Massa Critica

Green Pea: la nuova sfida sostenibile di Oscar Farinetti

Green Pea sarà il tempio degli acquisti ecocompatibili. La nuova idea imprenditoriale di Oscar Farinetti aprirà ad agosto e si alimenta con energie rinnovabili

Dai divani, ai vestiti fino alle auto, saranno tante le categorie merceologiche che si potranno trovare da Green Pea      (Pisello Verde) di Oscar Farinetti.

L’edificio sarà rivestito in legno e si alimenterà con energie rinnovabili; cinque piani e quindicimila metri quadri dedicati all’eco sostenibilità, dove ogni abito o complemento d’arredo venduto sarà rispettoso dell’ambiente e riciclabile.

Il nuovo progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti è seguito attentamente dal figlio Francesco: l’idea è venuta sette anni fa passeggiando per le strade di New York e la decisione di aprire il nuovo green retail park accanto al primo Eataly è stata una naturale conseguenza.

L’inaugurazione è prevista per il 20 agosto 2020 con la presenza di Al Gore e forse Greta Thunberg, che in quei giorni sarà a Torino per il meeting mondiale dei ragazzi del Fridays for future.

Il Green Pea di Torino sarà l’unico in Italia con un investimento di 50 milioni di euro, ma il primo di una serie nel mondo: da Londra a Parigi e dagli Stati Uniti alla Cina ci sono 14 Green Pea in cantiere.

Il primo piano sarà monotematico sull’arredamento: i prezzi saranno molto variabili, ma la parola d’ordine rimane la riciclabilità.

Oscar Farinetti

Il secondo piano sarà dedicato all’abbigliamento e sarà tutto certificato: dalla lana che proviene da allevamenti certificati fino a plastiche riciclate.

La cosmesi avrà casa al terzo piano e sarà sempre prodotta da marchi eco sostenibili e nuovi. “Molte iniziano con noi il percorso” racconta Farinetti.

Al quarto piano, come dice il fondatore, “si passerà dal negotium all’otium”: una spa e piscina a raso riscaldata d’inverno con vista sulle Alpi, il ristorante stellato Casa Vicina, il bistrot, la libreria Feltrinelli e i tre marchi italiani ambasciatori del bello Ermenegildo Zegna, Brunello Cucinelli, Herno.

Il progetto è stato affidato all’architetto Cristina Catino.

L’edificio sarà molto rivestito da un guscio di lamelle di legno che arrivano dalle foreste armoniche distrutte dalla bufera in Veneto e poi recuperate.

Sarà illuminato e riscaldato solo con energie rinnovabili: anche il pavimento sarà in grado di produrre energia dalla forza dei passi, ma non mancherà l’energia eolica e solare.

 


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