Biotecnologie

Danielle S. Bassett è la vincitrice dell’edizione 2017 del Premio Lagrange – Fondazione CRT. Alle nuove OGR un hub sui Big Data

Danielle S. Bassett è la vincitrice dell’edizione 2017 del Premio Lagrange – Fondazione CRT, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Torino con il coordinamento scientifico di Fondazione ISI – Istituto per l’Interscambio Scientifico. La ricercatrice statunitense ha studiato una nuova via per esplorare il funzionamento, comprendere la natura e curare le malattie della mente umana. È quella che sta aprendo con la sua attività di ricerca.
Danielle S. Bassett è professore associato presso il dipartimento di bioingegneria della University of Pennsylvania e succede al medico canadese John Brownstein vincitore dell’edizione 2016.

Queste le motivazioni della giuria del Premio Lagrange – Fondazione CRT:

Il premio Lagrange viene assegnato a Danielle Bassett per il suo straordinario lavoro
interdisciplinare, all’intersezione della scienza delle reti e della teoria dei sistemi complessi, che consente di migliorare la comprensione dei principi di connessione e organizzazione del cervello umano. La Prof. Bassett utilizza approcci matematici adattandoli e associandoli allo studio delle reti complesse per analizzare le interazioni tra neuroni, e sottolineando come da tali connessioni originino le funzioni cerebrali. Il lavoro della Prof. Bassett costituisce inoltre un contributo pionieristico a discipline di ampio raggio quali la biologia cellulare, la scienza dei materiali e i sistemi sociali.

Alle nuove OGR di Torino, nascerà in partnership con Fondazione ISI un hub sui Big Data per individuare soluzioni basate su un approccio scientifico sia nella fase dell’identificazione dei bisogni, sia in quella della misurazione d’impatto”.

Come è sua tradizione e missione, il Premio viene assegnato a una scienziata molto giovane, nata all’inizio degli anni Ottanta, che si è tuttavia già distinta a livello internazionale per l’originalità e l’alto profilo delle ricerche, riscuotendo l’attenzione della comunità scientifica e della stampa specializzata. Dopo aver ricevuto la MacArthur Fellowship e la Sloan Fellowship nel 2014, Danielle S. Bassett è stata inserita dalla rivista Popular Science tra le dieci menti scientifiche più brillanti e innovative negli Stati Uniti nel 2016, presentata come “la donna che sta re-immaginando il funzionamento del cervello umano” attraverso la creazione di “una nuova disciplina, la neuroscienza delle reti, che incorpora la sua formazione in fisica con la teoria dei sistemi complessi”. Nell’estate del 2017, in un articolo firmato assieme allo psicologo John Medaglia su Nature Human Behaviour, Danielle S. Bassett ha anche sottolineato la necessità di un nuovo approccio etico allo studio del cervello umano, di fronte allo sviluppo di terapie che – per il crescente grado di sofisticazione e invasività – possono iniziare a essere considerate come una sorta di mind control (controllo mentale).

Scorrendo l’Albo d’Oro delle prime dieci edizioni del Premio Lagrange – Fondazione CRT, oltre alla grande diversità nelle discipline in cui operano primariamente gli scienziati vincitori, si nota anche la varietà nella loro origine geografica: ulteriore conferma sia dello sguardo a trecentosessanta gradi del Premio, che del livello sempre più stretto di interconnessione e collaborazione della comunità scientifica internazionale. Dal 2008, prima di Danielle S. Bassett, sono stati premiati il matematico russo Yakov Gregorievich Sinai e l’economista britannico Bryan Arthur, il fisico romano Giorgio Parisi (2009), il bioingegnere statunitense James Collins (2010), il fisico ungherese (di origine romena con passaporto statunitense) Lazlò Barabasi (2011), l’esperta statunitense di reti sociali Lada Adamic e l’economista francese Xavier Gabaix (2012), il sociologo australiano Duncan Watts (2013), il fisico britannico Mark Newman (2014), i ricercatori di Big Data Painos Ipeirotis e Jure Leskovec (originari rispettivamente della Grecia e della Slovenia, entrambi trasferitisi negli USA e premiati nel 2015) e il medico canadese John Brownstein (2016).

Il Premio Lagrange – Fondazione CRT è inserito nell’ambito del Progetto Lagrange, un’iniziativa ideata dalla Fondazione CRT per sostenere la cultura dell’innovazione e della ricerca. Il valore prestigioso e di carattere internazionale del Premio si affianca all’assegnazione di borse di dottorato e di ricerca applicata nelle imprese del Piemonte e Valle d’Aosta: la Fondazione CRT ha sostenuto finora oltre 700 giovani ricercatori, offrendo loro l’opportunità di inserirsi in un sistema virtuoso che mette in contatto università, mondo produttivo e ricerca d’avanguardia.

Anche nel 2017 la consegna del Premio Lagrange – Fondazione CRT è accompagnata dal rinnovo del programma di fellowship scientifiche della Fondazione ISI. I nuovi Fellow per il triennio 2017-2019 sono Andrea Baronchelli (City University of London), Paolo Ciuccarelli (Politecnico di Milano), Nicola Perra (Greenwich University, Londra), Samuel Scarpino (Northeastern University, Boston) e Roberta Sinatra (Central European University, Budapest). I nomi sono stati annunciati mercoledì 25 ottobre presso la sede della Fondazione CRT all’interno di Science Crossroads, evento dedicato a una delle maggiori sfide della scienza contemporanea in epoca digitale: la capacità (e la necessità) di estrarre informazioni preziose dalla crescente massa di dati, integrandole con modelli e teorie in modo da produrre un impatto su scala globale, alla ricerca di un nuovo paradigma che coinvolga ricercatori, imprese, stakeholder e policymaker. Alla giornata di riflessione e approfondimento hanno partecipato Massimo Lapucci, Mario Rasetti, il direttore scientifico di Fondazione ISI Ciro Cattuto, il neuroscienziato Olaf Sporns, l’informatico Ricardo Baeza Yates e il data scientist Foster Provost.

“Nei suoi primi dieci anni di vita, il Premio Lagrange – Fondazione CRT non si è distinto solo come il più importante riconoscimento internazionale per lo studio dei sistemi complessi, ma come una fedele cartina di tornasole dei nuovi percorsi della scienza contemporanea”, dice Mario Rasetti, presidente della Fondazione ISI di Torino. “Se nelle prime edizioni sono stati premiati ricercatori impegnati in discipline tradizionali, assolute protagoniste del Novecento, come la fisica, la matematica e l’economia, gli ultimi anni hanno visto emergere con forza aree di ricerca più specifiche del XXI secolo, come l’intelligenza artificiale, la scienza dei dati e degli algoritmi, l’epidemiologia computazionale. Il Premio Lagrange – Fondazione CRT segue l’evoluzione della scienza e di quei settori che contribuiscono all’espansione della conoscenza, al miglioramento delle condizioni di vita dell’individuo e allo sviluppo della società”.


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