Agricoltura

Misure antismog: Confagricoltura chiede alla Regione Piemonte di sostenere il contrasto al cambiamento climatico

Il prossimo 1° ottobre entreranno in vigore le misure antismog per tutelare la qualità dell’aria in Piemonte e Confagricoltura Piemonte . “I cambiamenti climatici in atto impattano pesantemente anche sull’agricoltura, condizionando l’esercizio delle attività di campagna e creando gravi difficoltà a chi opera con l’ambiente naturale”.

Un caso concreto è rappresentato dai condizionamenti del clima nella concimazione dei terreni. Da qualche anno, nel periodo autunnale, in alcune aree del Piemonte, prima il tardivo raccolto del mais e poi la perdurante siccità seguita da alcune giornate di pioggia, impediscono agli agricoltori di concimare i terreni con gli effluenti zootecnici (le deiezioni animali che vengono stoccate in apposite vasche di contenimento) e con il digestato (sostanza fertilizzante ricavata dagli impianti di produzione di biogas e ottenuta con prodotti dell’agricoltura).

“E’ una situazione che purtroppo si ripresenta ormai puntualmente – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia – e che crea pesanti difficoltà, in particolare agli allevatori. Per questo abbiamo chiesto alla Regione di sostenere il contrasto al cambiamento climatico aiutando le imprese agricole ad adottare adeguate tecniche agronomiche per la riduzione delle emissioni di ammoniaca, per l’utilizzo di concimi organici in sostituzione di quelli minerali e, per quanto riguarda le emissioni di ammoniaca in atmosfera da zootecnia, per favorire l’allontanamento rapido delle deiezioni animali, l’utilizzo di coperture sulle strutture di stoccaggio e l’immediata incorporazione al terreno dei reflui a seguito dello spandimento”.

Confagricoltura chiede inoltre che la Regione, qualora le condizioni agro-climatiche lo consentano, in deroga alle normative e per questioni di igiene e sanità pubblica, autorizzi gli agricoltori allo spandimento dei liquami in giorni specifici, al fine di evitare la tracimazione e la conseguente fuoriuscita delle vasche di raccolta, rimandando lo svuotamento completo nei periodi consentiti.

Per Confagricoltura è necessario che, nel rispetto dell’ambiente e delle leggi, si comprendano le effettive difficoltà degli allevatori e la necessità di tutelare l’igiene pubblica, prevedendo modalità operative di gestione dei reflui zootecnici che consentano agli operatori di lavorare in sicurezza e con serenità.


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