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Raccolta differenziata

Cresce ancora la raccolta del rifiuto organico

Sono 7,1 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche) provenienti dalla raccolta differenziata raccolti in Italia nel 2016 con un aumento di oltre un milione di tonnellate rispetto all’anno precedente: questo il dato messo in evidenza dal CIC – Consorzio Italiano Compostatori nel corso del convegno “Dalla terra alla Terra. Il suolo tra cambiamenti climatici e nuovi stili di vita” organizzato ad Assisi il 4 e il 5 dicembre per celebrare la Giornata Mondiale del Suolo.

In occasione del 25ennale della fondazione del CIC, il convegno ha posto l’attenzione sul suolo, risorsa fondamentale da cui dipendono la sicurezza alimentare, la conservazione della biodiversità e la regolazione dei cambiamenti climatici. Tra le buone pratiche per difendere il suolo c’è infatti proprio la raccolta differenziata dell’organico e l’impiego del compost di qualità, fertilizzante naturale che oltre a restituire sostanza organica alla terra gioca un ruolo fondamentale nel contenimento delle emissioni.

Umido in aumento del 15%
Secondo i dati del Rapporto Rifiuti ISPRA 2017, nel corso del 2016 del 52,5% dei rifiuti prodotti entrati nel circuito della Raccolta Differenziata, ben il 41,2% è costituito da rifiuti organici, che continuano a rappresentare la frazione più importante per la RD. “L’umido trattato in Italia continua a crescere, con 528.000 t in più rispetto al 2015 (+15%)”, spiega Massimo Centemero, Direttore del CIC. “Il dato conferma le previsioni che il CIC ha elaborato negli scorsi anni, con una crescita media negli ultimi 10 anni di 10 punti percentuali all’anno”.

Lombardia al primo posto con 1,3 milioni di tonnellate/anno
Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con 1,3 milioni di tonnellate annue: continuano gli effetti positivi dall’entrata a regime della raccolta differenziata dell’umido nella città di Milano; il Veneto recupera una posizione e si piazza al secondo posto sfiorando le 800.000 t. Seguono Emilia Romagna e Campania con circa 700.000 t ciascuna.

Oltre 107 kg procapite di rifiuto organico raccolti in Italia (+7%)
A livello nazionale, sottolinea il CIC, vengono intercettati 107.6 kg procapite di rifiuto organico ogni anno (+7 kg rispetto al 2015): il dato più elevato si mantiene quello del Nord (128.6 kg/ab), seguito dal Centro (111.2 kg/ab) e dal Sud, che da 70.2 kg/ab sale a 77.3 kg/ab. “Obiettivo adesso è superare i 150 kg/ab/anno al 2025, con 9.150.000 tonnellate di rifiuto organico raccolte”, sottolinea Alessandro Canovai, Presidente CIC.

Aumentano gli impianti di trattamento in Italia: il 65% è al Nord
Per quanto riguarda il riciclaggio dell’organico, gli impianti di trattamento per la trasformazione del rifiuto organico in compost sono passati da 308 a 326 (+6%): il 65% è ubicato a Nord, il 14% al Centro e il 21% tra Sud e Isole. Complessivamente, il sistema impiantistico di compostaggio e di digestione anaerobica (DA) ha raggiunto una capacità potenziale di trattamento di 8.700.000 tonnellate, per ottenere compost, da utilizzare in agricoltura e nel florovivaismo, e Biogas da cui si può ricavare il Biometano, la nuova frontiera del settore del recupero dei rifiuti organici.

“La crescita del numero di impianti è ovviamente positiva, tuttavia è doveroso constatare come da questo punto di vista si continui ad avere un divario tra il Nord e il Centro-Sud”, commenta Canovai. “Continuiamo a chiedere alla politica, soprattutto adesso che si avvicinano le elezioni, di lavorare ad un piano infrastrutturale del settore del recupero e riciclo del rifiuto organico, puntando ad obiettivi eccellenti per l’economia circolare”.

Nel 2016 ottenuti dalla frazione organica 1,9 milioni di tonnellate di compost
Secondo le stime del CIC, dai rifiuti organici raccolti nel corso del 2016 sono stati ricavati 1,9 milioni di tonnellate di compost e 415 GW di energia ottenuti da circa 210 MNm3 di Biogas prodotto negli impianti integrati di DA&Compostaggio, contribuendo a stoccare nel terreno 600.000 t di sostanza organica e permettendo di risparmiare 3,8 milioni di CO2 equivalente/anno rispetto all’avvio in discarica.
Senza dimenticare la qualità: il 33% del compost prodotto in Italia nel 2016 ha fatto parte del Programma di controllo di qualità Compost di Qualità CIC. “Da 25 anni il nostro Consorzio si impegna quotidianamente a combattere le minacce che distruggono i suoli promuovendo il compost, strumento efficace contro erosione, impermeabilizzazione, perdita di materia organica, perdita di biodiversità e contaminazione”, specifica Massimo Centemero, Direttore del CIC.

Biowaste, un settore da 1.8 Mld € di fatturato
Il settore biowaste ha importanti ricadute economiche ed occupazionali: nel 2016, secondo le proiezioni del Consorzio Italiano Compostatori, il volume d’affari generato dal biowaste è stato pari a 1.8 Mld € di fatturato, mentre i posti di lavoro generati 9.800 (+9% rispetto all’anno precedente): in pratica 1,5 posti di lavoro ogni 1.000 t di rifiuto organico. “La filiera del rifiuto organico coinvolge numerose attività, dai servizi di raccolta e trasporto, ai servizi di studio, ricerca e progettazione e delle tecnologie per il trattamento del rifiuto organico. Con una raccolta differenziata a regime in tutta Italia si potrebbe arrivare a 13.000 addetti e 2,56 Mld €”, conclude Centemero. “Raccogliere e trasformare gli scarti organici in compost inoltre può essere uno dei modi per contribuire in modo significativo alla difesa del suolo: è un’azione concreta che rientra tra gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite”.


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Ambiente

Keep Clean and Run 2024, 7 maratone (di plogging) in 7 giorni, in 7 città italiane dal 17 al 23 aprile 2024

Keep Clean and Run è l’evento sportivo che vuole sensibilizzare i territori sulle tematiche legate all’abbandono dei rifiuti e in particolare sul fenomeno molto diffuso del littering, l’abbandono di piccola immondizia, attraverso il coinvolgimento di cittadini e ragazzi in un’attività sportiva come il plogging, disciplina battezzata dallo svedese Erik Ahlström e oggi diffusa in tutto il pianeta. (altro…)


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Economia circolare

Bioplastica tossica? Quando uno studio preliminare scatena un allarme ingiustificato

ASOBIOCOM, associazione spagnola che rappresenta il settore della plastica biodegradabile e compostabile, in una nota “esprime profonda preoccupazione per la ribalta mediatica, totalmente allarmista e sproporzionata, che sta avendo il recente comunicato stampa pubblicato dal CSIC lo scorso 26 settembre“. ASOBIOCOM invita tutte le parti in causa, inclusi i mezzi di comunicazione, ad una copertura mediatica responsabile e adeguatamente contestualizzata ai risultati pubblicati.

Nello specifico, ASOBIOCOM ritiene che lo studio presenti risultati eccessivamente preliminari e iniziali, nonché procedure discutibili che in nessun caso debbano essere utilizzate per generalizzare conclusioni affrettate sull’ipotetica tossicità di alcune borse di plastica biodegradabile e compostabile. La decontestualizzazione e la deformazione di queste conclusioni da parte dell’opinione pubblica può causare un grave passo indietro nell’arduo processo di trasformazione verso una transizione ecologica e circolare che ASOBIOCOM promuove dal 2011, anno della sua fondazione.

“Il comparto della plastica biodegradabile e compostabile – spiega ASOBIOCOM – è molto ampio: comprende da un lato l’industria, dall’altro istituti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali di altissimo livello, e lavora, da oltre 30 anni, per sviluppare soluzioni di qualità e sicure per le persone e l’ambiente. L’Europa è pioniera e leader mondiale di questo settore, che offre grandi opportunità di crescita e competitività sostenibile ed ha un’importante influenza positiva a livello globale. Come comunità – sottolinea ASOBIOCOM – apprezziamo tutte le iniziative che possono contribuire a questo processo però invitiamo a farlo in modo rigoroso e responsabile”. .

La continua ricerca sui materiali, accompagnata dalle rispettive certificazioni (vincolate dalle norme europee-EN), testimonia il dinamismo, la professionalità e il rigore del settore. Le norme europee vengono valutate da esperti ogni 5 anni e, in questo caso, si rinnovano per un nuovo periodo di cinque anni, cosa che garantisce che venga periodicamente rilevato quando una norma richiede una revisione. Le norme per la certificazione dei prodotti biodegradabili e compostabili sono: compostaggio industriale EN 13432:2002, biodegradabilità al suolo UNI EN 17033:2018 e per il compostaggio domestico si utilizza il prEN 17427 e la NF T 51800 (2015).

“È importante – continua ASOBIOCOM – spiegare che le plastiche biodegradabili e compostabili sono progettate per supportare la gestione dei rifiuti organici, per produrre un compost di qualità innocuo e senza microplastiche che permetta il sequestro del carbonio e mantenga il suolo fertile. Questi materiali devono essere conformi agli schemi di certificazione (basati sul rispetto della norma europea EN 13432), con lo scopo di valorizzare i propri rifiuti attraverso processi di compostaggio. Pertanto, lo scenario di fine vita è necessariamente parte integrante della progettazione ecocompatibile dei prodotti compostabili. Secondo queste norme si verifica la completa biodegradazione di questi materiali in un processo di compostaggio e la sicurezza del compost prodotto per l’uso in agricoltura, senza produrre effetti negativi o tossici sull’ambiente”.

Secondo ASOBIOCOM “lo studio presentato utilizza estratti metanolici di materie plastiche, con concentrazioni di estratto applicate molto elevate e che tendono a compromettere i risultati dei test. Il solvente più abbondante presente in natura è l’acqua. La scelta degli autori di utilizzare il metanolo è, quindi, poco corrispondente alla realtà; è errata dal punto di vista concettuale e introduce un bias nello studio (poiché il noto effetto della metanolisi sui poliesteri può provocare la formazione di nuove sostanze non presenti nel materiale di partenza)”.

La presunzione che gli estratti metanolici siano costituiti da additivi plastici altamente tossici non dispone nemmeno di dati analitici a supporto di tale affermazione. Citare sostanze tossiche senza avere alcun tipo di prova sperimentale della presenza di tali sostanze è molto fuorviante. Non è nemmeno chiara la quantità di plastica estratta, né la quantità di estratti di metanolo ottenuti per unità di massa di plastica o compost. Qualsiasi confronto dei risultati tra diverse plastiche e trattamenti (ad esempio convenzionali, biodegradabili-compostabili, fotodegradati, compostati) deve essere preso con estrema cautela.

In conclusione, ASOBIOCOM, lancia un appello ai mezzi di comunicazione, affinché trattino “in modo responsabile e misurato la portata del recente studio e il resto degli attori coinvolti, tutti consapevoli degli effetti dannosi che può avere la distorsione e la decontestualizzazione dei risultati di studi puramente basilari e preliminari”. ASOBIOCOM invita inoltre “tutte le parti coinvolte ad un approfondimento in ambito tecnico-scientifico con l’obiettivo di verificare e contestualizzare le procedure e i risultati ottenuti. La nostra industria dedica sforzi significativi agli studi e alla ricerca di soluzioni nell’ambito dell’economia circolare, garantendo massimo rigore, massima sicurezza per i consumatori e maggiore tutela dell’ambiente con prodotti sostenibili come sacchetti di plastica biodegradabile e compostabile, certificati secondo norme europee e standard internazionali”.


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Eventi

Sabato 16 settembre: World Clean Up Day, la più grande azione civica globale per i irifiuti

Il World Clean Up Day è la più grande azione civica globale per affrontare il problema dei rifiuti, che si celebra sabato 16 settembre in 193 paesi per un totale di 60 milioni  per contrastare l’inquinamento del Pianeta.

Per la prima volta il progetto è stato aggiunto al calendario ufficiale delle Nazioni Unite, che invitano gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le altre parti interessate a contribuire.

Al World Cleanup Day è possibile partecipare attivamente consultando la mappa delle azioni sul sito www.worldcleanupday.it, organizzando un’azione di pulizia sul territorio dal 16 settembre all’1 ottobre oppure tramite donazione.

La mappa delle azioni in programma


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