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Le Cirque du Soleil, il mondo del circo tra sogno e innovazione

Il circo è un mondo che vanta un angolo tutto speciale nel cuore di tutti, un’istituzione del mondo dell’intrattenimento, che ha saputo conquistare un ruolo centrale nell’immaginario artistico di ieri e di oggi. Con le sue atmosfere sognanti, i suoi animali esotici, la sua musica, la sua stravaganza, la comicità strampalata dei suoi clown e l’abilità sovraumana di acrobati provenienti da ogni parte del mondo, il circo regala continua a regalare sorprese e meraviglia.

Negli ultimi anni però le cose stanno cambiando moltissimo. Parlando dei circhi si è aperto un dibattito molto sentito sulla condizione degli animali impiegati negli spettacoli circensi, condizione che non di rado rappresenta violenza e sfruttamento nei confronti di questi, privati della loro libertà e costretti a vere e proprie torture prima di affrontare le scene. Molti sono arrivati a dire che il circo è ormai una forma di spettacolo del passato, inadeguata allo spirito dei tempi. Qualcuno invece ha deciso di guardare oltre, fondendo l’antica tradizione circense con una sensibilità tutta nuova, affermandosi come una delle compagnie più fortunate di sempre, è il caso del Cirque du Soleil.

Questa compagnia circense è stata fondata in Canada, a Montréal, nel 1984 da un mangiatore di fuoco allora ventitreenne, Guy Laliberté, insieme ai suoi colleghi Gilles Ste-Croix e Daniel Gauthier. L’idea alla base era molto semplice, ma geniale. Reinventare il circo dedicandosi soprattutto ai suoi aspetti più acrobatici, al mimo e alla giocoleria, eliminando quei numeri di scena che vedono l’impiego degli animali. Oggi il Cirque du Soleil ha più di 4.000 dipendenti, vanta 10 spettacoli stabili e 8 spettacoli itineranti per il mondo.

Gli spettacoli di questo circo canadese sono concepiti ognuno come un unicum, ovvero, tutti i numeri all’interno dello spettacolo seguono sempre una precisa linea tematica e un preciso ordine. Lo spettacolo circense non è più quindi un susseguirsi di performance, tra di loro distinte ed eseguite a seconda della situazione, ma diventa un flusso continuo di scene unite da un preciso filo rosso tematico e concettuale. Gli artisti coinvolti appartengono a tante diverse le scuole circensi, non vengono solo da scuole americane ed europee, ma anche da scuole russe e cinesi. Il Cirque du Soleil vuole attingere infatti dalle varie tradizioni circensi del mondo per creare uno stile nuovo e unico. Conserva molti degli esercizi tradizionali, modificandone però in alcuni aspetti l’esecuzione, ad esempio potenziando il trampolino elastico o introducendo corde elastiche negli esercizi aerei.

Grandissima l’importanza è riservata alla musica, che si distacca completamente dalla musica circense tradizionale. Ogni show vanta una colonna sonora composta espressamente per l’occasione, che viene suonata sempre e rigorosamente dal vivo. Anche musicalmente si mira alla ricerca della commistione tra diversi generi musicali, privilegiando le percussioni, la world music, la musica New Age e il tango. Le colonne sonore di ogni show sono state raccolte in appositi album, apprezzatissimi. Grande il successo nel 2006 dell’album “Love”, prodotto da George Martin con le musiche dei Beatles, proprio per uno spettacolo del Cirque du Soleil.

La continua ricerca di contaminazione, la voglia di non incasellarsi mai in un preciso genere e di non rinchiudersi mai in un’etichetta sono dei sentimenti che muovono da sempre la vita dell’eclettico Guy Laliberté. Il fondatore del circo canadese, nato a Québec City nel 1959 si è sempre impegnato per sfuggire da ogni convenzione. Giocoliere, mangiatore di fuoco e fisarmonicista ambulante a Montréal, nel corso della sua carriera ha coltivato i più vari interessi e fatto le conoscenze più inaspettate. Durante un viaggio a Las Vegas, al tavolo verde ha conosciuto un imprenditore al quale ha raccontato il suo sogno di un nuovo circo e questo si è rivelato sorprendentemente entusiasta di finanziarlo. Guy Laliberté vanta tra le passioni più disparate, una di queste è senza dubbio il poker. Come player, infatti, ha collezionato grandissimi successi nel corso degli ultimi anni. Ama gli UFO e lo spazio, tanto che per festeggiare i suoi cinquant’anni ha deciso di regalarsi un viaggio di quasi 40 giorni nello spazio in una navicella spaziale della catena Hilton, indossando il suo naso da pagliaccio. Nonostante sia uno degli uomini più ricchi del pianeta, nominato da Ernst & Young come imprenditore dell’anno 2006, lui sostiene di essere ancora un pagliaccio, dice che non si priverà mai del suo naso rosso e rimarrà sempre fedele ai suoi sogni di artista di strada.

Oltre a combattere lo sfruttamento degli animali, il suo circo vanta molte altre lodevoli missioni. Guy Laliberté vuole infatti aiutare i giovani in difficoltà, fondando egli stesso una scuola, scuola alla quale vengono devoluti in beneficenza gli incassi dello spettacolo. Molta attenzione è riservata anche alla produzione degli oggetti di scena, agli accessori e ai costumi indossati dagli acrobati, tutti realizzati nella “Fabrique” di Montréal, un laboratorio costruito in una zona molto degradata della città, nell’ottica di un preciso piano di rigenerazione urbana di uno spazio ormai abbandonato, ottimizzando al meglio le fonti di energia disponibili e impegnandosi per evitare gli sprechi. Sogno e realtà si incontrano nel circo, non solo per divertirci ma anche prospettarci un mondo migliore.


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