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Futuri possibili

Futurologia ed Educazione

Matrix Generation

Quale forma mentis è richiesta per affrontare il futuro?
Intanto c’è da domandarsi chi possa affrontare questo passo e la risposta non può essere netta.

Il punto da avere ben impresso in mente è che, giusto o sbagliato che sia stato, gli anni ’90 hanno segnato una netta discontinuità delle esperienze e si è perso il passaggio del testimone fra le generazioni. Quella che è emersa è una mentalità basata sull’imitazione di modelli procedurali, invece che di vissuti. Proprio come se si consultasse un manuale per essere madre invece di sentirselo sulla pelle.
Da questo punto in avanti inizia una ricostruzione di schemi di sopravvivenza sempre più sganciati dalla storia e sempre più fondati sull’improvvisazione ideativa che prenderà gradualmente il sopravvento sulle procedure.
Detto in altri termini, vi saranno persone che vivono all’insegna del bisogno e della sua soddisazione, sia perché in condizioni di disagio, sia per incapacità di immaginare altre condizioni; persone che si adattano ad eseguire le procedure previste per il loro ruolo senza spazi interlocutori; persone con spazi ideativi divergenti e forte capacità a dissociare la propria identità dal ruolo che in via temporanea rivestono per alimentare le proprie esplorazioni.

Per farla più semplice, ci sono quelli che giocano con l’obiettivo di vincere o perdere, sia poco che tanto (anche i “vincenti” – siano essi lobbisti o mafiosi – abitano questa stessa categoria come i “perdenti”, infatti sono in perenne bilico fra successo e fallimento); quelli che amministrano il gioco perché vengano rispettate le regole per lo più anch’essi credendo al gioco; e quelli che, sapendo che si tratta di un gioco ricorrono ad espedienti che non li coinvolgono e soprattutto non disturbano il sistema tanto da farli intercettare, mentre immaginano possibilità di gioco alternative o almeno varianti delle regole attuali.

A chi osservi correttamente che tali categorie si adattano perfettamente alla situazione attuale non posso che, appunto, dare ragione. Il fatto è che queste figure vanno a prendere significati diversi con il passare del tempo. È già così almeno per il gruppo intermedio, gli amministrativi, soggetti ad essere facilmente sostituiti dalle procedure di cui attualmente fanno da periferica o terminale.

A quanti sia dato di vedere Matrix, ovvero di occupare il terzo ruolo è difficile da dirsi, come pure se questa sia una posizione auspicabile o meno, vista la criticità dell’osservatorio. Quello che posso immaginare è il modo in cui potrei concepire l’educazione in grado di condurre allo sviluppo di una generazione particolarmente ricca di persone di questo tipo in grado di guidare l’umanità oltre.

La scuola per il domani

Ivan Illich

Ivan Illich

Prossimo alla dipartita, Steve Jobs chiese a Isaacson di curare liberamente la propria biografia avendo apprezzato quella che il giornalista aveva dedicato a Einstein. Che cosa avevano in comune Einstein e Jobs? A furor di popolo i più avranno esclamato: «Entrambi geni!». Nonostante credo che la genialità sia una qualità abbastanza controversa, non mi interessa tanto questo aspetto, quanto quello del coraggio e dell’indipendenza di pensiero. Seguivano le loro visioni che non dipendevano dal credo comune, sia esso religioso tradizionale, sia esso religioso scientifico. Per entrambi l’esperirenza della scuola fu qualcosa di infelice; entrambi diedero valore all’esperienza concreta del costruire delle cose; entrambi non ebbero pregiudizi nell’imparare da qualsiasi insegnamento o materia li entusiasmasse; entrambi si trovarono a combattere contro il pensiero dominante, ma invece di sprecare tempo ad attaccare o a difendere proseguirono decisi, dritti per la loro strada. Il fisico Einstein credeva in Dio, seppure quello apocrifo di Spinoza, l’imprenditore Jobs non perse mai di vista il pensiero religioso orientale. Entrambi parteciparono il loro lavoro di questo spirito senza mai farne ostentazione.

Oggi come un tempo la società immagina la carriera dei giovani come diretta al lavoro fisico, a quello tecnico o a quello teorico distinguendo altrettanti curricola formativi.
La scuola è schiava di programmi pensati da persone fuori dal tempo e chi cerca di ammodernarla crea dei programmi che buttano via quello che i predecessori ci avevano infilato di buono salvaguardando il principio che non si possa uscire dalla programmazione precostituita. Questa scuola crea il gruppo miope intermedio quello degli amministratori o manager che in nome di un pragmatismo realista sadomasochista, gli hub delle periferiche e dei terminali che un tempo si chiamavano “colletti bianchi”.

Non è un caso se i nostri due “geni” non spiccassero per essere i primi delle loro classi. Questo non è un tratto distintivo, come per dire che quelli che riescono nelle scuole non potranno mai riuscire in strade analoghe; l’importante è che questi successi siano incidentali, che non si “creda” in questo modello di sapere e di vita: riuscire disobbedendo intensamente anche se nel proprio intimo, sapendo che non vale la pena combattere contro un’istituzione o per migliorarla, perché si tratterebbe di una contraddizione antinomica.

Un genitore oggi dovrebbe sapere che le cose stanno così e che, contrariamente a quanto cantava Gaber, occorre insegnare ai bambini perché se non ci provi nemmeno lo faranno in mille altri tagliandoti fuori. Il problema è casomai come insegnare. Già, perché permettere ad un giovane di farsi le proprie idee con il minor numero di condizionamenti è la più grande opera di insegnamento, una missione impossibile, una guerra impari contro i mulini a vento, facendo slalom fra i meteoriti sociali: il pensiero dominante, gli altri familiari, gli amici di tuo figlio, gli insegnanti, i pubblici ufficiali, i bigotti e via dicendo.

Il tripode della maturazione futura

Nikola Tesla

Nikola Tesla

Bisogna essere come la canna al vento citata dall’Imperatore di Cina: influenzare senza fare resistenza alle correnti della propria epoca.

Per gli anni che verranno, caro genitore, curerai che i tuoi figli ricevano tre tipi di esperienze:
1. Un’educazione fisica, manuale, costruttiva. Non quella che adesso si deputa agli sport: gli sport oggi come nell’antica Grecia sono sempre stati un modo per imbrigliare le energie fisiche e il corpo che pensa in delle gabbie dorate fittizie e innocue per lo status quo. Tuo figlio dovrebbe coltivare un orto, costruire la propria capanna, lavorare il ferro o il legno (e tutto ciò in sicurezza, naturalmente); e nel farlo deve riuscire a ravvisarne lo scopo per trarre soddisfazione dalla riuscita dell’attività. Quest’attività costruttiva ha bisogno di risposte ma non di istruzioni: voglio dire che è opportuno lasciare sbagliare i ragazzi e non evitare l’errore, insegnando solo che quando sono in difficoltà possono chiedere aiuto anche se in nessun modo il genitore farà al posto loro. Occorre far comprendere che la vera difficoltà non sta nel trovare la risposta ma nel formulare la domanda perfetta per il problema.
2. Occorre possedere i principi degli anni scolastici perché da lì si può conoscere gli insegnamenti della storia per comprendere che quella vera non è la storia dell’evoluzione ma quella della discontinuità dei cambiamenti e della ripetizione ciclica; quelli delle tecniche, dalla lingua, alla matematica fino all’elettronica, per comprendere che cosa è opportuno usare a fronte di tipi diversi di bisogno e che una volta che hai compreso questo non occorre che tu conosca tutte le regole di ogni disciplina; quelli delle arti, dalla poesia, alla musica, al disegno, alla fotografia, alla danza, per comprendere che la comunicazione parte dal cuore e che ogni gesto compiuto per esprimere qualcosa ti arricchisce come nessun assorbimento di sapere o arte esterna portà mai fare. Tutto questo va fatto senza mai credere alla scuola e ai suoi valori e, se è possibile, integrando il tutto con lo studio di autori divergenti, invisi o pazzi perché da alcuni di loro si riceveranno gli insegnamenti di una vita.
3. Accedere ad Internet, ma non per farsi sodomizzare dai social e nemmeno per aiutarsi nel fare i compiti, ma per accedere a luoghi diversi del sapere. Le lezioni che si trovano su alcune risorse devono, a mano a mano che si cresce prendere il posto dei cartoni animati o delle situation comedies. I media cui si deve accedere devono essere i più svariati possibile: dal video al concerto, dal teatro al calcolo dai libri all’app, dalla poesia al quadro, dalla rivista al webinar… niente dietro a cui ci sia sapere e libertà di pensiero e di espressione dev’essere inibito. «Fammi un esempio!», dirà qualcuno. Beh vorrei che mio figlio intervallasse la cura del giardino con lo studio scolastico per poi avere il tempo libero di godersi una relazione del TED appuntando, non tanto o non solo gli insegnamenti, ma le domande o gli spunti che questo ha suscitato in lui.

Più sentimenti che logica

Questi tre momenti non devono essere, come sono concepiti oggi, delle alternative fra loro, quanto il più possibile una simultaneità, una copresenza, una continua sinergia. Non può esistere un vero visionario che non miri ad essere una persona integrale e non può esistere una persona integrale se non ha mai provato a costruire una capanna o a coltivare le piante di un giardino, scavando, dissodando, diserbando, prendendo in mano la terra e il letame.

Più di tutto, però, l’importante è che il lavoro fisico, la costruzione, l’esplorazione delle conoscenze, lo studio delle materie, lo sguardo alle idee, al nuovo, al futuro, al dissonante e al divergente evochi passioni, tante passioni, amori del pensiero, orge di evocazioni teoriche e pratiche. La logica deve imbrigliare il sogno per farlo vivere più carnalmente possibile, l’intelligenza deve fornire un metodo alla fantasia per trasformarla in immaginazione infinita senza attaccamento, libera nel suo ripetersi come il sole che sorge ad est per fecondare un giorno diverso. Il futuro è un arte e non una procedura. Ogni “dev’essere” porta necessariamente al passato, ad imparare solo quello che da sempre si sa, mentre ogni nuova teoria non può che essere espressa nella poesia, sia essa quella delle parole o quella dei numeri, non importa.

Il futuro sostenibile non può essere “mio” o “suo”, ma siamo piuttosto noi ad essere il suo humus, il veicolo disinteressato di cui si nutre e che da esso verrà di volta in volta nutrito.

Siamo sette miliardi: il futuro non sarà uguale per tutti ma lo sarà per molti il meglio possibile se avremo una generazione in grado di immaginarlo.


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Futuri possibili

La NASA ha prodotto ossigeno estraendolo dall’atmosfera di Marte

Una grande notizia arriva dalla NASA. L’agenzia spaziale americana ha infatti annunciato di essere riuscita ad estrarre ossigeno dall’atmosfera di Marte. L’operazione è stata resa possibile da MOXIE, uno strumento che ha generato un totale di 122 grammi di ossigeno da quando la missione Rover è sbarcata sul pianeta rosso nel 2021.

MOXIE ha completato con successo tutti i test e nella sua performance migliore è riuscito a produrre 12 grammi di ossigeno all’ora, il doppio degli obiettivi originali della NASA per lo strumento, con una purezza del 98% o migliore.

Come funziona MOXIE

MOXIE produce ossigeno molecolare attraverso un processo elettrochimico che separa un atomo di ossigeno da ciascuna molecola di anidride carbonica. I gas vengono ovviamente estratti dall’atmosfera di Marte e passando attraverso il sistema vengono analizzati per verificare la purezza e la quantità di ossigeno prodotto.

A cosa serve produrre ossigeno su Marte

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la produzione di ossigeno su Marte non sarebbe utile in prima battuta per permettere agli astronauti di respirare ma servirebbe soprattutto come fonte di propellente per razzi, necessario in grandi quantità per permettere il ritorno a casa degli astronauti.

Foto Credit: NASA/JPL-Caltech


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Futuri possibili

OpenAlex la nuova Biblioteca di Alessandria per chi lavora nella scienza e tecnologia

Anche la Sorbona ha scelto di adottare OpenAlex .  La Sorbona ha deciso di indirizzare i propri sforzi nella collaborazione con iniziative alternative agli strumenti proprietari, aperte e partecipate. Per questo ha deciso di  interrompere la sottoscrizione al database Web of Science e agli strumenti bibliometrici Clarivate. (altro…)


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Futuri possibili

10 dicembre: la Giornata mondiale dei diritti umani nel giorno della nascita della Dichiarazione universale dei diritti umani

Il 10 dicembre si celebra la Giornata mondiale dei diritti umani, una celebrazione sovranazionale che si tiene in tutto il mondo. La data è stata scelta per ricordare la proclamazione da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite della Dichiarazione universale dei diritti umani in data 10 dicembre 1948.

Il messaggio del Segretario Generale dell’ONU António Guterres in occasione della Giornata dei Diritti Umani:

“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”.
L’iconica frase di apertura della Dichiarazione universale dei diritti umani è importante oggi come lo era quando fu adottata 75 anni fa.
La Dichiarazione universale è una tabella di marcia che aiuta a porre fine alle guerre, a sanare le divisioni e a promuovere una vita di pace e dignità per tutti. Ma il mondo sta perdendo la rotta. I conflitti infuriano. Povertà e fame aumentano. Le disuguaglianze si approfondiscono. La crisi climatica è una crisi dei diritti umani che colpisce soprattutto i più vulnerabili. L’autoritarismo è in aumento. Lo spazio civico si sta riducendo e i media sono sotto attacco su ogni fronte. L’uguaglianza di genere rimane un sogno lontano e i diritti riproduttivi delle donne sono in fase di arretramento.

Oggi è più importante che mai promuovere e rispettare tutti i diritti umani – sociali, culturali, economici, civili e politici – che tutelano noi tutti. La Dichiarazione universale indica la strada verso valori e approcci comuni che possono aiutare a risolvere le tensioni e creare la sicurezza e la stabilità che il nostro mondo desidera. Mentre lavoriamo per aggiornare i quadri globali di riferimento e renderli più efficaci nel XXI secolo, i diritti umani devono svolgere un ruolo unico e centrale. Invito gli Stati membri a sfruttare questo 75° anniversario e il Vertice del futuro previsto il prossimo anno per rafforzare il loro impegno nei confronti dei valori senza tempo della Dichiarazione universale. In questa Giornata, esorto le persone in tutto il mondo a promuovere e rispettare i diritti umani, ogni giorno, per tutti, ovunque.

La dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

Preambolo

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità, e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;

Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione;

Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L’ASSEMBLEA GENERALE

proclama

la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

Articolo 1

Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2

Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3

Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

Articolo 4

Nessun individuo potrà essere tenuto in stato di schiavitù o di servitù; la schiavitù e la tratta degli schiavi saranno proibite sotto qualsiasi forma.

Articolo 5

Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6

Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7

Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

Articolo 8

Ogni individuo ha diritto ad un’effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.

Articolo 9

Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

Articolo 10

Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.

Articolo 11

  1. Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
  2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

Articolo 12

Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione. Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.

Articolo 13

  1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato.
  2. Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese.

Articolo 14

  1. Ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in altri paesi asilo dalle persecuzioni.
  2. Questo diritto non potrà essere invocato qualora l’individuo sia realmente ricercato per reati non politici o per azioni contrarie ai fini e ai principi delle Nazioni Unite.

Articolo 15

  1. Ogni individuo ha diritto ad una cittadinanza.
  2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua cittadinanza, né del diritto di mutare cittadinanza.

Articolo 16

  1. Uomini e donne in età adatta hanno il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia, senza alcuna limitazione di razza, cittadinanza o religione. Essi hanno eguali diritti riguardo al matrimonio, durante il matrimonio e all’atto del suo scioglimento.
  2. Il matrimonio potrà essere concluso soltanto con il libero e pieno consenso dei futuri coniugi.
  3. La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato.

Articolo 17

  1. Ogni individuo ha il diritto ad avere una proprietà sua personale o in comune con altri.
  2. Nessun individuo potrà essere arbitrariamente privato della sua proprietà.

Articolo 18

Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare di religione o di credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, e sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell’insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell’osservanza dei riti.

Articolo 19

Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

Articolo 20

  1. Ogni individuo ha diritto alla libertà di riunione e di associazione pacifica.
  2. Nessuno può essere costretto a far parte di un’associazione.

Articolo 21

  1. Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese, sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti.
  2. Ogni individuo ha diritto di accedere in condizioni di eguaglianza ai pubblici impieghi del proprio paese.
  3. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo; tale volontà deve essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni, effettuate a suffragio universale ed eguale, ed a voto segreto, o secondo una procedura equivalente di libera votazione.

Articolo 22

Ogni individuo, in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale, nonché alla realizzazione attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l’organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23

  1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione.
  2. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro.
  3. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una rimunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale.
  4. Ogni individuo ha diritto di fondare dei sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri interessi.

Articolo 24

Ogni individuo ha diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25

  1. Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari; ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vedovanza, vecchiaia o in altro caso di perdita di mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.
  2. La maternità e l’infanzia hanno diritto a speciali cure ed assistenza. Tutti i bambini, nati nel matrimonio o fuori di esso, devono godere della stessa protezione sociale.

Articolo 26

  1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.
  2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.
  3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.

Articolo 27

  1. Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.
  2. Ogni individuo ha diritto alla protezione degli interessi morali e materiali derivanti da ogni produzione scientifica, letteraria e artistica di cui egli sia autore.

Articolo 28

Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e le libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29

  1. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
  2. Nell’esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e delle libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell’ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
  3. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30

Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di un qualsiasi Stato, gruppo o persona di esercitare un’attività o di compiere un atto mirante alla distruzione di alcuno dei diritti e delle libertà in essa enunciati.


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