Ambiente

Dove siamo rimasti con i sacchetti di plastica

Dopo la notizia del 28 agosto scorso sul Kenya che mette al bando i sacchetti di plastica, con pene per chi li usa, produce o importa a partire da 32 mila euro fino a quattro anni di detenzione, viene da chiedersi qual è la situazione in Italia.
Già dal 2012 c’è il divieto di uso degli “shopper” ma è solo dal 21 agosto 2014 che la commercializzazione dei sacchi non conformi a quanto prescritto dalla norma armonizzata UNI EN 13432:2002 è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 2.500 euro a 25.000 euro, aumentata fino al quadruplo del massimo se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l’asporto oppure un valore della merce superiore al 20 per cento del fatturato del trasgressore.
Nonostante ciò, secondo un osservatorio di Assobioplastiche , l’associazione italiana delle bioplastiche e dei materiali biodegradabili e compostabili, 7 ambulanti su 10 e 8 commercianti al dettaglio su 10 distribuiscono sacchetti fuorilegge.
Fino a luglio scorso in base alla Legge 28 del 24 marzo 2012, così come modificato dal decreto n. 179 del 18 ottobre 2012, gli unici shopper commercializzabili in Italia erano:
– quelli biodegradabili e compostabili conformi alla EN 13432;
– quelli riutilizzabili di spessore superiore a 100 micron per usi non alimentari e 200 micron per        gli usi alimentari, se con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco;
– quelli riutilizzabili di spessore superiore a 60 micron per usi non alimentari e 100 micron per usi alimentari se con maniglia interna alla dimensione utile del sacco.
A partire dal 1° gennaio 2018 si prevede il divieto di commercializzazione delle borse di plastica in materiale leggero, nonché di altre borse di plastica con maniglia esterna (con spessore della singola parete superiore ai 200 micron) o interna (con spessore della singola parete superiore ai 100 micron). Questo nuovo divieto dei sacchetti di plastica dell’emendamento alla Legge europea 2017, uscito a luglio, è stato pensato in attuazione della direttiva europea n.2015/720/Ue
L’Italia è uno dei soli 6 Paesi al mondo, insieme a Belgio, Myanmar, Mauritania, Marocco e Kenya, il cui bando dei sacchetti di plastica è totale.


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