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Innovazione

Riparte da innovazione e social innovation la Fabbrica dei Mattoni Rossi da cui è nata Olivetti a Ivrea

Riparte la vita della Fabbrica dei Mattoni Rossi da cui è nata Olivetti a Ivrea. La storica Fabbrica dei Mattoni Rossi di via Jervis è stata acquistata nel 2018 da Icona srl un’azienda che ha messo insieme a imprese del territorio, per una cifra pari a 900 mila euro. L’acquisizione riguarda anche la Ico per un totale di 40 mila metri quadri.

Ivrea è stata riconosciuta città industriale del XX secolo Patrimonio Mondiale UNESCO a partire dalle realizzazioni collegate al progetto industriale e socio-culturale di Adriano Olivetti. Il patrimonio consiste di in un complesso di edifici progettato dai più famosi architetti e urbanisti italiani del Novecento principalmente lungo l’asse di Corso Jervis, sede degli edifici per la produzione, per i servizi sociali destinati alla fabbrica e alla città e per le residenze che sono da considerarsi tra gli esempi più significativi della politica innovativa olivettiana.

Progettata e costruita nel 1896 a pochi passi dalla stazione, la Fabbrica divenne dal 1908 la sede della Olivetti diventando un edificio iconico, dell’idea olivettiana imprenditoriale e sociale.
Icona è stata fondata il 16 marzo 2018 da 12 soci paritetici, è espressione del tessuto produttivo e sociale eporediese e intende recuperare la centralità della Fabbrica di Mattoni Rossi attraverso la creazione di una rete di imprese e persone con la stessa visione che veda comunità e imprese come tasselli per un nuovo sviluppo e benessere.

La riqualificazione della Fabbrica dai Mattoni Rossi si propone come un progetto che coinvolge la comunità eporediese in primo luogo, ma che allarga questa comunità all’Europa e al Mondo per creare una rete di imprese e persone che miri a valorizzare Ivrea come città industriale e la comunità e le imprese come punti di riferimento per un nuovo sviluppo.

Promotori dell’impresa sono Andrea Ardissone, presidente di Aeg Cooperativa presidente di Icona e Alberto Zambolin, presidente di Message spa con gli altri soci di Icona che crede che il valore simbolico e pratico della Fabbrica e del pensiero imprenditoriale di Olivetti attraverso n questa prospettiva acquista significato il titolo dell’evento di ieri, “The future is back home”, che dà anche il nome al sito che identifica i temi su cui Icona poggia le fondamenta: innovazione, cultura, welfare, bellezza, tecnologia.

Icona srl ha lanciato The Future Is Back Home:  un gruppo aperto a nuovi soggetti, persone giuridiche e fisiche, del mondo profit e no-profit, locali e internazionali che che pensano possibile un futuro diverso, con un’impresa finalmente protagonista del cambiamento economico e sociale. The Future Is Back Home può offrire gli spazi, un brand come quello di Olivetti e l’opportunità di lavorare su un territorio come quello piemontese ricco di competenze, tradizione e tradizione sociale.

Obiettivo del progetto è mixare opportunamente la tecnologia, l’innovazione e il sociale attraverso social innovation, blockchain, smartgrid, data art& science, ipt e intelligenza artificiale, formazione, architettura e design.

La prima fase del del progetto si è svilluppata intorno a tre diverse azioni, animate e accompagnate da PlusValue: un piano di comunicazione, una mappatura del territorio e un’attività di networking con i soggetti che si mostreranno interessati e che  possono offrire un contributo progettuale.


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In Evidenza

Cultura e sostenibilità: l’impegno di UCCA per la transizione green

 

Se è vero che il cambiamento verso un futuro sostenibile necessita anzitutto di un cambiamento culturale, è anche vero che ad oggi non è più possibile pensare a un’offerta culturale che non tenga conto nella sua attuazione delle sfide della sostenibilità.  

Come può nel concreto il comparto culturale sostenere la transizione green e diventare attivatore di cambiamento? Un interrogativo aperto a cui UCCA – Unione dei Circoli Cinematografici Arci sta provando a dare una risposta concreta attraverso il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” sostenuto dall’UE – Next Generation nell’ambito dell’avviso TOCC “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”. 

UCCA Aps è un’associazione nazionale di promozione della cultura cinematografica attiva dal 1967 e riconosciuta dal Ministero della Cultura e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che associa circa 180 cineclub in tutta Italia. Il prototipo di circolo UCCA ha ben poco a che spartire con la classica sala cinematografica: è uno spazio informale, spesso accuratamente arredato con materiali di risulta, pensato per e adibito a ospitare eventi culturali ad ampio spettro e interdisciplinari, che coniugano il cinema con live-act, performance, dj-set, reading, in un flusso ininterrotto di suggestioni rivolte a stimolare e soddisfare qualsiasi curiosità intellettuale.

“Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo” rappresenta un percorso di crescita collettivo della rete, reso possibile dall’utilizzo di metodologie e pratiche partecipative, quali focus group e world cafè, che porterà alla realizzazione di una proposta condivisa di linee guida e buone pratiche per i circoli del cinema che intendono affrontare la transizione verde.

Ne abbiamo parlato con gli ideatori del progetto.

 

Da quali esigenze e riflessioni nasce il progetto “Ambiente e cultura per il cambiamento: la transizione verso nuovi luoghi dell’audiovisivo”?

Il progetto nasce dalla riflessione in corso negli anni recenti sulle trasformazioni che hanno investito la fruizione cinematografica (la crisi delle sale, l’aumento del consumo individuale di audiovisivi etc) e di conseguenza le trasformazioni che hanno affrontato e stanno affrontando alcuni dei nostri circoli, anche con strategie diverse fra loro. Accanto a ciò, il tema politicamente che ha raggiunto i primi posti in agenda è la crisi climatica, su cui si sono attivate le ultime generazioni di attivisti – tema che non possiamo ignorare. 

Le nostre basi operano principalmente in degli spazi (che fanno spostare le persone, consumano energia, producono rifiuti) il cinema è fatto essenzialmente di proiezioni (che consumano energia): non vogliamo rinunciare né ai nostri spazi né alle nostre proiezioni per essere a impatto zero, ma vogliamo individuare, insieme ai nostri operatori/trici e a degli esperti che ci stanno accompagnando, le modalità per mantenere le nostre attività e ridurre il nostro impatto. 

Con che modalità coinvolgete i circoli cinematografici? Quali sono i loro feedback finora?

Ai circoli e ai dirigenti si chiede non solo di partecipare e iscriversi ma di portare le proprie esperienze, anche icasticamente condividendo durante gli incontri del progetto dei materiali pubblicitari e tutto ciò che può rappresentare le azioni svolte, sia dentro che fuori l’ambito della transizione ecologica. Ogni spunto, spesso sottovalutato o non visto nell’ottica del progetto, può essere invece utile per provare a generare un’azione di intelligenza collettiva che trova gli opportuni suggerimenti che ci portano a ragionare nell’ottica della transizione verde partendo da ciò che già si è. I feedback dalle operatrici e dagli operatori coinvolti sono molto lusinghieri tanto è vero che laddove possibile e previsto alcune persone stanno scegliendo di seguire più appuntamenti. In particolare viene apprezzata la dimensione di rete del progetto e la tematica sulla quale si concentra che è già al centro del dibattito e della riflessione delle nostre basi associative.

Quali sono i principali vantaggi che i circoli cinematografici possono ottenere attraverso la partecipazione al progetto?

I vantaggi sono di due tipi. Vi sono vantaggi diretti rispetto alla tematica affrontata, ovvero quella della transizione ecologica, rispetto alla quale le operatrici e gli operatori coinvolti sentivano e percepivano diverse esigenze. Il bisogno di essere formati e informati, la necessità di provare a sperimentare e a ricercare insieme delle soluzioni comuni e condivise che diverranno poi patrimonio di tutta la rete Ucca. In maniera indiretta questi incontri rafforzano poi la coesione e quel meccanismo di scambio e conoscenza tra le basi della rete Ucca e tra operatori e operatrici e vengono visti anche come la possibilità, specie per quei territori più “marginali”, che non a caso sono stati al centro della strategia e del piano operativo degli incontri, di poter essere al centro di un grande dibattito e di una grande riflessione che è politica e organizzativa insieme.

Quali sono i prossimi appuntamenti?

I prossimi appuntamenti del progetto ci vedranno impegnate e impegnati nell’individuazione di strategie, interne ed esterne, organizzative e di tipo comunicativo che ci permettano di far compiere alle nostre basi dei passi avanti decisivi verso la graduale transizione verde delle nostre pratiche e dei nostri spazi. In particolare il 29 marzo a livello nazionale saremo collegate in un world cafe online, mentre il 7 aprile saremo ad Agrigento per un focus group sempre sui temi del progetto. Ancora il 20 aprile un altro appuntamento nazionale online e nel mese di maggio chiuderemo il cerchio andando finalmente a scrivere il nostro “manifesto green” il quale sarà il frutto di tutte le riflessioni e gli spunti raccolti durante gli incontri di questi mesi. Non prima di aver attraversato le città di Bari, Napoli, Carbonia e Ferrara.

 

 


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Idrogeno

Coradia Stream il primo treno a Idrogeno inizia le sue sperimentazioni

Il primo treno Coradia Stream alimentato ad idrogeno ha lasciato lo stabilimento Alstom di Savigliano per raggiungere quello di Salzgitter, in Germania, ed essere sottoposto ai primi test statici con l’idrogeno e test dinamici a bassa velocità.

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Eventi

Venerdì  23 febbraio a Genova nasce CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura

Venerdì  23 febbraio presso l’Ex Stazione di Prà, in via Prà 39 a Genova viene inaugurato il progetto CTE-Genova-Opificio digitale per la Cultura che punta a favorire e promuovere nuove opportunità di sviluppo per le imprese,  per le start-up e le piccole e medie imprese, per realizzare e offrire soluzioni innovative per il settore della cultura e della creatività. (altro…)


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