Social Innovation

ll Piemonte diventa un laboratorio di buone pratiche sull’innovazione sociale

E’ partita dal Piemonte l’iniziativa di costituire con le altre Regioni italiane un laboratorio sull’innovazione sociale, con l’ambizione di diventare un’avanguardia in un’Europa che sta investendo molto in questo settore.

Alla base c’è un protocollo d’intesa che intende condividere le buone pratiche e le esperienze sul tema, presentato in occasione del Forum sull’innovazione sociale svoltosi il 23 gennaio a Torino come evento annuale del Fondo sociale europeo, e al quale hanno finora aderito, oltre al Piemonte che lo ha proposto, le Regioni Toscana, Molise, Calabria, Puglia e Sardegna e la Provincia autonoma di Trento.

Il laboratorio intende porsi come punto di osservazione e ragionamento condiviso sui processi di innovazione delle politiche sociali e si pone diversi obiettivi: la rappresentazione condivisa di modelli strategici e operativi, la replicabilità di interventi già sperimentati in altri contesti, accompagnamento reciproco alla stesura di politiche innovative. Tra i temi che si intendono affrontare figurano le politiche di prossimità e domiciliarità, la creazione di patti di sussidiarietà territoriali, l’integrazione delle tecnologie nell’erogazione di servizi, l’informatizzazione e l’utilizzo intelligente dei dati, le forme innovative di finanza ad impatto sociale, l’integrazione di politiche e servizi tra sociale, lavoro, sviluppo e sanità.

Ad aprire i lavori è stato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, che ha voluto sottolineare che “Europa vuole anche dire lanciare sfide per l’inclusione sociale e contro le ineguaglianze, attuare politiche sociali che non devono tamponare l’emergenza ma saper anticipare, capire e accompagnare le problematiche derivanti dall’innovazione tecnologica e rendere sostenibili gli effetti della crescita e dello sviluppo. In tale contesto è importante il contributo del sistema Piemonte, che può essere realizzato anche grazie all’intervento delle fondazioni bancarie”.

Adelina Dos Reis, capo unità della Direzione generale Occupazione della Commissione europea,dopo aver sostenuto che “la grande sfida del futuro è investire nelle persone, nella coesione sociale, nell’integrazione dei migranti e nell’accesso alle cure sanitarie e al welfare”, e ricordato che “l’Italia è il secondo Paese beneficiario del Fondo sociale europeo dopo la Polonia”, ha evidenziato che “la Regione Piemonte è tra le migliori in termini di efficacia sull’innovazione sociale e per me è speciale perché lavora bene. Questa iniziativa ne è la prova”.

Numerosi i modelli di welfare innovativi che sono stati presentati: il progetto Attivagiovani del Friuli Venezia Giulia, il network sociale della Lombardia, il catalogo Carpediem della Sardegna, i distretti di economia solidale di Trento, le iniziative del Molise, il Torino Social Impact.

L’assessore regionale alle Politiche sociali, Augusto Ferrari, ha affermato che “le Regioni devono collaborare in maniera sistematica sui processi di innovazione sociale. Occorre individuare forme di inclusione per le persone in età attiva e che sono fuori dai processi di lavoro. L’altro grande campo è l’invecchiamento: non sono più sufficienti i modelli tradizionali con cui normalmente affrontiamo questo tema. Abbiamo bisogno di avviare nuove misure di cura e accompagnamento per le persone che vivono di più. La prossima settimana ci incontreremo per coordinare azioni concrete, partendo da quelle capaci di dare opportunità alle persone che hanno perso il lavoro e hanno una certa età. La strategia WE.CA.RE può essere un punto di partenza”.

Gianna Pentenero, assessore al Lavoro e Formazione professionale, ha messo in evidenza che “occorre predisporre dei meccanismi per consentire di ripartire alle persone che si trovano in situazioni di difficoltà, prendendole in carico grazie alle occasioni offerte dai fondi europei. Le politiche assistenziali devono integrarsi con quelle del lavoro ed innescare così un processo di trasformazione di una fase difficile della vita di una persona”.

Il Forum è stato anche l’occasione per porre l’attenzione su un’eccellenza piemontese come WElfare CAntiere REgionale, la strategia che ha messo a disposizione del territorio 20 milioni di euro per la realizzazione di progetti nell’ambito della rete dei servizi sociali capaci di migliorare la governance locale, stimolare la collaborazione tra soggetti pubblici, enti del terzo settore e imprese, sostenere l’imprenditorialità a vocazione sociale e di welfare aziendale.


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