economico, politico e culturale, per facilitare la comprensione.

6 Favorire la comprensione dei fatti e della loro complessità spiegando il contesto e le cause

Utilizzare, quando possibile, formati lunghi che permettano di approfondire il contesto, gli avvenimenti e i luoghi nei quali si sviluppano i progetti.  Riportare dati disaggregati per sesso, età e/o etnia, soprattutto sui temi che hanno un impatto differenziato sugli uomini, le donne e i bambini.

7 Promuovere la copertura della realtà internazionale anche sui media locali per favorire la conoscenza reciproca

Conoscere le problematiche e gli interessi del luogo per fornire delle proposte adattate al giornalismo locale. Dare spazio alle pratiche locali che possono essere una fonte di ispirazione a livello internazionale.

8 Fare un passo indietro e affrontare i fatti nella loro dimensione globale, per favorire la comprensione delle interdipendenze presenti e future

Mettere in evidenza i legami tra le cause delle problematiche globali e gli effetti nei Paesi del Nord e del Sud del mondo. Suscitare interesse e curiosità del pubblico sottolineando le sfide comuni e il coinvolgimento della cittadinanza.

9 Parlare di cooperazione internazionale tenendo conto dei suoi diversi aspetti distinguendo tra azioni di sviluppo e interventi d’emergenza

Rendere comprensibile l’informazione per il grande pubblico senza per questo semplificare la problematica. Evitare il vocabolario tecnico della cooperazione internazionale. Superare una presentazione esclusivamente tecnica della cooperazione internazionale e non trascurare le dimensioni politiche delle sue azioni. 10 Seguire gli avvenimenti e le situazioni nel tempo. Evitare di diffondere notizie esclusivamente su emergenze, conflitti e disastri e di utilizzare coperture standard. Seguire gli avvenimenti con continuità fornendo regolarmente informazione.

10 Seguire gli avvenimenti e le situazioni nel tempo

Evitare di diffondere notizie esclusivamente su emergenze, conflitti e disastri e di utilizzare coperture standard. Seguire gli avvenimenti con continuità fornendo regolarmente informazioni sull’evoluzione delle situazioni.

 


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