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Raccolta differenziata

RAEE in Piemonte: cresce dell’8% nel 2016 la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici

Nel 2016 prosegue il trend positivo della raccolta in Piemonte, che si attesta a 21.673.066 kg di RAEE. In aumento anche la media pro capite di 4,92 Kg/ab. Torino è la provincia più virtuosa per quantitativi assoluti, Verbano-Cusio-Ossola al top per raccolta pro capite. Questo è quanto emerge dalla nona edizione del “Rapporto Annuale 2016 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia” a cura del Centro di Coordinamento RAEE. Il rapporto presenta i dati di raccolta del Paese e analizza i risultati conseguiti nelle singole regioni italiane, tra cui il Piemonte.

Secondo i dati del Centro di Coordinamento RAEE, nel 2016 la Regione Piemonte conferma l’andamento virtuoso degli anni precedenti, con un ulteriore incremento della raccolta assoluta dell’8% circa. In totale sono stati raccolti 21.673.066 kg di RAEE, un risultato tra i migliori del Paese. La raccolta pro capite è pari a 4,92 kg per abitante, un dato in linea con la media nazionale ma ancora inferiore ai risultati raggiunti dalle altre regioni del Nord Italia.

Il numero dei Centri di Conferimento, le strutture dove i cittadini possono conferire gratuitamente i propri RAEE, risulta in aumento rispetto al 2015 e conta 297 Centri di raccolta comunali, di cui 236 aperti dalla Distribuzione, a cui si sommano 41 Altri Centri. Rimane invariata la media di 7 strutture ogni 100.000 abitanti, un dato in linea con la media del Paese.

Nella classifica dei Raggruppamenti in base ai quali vengono classificate le diverse tipologie di RAEE, R2 (Grandi Bianchi) è il più raccolto con il 33,1% del totale. Seguono R1 (Freddo e Clima) con il 26,3%, R3 (Tv e Monitor) con il 22,4% e R4 (Piccoli Elettrodomestici) con il 17,6%.

Analizzando i risultati delle singole province della Regione Piemonte, Torino si conferma al primo posto per raccolta assoluta con 8.895.210 kg di RAEE e registra il maggiore incremento (+15,30%) a livello regionale rispetto al 2015. Al secondo posto c’è Cuneo con 3.832.176 kg e al terzo Alessandria con 2.262.137 kg. Per quanto riguarda la raccolta pro capite, il podio regionale spetta a Verbano-Cusio-Ossola con 7,62 kg per abitante, a cui segue Cuneo con 6,49 kg e Asti e Vercelli a pari merito con circa 6,20 Kg. Rispetto all’anno precedente, infine, tutte le province incrementano la raccolta di RAEE ad eccezione di Vercelli, che registra un calo del –1,71%. Le province con il maggior numero di Centri di Raccolta ogni 100.000 abitanti sono Novara, con 14 centri, seguita da Verbano-Cusio-Ossola con 13 centri e Cuneo con 11.


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Economia circolare

Bioplastica tossica? Quando uno studio preliminare scatena un allarme ingiustificato

ASOBIOCOM, associazione spagnola che rappresenta il settore della plastica biodegradabile e compostabile, in una nota “esprime profonda preoccupazione per la ribalta mediatica, totalmente allarmista e sproporzionata, che sta avendo il recente comunicato stampa pubblicato dal CSIC lo scorso 26 settembre“. ASOBIOCOM invita tutte le parti in causa, inclusi i mezzi di comunicazione, ad una copertura mediatica responsabile e adeguatamente contestualizzata ai risultati pubblicati.

Nello specifico, ASOBIOCOM ritiene che lo studio presenti risultati eccessivamente preliminari e iniziali, nonché procedure discutibili che in nessun caso debbano essere utilizzate per generalizzare conclusioni affrettate sull’ipotetica tossicità di alcune borse di plastica biodegradabile e compostabile. La decontestualizzazione e la deformazione di queste conclusioni da parte dell’opinione pubblica può causare un grave passo indietro nell’arduo processo di trasformazione verso una transizione ecologica e circolare che ASOBIOCOM promuove dal 2011, anno della sua fondazione.

“Il comparto della plastica biodegradabile e compostabile – spiega ASOBIOCOM – è molto ampio: comprende da un lato l’industria, dall’altro istituti di ricerca scientifica nazionali ed internazionali di altissimo livello, e lavora, da oltre 30 anni, per sviluppare soluzioni di qualità e sicure per le persone e l’ambiente. L’Europa è pioniera e leader mondiale di questo settore, che offre grandi opportunità di crescita e competitività sostenibile ed ha un’importante influenza positiva a livello globale. Come comunità – sottolinea ASOBIOCOM – apprezziamo tutte le iniziative che possono contribuire a questo processo però invitiamo a farlo in modo rigoroso e responsabile”. .

La continua ricerca sui materiali, accompagnata dalle rispettive certificazioni (vincolate dalle norme europee-EN), testimonia il dinamismo, la professionalità e il rigore del settore. Le norme europee vengono valutate da esperti ogni 5 anni e, in questo caso, si rinnovano per un nuovo periodo di cinque anni, cosa che garantisce che venga periodicamente rilevato quando una norma richiede una revisione. Le norme per la certificazione dei prodotti biodegradabili e compostabili sono: compostaggio industriale EN 13432:2002, biodegradabilità al suolo UNI EN 17033:2018 e per il compostaggio domestico si utilizza il prEN 17427 e la NF T 51800 (2015).

“È importante – continua ASOBIOCOM – spiegare che le plastiche biodegradabili e compostabili sono progettate per supportare la gestione dei rifiuti organici, per produrre un compost di qualità innocuo e senza microplastiche che permetta il sequestro del carbonio e mantenga il suolo fertile. Questi materiali devono essere conformi agli schemi di certificazione (basati sul rispetto della norma europea EN 13432), con lo scopo di valorizzare i propri rifiuti attraverso processi di compostaggio. Pertanto, lo scenario di fine vita è necessariamente parte integrante della progettazione ecocompatibile dei prodotti compostabili. Secondo queste norme si verifica la completa biodegradazione di questi materiali in un processo di compostaggio e la sicurezza del compost prodotto per l’uso in agricoltura, senza produrre effetti negativi o tossici sull’ambiente”.

Secondo ASOBIOCOM “lo studio presentato utilizza estratti metanolici di materie plastiche, con concentrazioni di estratto applicate molto elevate e che tendono a compromettere i risultati dei test. Il solvente più abbondante presente in natura è l’acqua. La scelta degli autori di utilizzare il metanolo è, quindi, poco corrispondente alla realtà; è errata dal punto di vista concettuale e introduce un bias nello studio (poiché il noto effetto della metanolisi sui poliesteri può provocare la formazione di nuove sostanze non presenti nel materiale di partenza)”.

La presunzione che gli estratti metanolici siano costituiti da additivi plastici altamente tossici non dispone nemmeno di dati analitici a supporto di tale affermazione. Citare sostanze tossiche senza avere alcun tipo di prova sperimentale della presenza di tali sostanze è molto fuorviante. Non è nemmeno chiara la quantità di plastica estratta, né la quantità di estratti di metanolo ottenuti per unità di massa di plastica o compost. Qualsiasi confronto dei risultati tra diverse plastiche e trattamenti (ad esempio convenzionali, biodegradabili-compostabili, fotodegradati, compostati) deve essere preso con estrema cautela.

In conclusione, ASOBIOCOM, lancia un appello ai mezzi di comunicazione, affinché trattino “in modo responsabile e misurato la portata del recente studio e il resto degli attori coinvolti, tutti consapevoli degli effetti dannosi che può avere la distorsione e la decontestualizzazione dei risultati di studi puramente basilari e preliminari”. ASOBIOCOM invita inoltre “tutte le parti coinvolte ad un approfondimento in ambito tecnico-scientifico con l’obiettivo di verificare e contestualizzare le procedure e i risultati ottenuti. La nostra industria dedica sforzi significativi agli studi e alla ricerca di soluzioni nell’ambito dell’economia circolare, garantendo massimo rigore, massima sicurezza per i consumatori e maggiore tutela dell’ambiente con prodotti sostenibili come sacchetti di plastica biodegradabile e compostabile, certificati secondo norme europee e standard internazionali”.


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Eventi

Sabato 16 settembre: World Clean Up Day, la più grande azione civica globale per i irifiuti

Il World Clean Up Day è la più grande azione civica globale per affrontare il problema dei rifiuti, che si celebra sabato 16 settembre in 193 paesi per un totale di 60 milioni  per contrastare l’inquinamento del Pianeta.

Per la prima volta il progetto è stato aggiunto al calendario ufficiale delle Nazioni Unite, che invitano gli Stati membri, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le altre parti interessate a contribuire.

Al World Cleanup Day è possibile partecipare attivamente consultando la mappa delle azioni sul sito www.worldcleanupday.it, organizzando un’azione di pulizia sul territorio dal 16 settembre all’1 ottobre oppure tramite donazione.

La mappa delle azioni in programma


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Anti-spreco

Il Piemonte primo per numero di progetti vincitori del bando Biorepack per il riciclo delle bioplastiche compostabili

Il Bando Comunicazione Locale 2023 sul riciclo delle bioplastiche compostabili, promosso da BIOREPACK, Consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile, e da ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha l’obiettivo di sostenere economicamente iniziative di informazione ed educazione capaci di aiutare i cittadini a conoscere le caratteristiche delle bioplastiche compostabili e il modo corretto di smaltimento di queste. Tra le decine di proposte ricevute, quelle del Piemonte hanno fatto centro: saranno infatti ben quattro, su un totale di quindici, i gestori piemontesi di rifiuti che avranno accesso a parte dei 200.000 euro di fondi messi a disposizione dal bando. (altro…)


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